Creato da zancarlo2010 il 02/06/2011
Guardo oltre la collina che sta davanti alla mia casa
 

 

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Come se non bastasse la calura

Post n°31 pubblicato il 06 Agosto 2013 da zancarlo2010

Non so se sia una cosa normale avere una strega vicina di casa, da noi, in Sardegna vengono chiamate mahiarzas sono sempre esistite e molte di loro esercitavano la professione di guaritrici e di oracoli, ricevevano visite da tutti i paesi ed erano rinomate in tutta l'isola. Da quanto mi risulta non chiedevano denaro ma era l'ospite che poteva offrire o meno un corrispettivo in denaro o in natura quali formaggio agnelli, porcetti o altro. Il quantum era determinato dalla riconoscenza che l'oracolo suscitava. Narrava mia madre che mio padre venne "tumbau dae unu mascru" ovvero colpito da una testata di un ariete alla coscia. Gli arieti diventano gelosi degli altri montoni del gregge e spesso colpiscono anche i loro governanti. Mio padre rimase zoppo e sembrava che i medici non potessero guarirlo. Mia madre accompagnata dalla sorella andarono a trovare S'ispiritada de Orgosolo, la quale dialogava con diversi spiriti, purtroppo non ricordo tanto, dovrei chiudere chiarimenti ai miei parenti ancora in vita o a qualche vecchio del paese di Orgosolo. Le ricevette e disse loro che quella notte nel loro paese sarebbe stato ucciso un cavallo, per vendetta, e loro avrebbero dovuto chiedere un po del grasso di quel cavallo e sfregarlo sull'arto dolorante. Si era fatto tardi e dovevano arrivare a Nuoro a piedi e la prendere il pulman, s'Ispiritada le affidò a due anime che nell'aspetto di due passeri che, a quanto raccontava mamma, saltellando sui muretti di pietra e sui rami le seguirono accompagnandole per tutto il camino fino all'ingresso della città. Mio padre guarì. Credo che il racconto e la tradizione orale in esso contenuta di quei fatti, abbiano avuto la finalità didattica di informarci che non dovevamo perdere di vista un mondo misterioso che stava scomparendo negli anni in cui il l'industrializzazione del nostro paese stava togliendo spazio e memoria a quel mondo antico. Mi convinco che sas mahiarzas continuano ad esistere cosi come accade nel mio mondo in cui la mahiarza nasconde la sua vera natura e alleva i figli e svolge il suo lavoro in maniera impeccabile e con buoni risultati. Lei mi dice che parla all'anima dei bambini down. Non so se i risultati sarebbero stati gli stessi anche senza i dialoghi spirituali. Parlare con l'anima dei bambini sembra serva a farla collaborare, anche se il fine non è quello di una guarigione miracolosa da fare scalpore anche sui notiziari dei telegiornali. I risultati si vedono visto che i movimenti da disarticolati si coordinano e si armonizzano con tutto il corpo e così anche il linguaggio diventa intelligibile. Ogni tanto, tra noi, si litiga e non ci risparmiamo le battute vivaci e spesso dirette a farci male. La verità è che spesso me le fa girare. Mamma mi diceva di starci attento e di stare alla larga, evitando contrasti e alterchi. So e sono certo che mi vuole tanto bene e è sicuramente per questo che spesso dimentico i consigli di mia madre. Comunque credo che mamma abbia avuto diverse buone ragioni nel consigliarmi. Da poco, la mia dirimpettaia, a seguito di un voto, si è recata nel santuario di San Costantino. Sembra che Costantino non sia mai stato proclamato beato e tanto meno santo. La festa dovrebbe commemorare la vittoria di Costantino contro Massenzio. Diversi storici affermano che Costantino riconobbe il cristianesimo quale religione di stato ma nell'intimo rimase e morì pagano. Ancora oggi all'ingresso della piana di Ottana si celebra la festa con una corsa di cavalli, S'Ardia, una discesa ripida in terra battuta dove il cavallo e il cavaliere devono assecondare le leggi di gravità correndo, fermarsi o rallentare potrebbe farli cadere in maniera rovinosa. Santo o no il popolo dice che Costantino lo è e ogni anno lo si festeggia nel suo santuario rivestito di piastrelle che ricordano le grazie ricevute.Dal santuario mi ha portato una candela istoriata delle vicende della vita del santo, con il consiglio di porla nel mio studio. Nell'osservarla ho visto che lei aveva aggiunto un antico simbolo pagano ancora in uso nelle nostre terre. Quando gli ho fatto notare l'incoerenza del simbolismo nel cero mi ha risposto che non potevamo ignorare la terra e l'acqua e che in queste stava la nostra vera natura. Visti tanti altri precedenti e i consigli del genitore non ho risposto. Non so veramente ancora adesso cosa avrei potuto replicare a favore del monoteismo e così ho deciso di prendere una lunga pausa di riflessione che durerà almeno tutto agosto.

 
 
 
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