L'altra campana

GLI ABUSI DELLO SPIRITO

55.

     “Cretino! Il padre m’interessa, o stuoli insani.

Su, narra tutto dall’inizio”. “Cosa narro?”

“Di questo tipo, se più grande è sto ramarro

del Cristo Verbo che incarnato è tra gli umani”.

“Il mio Battista? Mah, si dice che promani

dal Cielo anch’egli...” Un mugghio: “O Spirito bizzarro...!”

“Però intendiamoci! A narrare mille arcani

laggiù ne trovi un carro...”

56.

     “E tu non sai?” “Dietro il mio uomo sempre trotto.

Di più sa l’angelo che un certo Luca ottenne,

dato che quello ricavò da varie penne

l’esatta storia…” “Molto bene. Sia condotto”.

“…Ma un gran casino di santoni c’è là sotto

dacché il divismo popolare si sostenne

su un mito, il diòniso, che in serie è riprodotto

e dall’usura è indenne”.

57.

     L’ombra di Luca si levò dalla colonna

e disse subito: “Il mio Luca è penna adusa

a mescolare con la cronaca la musa…”

“Andiamo bene! Ma a trombarsi quella nonna

fu il Santo Spirito?” “E più tardi la Madonna,

sì… Non so come. Ho letto come a lei confusa

l’Angelo Nunzio rivelò che della donna

a volte il Cielo abusa”.

Ai dì di Erode re di Giuda, c’era un sacerdote di nome Zaccaria... Sua moglie, discendente da Aronne, si chiamava Elisabetta. Erano entrambi giusti... ma non avevano figli... E un angelo apparve a Zaccaria: “Non temere... Elisabetta ti darà un figlio che chiamerai Giovanni... Non assumerà vino né allucinogeni, eppure fin dal seno materno sarà pieno di Spirito Santo...” E Zaccaria: “Come potrò averlo così vecchio e con una moglie avanzata nell’età infeconda?” ... “Sarai muto finché ciò non avvenga, perché non hai creduto...” E compiuti i giorni di servizio nel tempio, tornò a casa. Da quei giorni Elisabetta era rimasta incinta... “Ecco cosa mi ha fatto il Signore quando ha volto lo sguardo alla mia vergogna”  (Luca 1, 5-25).