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L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

 

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IL SEQUESTRO DELLO SPIRITO SANTO

Post n°1810 pubblicato il 09 Gennaio 2015 da anonimo.sabino
 

40.

     Arrivò un “Uffa” da ferire a morte,

omesso dallo Spirito il “che palle”,

ma con un più civile: “Hai buone scorte

di fiato!” E tacque il Po’. “Quanti tu accogli

dici di liberarli

da un servaggio, perché, dici, li sciogli

dal marchio e dalla Legge. Empir le stalle

è invece il tuo programma, se ne parli

come d’attrezzi e muri

che mai pensiero sfiori.

Non i prepuzi tagli tu, ma i peni.

Ad Eva moglie togli pure il raglio.

Il servo doppiamente lo incateni,

ai ceppi e a Dio. Al Vero dai per culla

la santa cecità.

Né ammetti impegni per i buoni a nulla.

Moglie all’occhiello o marito al guinzaglio,

purché l’amore mai sia libertà…”

“Non libertà! Tre sole

son le virtù con cui a Dio si sale…”

     “Già: la fede che li arruola;

la speranza che li azzitta;

carità, la casseruola

che in purè della sconfitta

ti ammannisce esangui ciucchi

cotti in spirito di setta”.

“Che virtù! E direi che svetta

questa terza sulle tre…”

“Le tre zinne da cui succhi

dindi, applausi e lacchè”.

     Ma non desiste

il nostro Caccola; e sentenze nuove e fruste

ora sciorina

e sacre formule liturgiche l’iguana:

     “E’ la carità che crede e spera e che subisce…”

“Né mai conosce”, chiosa il Vento, “o concupisce”.

“… Le virtù cementa ed in un corpo i santi aduna”.

Fa il Vento: “E chi straluna

per la fame, all’agape, chi vomita ed inghiotte,

tra le profetiche chiassate poliglotte”.

“Doni dello Spirito. Azzittirli è una fatica…”

“…Che ingrassa il duca

mistico e psicotico di un’arida commedia

non priva di perfidia:

te, che nei fani vai rubando chierichetti;

te che disprezzi i tuoi redenti; e bruci i ghetti;

     te, che l’ava ribattezzi

anche a pro dei suoi defunti,

sì che investa tutti i mezzi

nel trionfo dei congiunti…”

Mo nel panico la lenza

brutalmente il Verbo abbranca,

un marsupio poi spalanca

nella gobba e chiude lì

con il Verbo ogni sapienza

che mai genio concepì.

 

Fatevi miei imitatori… Né l’uomo si copra il capo, poiché l’uomo è immagine e gloria di Dio, la donna è gloria dell’uomo… né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo… Ed è il vostro un mangiare la cena del Signore? Ognuno reclama tutto il suo; e chi è digiuno e chi crepa… Quanto ai doni dello Spirito… a ognuno il suo dono… Mica siamo tutti apostoli… Ma tre cose restano: fede, speranza e carità; la più grande? La carità… tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta (passo estraneo al discorso, interpolato,credo, e tanto pretesco quanto il tradurre la carità con amore) …Chi parla le lingue, se l’interprete non c’è, taccia in pubblico e parli solo a se stesso e a Dio… i profeti uno alla volta… E la donna taccia, come in tutte le comunità… Non c’è resurrezione? Allora a che pro vi fate battezzare per i vostri morti? (I Corinzi 11-ss)

 
 
 
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