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L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

 

« SHELA (pausa nel salmodiare)MERITO UMANO OFFESA A DIO »

LA SALVEZZA DAL SOMMO ARBITRIO

Post n°1818 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da anonimo.sabino
 

46.

     “Tu mi creasti perch’io fossi il male,

Dio, che m’imponi quello che non posso?”

il Cesare gemé: “Fiele integrale

è il deforme. Non tu”. “Sì, io, bamboccio,

deformità patisco

come te, ma tal genio v’incartoccio

che in gloria me vedrai, non più percosso

nell’indegna carcassa che subisco”.

“Capisco che il tuo stato

ti dà un delirio acuto:

sull’uomo il tuo livore tu riversi,

su Dio direttamente non potendo.

Ma chi ha grazia, se tutti siamo persi?”

“Dio ci predestinò fin dall’inizio

(non te, fichino abbietto)

e ci immunizza da peccato e vizio”.

“Follia”. “Accusi il Cielo? Io lo difendo…”

“Tu all’arbitrio divino dài l’aspetto

tuo, di rabbioso pazzo.

Sono un tiranno anch’io, ma savio, cazzo!”

     Donde pende grugna il Figlio.

Il dio Padre è lì che scoppia:

“Pazzo, ingiusto… il mio cartiglio

di virtù chi lo raddoppia?”

Vola il Gobbo: “Sommo è Giusto.

Sommo arbitrio, Abramo eleggi,

Faraone accechi e osteggi,

anteponi ad Esaù

suo fratello…” E’ giù l’Augusto:

“Gesù mio, pensaci tu!

     Vero ignorante

è il presuntuoso che non dubita di niente”.

Dio, la Sapienza,

di dubbi, invece, ce n’ha adesso in abbondanza.

     Sa come un sentiero di giustizia sempre esprima

la legge e impegni più di quanto non reprima;

ed è quindi preso dal ricordo dei favori

dai quali lasciò fuori

masse d’incolpevoli, di gobbe e cancri imposti

a sgorbi urlanti e a corpi afflitti più composti,

dei ruffiani indegni che innalzò, dei dignitosi

silenzi occlusi…

Mentre in animate discussioni i contendenti

umani vanno avanti,

il dio che, immenso, non sa fughe né ritorni,

vorrebbe perdersi nel novero dei giorni.

     Claudio azzarda: “O l’uomo è ammesso

a contare anch’egli un poco,

o punisca il dio se stesso…”

Paolo duro: “Forse al cuoco

rinfacciare può la torta

d’esser brutta?” “Ammiro l’estro

che vagheggia un dio maldestro

e dell’uomo fa un bignè”.

Dalla croce il vento porta

un sospiro: “Maddale’!”

 

Ciò che era impossibile alla legge, resa impotente dalla carne, Dio l’ha reso possibile mandando il proprio figlio in una carne simile… E ora che Cristo è in voi il vostro corpo è morto al peccato… Figli di Dio… coeredi di Cristo e partecipi delle sue sofferenze come poi della sua gloria… lo Spirito soccorre la debolezza… e tutto concorre al bene… per i chiamati… Predestinandoli Dio li ha chiamati, chiamandoli li ha giustificati, giustificandoli li ha glorificati…Chi può condannarli?… Sta scritto “Ho amato Giacobbe e odiato Esaù”… Disse a Mosè: “Sarò misericordioso con chi mi pare”… e al faraone: “Ti ho fatto sorgere per mostrare su di te la mia potenza” … Dio perdona o acceca chi vuole… E chi sei tu, per disputare con Dio? O può il vaso criticare chi lo plasmò? … Così dalla fede… i gentili hanno attinto la giustizia… (Romani 8-9)

 
 
 
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