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VENERABILIS BARBA - 8
Post n°1959 pubblicato il 05 Agosto 2015 da anonimo.sabino
Era stato il babbo di Bernasconi, recente vocazione proveniente dal Canton Ticino, a regalare al figlio, e quindi allo studentato, un televisore. Non prevista dalla regola, la televisione fu oggetto di mal celati desideri e di complicate discussioni. Morbosamente incuriositi essi stessi da quella diavoleria, i Padri ci dosavano qualche telegiornale e qualche spettacolo che non preannunciasse esposizione di cosce, ben lontani dal prevedere che la TV e il suo apparato avrebbero soppiantato quasi completamente i pulpiti della vecchia Chiesa nel ruolo di inginocchiare e inebetire le masse, con il pretesto di informarle.
All’inizio della refezione un chierico a turno leggeva, nel silenzio, un brano delle Scritture e il Martirologio del giorno: …Orsola e undicimila vergini, martiri sotto l’impero di…
“Ursula e Decimilla: erano due”, bofonchiava Enrico, conscio lui pure del non del tutto involontario errore del fanatico amanuense.
Non erano quegli errori, né le stesse gonfiature ad attirare la mia attenzione critica. Ogni giorno, per 365 giorni, si commemoravano decine di martiri, che avevano patito il supplizio, dopo efferati tentativi non riusciti, sotto tutti gli imperatori, da Claudio a Giuliano l’Apostata. Era quasi divertente sentire come Dio si spassava nel far morire i suoi martiri solo dopo due o tre supplizi superati: olio bollente, leoni, fiamme… Cilecca! Poi un bel colpo di spada, zac! E Dio doveva desistere…
Quei racconti, sintesi e complementi della letteratura medioevale affermatasi in forma di “martirio sceneggiato” (gli Acta martirum) erano finalizzati alla esaltazione della vittoria cristiana contro le feroci opposizioni. Io mi domandavo: perché quell’accanimento contro i cristiani, che si chiamavano e dovevano essere i santi? Quale interesse avrebbe spinto imperatori, funzionari e comuni cittadini noti per la tolleranza del loro diritto in materia religiosa a perseguitare la fede più mite e più pura? Strage efferata e diuturna, durata ben tre secoli, senza un movente?
Lasciai la patristica e ricominciai, dalle Sacre Scritture a tutta la letteratura paleocristiana; radiografai le apologie; mi studiai attentamente i quattro volumi di Storia delle persecuzioni di Paul Allard; mi andai a cercare gli Atti dei martiri da lui ritenuti attendibili e tutte le fonti reperibili da lui indicate. Le conclusioni furono sconvolgenti.
Eccole, così come mi apparvero man mano… |
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