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Martedì Grasso,quarta parte.

Post n°103 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da driver64
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IV

Samuele stringeva il corpo di lei e sentiva il battito accelerato del suo cuore,i sussulti andavano diminuendo. ”Tutto bene?” Lei ci mise un po’ a riprendersi e a parlare “Insomma..” La aiutò a rialzarsi  e la strinse,lei rabbrividì. Le strade ora erano quasi deserte,e ricominciava a piovere,ma Samuele con Giada  al fianco,il bel corpo caldo a contatto e bisognosa del suo aiuto era felice, raggiunsero casa e fecero le scale lentamente. Non se ne parlava neanche di accompagnarla al suo appartamento e così Samuele la portò nel proprio,l’aiutò a spogliarsi,era davvero bella nuda e così vulnerabile,ma lui la aiutò a infilarsi un suo pigiama di morbido cotone,glielo rimboccò,andarono in bagno,le diede uno spazzolino nuovo e lei piano piano si rimise in sesto,ritornarono in camera e poi a letto dove lei si mise su un fianco addormentandosi   in pochi istanti. Anche Samuele si infilò cauto fra le coltri,la cinse e dormirono assieme. LA notte trascorse senza altri problemi. Samuele si destò il mattino dopo con lei ancora vicina e quasi nella stessa posizione,stava alzandosi cautamente quando udì un lieve bussare Andò alla porta e trovò Giacomo e Sarah “Ciao” disse la piccola “la nostra mami è da te,vero?” Samuele in contropiede balbettò “Uhm..si” Sarah proseguì imperturbabile “dille  che noi andiamo a Messa con Tony del primo piano e i suoi e torneremo alle dodici” Samuele imbarazzatissimo rispose “Glielo riferirò.” Giacomo il maggiore aggiunse “poi ha telefonato babbo,ha detto che torna  dalla capitale con l’espresso che arriva alle cinque e mezzo..”  la sorellina proseguì con un sorriso “naturalmente noi abbiamo detto che la mami era sotto la doccia..” Samuele aveva la bocca secca “Ah” .La piccola concluse “Beh,noi andiamo.. ciao,Sami” Lui ancora incredulo agitò la mano “Ciao,ragazzi”e  richiuse mentre i due scendevano svelti le scale e andò in camera. Giada si era rigirata ed era desta,per quanto possibile. “Dov'eri? Che ore saranno?” Lui andò a schiudere le persiane verso la mattina nebbiosa,proprio un tempo da Mercoledì delle Ceneri. “Sono quasi  le undici,tra poco il parroco  suonerà.” Lei si stiracchiò e sorrise “Credo di aver sognato i miei figli che parlottavano con te..” Samuele sospirò “Non era un sogno..” e raccontò la breve conversazione. Giada,prima incredula poi via via allarmata e poi  sconvolta si rialzò a mezzo sul letto “Ma ..ooh..” Samuele scosse il capo “Che c’è?” lei era sull’orlo delle lacrime “Ma ti rendi conto? Hai detto loro che eravamo assieme!!” Samuele alzò le spalle “Mi sembra che lo sapessero benissimo..” Giada non era per nulla soddisfatta della risposta “Ma come erano  vestiti? Avevano fatto colazione?!” Lui sospirò “erano da festa,in ordine,normalissimi,non gli ho chiesto della colazione...” Lei si piegò sul letto “E adesso?” Samuele sorrise “Adesso ti alzi,ti lavi,io preparo un buon caffè e per mezzogiorno li aspetti a casa.” Lei si alzò agilmente e senza troppi problemi si sfilò la maglia del pigiama dirigendosi al bagno“Tu proprio non riesci a capire,per me è la fine... “ lui la seguì in tempo per ricevere i pantaloni del pigiama quasi in faccia,li prese e resistette alla tentazione di affondare il naso nella morbida stoffa ancora calda del corpo di lei. “non capisci proprio” ripeté lei nuda seduta sulla tazza,”adesso non riuscirò a farmi obbedire,imporre qualsivoglia disciplina..mi guarderanno e diranno:"ma questa cosa vuole da noi?" Samuele si appoggiò alla parete “Ho idea che i tuoi ragazzi siano molto più svegli,maturi,indipendenti di quanto pensi. Ti proteggono,ti sono persino complici..e sei sempre la loro “mami”. Non diranno né ti  rimprovereranno un bel nulla,dimenticheranno tutto, chiamalo istinto di sopravvivenza,chiamalo l’egoismo dei più deboli,loro non vogliono liti o una famiglia disfatta,a quest’ora avranno già catalogato il tuo comportamento come una delle tante stranezze degli adulti,una delle loro faccende assurde e troppo  complicate per pensarci troppo. Vogliono solo un po’ d’amore e un nido tranquillo, non ti ricordi come pensavi da piccola? “ Lei sospirò e si alzò “Tu hai una risposta per tutto,chissà se è vero quello che dici. C’è da chiedersi se ti vengono in mente quando stampi lamiere..Andrò a casa a lavarmi e pensare ai miei guai...” Lui le andò vicino “almeno bevi un caffè con me?”

 
 
 
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