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dei delitti e delle pene

Post n°197 pubblicato il 01 Novembre 2009 da driver64

Così Diana  è morta.Si può discutere fino a domani mattina sull'opportunità e sull'etica della lotta armata all'interno di una democrazia,ma non si può fare finta che troppo potere è stato affidato ai "tecnici"tanto esperti quanto di fatto pedine del potere nell'elaborare strategie del lavoro sottraendo alle forze che di fatto ne subiscono l'impatto il diritto a decidere non solo contrattualmnte ma strategicamente.

Troppo potere,ecco il problema troppa discrezionalità dei magistrati  che hanno spinto Diana scientemente al suicidio applicando per reati associativi e di complicità  una pena e un trattamento carcerario "speciale" paragonabile a quello subito in America da un'altra sfortunata, Silvia Baraldini che per una posizione più sfumata nell'ambito di una formazione rivoluzionaria ricevette una condanna di più  quarant'anni di carcere;

il fine di queste pene durissime,( la complicità in un omicidio non prevede l'ergastolo) è dovuta all'applicazione di leggi speciali contro il terrorismo,che come tutte le legislazioni di emergenza,oppure "ad hoc" sono quanto di più lesivo del diritto democratico si possa immaginare,è quella di spingere l'imputato a una collaborazione (pentimento) o punire (nel caso della Baraldini) il rifiuto di collaborare.

Il trattamento che APPLICATO PER ANNI  HA SPEZZATO la salute psichica portando alla MORTE  di Diana è dovuto all'applicazione del regime carcerario duro riservato ai colpevoli di delitti di mafia, per azzerare la possibilità di contatti con l'esterno e quindi la gestione della cosca

da questo si nota la discrezionalità dilagante nell'applicare questa misura estrema incompatibile nel caso di Diana con il suo acclarato stato di salute mentale e il sua modestissimo ruolo di appoggio nel delitto quindi  non un ruolo strategico nell'organizzazione e l'evidente impossibilità da parte di una persona visibilmente fragile e poco coinvolta nel discorso politico-organizzativo nel proseguire dal carcere un inverosimile  ruolo di regìa della cellula armata esterna.

CONDANNA A MORTE  E OMICIDIO DI STATO,quindi alla faccia di chi vorrebbe i giudici schierati politicamente,mentre si tratta di gestori del potere esecutivo che stanno applicando legislazioni d'emergenza deformate e a loro assoluta discrezionalità.

e per chi non si spiega come mai gli obbedienti sudditi  di Hitler mai seppero nulla dei campi di sterminio ricordo che noi obbedienti cittadini italiani non sappiamo nulla del lavoro dei giudici e soprattutto  di cosa succede nelle aule dei tribunale  e dietro le sbarre delle carceri  e di come sono somministrati i regimi carcerari, espropriati come siamo dal potere che non ha faccia e non ha partito,ma vediamo gli effetti mortali delle sue regole autodefinite sia nell'ambito del lavoro che in quello della giustizia.

 

 
 
 
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