Post n°51 pubblicato il 12 Maggio 2009 da akhenaton49
In attesa di buttar giù qualcosa di più serio sulla Mostra di Torino "Akhenaton faraone del sole" vista in questi giorni, riporto un paio di immagini raccolte appunto in quella mostra.
Questo è invece il testo di una lettera scritta da Zitryara (una sorta di Emilio Fede ante litteram) al faraone che ci fa capire che in fondo qualche millennio non ha cambiato molto le cose.
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Post n°50 pubblicato il 30 Aprile 2009 da akhenaton49
Così diceva con splendida intuizione Antonio Albanese nella sua rappresentazione del Ministro della Paura, uno dei personaggi più fini ed emblematici che abbia mai proposto; e per questo, forse, di scarsa presa sul grande pubblico. |
Post n°49 pubblicato il 23 Aprile 2009 da akhenaton49
Questa è un'mmagine che sintetizza l'impressione che si ha percorrendo le strade di Istanbul: ad ogni angolo modernità e tradizione.
Ma oltre ai monumenti sono sempre le persone quelle che mi stuzzicano di più la curiosità. Dovevo venire qui per sapere che il tulipano è nato in Turchia! Il passato mi perseguita ovunque E queste due steli, conservate al museo archeologico, riportano il primo trattato di pace scritto della storia dell'uomo. E' il trattato di Qadesh sottoscritto (se così si può dire) da Ramses II e dal re Ittita Hattusilis III nel 1269 a.C. Ecco una curiosa coincidenza! :)) Ecco qui la ricostruzione, all'interno dell'Harem del Topkapi, del sogno di ogni uomo!!!! Questa sì che è la vera civiltà! Dopo la foto precedente, è doveroso inserire la seguente, cioè il luogo in cui mi avranno sicuramente mandato le gentili signore e signorine che hanno letto il commento di cui sopra. Trattasi sempre comunque della toilette del Sultano. E per finire un ottimo caffè turco. |
E' uno dei viaggi che ricordo più frequentemente. Forse perchè è stato il primo che abbiamo fatto, insieme ad una coppia di amici, con il solo biglietto aereo in tasca, senza agenzie nè tours organizzati e questo contribuiva a darci un po' il senso dell'avventura. Cinque o sei giorni prima della partenza c'era stato l'attentato al volo Pan Am 103 a Lockerbie, un fatto di cui si è parlato fino a pochi anni fa. Lo ricordo bene perchè i nostri bagagli furono messi completamente sottosopra alla partenza, come di solito accade nei giorni immediatamente successivi a questi fatti. La cosa che più ci colpì fu il senso della religiosità in questo paese. Una religiosità che entrava in tutti gli aspetti della vita quotidiana ad iniziare dal mattino con le offerte alle divinità. Induisti e buddisti in questo non differivano molto. Anzi spesso gli uni pregavano nel tempio degli altri, grande esempio di tolleranza religiosa. Un altro spettacolo indimenticabile fu la visita alla città sacra di Pashupatinath, sul fiume sacro Bagmati. Il villaggio, dedicato a Shiva, è il luogo che accoglie i fedeli da tutto il Nepal, prima e dopo la morte. Questo è il luogo nepalese più importante per le cerimonie funebri e le cremazioni. Un altra esperienza bellissima fu raggiungere, dalla valle di Katmandu (circa 1500 m.) la cittadina di Nagarkot, sulle alture che circondano la valle. Nagarkot e' il luogo ideale per poter ammirare il panorama delle vette più alte dell'Hymalaya. La nebbia non ci consenì di gustare a pieno il panorama, ma nella discesa a piedi a valle attraversammo molti villaggi ed anche uno splendido monastero buddista, completamente isolato dalla civiltà moderna. Un'altra escursione straordinaria fu la salita del monte Shivapuri, da 1550 a 2800 metri circa. Oltre alla guida ci accompagnarono nella salita (faticosissima, quasi quanto la discesa) due fratellini che si recavano a portare qualcosa da mangiare al padre che si era ritirato sulla montagna a fare l'eremita. Mentre salivamo incrociammo un uomo che aveva sulle spalle un enorme canestro intrecciato con cui trasportava per l'impervio sentiero un vecchio malato che avrebbe portato a valle, all'ospedale. Questa foto, che è la mia preferita fra quelle in B/N che ho fatto in Nepal, rappresenta tre ragazze che guardano con sguardo attento e partecipato quello che sta accadendo di fronte a loro. Siamo a Dakshinkali, un villaggio famoso per il tempio dedicato alla dea Kali. Ogni martedi e sabato vengono fatti sacrifici alla dea. Animali da cortile, agnelli, ecc. vengono portati al tempio, sgozzati e il sangue viene sparso sulle pareti del tempio, in omaggio alla dea sanguinaria. Le tre ragazze stanno appunto guardando il lavoro degli inservienti che stanno uccidendo gli animali. In passato era sangue umano quello veniva sparso nel tempio. |
Post n°47 pubblicato il 28 Marzo 2009 da akhenaton49
ACCOLGO L'INVITO DI TESI: |
PIRAMIDE A GRADONI DI ZOSER A SAQQARA (c.ca 2700 a.C.) Questa, come quelle che seguono, sono foto da me fatte nel 1975, nel mio primo viaggio in Egitto (per coerenza dovrei dire nel mio primo "ritorno" in Egitto). La qualità non è eccellente, perchè sono il risultato di foto digitali fatte a foto tradizionali. L'uso di pellicola così sensibile, in esterni con luce accecante ha dato questa apparenza un po' "d'epoca" che a me non dispiace.
VITA QUOTIDIANA
La Regina Hatshepsut |
Post n°44 pubblicato il 14 Febbraio 2009 da akhenaton49
In una piovigginosa notte … non ricordo se di qualche tempo fa o fra qualche tempo, trascinavo stancamente le mie membra nelle strade deserte e scarsamente illuminate di una città del nord, incerto se restare o cambiare ancora una volta tempo e luogo, alla perenne ricerca del modello ideale di vita. Improvvisamente scorsi l’ombra di un uomo seminascosto in un portone; vedendomi, si avvicinò titubante. Non ne ebbi timore e, d’altra parte, non ne avrei avuta ragione. Era lui, semmai, che poteva temere di me, con tutti i matti che ci sono in giro: non capita tutti i giorni l’incontro con un faraone nel ventunesimo secolo! Stringeva qualcosa nella mano; si avvicinò, mi cercò la tasca, vi lasciò scivolare qualcosa e mi sussurrò all’orecchio: “Tienila tu, è importante. Mi stanno cercando”. Detto ciò si dileguò rapidamente. Aveva appena svoltato al primo angolo, quando lo vidi riapparire in mezzo a quattro uomini che lo trascinavano via, quasi di peso. Mi passarono accanto e l’uomo mi guardò fisso negli occhi, con uno sguardo che non era una richiesta di aiuto, ma una raccomandazione. Mi avvicinai alla luce fioca di un lampione e trassi dalla tasca quello che l’uomo vi aveva messo. Era una busta da lettere, senza indirizzo, ma riportava un’annotazione a mano, vergata con una calligrafia incerta e frettolosa. C’era scritto: “Sono il figlio della segretaria del Liceo Salesiano S.Ambrogio di Milano. La mamma mi ha lasciato, in punto di morte, questa copia di lettera, scritta dal Direttore dell’Istituto nel 1951, con preghiera di darne ampia diffusione prima che- così mi disse- sia troppo tardi. Ormai sono sulle mie tracce, non riuscirò a portare a termine la mia missione. Fatelo voi per me. W l’Italia, W la Repubblica!” Nella busta c’era una lettera che, secondo la volontà del poveretto che me l’aveva affidata, ripropongo integralmente, perché sia di pubblico dominio, limitandomi soltanto a sottacere i nomi, che saranno indicati dalle sole iniziali, perché anche i Faraoni “tengono famiglia”.
ISTITUTO SALESIANO S.AMBROGIO DI MILANO Il Preside Egregio Signor B. e Gent.ma Signora B., è mio dovere informare le Signorie Vostre Ill.me del comportamento tenuto in classe da Vostro figlio S. che in più di un’occasione ha manifestato atteggiamenti ed azioni che hanno turbato profondamente i suoi insegnanti. Cerco di spiegarmi meglio con esempi concreti: 1) Nell’elezione del capo-classe ha deciso di scendere in campo (come dice lui) facendo un’intensa attività di proselitismo, convincendo i compagni di classe a votarlo, promettendo, a seconda dei casi, la riduzione delle tasse scolastiche, la presentazione di qualche avvenente alunna delle sezioni femminili, promozioni garantite per tutti. Il tutto formalizzato in un “contratto con gli alunni” regolarmente sottoscritto a garanzia degli impegni presi. Prendo spunto da questa sua ultima vocazione canterina, per invitarVi ad incoraggiare questa sua predisposizione, per evitare che le sue doti si manifestino in forme più inquietanti. Suggerisco un imbarco come cantante-intrattenitore sulla Costa Crociere, in compagnia del suo amico, aspirante pianista, Fedele C. Tanto Vi dovevo e colgo l’occasione per porgerVi deferenti ossequi. P.S. Continua a blaterare incomprensibilmente che vuole almeno TRE RETI. Ma mandatelo pure a pescare, no?
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Post n°43 pubblicato il 26 Gennaio 2009 da akhenaton49
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Post n°42 pubblicato il 24 Gennaio 2009 da akhenaton49
Ho letto e volentieri pubblico, esprimendo all'iniziativa tutta la mia solidarietà: Per chi fosse interessato... Gentile Redazione di Libero News, siamo un gruppo di blogger di questa piattaforma, che nei giorni scorsi si è trovato a riflettere e a discutere con gli amministratori di regole, regolamenti, abusi, immagini lecite e non lecite. Regole e regolamenti che siamo chiamati a rispettare quando ci iscriviamo a determinati servizi, pena sospensione dei nostri blog e nick. Appare evidente che, dal momento che la nostra adesione è volontaria, la condivisione o meno delle regole non sia in discussione: o le accettiamo, oppure cambiamo piattaforma. Semplice e lineare. Ci sembra però alquanto stridente il contrasto tra le regole al cui rispetto siamo stati tutti (in quanto community) richiamati da un recente post su Mondo Libero e le vostre scelte redazionali. In questa community è stato rimosso un post che raccontava ironicamente il rapporto amoroso tra due suini, mentre sulla home page di Libero sfilano tutti i giorni immagini che vanno oltre il pecoreccio e che sono decisamente lesive dell’immagine femminile. Noi veniamo richiamati a un’attenzione ai modi, ai toni e alle immagini che utilizziamo nei nostri blog e profili, nel rispetto della sensibilità di altri utenti e soprattutto dei minori che comunque frequentano il portale e la community, mentre voi presentate quotidianamente sulla vostra home page immagini, titoli e messaggi ammiccanti, allusivi, e finanche espliciti. Vi domandiamo, a questo punto, qual è la considerazione e il rispetto che avete nei confronti delle donne, quotidianamente descritte solo in base alle loro caratteristiche fisiche e alle loro performance sessuali. Non parliamo di fotogallery, sulle quali possiamo evitare di cliccare (anche se qualche riflessione sui commenti alle singole immagini non guasterebbe), ma di lanci che a rotazione compaiono sulla vostra home page: dunque visibili a chiunque vi acceda. Qual è il messaggio che volete far passare, quando titolate “Fico, metterla all’asta funziona, ora è in tv”? Quale idea di donna propagandate attraverso questi titoli? Non è pudicizia, la nostra. Siamo anni luce lontane da un moralismo di maniera. Siamo invece convinte che attraverso la vostra Home page voi stiate attuando un bombardamento mediatico discriminatorio nei confronti della figura femminile. Vi invitiamo a leggere l’intervento, del maggio scorso, della senatrice Silvia Dalla Monica sul tema discriminazione e informazione a questo indirizzo: Alcune di noi, più volte in passato vi hanno scritto, senza mai ricevere risposta. Ci farebbe piacere un confronto con voi su questo tema. Noi siamo pronte. Voi lo siete? Questa lettera verrà pubblicata sul blog: Ci farebbe piacere un pubblico dibattito. [E a riprova che quanto scriviamo non sono fantasie nate da isterismi femminei, alleghiamo alla presente due collage delle “perle “ più recenti raccolte in home page e nelle pagine interne. Il colpo d’occhio è notevole, davvero.] Le immagini sono consultabili a questi link:
In attesa di un vostro cortese riscontro, salutiamo
Alle intenzioni espresse in questa lettera, aderiscono le seguenti blogger della piattaforma: Akhenaton49 http://blog.libero.it/aton49
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Mentre la sinistra continua, a tutto vantaggio di Berlusconi, nel suo faticoso ma inesorabile cammino verso l’autodistruzione, sbandierando, come ormai avviene ogni due anni la nascita di una “nuova” sinistra e proponendo invece sempre la solita “minestra riscaldata”, non mi viene niente di meglio che proporre una vera “minestra riscaldata”, la “ribollita”, che rappresenta invece un successo nella gastronomia regionale. Questo piatto, pur traendo, come il PD, le sue origini, negli strati più umili della popolazione, con il tempo è stata fatto proprio anche dalle classi più aristocratiche e borghesi (proprio come il PD) che ne hanno fatto, erroneamente, quasi un piatto da “nouvelle cuisine”, da consumarsi sotto forma di assaggio, in una presentazione ricca di abbellimenti e decorazioni artistiche. E mi fermo qui con le similitudini. Come promesso ad un’amica, propongo una delle tante possibili ricette della “ribollita toscana”, così come di solito la faccio io. Le varianti possono essere molteplici e tutte ugualmente valide, ma l’importante è che essa venga gustata, in quantità adeguata, magari come piatto unico (come lo era in origine) e non come piccolo assaggio in un pranzo di dieci portate. Ingredienti: 500 g. di fagioli cannellini secchi 2 cipolle rosse grandi 3-4 costole di sedano 3-4 carote Mezzo cavolo cappuccio (o verzotto) Un mazzo di cavolo nero (utilizzare solo in inverno inoltrato, dopo le gelate) Un mazzetto di bietole 4-5 zucchine 1 patata (o due se piccole) Sale Pepe 300 gr. di passata di pomodoro Olio d’oliva 1 Kg. di pane toscano casalingo “raffermo” di 2-3 giorni (è forse, con i fagioli, l’ingrediente essenziale) Preparazione: Dopo aver tenuto in bagno per una notte i fagioli, metterli a cuocere in abbondante acqua fredda, con l’aggiunta di due o tre spicchi d’aglio e 5-6 foglie di salvia. Poco prima delle fine della cottura, salare. Togliere aglio e salvia. Mettere da parte due o tre romaioli di fagioli e passare gli altri al passino usando un filtro intermedio, utilizzando anche l’acqua di cottura, ottenendo un brodo non troppo denso. Conservare l'eventuale acqua di cottura in eccesso che potrebbe servire per ottenere la giusta densità della minestra di pane. Tagliare a piccoli pezzetti, con il coltello, la cipolla il sedano e le carote e far soffriggere in abbondante olio d’oliva per 15 minuti. Tagliare grossolanamente i due tipi di cavolo e aggiungere al soffritto, portando avanti la cottura ancora per una decina di minuti. Aggiungere le patate tagliate a dadini. Cuocere ancora per dieci minuti, poi aggiungere il brodo di fagioli e la passata di pomodoro. Dopo dieci minuti aggiungere la bietola tagliata grossolanamente e le zucchine tagliate a quadretti o rondelle. Aggiustare di sale, pepare e, se necessario, aggiungere un po’ di brodo di cottura dei fagioli. Continuare ancora la cottura per venti minuti circa. A cottura ultimata aggiungere i fagioli interi. Il pane deve essere preventivamente tagliato a fettine molto sottili. In un tegame di terracotta si fa una strato di pane tagliato e si versa, fino a ricoprirlo, qualche romaiolo delle verdure cotte, poi un altro strato di pane, ancora ricoperto con le verdure e così via, fino al riempimento del tegame. La Minestra di pane è pronta e può essere consumata anche subito. La vera Ribollita è quella che si serve il giorno dopo o il secondo giorno, dopo essere stata riscaldata e questo contribuisce a dare al piatto un valore aggiunto. La ribollita si serve preferibilmente in terrine di coccio, con un filo d’olio d’oliva e una macinata di pepe nero. |
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