Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

Messaggi di Ottobre 2006

C'ERANO UNA VOLTA LE FERIE... (II parte)

Post n°271 pubblicato il 17 Ottobre 2006 da ausdauer

L'ALBERGO

immagineLa mia amica, non si sa bene perché, quando ha prenotato l'hotel ha ribadito più volte che non era necessario che i letti fossero separati, nonostante io l'avessi avvisata di quanto fosse improponibile dormire con me. Io sono uno spirito libero, mi giro e rigiro a piacimento e soprattutto faccio viaggi notturni in bagno per ovviare all'inconveniente dell'insonnia. Avvisata di ciò avrebbe dovuto porsi il problema, invece no. Entriamo in camera e ci troviamo davanti ad un meraviglioso letto matrimoniale. Troppo tardi per tornare indietro.

Iniziamo immediatamente il servizio fotografico della stanza, del bagno, di noi stesse in ogni posa possibile immaginabile, tanto che rapidamente si fa ora di pranzo e fameliche ci fiondiamo in sala da pranzo. Ci sediamo al nostro tavolo e diamo una rapida occhiata alla sala. Età media dei commensali: 65 anni. Notevolmente abbassata da noi, ovviamente. La presa di coscienza di ciò ci porta a ridere istericamente per quasi due ore, mentre già ci immaginiamo nella piscina termale dell'albergo a parlare di artrosi e operazioni chirurgiche subite.

In piscina il silenzio è tombale. Tutti ci guardano come se fossimo aliene, la metà della gente è palesemente tedesca e se non fosse per i versi belluini che emette la mia amica ogni volta che si muove il tutto sarebbe avvolto in un'inquietante atmosfera da camposanto.
Una signora un pomeriggio riesce a rivolgerci la parola, domandandoci se siamo sorelle. Lei è alta, quasi bionda, taglia 38, un viso allungato e fisico da modella. Io sono bassotta,mora, in carne, facciotto pasciuto e fisico mediterraneo. Gemelle, direi.
Un signore ci indica due ragazzi che avranno si e no 18 anni, dicendoci che forse è il caso che ci diamo da fare. Allibite ringraziamo per il suggerimento e ci allontaniamo.

I MASSAGGI

Da questo week-end ho imparato una cosa importante: fare una vacanza di questo tipo significa essere costantemente ignudi e farsi palpare in continuazione.
Il primo massaggio previsto era quello cioccolato e miele: quando sono uscita ero praticamente un biscottino, mi sarei presa a morsi da sola. Per mandare via l'odore ci sono voluti due giorni.
Il secondo massaggio era un massaggio rilassante: musica new-age, oli profumati e il tipo che sapientemente mi tirava giù persino le mutande, mentre io mi chiedevo se per rilassarsi bisognasse per forza essere nudi come vermi di fronti a perfetti sconosciuti apparentemente dotati di mille tentacoli. Ancora adesso ho qualche dubbio in proposito.
Il terzo massaggio era un linfodrenaggio: ci ho messo 20 minuti a capire cosa fosse. Anzi no, forse non ho ancora capito. Fatto sta che ero comunque in mutande.

LE NOTTATE FOLLI

Si era partite con l'idea che la sera si sarebbe pascolato amenamente per il centro di Abano Terme in cerca di pub o discoteche, poiché la mia amica è appena stata "lasciata" dal suo ragazzo dopo la bellezza di otto anni e sente il bisogno disperato di vedere cosa c'è in giro.
Serata 1: stanche morte per il viaggio ci accasciamo sul letto a guardare Scrubs, poi a parlare fino a notte fonda, poi a smadonnare perché io non riuscivo a dormire e facevo casino.
Serata 2: stanche morte per la notte insonne ci dirigiamo a piedi verso il centro, per poi tornare indietro dopo 10 minuti. Alle 10 eravamo a letto ad aspettare che finisse la festa in albergo e la smettessero di suonare valzer a tutto volume.
Serata 3: stanche morte e pensando al viaggio dell'indomani ci mettiamo a letto alle 10 a guardare "Ballando con le stelle".

CARTOLINA DA ABANO TERME

immagine 

Tanti frivoli saluti a tutti da Abano Terme

Drammaticamente Vostra

Ausdauer

 
 
 

C'ERANO UNA VOLTA LE FERIE... (parte I)

Post n°270 pubblicato il 16 Ottobre 2006 da ausdauer
 

Premessa
Io non sono il tipo che parte e sta via due settimane. In verità non avrei soldi per farlo, né lo spirito giusto per star via da casa, né tanto meno una persona che possa sopportarmi così a lungo senza poi dover restare in cura da uno psicoterapeuta almeno quanto Woody Allen. Questi e molti altri motivi mi hanno portato ad accettare la proposta dell'amica  X di trascorrere tre giorni ad Abano Terme per un week-end rilassante a base di massaggi e bagni termali. In fondo dopo quattro mesi e mezzo di lavoro non-stop e due esami credo di essermeli meritati.

IL GIORNO PRIMA DELLA PARTENZA: "Cominciamo bene"

La Sacra Auto, con la quale avevamo deciso di partire con diversi mesi di anticipo, fa le bizze (quale momento migliore?), in più il carrozziere la reclama per chiudere la faccenda del tamponamento estivo (alla buon'ora). Mio malgrado la lascio dal carrozziere e mi incammino verso la casa dei miei nonni paterni in cerca di mio padre, ultimamente disperso, per comunicare a tutti che parto per qualche giorno.
Mia nonna compare sulla soglia di casa scrutandomi con aria perplessa.
"Chi é?"
"Sono la Aus nonna..."
(sarà da agosto che non mi faccio vedere...)
"Aus! Ti sei ricordata della tua povera nonna allora... entra pure!"
Segue un aggiornamento di tutti gli acciacchi che la affliggono alla bella età di 81 anni (mia nonna in realtà non li dimostra affatto, ma l'ho sempre sentita dichiararsi in punto di morte), quando appare mio nonno dalla finestra. Mia nonna gli corre incontro tutta emozionata:
"Vieni dentro, c'è la Aus!"
"Eh?"
"C'è la Aus?"
"Cosa???"
"E' venuta a trovarci la Aus!!"
"Chi??"
"La Auusss!! La figlia di nostro figlio..."

"Ah sì!" entra mentre io ascolto basita la conversazione "Aus! Pensavamo fossi morta..."
"Ehm... grazie."
Di nuovo si intavola una conversazione sui parenti morti, quelli moribondi, quelli che potrebbero morire a breve, fino a quando mi chiedono quanto mi manca alla fine dei miei studi.
"Due annetti forse" rispondo ottimista.
"Ah... Noi tra due anni non ci saremo nemmeno più..."
Ad un certo punto compare il Vater, con il quale avevo avuto una conversazione telefonica qualche giorno prima e in cui gli comunicavo che sarei partita.
"Oh, sei tornata?"
"Ehm... Veramente devo ancora partire..."

Comincio a sentirmi confusa e anche un po' sconfortata.

Nel pomeriggio decido di andare a prelevare i soldi per il viaggio, ripromettedomi di prelevare solo lo stretto necessario per le spese extra e poi di saldare il conto con il bancomat (è il mio personalissimo concetto di "metodo di risparmio", inoltre da quando mi rubarono la borsa qualche anno orsono nel portafoglio non tengo quasi più soldi). Giungo trotterellando allo sportello del bancomat, lo inserisco fischiettando, quando sullo schermo appare l'orrida scritta: "carta non valida". Tremebonda ritento pur sapendo già cosa significa quella nefasta dicitura, e come previsto niente da fare. Mi precipito alla mia banca a tre minuti dalla chiusura, e lì ricevo la triste conferma: il bancomat, utilizzato senza problemi fino a 36 ore prima, si è smagnetizzato. Pace all'anima sua e ai miei nervi. Potrà mai andare una sola volta tutto liscio come l'olio? Non sia mai.

La sfiga esiste, c'ho le prove.

(continua...)

 
 
 

IL RITORNO DELL'UOMO PATELLA

Post n°269 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da ausdauer
 

Lo so, lo so... sono crudele e senza speranza, destinata alla zitellaggine ingravescente e imperitura, ma non ci posso fare niente. Io certi "spasimanti" proprio non li reggo.

Giovedì scorso è ricominciato il corso di salsa. E' brutto da dire, ma da quando mi avevano detto che il mio "spasimante patella" si era finalmente accasato durante il corso estivo, avevo tirato un sospiro di sollievo e l'avevo rapidamente cancellato dalla mia memoria. Completamente rimosso, come si fa con i traumi più inaccettabili (in questo caso il trauma non era l'aver scoperto che si è fidanzato, ma l'aver scoperto che ci provava con me).

Invece ecco che mi riappare davanti nel parcheggio, puntandomi i fari dell'auto addosso e dissolvendo quel poco di vista che mi era rimasta. "Che piacere rivederti, Aus!" mi grida dalla macchina, mentre io mi domando chi diavolo sia. "Non credevo saresti tornata al corso, mi sei mancata!" e lì la tragica scoperta che è proprio lui, l'uomo che voleva farmi la permanente perché riccia sto meglio, l'uomo che millantava una media universitare del 29 mentre mi scriveva sms con perle d'ortografia come "paZZienza" che mi avevano gettato nello sconforto più totale, l'uomo più appiccicoso del mondo. Un bravissimo ragazzo, per carità, addirittura carino, ma molto, molto lontano dal mio difficilissimo gusto in fatto di uomini.

Ebbene la prima cosa che mi dice, con mio grande struggimento interiore, è che si è lasciato con la ragazza estiva. Alla mia innocente domanda "come mai?" lui mi risponde seccamente "Perché voi donne siete tutte matte", per poi prontamente correggere il tiro domandandomi a mia volta se mi ero fidanzata nel frattempo, come del resto hanno fatto tutte le mie amichette di salsa. "Tu sei troppo difficile Aus... comunque ora io sono libero, usciamo?"
Usciamo??? Di senno, certo. Perché io sono qui per fare la ruota di scorta a tutti quelli che si sono mollati o hanno una ex in stand by. Davvero strano che io non abbia un ragazzo.

"Tu sei proprio strana..." (perché non voglio uscire con te? amo distinguermi) "E te la tiri anche..." (perché non voglio uscire con te? allora hai ragione). Allora, sono strana, me la tiro... ci sono solo io di ragazza da dovermi per forza stare appresso?

Inizia la lezione e ovviamente lui si piazza di fianco a me, con gli occhi puntati su ogni mio singolo passo. Il maestro conta i passi e l'uomo patella mi sussurra a intervalli regolari "Aus, più piano... no, stai sbagliando... stai dritta... il busto lo devi tenere dritto... guarda che hai sbagliato piede eh... non si fa così... animo, su... cerca di sorridere...". Sorridere con uno stracciabudella di fianco che non sta zitto mezzo secondo e non si fa gli affari suoi? Davvero molto semplice: decido di ignorarlo completamente, come se non esistesse, mentre la sua voce diabolica persevera nell'intento malefico di distruggere ogni residuo di pazienza rimasta.

Al momento di formare le coppie, io che notoriamente sono snobbata da qualunque ballerino, mi trovo davanti lui con aria da supereroe: "Zitella, non ti preoccupare... ecco che arriva l'Uomo Patella a salvarti". Un momento lieto, in cui il mio unico desiderio è quello di gettarmi dalla finestra che sta proprio alle mie spalle. Per gratitudine, s'intende.

Il ragazzo della mia amica, notando l'evidente feeling che ci lega, tenta addirittura di invitarlo a ballare con noi la domenica, incurante delle gomitate che lo stanno tumefacendo da ogni lato. Commovente davvero, soprattutto perché quasi aveva accettato l'invito.

"Aus, hai visto, sono stato bravo quest'estate. Non ti ho mai rotto le scatole."
"Avevi una ragazza."
"Beh sì, è vero."
"..."

Domani io parto per il week-end e lascio questo ragazzo frale al corteggiamento selvaggio di qualche altra donzella. Chissà che io non sia così fortunata, come quest'estate, che al mio ritorno lui si sia già trovato un'altra.

 
 
 

AUSDAUER DAI MILLE VOLTI

Post n°268 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da ausdauer
 

Forze sconosciute alla fine mi hanno trascinata là dentro e mi hanno imposto di parlare, di qualsiasi cosa, purché io parlassi. E respiravo ancora, un fenomeno già piuttosto strano.

Così alla fine ho fatto per porgere il libretto alla docente, che l'ha aperto con aria curiosa. Ha scrutato a lungo la prima pagina, esageratamente a lungo. Mi aspettavo un commento tipo "Che cos'ha combinato in questi lunghi sette mesi in cui non le risultano esami sostenuti?". Invece no. Ha alzato le braccia, allungandole verso il mio volto per confrontare meglio, poi l'ha avvicinato a sè di nuovo con aria perplessa.

"Non sembra lei in questa foto."
"???"

Scuote la testa.
"Ma sono io!"
"Ha ragione, a guardarci bene...boh"

Questo posso aggiungerlo tra i motivi per cui detesto fare gli esami orali.


C'era stato un precedente, diversi anni orsono, con il mio adoratissimo prof. di italiano a ragioneria. Dopo uno sciopero si ritrovò un pila di libretti delle giustificazioni sulla cattedra. Spulciò le foto, una per una, fino a che non arrivò alla mia.

"Ausdauer? Mi scusi, ma una foto migliore non ce l'aveva? Questo è il ritratto di una tossicomane..."

 
 
 

TEST D'EMERGENZA

Post n°267 pubblicato il 04 Ottobre 2006 da ausdauer
 

Domani ho un esame, e questa mi sembra un'ottima scusa per rifilare al mondo cibernetico questo test di pura inutilità...

DIFETTI
incostante e pigra alla dodicesima

PREGI
no grazie, ho smesso...

HO VOGLIA DI ...
liberarmi di questi ***** di esami, fondamentalmente...

PRETENDO CHE...
quando è ora di fare silenzio si faccia silenzio, oh!

COSA C'è APPESO ALLE PARETI DELLA MIA CAMERA?
Quattro puzzle, un quadretto con un collage di foto che ho fatto, qualche ragnatela credo.

MI INFASTIDISCO SE...
qualcuno fa rumore quando potrebbe benissimo farne a meno (metaforicamente e non)

MI RENDE FELICE...
la buona compagnia (unita al buon cibo, o anche del buon cibo e basta)

IL PASSO IN PIù CHE HO FATTO?
Ho imparato a mettermi i tappi nelle orecchie (considerato che ho il terrore da quando ero piccola di infilarmi qualcosa nelle orecchie ho fatto un grande passo)

COSA MI PIACE DI LUI?
Lui chi?

.. E DI LUI?
Non ho UN lui, figuriamoci due...

E DI LUI?
Ecco appunto...

LUI????
Lui, dove sei??? rispondi!!! (penso che sia sordo)

E DI ME?
Il mio non essere una stupida.

MI AMO?
E' una parola forte... magari è presto per usarla?

COSA INDOSSO ADESSO?
Jeans, t-shirt viola con t-shirt  grigia sopra.

COSA PENSA DI ME CHI MI INCONTRA PER LA PRIMA VOLTA?
Aiutatela...

COSA CERCO?
Un calzino spaiato rosa...

COSA NON VORREI CONOSCERE?
Più che altro, CHI non vorrei conoscere... e un paio ce ne sono...

MI PIACE IL MIO OMBELICO ?
No, ha due cicatrici a causa di due laparoscopie... non è molto carino.

MI MANGIO LE UNGHIE DEI PIEDI?
No,  mi riuscirebbe difficile,  sono poco slegata

FUMO?
Non la mia personalità predominante, le altre non saprei

CANNE?
No, non credo si noterebbe la differenza.

BEVO?
Quando ho sete...

MI DROGO?
No, ma ho sempre pensato di essere potenzialmente una tossica

LA COLONNA SONORA DELLA MIA VITA?
"Me cago en el amor di Tonino Carotone

'E' un mondo difficile:
vita intensa,
felicità a momenti
e futuro incerto'

 
 
 
 
 

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