L'intollerante

un falso arrogante

Creato da eccelso86 il 20/03/2007

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Post n°110 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da eccelso86

Ieri ho compiuto 21 anni e, spegnendo quell'unica, enorme candela piazzata sulla mia torta alle fragole, mi sono ricordato di un film visto a spezzoni pochi giorni prima. Il film si intitolava:"Cos� parl� Bellavista" e, per chi non lo conoscesse, rappresenta una delle pi� grandi interpretazioni dell'inimitabile Luciano De Crescenzo. De Crescenzo, nel film tratto dal suo libro, interpreta la parte del filosofo partenopeo Bellavista; insegnante in pensione che elargisce le sue perle a persone semplici, non istruite e rappresentanti la pi� assoluta e spontanea napoletanit�. Quella candela sulla torta mi ha ricordato la critica che De Crescenzo muove contro il consumismo del quale i giovani del suo tempo sono schiavi.

Per lui, infatti, il gettare via le candeline che vengono accese e subito dopo spente dal festeggiato, rappresenta l'emblema stesso dello spreco e della voglia patologica e sviscerante che le persone hanno di liberarsi delle cose. Ieri mi sono lasciato alle spalle i venti e, con essi, tante cose e persone che non fanno pi� parte della mia vita. Non ho spento solo una candela, ho spento anche una tappa e innaugurato una nuova strada, un nuovo modo di vivere e di pensare; di agire. Eravamo circa venti nel salone e sulla terrazza di casa mia...si parlava, si rideva, si scherzava e ogni tanto si trafugava qualcosa dal buffet. Poi la casa pian piano si � svuotata e il chiasso paradossalmente rilassante e sgattaiolato fuori, come un ladro benevolo che, derubandoti di certe cose, ti fa un piacere e ti libera da un fardello insopportabile. E in effetti questi ladri di pensieri e sentimenti dovrebbero passare pi� spesso a saccheggiare le stanze della nostra anima, rendendoci, almeno per un po', liberi dai nostri dubbi. La libert�, gi�...la libert� � e rester� sempre un concetto astratto e mai completamente realizzabile.

Ogni uomo � schiavo di qualcosa e, quelli che si credono liberi, in realt� sono i pi� imprigionati di tutti. L'unica possibilit� che abbiamo, � quella di scegliere di quale schiavit� soffrire e per cosa lottare e patire...l'esperienza di vita ci insegna, se siamo fortunati e abbastanza scaltri, quali sono le cose futili e quali quelle che, sin da piccini, costituiscono le fondamenta del nostro futuro e la proiezione della nostra felicit�. Ieri, per la prima volta da molto tempo, mi sono sentito libero, leggero e, semplicemente, "nuovo". Ho imparato a vivere anche nel momento e, al tempo stesso, ad assaporare con calma e consapevolezza le cose belle della vita. Il trucco, se ci riflettete, � tutto li: non accontentarsi di ci� che ti rende felice solo a met� e non lasciarsi tentare ed illudere dalla chimera di una felicit� completa che, in ogni caso, non conosceremo mai. Le possibilit� che la vita ci offre, infondo, sono proprio come le candeline sulle torte: anche se le spegni troppo presto per impazienza, hai sempre la possibilit� di riaccenderle. Grazie di cuore a tutti quelli che ieri mi hanno onorato della loro presenza e riscaldato con la loro amicizia.

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