L'intollerante

Incontri assurdi in treno

Oggi ero di pessimo umore. Prendere il treno alle due del pomeriggio e andare a Napoli per un incontro di lavoro non è il massimo, soprattutto se è il 27 di agosto, vorresti essere al mare e ci sono 30 gradi. In più, quello che sto attraversando, è un periodo di fortissimi bassi e alti sempre troppo brevi. Un periodo di conoscenze che paiono preannunciare qualcosa di buono e che poi, invece, si risolvono in abbandoni, incomprensioni, errori e adii. Il viaggio di andata è stato interminabile con il treno che si fermava in continuazione e senza aria condizionata nella carrozza. Per arrivare a Napoli ho impiegato un'ora e mezza (da Caserta solitamente ci vogliono al max 40 minuti). Durante il viaggio di ritorno, però, ho fatto la conoscenza di un tipo che, definire assurdo, è poco. Alla prima stazione dopo quella di Napoli centrale, sale in treno un ragazzo bassino e con i capelli lunghi. Magro e con la pelle scurissima. Incrocia il mio sguardo per un secondo e poi mi si siede davanti. Io ascolto la musica come al solito e sono sovrappensiero; guardo tutto il tempo fuori dal finestrino. Mi accorgo però che il tizio mi osserva con insistenza e allora rivolgo lo sguardo verso di lui per capire se, l'immagine non chiara trasferitami dalla coda dell'occhio, è sul serio quella di un individuo con gli occhi fissi su di me.

Ci incrociamo ancora con lo sguardo e lui mi sorride; io no…torno a guardare fuori sperando di non essere incappato nel solito squilibrato di turno. Ad un tratto il tipo prende il telefono e comincia a scattarmi delle fotografie (in tutto mi "ruberà" tre scatti). Io faccio finta di niente ma l'imbarazzo e la tensione salgono. Alla terza foto faccio per alzarmi e lui mi dice: "Non credere che io sia matto…sei solo molto bello e volevo scattarti qualche foto. Io adoro le foto". Penso di trovarmi di fronte ad un povero pazzo, in effetti e tutto ciò che riesco a dire è un:"Ah si?". Non so perché ma resto seduto li…nonostante il disagio.

Lui guarda con attenzione il telefono e poi aggiunge: "Sei molto fotogenico…però secondo me dovresti togliere un po' di rabbia da quel bellissimo sguardo che ti ritrovi". Ora devo precisare che sono un tipo empatico e che do confidenza a tutti. Mi è capitato anche di dare corda ad ubriachi e svitati, in vita mia…non lo so perché lo faccio, a dire il vero. Sono quelle cose che ti vengono così spontanee che non riesci a spiegarti quali sono i meccanismi che le innescano. Gli rispondo:

"Tu credi? Ci sono nato con questo sguardo…non posso cambiarlo, mi dispiace"

"No per carità…è meravigliso. Io lo dicevo perché mi mette angoscia incontrare occhi che trasmettono sofferenza".

Mi fa altre domande su cosa studio, su quanti anni ho (lui dice di averne 24). Io, tra le varie risposte, inserisco un "Sono l'etero più etero del mondo…anzi direi che le donne sono la mia prima passione". E lui, senza un minimo di pudore: "Ah quanto vorrei essere una donna per baciarti quelle labbra fino a consumartele". La situazione è surreale ma, non so, il tizio non mi spaventa (è la metà di me sia di peso che di altezza e, eventualmente, saprei come massacrarlo di botte^_^). La sensazione che mi trasmette però non era negativa e, alla fine, dopo avermi passato le foto tramite bluetooth, non mi ha nemmeno chiesto il numero di telefono (che io ovviamente non gli avrei dato). E' sceso due stazioni prima della mia e mi ha detto un semplice: "Ciao bello".

E' proprio vero che, nei treni, si incontrano le persone più strane. Lo scatto che inserisco su questo post me l'ha fatto lui…io c'ho solo aggiunto l'effetto mezzotono. Infondo non credo se la cavi male;)