Pensieri vaganti

l'altra campana - quindicesimo capitolo

Il momento più difficile per me è stato quando siamo tornati a casa. Avevamo passato una giornata piacevole, e se non avessi volutamente parlato tanto, se non le avessi riempito la testa di mille chiacchiere inconcludenti, si sarebbe potuta definire una giornata magnifica.
Eravamo in casa, di sera, con Genova ai nostri piedi. Era un momento che avevo aspettato tanto.
La tenevo accanto a me, a pochi centimetri. Eravamo seduti sul divano. Avrei voluto avvicinarmi a lei ancora di più e baciarla dolcemente.

Tanti, tanti baci. Dolci, lunghi, spettinati, delicati e sfrontati, silenziosi e ciarlieri, con i boccoli.
Baci accarezzanti, al miele, al cioccolato, alla frutta, al pepe nero, alla menta o alla liquirizia.
Baci fantasiosi, aerei, intelligenti e timorosi, seducenti e pudichi.
Baci smemorati, tiepidi e incandescenti, col profumo di gelsomino e il colore della gioia.
Baci, solo baci, tanti baci.
Baci di conoscenza e di complicità, baci di gioia, baci misteriosi.
Baci immobili, baci palpitanti, contagiosi.
Baci come le ciliegie, uno dopo l'altro, e poi di nuovo a ricominciare.
Baci veloci, lenti, indolenti
incomprimibili, sagaci, audaci
preziosi
zuccherosi
grandiosi
inesorabilmente misteriosi
garbatamente morbidi
tenacemente appassionati
plananti
saltellanti
dolcemente debordanti
misteriosamente coinvolgenti
fantasticamente accecanti
profumati di viola e di fantasia.

Scusate, mi sono lasciato prendere di nuovo la mano dalla poesia.
Quei momenti erano la porta di tutto. L'inizio o il non inizio di una storia. Sapevo che era quello il momento in cui dovevo rendermi odioso, davvero odioso, per farla fuggire via da me.

Lei era interessata a me, l'avevo capito dalle nostre conversazioni. La vedevo e la desideravo, ma non potevo dare ascolto al mio cuore.
Dopo tutti quei baci, purtroppo solo sognati e desiderati, le avrei chiesto se......... anzi no, non glielo avrei chiesto...... ero convinto che sarebbe stato un fatto naturale, assolutamente naturale, sereno e lieto perchè era quello che volevamo tutti e due......Non ci saremmo neppure accorti di trovarci l'uno nelle braccia dell'altra

Delicatamente sarei entrato in lei e lei mi avrebbe accolto. Onde su onde avrebbero disegnato i nostri corpi. Lente e lunghe, veloci e alte, sempre più alte, in perfetta sincronia. Uno stato di beatitudine crescente che ci avrebbe a poco a poco portati all'esplosione finale. Sentimenti ed energie che si affiancano, si fondono e si annullano l'uno nell'altra........