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« dominareUNO COME NOI? »

Di che razza sei?

Post n°51 pubblicato il 20 Aprile 2007 da brida0

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CHE RAZZA DI MEDICINA

INTERESSE E METODO

Quel farmaco, si dice, fa bene ai neri.

Si può sostenere che un analgesico toglie il dolore al giovedì? 

Sì, evitando di controllarne l’efficacia negli altri giorni della settimana.

Controllare non solo la presenza, ma anche l’assenza e la gradazione degli effetti è un suggerimento vecchiodi almeno cinque secoli.

Francis Bacon avanzava questo suggerimento per lo sviluppo della conoscenza, fiducioso così di contribuire a un migliore avvenire dell’umanità.

Interrogativi e dubbi sui limiti di una «ricerca», di cui qui si dà conto,

diconocome e quanto avesse ragione.

Ma interrogativi, dubbi o riflessioni

non istituiscono né sostituiscono i fatti, e nemmeno li destituiscono.

È concretamente impossibile ripetere ex novo una ricerca già compiuta,

approdata ad affermazioni controllate come «vere»

nei limiti cuiesplicitamente si riferiscono.

Le esigenze anche rigorose delle autorità sanitarie,

d’altra parte, non esauriscono il rigore di un metodo

scientifico.

Agli afroamericani con problemi cardiaci

il «Bidil» sarà di giovamento: c’è l’autorizzazione a sostenerlo.

Non chiedersi quanto giovi anche ad altri giova, pare,

 all’industria farmaceutica.

Che la conoscenza, la scienza, la ricerca,

la tecnica siano umane negli scopi, non solo negli autori,

è ancoraun sogno.

Come mezzo millennio fa.

Che razza di idea è l'idea di «razza»?

Un'idea molto screditata, si sarebbe

detto, non solo per le nefandezze che ha provocato

nel secolo scorso, ma anche perché risulta inconsistente quando la si

sottopone a una critica scientifica:

ad oggi, il modo più attendibile per stabilire l'appartenenza di un individuo

a una categoria razziale è chiedere al diretto interessato

il suo parere in proposito.

Eppure il 2005 passerà alla storia

della medicina perché per la prima volta un farmaco è stato approvato

per essere usato in un solo gruppo etnico,

 nel caso specifico i neri americani.

Il «Bidil» è stato autorizzato l'estate scorsa dalla «Food and Drug

Administration» come «nuovo» rimedio per chi ha il cuore sfiancato,

anche se non è altro che la combinazione di due vecchi principi attivi,

ormai generici da molti anni anche in Italia: isosorbide dinitrato e idralazina.

Negli Stati Uniti, ancora prima che la decisione della Fda divenisse

ufficiale, si è scatenata un'accesa disputa tra opposti schieramenti.

In Italia, invece, la decisione è passata sotto silenzio: forse la si

considera una faccenda americana, senza cogliere tutte le implicazioni

che porta con sé.

Da una parte, c'è chi considera la comparsa di una medicina

per soli neri un pericoloso precedente

con cui di fatto si incoraggia e si legittima una nuova forma di razzismo:

si sceglierà la cura in base al colore della pelle,

svalutando il peso della povertà e delle disuguaglianze sociali

 sulla salute di alcune fasce di popolazione,

dice ad esempio l'eticista Jonathan Kan, dell'Università

di St. Paul.

Dall'altra parte, NitroMed,

 la societàche produce il Bidil, calca la mano su un fatto, 

apparentemente neutro: 

 la combinazione è in grado di ridurre del 43% la mortalità da

scompenso cardiaco negli afro-americani.

Con questo argomento –

e con un finanziamento di 200 mila dollari per la ricerca –

la casa produttrice

si è assicurata prudentemente anche il sostegno della «Association

of Black Cardiologists»: affrontare una vicenda così delicata

senza un appoggio all'interno della comunità di colore sarebbe equivalso

a un “suicidio”.

La «razza» incide sulla salute? 

Di certo lo fanno povertà e discriminazioni

Ma è proprio vero che la pillola funziona solo nei neri? 

È questa una domanda

senza risposta perché la NitroMed ha condotto e presentato alla

Fda uno studio ristretto solo a quella popolazione, con la giustificazione

che, dai dati preliminari, in quel gruppo emergeva la risposta

migliore.

 I maligni suggeriscono un'altra ragione:

il brevetto sull'uso generalizzato del Bidil scade nel 2007,

mentre il prolungamento di tutela dei diritti che NitroMed

ha ottenuto per il suo uso nei soli afro-americani

 durerà sino al 2020.

E gli analisti di Wall Street prevedono già un fatturato

di oltre 800 milioni di dollari l'anno,

nonostante la limitazione etnica.

Ammesso che una specificità ci sia, è molto probabile che l'ereditarietà e i geni c'entrino poco.

LA «FOOD AND DRUG ADMINISTRATION» HA APPROVATO UN FARMACO CONTRO LO SCOMPENSO DI CUORE

RITENUTO EFFICACE SOLO PER I NERI AMERICANI.

IL PRIMO

ESEMPIO DI CURA «PERSONALIZZATA» O UNA MERA QUESTIONE DI INTERESSE?

RITENUTO EFFICACE SOLO PER I NERI AMERICANI.

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Commenti al Post:
neoalexiei
neoalexiei il 20/04/07 alle 21:14 via WEB
Perdonami, non c'entra niente. Ma hai la casella dei messaggi piena. Non so se lo sapevi. Ciao
 
 
brida0
brida0 il 22/04/07 alle 11:24 via WEB
grazie per la comunicazione di servizio :-) ho provveduto ad alleggerire la medesima... ciao!!
 
SdoppiamoCupido
SdoppiamoCupido il 23/04/07 alle 10:52 via WEB
A me vengono in mente gli studi sugli effetti dell'alcool in piccole dosi o della caffeina: quando ci sono degli interessi dietro c'è ne sempre uno che esalta gli aspetti positivi di una determinata sostanza.
Io non ho conoscenze specifiche nel settore farmaceutico, ma credo che troppo spesso il mero calcolo economico sia il fattore prevalente.
Alla fine sembra che questo farmaco faccia bene quanto meno anche ai neri:
e se lo studio fosse basato su dati non taroccati o opportunamente filtrati?
Magari lo stile di vita dei neri, le loro abitudini alimentari etc, portano questo farmaco ad essere "mediamente" più efficace per la popolazione dei neri rispetto agli altri gruppi etnici!
Infine saranno contenti quelli della lega antivivisezione: se lo stesso farmaco ha effetti dissimili su esseri con lo stesso patrimonio genetico (le differenze sono veramente minime) come si può pensare di sperimentare farmaci su esseri tanto diversi come gli animali quando lo stesso farmaco ha effetti diversi sugli stessi uomini?
 
 
brida0
brida0 il 23/04/07 alle 12:31 via WEB
potrei farti mille esempi e dirti molte cose sulle aziende farmaceutiche, ma sarebbe un discorso molto lungo... una breve considerazione. Mettiamo che gli afroamericani siano "diversi" , lo saranno anche i cinesi, gli orientali ecc. allora come mai non si sente parlare di classi farmaceutiche studiate ad hoc per le diverse etnie? come mai solo un farmaco? le case farmaceutiche che fanno ricerca sono pochissime e gli interessi economici speventosi! (leggi il post n° 19 per avere una piccola idea). Se hai notato la petizione di medici senza frontiere riguarda proprio una grossa casa farmaceutica la Novartis che è in causa con il governo Indiano per mantenere il monopolio sulla vendita dei farmaci (a prezzi inaccessibili per la povera gente) contrastando il mercato dei generici ad un costo decisamente più basso. Altro esempio... La fluoxetina nata come antidepressivo è stata "riciclata" e rimessa sul mercato come farmaco per disturbi mestruali. Tutto questo solo per portare avanti le licenze su una molecola che altrimenti scadrebbero dando il via alla concorrenza dei generici. Potrei continuare ma penso che per ora basti....
 
cercoilmiocentro
cercoilmiocentro il 24/04/07 alle 15:55 via WEB
gli interessi economici sono la spiegazione a tutto...un abbraccio
 
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LEGGENDO LEGGENDO....

Nel mondo esiste sempre

qualcuno che attende qualcun'altro,

che ci si trovi in un deserto o in una grande città.

E quando questi due esseri si incontrano,

e i loro sguardi si incrociano,

tutto il passato e tutto il futuro

non hanno più alcuna importanza.

Esistono solo quel momento e quella straordinaria

certezza che tutte le cose sotto il sole sono state

scritte dalla stessa Mano:

La Mano che risveglia l'Amore e che ha creato

un'anima gemella per chiunque lavori,

si riposi e cerchi i propri tesori sotto il sole,

Perchè, se tutto ciò non esistesse,

non avrebbero più alcun senso i sogni dell'umanità.

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