Creato da sarahbb il 09/07/2011

Secret Life

Colori silenzioni e toni riflessi

 

 

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remore

Post n°124 pubblicato il 27 Gennaio 2022 da sarahbb
 

E l’ho fatto, è una sera di gennaio. C’era quella voce dentro me, mi parlava di te. Oggi si è fatta forte: cammina in quegli angoli, quelle strade, quei luoghi; goditeli, calati in quelle emozioni. Quanti mesi. Ora osservo. Ho il magone, vorrei sedermi a guardare, pensare a tutto quello che oggi non c’è più. Mi faccio strada e cammino, è un camminare senza meta, guidato dall’istinto; ed è quello stesso istinto che mi spinge ad andare ancora una volta lì, da te: a guardarti, a provare ancora una volta la delicatezza del tuo saluto, a sentirti ancora vicino in questa vastità, sentire, solo sentire. I nostri sguardi si rincorrono, ci cerchiamo in lontananza, è buio. Sono dinanzi a te: tento disperatamente di evitare; forse tento di evitare me stessa. Fallisco. Sono tradita dall’emozione, mossa da quel bisogno che mi parla spesso di te. Ho freddo. Ti saluto con la mano, tu anche. In lontananza ti fermi, indugi, indugiamo. Sono dall’altra parte della strada. Siamo inerti come due idioti. Due idioti diretti verso strade opposte. D’improvviso si rompe il silenzio. Vuoi sapere se vada tutto bene. Urli, vuoi farti sentire. Aspetti un secondo. Poi il silenzio. Silenzio parlante. Guardarci in silenzio. Faccio per andarmene. Ero lì per te. Avrei voluto. Desideravo. Se solo avessi. Ero lì per te. So che lo sai. Lo sa tutto il tuo essere. Lo sapevi profondamente in quell’attimo, lo sapevi in quell’indugio. Remore.

 
 
 
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INNO ALLA BELLEZZA

Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall'abisso, Beltà? Il tuo sguardo, infernale e divino, versa, mischiandoli, beneficio e delitto: per questo ti si può comparare al vino.

Riunisci nel tuo occhio il tramonto e l'aurora, diffondi profumi come una sera di tempesta; i tuoi baci sono un filtro, la tua bocca un'anfora, che rendono audace il fanciullo, l'eroe vile.

Sorgi dal nero abisso o discendi dagli astri? Il Destino incantato segue le tue gonne come un cane: tu semini a casaccio la gioia e i disastri, hai imperio su tutto, non rispondi di nulla.

Cammini sopra i morti, Beltà, e ti ridi di essi, fra i tuoi gioielli l'Orrore non è il meno affascinante e il Delitto, che sta fra i tuoi gingilli più cari, sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.

La farfalla abbagliata vola verso di te, o candela, e crepita, fiammeggia e dice: "Benediciamo questa fiaccola!" L'innamorato palpitante chinato sulla bella sembra un morente che accarezzi la propria tomba.

Venga tu dal cielo o dall'inferno, che importa, o Beltà, mostro enorme, pauroso, ingenuo; se il tuo occhio, e sorriso, se il tuo piede, aprono per me la porta d'un Infinito adorato che non ho conosciuto?

Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena, che importa se tu - fata dagli occhi vellutati, profumo, luce, mia unica regina - fai l'universo meno orribile e questi istanti meno gravi?

-Charles Baudelaire-

 

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