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Ci prende e ci porta via

Post n°234 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da ditz

Graziano Biglia e sua madre appartengono al mondo degli stereotipi: gli stranieri riconoscono il mammismo assoluto nella scena che Niccolò Ammaniti costruisce sapientemente : l'uomo del sud fa ritorno a casa, nel paesino di Ischiano Scalo, e dice alla madre che vuole sposare una ragazza del nord, che questa ragazza arriverà l'indomani. Risultato immediato: svenimento della mamma di Graziano. No, non per dolore o disperazione di perdere il figlio, come potrebbero intendere gli stranieri con l'occhio vigile sulle vicende familiari italiane. La mamma di Graziano sviene per l'emozione e una volta che si è ripresa non parla più. Ma quale icuts, Graziano. Stai tranquillo. Non parla più per un voto alla Madonnina di Civitavecchia.

Nel romanzo Ti prendo e ti porto via Niccolò Ammaniti manipola destini opposti e li fa convergere dentro quel grande recipiente dove annaspa l'umanità tutta: l'amore. La storia dei due ragazzini provenienti da famiglie così diverse, il padre di Gloria direttore di banca e quello di Pietro pastore psicopatico, viene reiterata nella storia di Graziano e sua mamma alle prese con Erica Trettel, l'acciuga Erica Trettel, a voler essere precisi.

Nel tempio di casa Biglia, la mamma di Graziano sembra una sacerdotessa che sacrifica tutta se stessa sull'altare delle tre divinità cui rende omaggio: igiene, religione, cucina. Volete mettere un mondo di ragù, detersivi, voti alla Madonnina e stanzetta di Graziano con il poster di John Travolta in "La febbre del sabato sera"? No, non è quello che fa per Erica Trettel che scappa con uno che le promette mari e monti, che le fa credere che sfonderà nel mondo televisivo. Lei ci crede e invece di raggiungere Ischiano Scalo dove Graziano l'attende con la mamma affaccendata a sistemare, cucinare, ordinare, pregare, lei che fa? Supera il provino e diventa valletta del profetico programma "Chi la fa l'aspetti".

Altro che Ischiano Scalo. Altro che matrimonio con Graziano. Dopo mille tentativi di Graziano alle prese con la segreteria telefonica e i messaggi della Telecom i due finiscono per parlarsi al telefono. Lui la imbottisce di parolacce e ingiurie. Lei gli risponde con: "Piuttosto che sposarmi con te mi butto sotto un treno."

E nel pentolone dove il mestolo del destino gira vorticosamente la minestra delle vite quotidiane, Graziano finisce per ritrovarsi faccia a faccia con una professoressa, Flora Palmieri, tenuta a distanza da tutti, lì in paese.

 
 
 
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È RIDICOLO CREDERE

È ridicolo credere
che gli uomini di domani
possano essere uomini,
ridicolo pensare
che la scimmia sperasse
di camminare un giorno
su due zampe

é ridicolo
ipotecare il tempo
e lo è altrettanto
immaginare un tempo
suddiviso in piú tempi

e piú che mai
supporre che qualcosa
esista
fuori dall'esistibile,
il solo che si guarda
dall'esistere.



(Eugenio Montale, Satura; Satura II)

 
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TAMARA

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PARANOID ANDROID - RADIOHEAD

Please could you stop the noise
I'm trying to get some rest?
From all the unborn chicken voices in my head
What's that, what's that

When I am king you will be first against the wall
With your opinion which is of no consequence at all
What's that, what's that

Ambition makes you look pretty ugly
Kicking squealing gucci little piggy

You don't remember, you don't remember,
why don't you remember my name
Off with his head man, off with his head man
Why don't you remember my name?
I guess he does

Rain down, rain down, come on rain down on me
From a great height, from a great height, height
Rain down, rain down, come on rain down on me
From a great height, from a great height, height

That's it sir, you're leaving,
the crackle of pig skin,
the dust and the screaming
The yuppies networking
the panic, the vomit,
the panic, the vomit
God loves his children,
God loves his children, yeah

 
 

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