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L'OMBRA DELLA LUCE.
Difendimi dalle forze contrarie,
la notte, nel sonno, quando non sono cosciente,
quando il mio percorso, si fa' incerto.
E non mi abbandonare mai...
Non mi abbandonare mai!
Riportami nelle zone piu' alte
in uno dei tuoi regni di quiete:
e' tempo di lasciare questo ciclo di vite.
E non abbandonarmi mai...
Non mi abbandonare mai!
Perche', le gioie del piu' profondo affetto
o dei piu' lievi aneliti del cuore
sono solo l'ombra della luce.
Ricordami, come sono infelice
lontano dalle tue leggi;
come non sprecare il tempo che mi rimane.
E non abbandonarmi mai...
Non mi abbandonare mai!
Perche', la pace che ho sentito in certi monasteri,
o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa,
sono solo l'ombra della luce.
Franco Battiato (un maestro).
SGUARDI VITALI.
Cammino sui marciapiedi affollati, urto tra la gente, e procedo a fatica con passi impacciati tra l'indifferenza generale. Tanta gente incontrata per caso che mai piu' rivedremo, e' questo il nostro destino ma io mi oppongo: voglio un amico. Nel mare dell'indifferenza ci sono dei segnali di vita, che sono la speranza, la salvezza dell'umanita'. E tali segnali sono gli sguardi, specchi dell'anima, così brevi ma intensi, così occasionali ma sublimi. Incontrando la gente s'incrociano gli sguardi, così carichi di curiosita' e di vita, ma che nascondono anche molta malinconia. E alle volte con uno sguardo insistente, cerco di far breccia tra la gente, che, prigioniera dei propri pensieri, ha paura, ed abbassa lo sguardo per terra, come turbata. Eppure la salvezza del mondo risiede in quegli sguardi, segnali d'amicizia e d'amore pieni di voglia di comunicare. E ancor piu' la salvezza, sta nella certezza che tali sguardi si ripeteranno puntuali nell'arco della vita, giorno dopo giorno, con infinite diverse sfumature. Quando guidando la macchina, un pallone mi taglia la strada, io rallento, poi mi fermo, e mi volto indietro a guardare perche' so che apparira' un bambino, che di corsa attraversera' la strada per raccogliere la palla. Dietro un pallone, c'e' sempre un bambino, come dietro un bambino c'e' sempre una mamma. Allo stesso modo dietro un incontro, c'e' sempre la certezza di uno sguardo che c'invita alla fratellanza, che ci sprona alla vita.
Felice.
NON SI PUO' INSEGNARE QUALCOSA AD UN UOMO. PUOI SOLO AIUTARLO A SCOPRIRLA DENTRO DI SE'.
GALILEO GALILEI.
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EVOLVERSI (PARTE 15°)
Post n°150 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da felicedambrosio
Ben trovati a tutti Voi, miei carissimi amici. Oggi affronteremo nel dettaglio lo studio dei centri. Cominciamo con il centro intellettuale. La parte meccanica del centro intellettuale lavora quasi automaticamente, e non esige alcuna attenzione; ma proprio per questo non è in grado di adattarsi ai cambiamenti delle circostanze, non puo' pensare, continuando a lavorare come ha cominciato, anche quando le circostanze sono completamente cambiate. Nel centro intellettuale, la parte meccanica include tutto il lavoro della registrazione delle impressioni, dei ricordi e delle associazioni. Questo è quello che dovrebbe fare normalmente, se cioe' le altre parti facessero il proprio lavoro. Non dovrebbe mai rispondere agli interrogativi che si rivolgono al centro intellettuale nella sua totalita' e neppure tentare di risolvere i problemi, né prendere mai alcuna decisione. Sfortunatamente il fatto è che essa è sempre pronta a decidere e che risponde sempre a tutti i generi di questioni, in maniera molto ristretta e limitata, a frasi fatte, in gergo, con slogan da partito politico. Tutto cio', e molti altri elementi delle nostre reazioni abitudinarie, costituisce il lavoro della parte meccanica del centro intellettuale. Questa parte ha un nome: si chiama "apparecchio formatore" o anche "centro formatore". Molte persone, soprattutto tra gli uomini numero 1, ossia la grande maggioranza degli uomini, passano tutta la loro vita con il solo apparecchio formatore, senza mai ricorrere alle altre parti del loro centro intellettuale. Per tutti i bisogni immediati della vita, per ricevere le influenze di tipo A e rispondere ad esse, per deformare o respingere le influenze di tipo C (derivanti dalle scuole), l'apparecchio formatore è del tutto sufficiente. E' sempre possibile riconoscere il pensiero del "centro formatore". Sembra che il centro formatore sappia contare soltanto fino a due. In effetti divide ogni cosa in due: comunismo e fascismo, lavoratori e borghesi, proletari e capitalisti, e così via. Siamo debitori al pensiero del centro formatore della maggior parte dei nostri "clichè" moderni - e non soltanto della maggior parte dei nostri clichè - ma di tutte le teorie popolari moderne. Forse è possibile dire che, in tutti i tempi, tutte le teorie popolari derivano dall'apparecchio formatore. |
Dalla deliziosa e raffinata ericarg.
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A GIORGIA. (IGNARA DI TUTTO)
Ti ringrazio Giorgia. Ti ringrazio per avermi cambiato la vita. Ti ho incontrata, ho parlato con te, ho sognato con te. Nella mia mente si rincorrono ancora gli echi della tua voce sottile e le mille sfumature del tuo viso, dei tuoi gesti. La luce dei tuoi occhi, e' ora prigioniera dentro di me e funge da motore perpetuo, che scatena la gioia, la serenita', l'entusiasmo, l'amore. Ogni volta che ti guardo, la mia anima si nutre di questa luce ed e' così che divento coraggioso, generoso, forte, deciso, dinamico, fino a raggiungere l'equilibrio della felicita'. Non esistono piu' ne' dolori, ne' malinconie, ma solo i tuoi occhi magici che trasformano tutto, che sublimano la vita. Vorrei entrare dentro di te, avere le tue esperienze, il tuo sangue. Vorrei guardare il mondo attraverso i tuoi occhi, i miei occhi. E soddisfatto vorrei comunicare la mia gioia al mondo intero, all'universo infinito. Comprenderei così l'eternita', fuso nella tua anima, nell'universo intero. E miliardi di stelle, alimenteranno il mio amore, che diventera', a sua volta, immenso, tale da coinvolgere tutti. Ed e' con questo amore, che sconfiggero' ogni male, ogni sofferenza, ogni timore, ogni solitudine di questo mondo. Ti ringrazio Giorgia, per questo amore, perche' salvera' tutti, perche' va oltre la morte, ed ha come meta la vita eterna.
Felice.
LA PIU' GRANDE MISERIA DELL'ANIMA E' QUELLA DI CREDERSI FORTE. PADRE PIO.
Inviato da: ericarg
il 09/01/2011 alle 19:28
Inviato da: crisalide6
il 13/12/2010 alle 11:20
Inviato da: lightdew
il 22/11/2010 alle 21:13
Inviato da: lightdew
il 22/11/2010 alle 21:12
Inviato da: raggiodiluce1974
il 12/11/2010 alle 17:27