Creato da forddisseche il 03/01/2008
Un sorriso , un po di musica per pensare un pò.
 

Benvenuti :)

.

 

MUSICA ITALIANA

 

Contatta l'autore

Nickname: forddisseche
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 65
Prov: FG
 

Peschici 24/lug/2007 per non dimendicare

 

 

Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2020 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30      
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
LA LEGGE
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'.

Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

Le immagini usate sono prese dalla rete
Per qualsiasi esigenza di copyright contattatemi privatamente.
 

OndaRadio - Redazione San Nicandro Frequenza FM

OndaRadio - Redazione San Nicandro
Frequenza FM 100.9

Ascolta la radio in diretta streaming
Servizio in fase di test, per le segnalazioni info@sannicandro.org

 

Oroscopo

 


                 width="200" height="250" scrolling=no marginwidth=0 marginheight=0 frameborder=0 border=0 style="border:0;margin:0;padding:0;">
    

 

 

Vieste / Petizione per : Smantelliamo il Ripetit

Vieste / Petizione per :

Smantelliamo il Ripetitore 5G che Disturba il Nostro Paese .
Il link per firmare e questo :  https://chng.it/xvFYh5RSk2

Grazie .

 

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Premio

 

Premio brillante Weblog

(perché valorizza la sua terra, il Gargano).

premiato da,

http://digiland.libero.it//profilo.phtml?nick=ferrarazzo

 

 

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Tarantella del Gargano - Stupenda versione

 

 

Meteo Gargano

 

ondaradio la radio del Gargano

http://ondaradio.info/

Ondaradio la radio del Gargano.

 

Programmi tv

 

tv.zam.it

 

 

Ultime visite al Blog

forddissecheLeccezioneMadamelaboratoriotvnazario1960QuartoProvvisorioViolentina8380sin69m12ps12milano2009stufissimoassaidaniele.devita1996france20010francotrottakaren_71
 

Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

Area personale

 

https://www.garganofm.com/wp-content/uploads/202

https://www.garganofm.com/wp-content/uploads/2020/07/RADIO-GARDEN-300x176.png

 


Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

 

San Giorgio protettore di Vieste.

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 13
 

Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2020 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30      
 
 

Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 11/04/2020

ReteGargano/ Buona Pasqua

Post n°25882 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

ReteGargano/ Buona Pasqua  

  
 

Un pensiero di vicinanza a chi vive momenti di difficoltà, di dolore e solitudine. Nel deserto di questo periodo così difficile, la solo speranza è nella Pasqua di Resurrezione.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

11 Apr - 20:11:53 “GIORNATA DEL MARE E DELLA CULTURA MARINARA”, IL VIDEO DELLE CAPITANERIE DI PORTO [Video]

Post n°25876 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

 
11 Apr - 20:11:53
 “GIORNATA DEL MARE E DELLA CULTURA MARINARA”, IL VIDEO DELLE CAPITANERIE DI PORTO [Video] 
Per la sua particolare collocazione al centro del Mediterraneo, l’Italia da sempre beneficia di una risorsa di inestimabile valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico: il mare, un privilegio da difendere, da valorizzare e da trasmettere alle nuove generazioni. Per questo motivo la Repubblica italiana riconosce l’11 aprile di ogni anno la "Giornata del mare e della cultura marinara", allo scopo di…

 
 
 

11 Apr - 19:46:53 Vieste – CIAO “TUNNIN”, AUTENTICO DEVOTO POPOLARE La memoria vive di persone che riescono ad incardinare ...

Post n°25875 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

 
11 Apr - 19:46:53
 Vieste – CIAO “TUNNIN”, AUTENTICO DEVOTO POPOLARE 
La memoria vive di persone che riescono ad incardinare in sé la tradizione e la passione per il loro agire. Antonio Silvestri, “Tunnin Rapddon” come era conosciuto dai viestani, ha incarnato per decenni il senso popolare della Festa di Santa Maria di Merino. Lo si vedeva già nell’imminenza dell’inizio delle novene recarsi in Cattedrale per sovrintendere alle varie fasi dei preparativi (negli ultimi anni come priore…

 
 
 

Carabinieri nelle località turistiche della Provincia controlli a tappeto a Pasqua e Pasquetta

Post n°25874 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

Carabinieri nelle località turistiche della Provincia controlli a tappeto a Pasqua e Pasquetta

 

 

 

 

Sarà costante il controllo dei Carabinieri sui luoghi dove negli anni scorsi di questi tempi si trascorrevano le festività Pasquali. Gli accessi alle località turistiche, che attraggono turisti da ogni parte del mondo, saranno presenziate da serrati controlli, che non consentiranno agli irriducibili, noncuranti della propria e altrui salute, di girovagare liberamente.

 

Il Parco del Gargano, il Lago di Varano, Rodi Garganico, il Lido del Sole, Foce Varano, Peschici, San Menaio di Vico del Gargano, le Isole Tremiti, la Foresta Umbra, e ancora Margherita di Savoia, Manfredonia e Vieste per citare le più importanti, saranno vigilati costantemente, per intercettare chi non vuole ancora comprendere la delicatezza della situazione sanitaria, non vuole rimanere a casa, né intende evitare i luoghi di aggregazione, la movimentazione e il contatto con gli altri, non rispettando così le prescrizioni limitative emesse dalle Autorità Nazionali e locali, per contenere il contagio del coronavirus.

 

I Carabinieri, per proteggere la popolazione Garganica, rivolgeranno particolare attenzione a quei luoghi che, ogni anno, per tradizione sono raggiunti dagli “amanti” dei ponti festivi e dai proprietari di abitazioni estive.

 

Posti di blocco e posti di controllo attuati dai Carabinieri non daranno tregua agli “impavidi”, che saranno controllati singolarmente, per accertare i motivi della loro presenza, difficilmente giustificabile, viste le stringenti limitazioni emanate: i Carabinieri non potranno far altro che elevare le salate sanzioni amministrative stabilite dalle recenti norme.

 

Tutte le strade di collegamento, principali e minori, verranno battute dai militari, anche con pattuglie a piedi, che controlleranno chi si trova nei prati, nei boschi, in riva al mare o sui percorsi montani a passeggiare.

 
 
 

Enzo del Vecchio 1 h · E' scomparso questa mattina nella sua abitazione di New York, all'età di 96 anni, lo scrittore e poeta it

Post n°25873 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

https://www.facebook.com/enzo.delvecchio.58/videos/3112033985497284/UzpfSTE4NDA3NDA1NTE6MTAyMTM0OTUyMjQ3NzUyNjk/

Enzo del Vecchio 1 h · E' scomparso questa mattina nella sua abitazione di New York, all'età di 96 anni, lo scrittore e poeta italoamericano Joseph Tusiani. Negli anni '90 dedicai a lui molti servizi per la Rai, sia in tv che in radio. Il primo lo realizzai per TgR Mediterraneo, con la lettura di Rosa Ricciardi. In questo servizio Tusiani legge alcune delle sue piu' belle poesie con il caldo timbro della sua indimenticabile voce.

Lutto nel mondo della cultura. All'età di 96 anni si è spento a New York il poeta e docente universitario italoamericano Joseph Tusiani, il "Poeta dei due mondi". Era nato a San Marco in Lamis, città con la quale ha sempre mantenuto ottimi raporti, e ogni anno in estate si recava nel suo amatissimo Gargano. 

 
 
 

POLIZIA LOCALE E LNDC VIESTE: LETTERA APERTA ALLA POPOLAZIONE

Post n°25872 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

POLIZIA LOCALE E LNDC VIESTE: LETTERA APERTA ALLA POPOLAZIONE  

  

Il periodo che stiamo vivendo non è dei più facili e nonostante la grande solidarietà che tutti i cittadini stanno dimostrando verso i più bisognosi, ci aspettano tempi duri, tempi in cui è bene che il denaro pubblico sia concentrato ad aiutare le famiglie in difficoltà.

 

Ognuno di noi può fare molto, per esempio non fare nascere cuccioli e non lasciare andare in giro da soli cani e gatti. Un cane in canile costa a tutti noi circa 1000 euro all'anno, spesa a cui si aggiungono spese di veterinario se l'animale è investito o ferito. Quando fate fare cucciolate convinti di sapere già a chi darli, sbagliate.

 

Quasi tutti i cuccioli che cedete senza chipparli ( CHI CEDE HA OBBLIGO DI DARLI CON MICROCHIP) li ritroviamo morti investiti o finiscono nei canili dove si ammalano e muoiono nonostante le cure. Oppure finiscono nelle campagne dopo che i bambini ci hanno giocato.... e lÍ si riproducono, fanno cucciolate che a tutti noi costano tantissimo. COSA POTETE FARE PER AIUTARE IL COMUNE DI VIESTE A NON SPENDERE PIU' QUESTI SOLDI PER IL RANDAGISMO MA DESTINARLI ALLE PERSONE?:

1) NON FATE FARE CUCCIOLATE: se la vostra cagna è una trovatella o avete una azienda zootecnica, avete diritto a sterilizzazione e chip gratuiti, basta andare a fare segnalazione scritta al Comando di Polizia Locale e provvederemo noi ad aiutarvi nelle pratiche successive.

2) SEGNALATECI SEMPRE I CANI CHE VEDETE VAGARE NELLE VOSTRE ZONE, SOPRATTUTTO SE FEMMINE

3) NON FATE USCIRE I VOSTRI ANIMALI DALLA VOSTRA PROPRIETÀ

4) ADOTTATE CANI DAL CANILE  SANITARIO DI VIESTE

5) SEGNALATECI SEMPRE ANCHE IN FORMA ANONIMA CHI FA FARE CUCCIOLATE IN MODO IRRESPONSABILE, CHI ABBANDONA O MALTRATTA E LA POLIZIA LOCALE PROVVEDERÀ AI DOVUTI CONTROLLI

Solo cosi potremo aiutare il Comune di Vieste ad utilizzare le spese destinate ai cani in canile, che il nostro Comune è oggi per legge, obbligato a sostenere, per aiutare famiglie in difficoltà.
Aiutaci ad aiutarti. Buona Pasqua a tutti!

 

Polizia locale e LNDC Vieste

Per ulteriori info contattare:
Polizia locale- Nucleo Tutela e Benessere animale: 0884 708014 nucleotutela.animalevieste@gmail.com
LNDC: 3205347038 legadelcane.vieste@gmail.com

 
 
 

Giacomo Stuppiello ci ha lasciato. Era rimasto giovane. Di lui resta qualcosa (molto).

Post n°25871 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

Giacomo Stuppiello ci ha lasciato. Era rimasto giovane. Di lui resta qualcosa (molto).  

  
 

Mi chiama Matteo da Milano, con voce impastata di lacrime: “Sai…Giacomo…un’ora fa…”. Me l’aveva fatto capire Gabriele, verso mezzogiorno: “Papà…credo sia arrivata la fine…”. Chiamo Franco a Sondrio. Sussurra: “E ora?”. E così Maria a Frosinone, Tonino a Manfredonia.

 

Si susseguono e si intrecciano le telefonate. Ci scambiamo – i più vecchi amici di lui – i ricordi, come se li evocassimo per noi stessi, per tenerli ancora caldi con il nostro fiato: un’ora, un minuto, quasi che così si possa scongiurare l’irreparabile e rinviare il gelo eterno.

 

Giacomo (“Mimino”) se ne è andato in un momento storico: funerale vietato, nessuna visita, una parte della famiglia non gli ha potuto dare l’estremo saluto. Il figlio Michele, costretto a Milano, non lo rivedrà mai più: un abbraccio nell’aria, soltanto.

 

Scrivo alla rinfusa le poche cose che alla rinfusa mi vengono in mente. Amava i campi, i boschi, la natura, non i salotti. Si rifugiava spesso in un suo piccolo podere, a poche centinaia di metri dal paese, tra monte e mare, dove aveva ristrutturato una casetta per le ferie del figlio Michele, lavorando, ore e ore, senza risparmiarsi, e curando i dettagli. “Se lo sapesse Giovanna…[l’intelligente angelo custode della sua vita]”, mi diceva quando, per telefono, lo raggiungevo al “fondo”, come lo chiamava lui.

 

Era malato da oltre un anno, ma di quel suo male parlava con tale tranquillità che si era diffuso in noi, che ne conoscevamo la realtà minacciosa, un senso di cauta fiducia. E ci pareva di poterlo vedere, ancora per anni e anni, con quel sorriso smagliante e con i suoi occhi mai spenti.

 

Giacomo Stuppiello, professore in pensione, ha rappresentato per oltre mezzo secolo, una delle figure più rappresentative del PCI, e, poi, PDS, DS e PD di Monte Sant’Angelo, certamente quella di maggior rilievo umano anche se di scarso o nullo potere reale.

 

A lungo amministratore della sua Città, ha dato, agli inizi di quest’anno, alla stampa, un agile libretto (“Le amministrazioni comunali di Monte Sant’Angelo 1943 – 2012. Appunti e ricordi di un militante e amministratore”), nel quale le sue riflessioni, naturalmente, risentono della “milizia”. Gli appunti e i ricordi si fermano al 2012. Giacomo ha trascurato (e ha fatto bene) gli ultimi anni, quando vicende amministrative e umane sono state appiattite e svilitecome mera cronaca giudiziaria, addirittura come fatto criminale.

 

Il partito è stato un pezzo del suo cuore, “tutto nel Partito, nulla fuori dal Partito”. E di fronte a episodi non infrequenti di “allodializzazione del potere” da parte di qualcuno dei compagni della nouvelle vaguenazionale (e locale), scuoteva il capo: “Quando il Partito tornerà a essere veramente il Partito, le cose andranno meglio”. Era, in questo caso, un inguaribile ottimista.

 

I suoi riferimenti erano i mostri sacri del PCI di una volta(Ingrao, Amendola, Berlinguer, Iotti, Napolitano e scendendo per li rami D’Alema e, soprattutto, Bersani) A Foggia le sue simpatie andavano a Vania, Panico, Carmeno, Pistillo e tra i viventi, Paolo De Caro, Michele Galante, Lino Zicca, Orazio Montinaro, Severino Cannelonga.

 

Tra i montanari, parlava con compiacimento reiterato di quei “grandi signori” che erano i comunisti di un tempo (contadini e braccianti soprattutto, pochi gli intellettuali) settari ma onesti (come lui), duri ma generosi (come lui), ma anche più intelligenti (come lui) di quelli delle ultime leve.

 

Berlusconi era, manco a dire, il suo bersaglio preferito. Ma i suoi strali si appuntavano sui socialisti doppiogiochisti ed epigoni della “Milano da bere” (a Monte salvava soltanto l’ormai trapassato “don Ninì”Ciuffreda e, con qualche sforzo, pochi altri).

 

Il PD, da ultimo, “consule Renzi”, non era più il suo Partito, era un corpo estraneo, e soffrì immensamente per un mondo che non gli apparteneva più. Ci rimase, però. “In politica – mi disse una volta – come nella vita, si ha un solo vero amore”.

 

Ha detto, dunque, la sua in politica. Ha partecipato a polemiche. Non ha voluto giocare al risparmio, mai.

 

Come militante, sono certo, ha trascorso la vita a scialacquare tutto il suo patrimonio di conoscenze e ad arricchire (gratis) gli altri tutte le sere in sezione con spunti, stimoli, incoraggiamenti, idee.

 

L’eco la ritrovavamo solo noi – gli amici di sempre – nelle interminabili telefonate quotidiane, quando il male gli imponeva l’ozio, il suo peggiore e sottile nemico. Nei pomeriggi in cui era in vena, bastavano poche pennellate per farci capire quanto avesse in uggia i fabbricatori di discorsi incomprensibili che volteggiano sul trapezio degli universali e che, a differenza di Wittgenstein e del suo elogio logico-matematico del silenzio, si abbandonano all’inflazione verbale.

 

Ha comunicato con gli amici, nonostante il deperimento, continuamente, e le sue impressioni sul “progetto Città” e sui problemi, nuovi eppure antichi, di Monte temevano banco sul Giornale locale, sul suo profilo Facebook e su l’Attacco(superfluo aggiungere che gli “usi civici” erano la sua idea fissa).

 

L’ho visto l’ultima volta, a fine febbraio, a casa sua: la parola, anche se stentata e monca, bastava a fare intendere quello che voleva esprimere, e dove non arrivava con il linguaggio, arrivava con gli occhi. Ed era sommamente espressivo e comunicativo.

 

Gli suggerii, in quell’occasione, la lettura di Grand Hotel Scalfari di Gnoli e Merlo, che si procurò, grazie a Michele, e divorò nel giro di un paio di giorni. Ne scrisse, con la prevedibile stroncatura, un “servizio” giornalistico compiuto e perfetto di sorprendente creatività. E, del resto, non è stato Einstein, al cui studio si dedicava nelle ultime settimane, a ricordare che “la creatività nasce dall’angoscia come il giorno dalla notte oscura”?

 

Giacomo lo avevamo ritrovato, la solita compagnia di giro, ahimè sempre più esigua, l’estate scorsa, nel pieno sole di agosto, come augurio di vittoria sul destino maligno, al Medioevo di Pasquale Mazzone (con me Rosaria, con Matteo Lena, con Franco Luciana, Matteo con Laura, Tonino con Tonia, e poi Maria – meno puntuale nel venire, ma sempre tanto attesa – senza più Salvatore, e Italia senza più Michele).

 

Era l’annuale giornata dell’amorevolezza, della rimpatriata; un dolce ritorno al passato, un riposo sentimentale, un approdo di pace nel porto calmo di un’età che pare immutabile perché ignora le temperie e i tramonti, evocando le mille contraddizioni, i sogni, le speranze, le voci, gli studi lontani, i primi palpiti e i primi tremori di un mondo, allora, non fittizio, ma vero e sincero.

 

Quel giorno iniziammo, come nulla fosse, a fare comunella,divertendoci a portare il discorso liberamente su questo e su quello, con inevitabili fioriture di aneddoti e di battute.

 

Giacomo, con qualche difficoltà, mangiava di gusto (lagane, ceci e baccalà, torcinelli, dolci di Moffa), taceva, attentissimo, riposandosi serenamente in quella spregiudicata conversazione, ma qualche sua occhiata, qualche suo sorriso erano ciò che occorreva per aggiungere leggeri epigrammi a carico di quelli evocati in scena dai nostri sortilegi.

 

Lo guardavamo con affetto e con quella trepidazione che cercavamo di dissimulare di fronte a lui che sfidava il rischio. Era un presentimento generalizzato, ma nessuno osava esprimerlo, illudendosi. Era subentrata la convinzione che il salice, il “giunco schietto” si piegasse e si risollevasse per propria dinamica naturale, secondo la descrizione dantesca.

 

Giacomo era rimasto giovane, nonostante il male progredisse ogni giorno.

 

Ora che ci ha lasciati, possiamo dire che qualcosa (molto) di lui resta.

 

Quanto a me, non posso dimenticare l’amico sincero che mi ha sorretto e confortato in un momento particolarmente doloroso della mia esistenza.

 

Gli ho voluto un gran bene. Ho sempre rinviato il momento di dirglielo: ora è troppo tardi. Uno stupido pudore mi ha trattenuto. Ma anche il pudore, forse, me lo ha insegnato lui.

 

(da l’Attacco del 11/04/2020)

 

Giuseppe Maratea

 
 
 

Prestiti, è la burocrazia a strangolare le imprese: «Potrebbero non riaprire»

Post n°25870 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

Prestiti, è la burocrazia a strangolare le imprese: «Potrebbero non riaprire»  

  
 

 Innanzitutto, le incognite riguardano i prestiti: stando a quanto disposto dal governo, dalle banche i prestiti fino a 25mila euro saranno automatici per piccole imprese, professionisti ed esercenti, senza dover più attendere la valutazione del merito creditizio, cioè senza più attendere il via libera del fondo di garanzia pmi, che comunque garantirà il 100% del credito erogato. E ancora, garanzie fino al 100% dei prestiti bancari concessi e fino a un massimo di 800 mila euro di importo, per le imprese che hanno ricavi fino a 3,2 milioni di euro, ma dietro obbligo di valutazione finanziaria e andamentale dell'attività. E, infine, garanzie fino al 90% del finanziamento bancario per le imprese fino a 5 milioni di euro, senza dover più superare alcun esame sulla tenuta finanziaria e sull'andamento dei conti.
«Il problema - fa notare Venneri - è che ci sono alcuni istituti di credito che fanno sapere di non essere ancora attrezzate per avviare questo percorso. Questo fa sì che bisognerà per forza di cose attendere, sottoporsi alla trafila che inevitabilmente prevederanno le banche, per non parlare dei piccoli intoppi che si verranno a creare se un richiedente avrà avuto, per esempio, un problema l'anno scorso. La gente ha bisogno di liquidità subito, non può permettersi di aspettare i tempi della burocrazia».

 

E dire che in Svizzera, si fa tutto anche in 48 ore. «Un foglio da compilare, pochi giorni di attesa e la somma è accreditata», raccontano gli imprenditori che in Svizzera stanno usufruendo delle risorse stanziate per fronteggiare l'emergenza. E a questo modello si sarebbe ispirata anche la Germania.

 

Sul fronte pagamenti, spiega Venneri, «ci aspettavamo scadenze prorogate almeno fino al 30 settembre, invece abbiamo assistito prima a rinvii di quattro giorni, poi solo di un mese e mezzo. D'altra parte, per tanti contribuenti pagare oggi Irpef o Irap è impensabile».
Un altro problema riguarda il bonus di 600 euro per professionisti e autonomi, che ha visto proprio nelle ultime ore un restringimento della platea dei beneficiari. È stato infatti stabilito che l'indennità spetta agli iscritti «in via esclusiva» alle Casse di previdenza private «non titolari di trattamento pensionistico». Sono gli stessi commercialisti a lamentarsene: «Anche noi siamo in trincea - dice Venneri -, nel senso che ci mettiamo a disposizione del cittadino per aiutarlo tecnicamente in questa fase così complicata, eppure non abbiamo diritto al bonus. Siamo bistrattati dallo Stato».

 

Una beffa doppia per gli studi professionali, alle prese con una clientela che per ovvie ragioni è in difficoltà a pagare anche la parcella del professionista, e comunque ancora in grado di fornire indirettamente un servizio allo Stato, mantenendo in piedi un apparato che resta un punto di riferimento per chi vuole sapere se e come avviare le pratiche. E sono tanti, come ricorda Venneri. «Il profilo medio di chi si sta rivolgendo a noi in queste ore è più o meno sempre lo stesso: parliamo di titolari di piccole e medie imprese, che certamente non hanno grandi capitali da parte, e che vivono grazie a quello che riescono a ricavare di mese in mese. E oggi, per questo motivo, non ce la fanno». Ma c'è un aspetto ulteriore che rende la drammaticità del momento: «Molto spesso manifestano una preoccupazione non solo per la propria famiglia, il che sarebbe anche scontato, ma per la tenuta delle loro imprese, perché dicono di non riuscire a pagare gli stipendi dei loro dipendenti. Temono, insomma, di non riuscire a riaprire più, con o senza lockdown».

 

Massimiliano IAIA

 
 
 

11 Aprile/ I GIUNCHI A MACERO

Post n°25869 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

11 Aprile/ I GIUNCHI A MACERO  

  
 

L'abate Arsenio, romano, vissuto alla corte di Costantinopoli, teneva nella sua celletta nel deserto egiziano un catino coi giunchi a macerare, quei giunchi che gli servivano per preparare canestri e sporte nel suo lavoro quo­tidiano. E, sentendo quell'odore aspro e acre, diceva: «Nella mia vita giova­nile ho odorato grandi profumi alla corte di Costantinopoli; ora voglio mor­tificare il mio senso odorando questi cattivi odori».

 

GIOVANNI VANNUCCI

 

È il frate servita e scrittore mistico Giovanni Vannucci (1913-84) nei suoi Esercizi spirituali a rievocare questo episodio della vita di Arsenio (IV-V sec.), diacono della Chiesa di Roma, precettore degli imperatori di Costantinopoli, ritiratosi nelle solitudini del deserto egiziano. Il commento elaborato da padre Vannucci, fatto salvo il rispetto che si deve all'esperienza ascetica e alla convinzione personale, non è però favorevole e a ragione: «Se io ho odorato e amato un profumo in gio­ventù, non è necessario che ora annusi il cattivo odore per mortificar­mi. Il passato è passato, ormai altri sono i profumi che cerco».

 

Detto in altri termini, una vera ascesi non è autopunizione maso­chistica. Il distacco dal passato non deve condurti a una sorta di af­flizione che ti rende quasi sadico con te stesso, immalinconito, sempre in guardia contro ogni realtà terrena. Il vocabolo «ascesi» in greco significa «esercizio»: è, quindi, impegno positivo, proprio co­me quello dell'atleta che fatica, suda, si spossa ma per raggiungere un livello di creatività, di successo, di bellezza e vigore. Ritroviamo, allora, il rigore, la disciplina, l'autocontrollo, non come fine a se stes­si ma perché ci rendano più forti, più liberi, più sereni. Il volto di chi digiuna - ci ammoniva Gesù - non dev'essere sfigurato e truce ma bello e radioso (Matteo 6,16-18).

 

Gianfranco Ravasi

 
 
 

Vieste/ CELESTE E’ QUESTA CORRISPONDENZA DI AMOROSI SENSI

Post n°25868 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

Vieste/ CELESTE E’ QUESTA CORRISPONDENZA DI AMOROSI SENSI  

  
 

Passano i giorni di quarantena e divieti, siamo ligi alle regole e furbi ad inventarci scappatoie simpatiche per una passeggiata in più. I tempi si allungano e vengono fuori esigenze che fanno notizia: la passeggiata per gli animali, lo sport prescritto dal medico, lo svago dei bambini.

 

Poi rimangono quelle silenziose, quelle sotterrate, quelle ormai in un cimitero. C’è chi aveva l’abitudine di andare almeno una volta a settimana al cimitero, più che un’abitudine, un’esigenza.

 

Mettere a posto la tomba dei propri cari, riordinare i fiori, spolverare. Così come quando lo si faceva nella stanza del figlio che non c’è più, per la tavola del coniuge ormai defunto o per il letto dei nonni che hanno finito il loro ciclo di vita.

 

Questi strani giorni hanno vietato alle persone perfino poter dare un ultimo saluto a chi ci lasciava e peggio ancora neanche una sepoltura accompagnata da un rito. Un rito che sia religioso o ateo, comunque un rito fatto di gesti e immagini dure, dolorose, ma che stanno a celebrare e suggellare quella “corrispondenza di amorosi sensi” di cui Foscolo poetizzava.

 

E poi arriva il giorno dopo, e quello ancora dopo, il giorno in cui la tomba non è solo un posto dove versare lacrime, ma diventa un angolo dove continuare il rapporto con i propri cari.

 

Allora è bene pensare insieme ai problemi di macro economia europea, la nostra prossima stagione turistica, e anche la riapertura dei cancelli del cimitero per Giggino che tutte le mattine era solito far visita alla tomba della moglie in attesa di raggiungerla, perché non sapremo mai né l’ora né il momento.

 

Gaetano Simone

 
 
 

Vieste/ Paolo Rosiello: “Domani per noi operatori turistici è l’estate 2020… Emiliano che fai?”

Post n°25867 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

Vieste/ Paolo Rosiello: “Domani per noi operatori turistici è l’estate 2020… Emiliano che fai?”  

  
 

Il Coronavirus batte l’Italia in una partita difficile e letale per la salute di tanti fratelli, per l’organizzazione sanitaria e per la conseguente profonda crisi economica nazionale. Per le piccole aziende del turismo stagionale la situazione si ag­grava ancor dì più, tenendo conto dello stremo per combat­tere dal 2008 una recessione economica.

 

Inoltre, da anni si registrano nuovi standards della vacanza estiva che si di­versifica e si adegua inevitabilmente alle difficili condizioni generali economiche e sociali. Da anni si registra uno squi­librio tra domanda e offerta e tra costi e ricavi; gli uni dovuti alle gabelle fiscali, contributive e fornitura servizi sempre più alti, gli altri a tariffe sempre più basse per essere competiti­vi. Da anni si registra un esodo nei paesi (detti) esotici del mondo, dove, con tariffe stracciate, si fanno vacanze a 5 stel­le.

 

Da anni si registra una severa stretta creditizia delle ban­che, ormai sempre più burocratizzate, che attestano il me­rito creditizio con difficoltà per normative nazionali ed euro­pee. Tutto questo è contorno alla pandemia che ci rende an­cor più deboli e potrebbe distruggere annidi sacrifici per tan­te famiglie che hanno investito nell’unica industria possibile dalle nostre parti: IL TURISMO.

 

Gli operatori non hanno bi­sogno e non chiedono provvedimenti provvisori e mancette una tantum previste nei decretini che si susseguono. Ad eventi seri si risponde con azioni e determinazioni serie. E’ mai sostenibile prorogare impegni fiscali o altro con mora­torie di qualche settimana o qualche mese? Chi non fa rica­vi, come potrà soddisfare quanto prorogato e quanto cor­rente?

 

E’ previsto l'arrivo della Befana? Per questo, con sen­so di responsabilità, la Politica tutta e le Parti sociali devo­no valutare con attenzione le reali condizioni del Paese, fa­cendo la propria parte .Occorre, pertanto, evitare lo scontro e favorire un confronto come si addice a chi rappresenta una Grande Nazione ed un Grande Popolo.

 

La Regione Puglia sta facendo quanto è possibile sul piano sanitario per affrontare eventuali picchi di contagio. Questo è meritevole e non ci troverà impreparati. Adesso, però, dob­biamo pensare a domani e per gli operatori turistici DOMA­NI: è la prossima stagione estiva 2020.

 

Deve prevalere la no­stra tenacia, il nostro ottimismo e la forza di sempre per af­frontare le difficoltà. Non saremo per mesi in quarantena e prepariamoci, sin da subito, per la prossima fine del conta­gio. Pensiamo in anticipo.

 

Per questo credo sia urgente isti­tuire una apposita Consulta Regionale di soggetti interes­sati per mettere in campo tutti i dispositivi idonei a garanti­re la sicurezza sanitaria sulle nostre coste. Un protocollo che sia efficace sul piano sanitario e sia di immagine per quanti vorranno fare la vacanza in Puglia.

 

Qualsiasi azione per sal­vare la stagione. Senza immediati ricavi non si potrà soddi­sfare gli impegni assunti con le banche, i lavoratori ed i for­nitori. Le imprese si sostengono e sostengono con il lavoro faticoso di ogni giorno. Se la stagione 2020 non darà ricavi, si prospetta una chiamata alle armi di un esercito di mori­bondi di Covid 19 economico.

 

La Regione è chiamata a de­cisioni straordinarie e deve essere all'altezza del momento particolare. Il giudizio dei Pugliesi vi attende alle prossime elezioni.

 

 

 

Paolo Rosiello

 

albergatore di Vieste

 
 
 

Turismo - BOCCA (FEDERALBERGHI): “È URGENTE RINVIARE E RIDURRE LE TASSE LOCALI”

Post n°25866 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

Turismo - BOCCA (FEDERALBERGHI): “È URGENTE RINVIARE E RIDURRE LE TASSE LOCALI”  

  
 

 “Ci muoviamo in uno scenario di mercato drammatico in cui la liquidità costituisce l’ossigeno indispensabile per consentire alle imprese di sopravvivere. Ringraziamo i sindaci che hanno compreso la gravità della situazione e hanno risposto alla nostra richiesta di prorogare i termini per il versamento della tassa di soggiorno, anche se ancora non basta”.

 

Così Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, sottolinea la buona collaborazione con una serie di comuni italiani che hanno voluto venire incontro alle necessità degli albergatori rinviando o sospendendo il pagamento della tassa di soggiorno.

Secondo una prima indagine svolta dal Centro Studi di Federalberghi, Albissola marina, Albisola superiore, Arona, Bologna, Catania, Chioggia, Firenze, Genova, Lecce, Manerba del Garda, Milano, Modena, Moniga del Garda, Montecatini, Padenghe sul Garda, Padova, Pesaro, Pompei, Ravenna, Rimini, Riccione, Soiano del Lago, Taggia, Treviso hanno deliberato o di rinviare l’entrata in vigore della tassa o di prorogati i termini assegnati alle strutture ricettive per riversare al comune le somme incassate prima dell’emergenza.

“Federalberghi  - dice Bocca - ha chiesto a tutte le forze politiche di definire con legge nazionale una proroga generalizzata, che entri in vigore subito, senza dover attendere le delibere dei singoli comuni, e di depenalizzare la materia, prevedendo l’applicazione delle sanzioni amministrative normalmente previste in caso di omesso pagamento delle imposte”.

Le altre imposte locali
“Inoltre – aggiunge il presidente Bocca -, ci sono anche altre imposte locali che gravano sul bilancio degli alberghi. Tra queste, ricordiamo la Tari, la tassa per l’occupazione di suolo pubblico e i canoni demaniali, che vengono richiesti anche quando gli alberghi sono chiusi o vuoti, con la produzione di rifiuti azzerata, e gli spazi pubblici concessi alle aziende rimango inutilizzati”.

Da qui un appello alle città: “Ci appelliamo a tutti gli amministratori locali – afferma Bocca – invitandoli ad adottare con urgenza provvedimenti che proroghino i termini per il versamento di tutte le imposte e ne riducano l’entità, commisurandola al periodo di effettiva operatività delle strutture ed al reale numero di ospiti che utilizzano i servizi”. (fonte: TTG Italia)

 
 
 

Vieste – MARTEDI ‘ 14 APRILE RIAPRE IL MERCATO DELLA FRUTTA E VERDURA: BANCHI VENDITA DISPOSTI SU TUTTO IL PIAZZALE PAOLO VI

Post n°25865 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

Vieste – MARTEDI ‘ 14 APRILE RIAPRE IL MERCATO DELLA FRUTTA E VERDURA: BANCHI VENDITA DISPOSTI SU TUTTO IL PIAZZALE PAOLO VI  

  
 

Ritorna in funzione il mercato della frutta e verdura ubicato in piazzale Paolo VI, nelle vicinanza del campo sportivo comunale, dalle 7,30 alle 13,00. Lo prevede la recente ordinanza (n.72) emanata dal sindaco Giuseppe Nobiletti.

 

Le attività di vendita si svolgeranno con protocolli di sicurezza anti contagio e nel rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro come principale misura di contenimento. In tal senso si è previsto che i banchi di vendita siano dislocati su tutto il piazzale [vedi foto] a partire dal lato a ridosso di via Giovanni XIII proseguendo in direzione di via Dalmazia. Il parcheggio per le auto, diversamente da quanto accadeva prima, sarà ubicato in due stalli prospicienti via Dalmazia.

 

Saranno presenti venditori sia di Vieste che provenienti da fuori città, così come accade in Italia in tutti i mercati rionali. Gli esercenti dovranno indossare obbligatoriamente idonei dispositivi di protezione individuale ovvero guanti e mascherine. Sul posto sarà costantemente presente una pattuglia di quattro operatori della Polizia Locale per vigilare sul rispetto delle disposizioni di sicurezza.

 

L’ordinanza di riapertura è stata disposta in quanto il precedente provvedimento di chiusura del mercato non aveva portato all’effetto sperato ma creato invece assembramenti nei pressi degli esercizi di vicinato alimentare per la vendita di frutta e verdura. Peraltro in tale situazione in tali negozi si era determinato un incremento ingiustificato dei prezzi per i prodotti ortofrutticoli.

 

Così, sia per limitare gli assembramenti che per calmierare i prezzi dei generi alimentari ortofrutticoli, visto anche il difficile momento economico, si è deciso di riaprire il mercato a piazzale PaoloVI, subito do il giorno di Pasquetta.

 
 
 

Turismo Verde Cia, il grido d’aiuto degli agriturismi della Puglia. La lettera a Emiliano: “Ci sia permesso almeno di produrre

Post n°25864 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

Turismo Verde Cia, il grido d’aiuto degli agriturismi della Puglia. La lettera a Emiliano: “Ci sia permesso almeno di produrre e distribuire a domicilio “  

  
 

E’ un grido d’aiuto quello lanciato dal mondo delle strutture agrituristiche della Puglia. Con una lettera-appello inviata al Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, il presidente di “Turismo Verde Cia”, Pietro De Padova, ha rivolto alcune precise richieste al presidente della Giunta regionale: la prima riguarda l’autorizzazione all’esercizio di attività di laboratorio per la trasformazione e il confezionamento dei prodotti aziendali da parte delle aziende agrituristiche; la seconda è inerente all’autorizzazione per la consegna al domicilio del consumatore (catering) dei pasti preparati nell’agriturismo.

 

“Si tratta di due proposte di buon senso”, ha spiegato De Padova, “mirate a far riprendere almeno in parte l’attività alle aziende agrituristiche pugliesi”, equiparando gli agriturismi in tutto e per tutto alle imprese agricole o della ristorazione che, anche in regime di emergenza da coronavirus, possono giustamente continuare a operare seguendo precisi protocolli di sicurezza.

 

Il crollo delle prenotazioni dall’estero e dall’Italia, così come la cessazione di ogni attività legata alle visite delle scolaresche all’interno delle strutture che fungono anche da luoghi ludico-didattici, ha portato all’azzeramento totale delle fonti di reddito per gli agriturismi della Puglia. Una crisi epocale, drammatica, che rischia di radere al suolo un settore che, prima dell’inizio dell’emergenza, stava crescendo anche per ciò che attiene ai posti di lavoro. Turismo Verde Cia è l’associazione che da anni sta contribuendo alla crescita, all’organizzazione e al consolidamento delle realtà agrituristiche della Puglia e di tutto il Paese.

 

Si tratta di un settore molto importante, perché coniuga in maniera innovativa e sostenibile, l’agricoltura e il turismo, la multifunzionalità e i servizi, svolgendo un’importante opera anche dal punto di vista culturale e sociale spesso con rilevanti risvolti anche per l’integrazione dei soggetti svantaggiati e la funzione formativo-educativa delle giovani generazioni.

 

“Gli agriturismi pugliesi sono un presidio per scongiurare l’abbandono del territorio rurale e la sua crescita dal punto di vista occupazionale”, ha dichiarato De Padova. “Gran parte delle persone che vi lavorano o che conducono queste aziende sono donne e giovani, un aspetto assolutamente di rilievo per la nostra regione e per un comparto, quello agricolo, che ha necessità sia di integrare intelligenze e competenze femminili sia di favorire il ricambio generazionale.

 

Gli agriturismi possono e devono essere messi nelle condizioni di poter continuare almeno in parte la loro attività, almeno per quanto riguarda la funzione di produzione e trasformazione oltre che quella di distribuzione e di catering. Confidiamo nella intelligenza e nella sensibilità del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, affinché le nostre richieste siano valutate con la massima attenzione e tempestività, così da poter dare una risposta positiva e celere al mondo degli agriturismi pugliesi”, ha concluso Pietro De Padova.   

 
 
 

San Marco in Lamis, folla di gente vicino la Chiesa nonostante le restrizioni. Ma il sindaco che fa?

Post n°25863 pubblicato il 11 Aprile 2020 da forddisseche

San Marco in Lamis, folla di gente vicino la Chiesa nonostante le restrizioni. Ma il sindaco che fa?  

  
 

Evidentemente a San Marco in Lamis dove ad inizio marzo si verificò il primo focolaio del coronavirus, non hanno capito un bel niente. Le immagini postate sui social da diversi cittadini del centro garganico evidenziano la numerosa gente in piazza e vicino le chiese nel giorno del Venerdì Santo. Pazzesco! Ma quello che più lascia sconcertati è che non ci sono controlli. Le forze dell'ordine perchè non hanno fatto rispettare i divieti? Il sindaco che fa? 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963