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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 19/04/2020

Coronavirus, Coldiretti si appella ai supermercati: "Comprate dagli agricoltori a km 0"

Post n°25945 pubblicato il 19 Aprile 2020 da forddisseche

Coronavirus, Coldiretti si appella ai supermercati: "Comprate dagli agricoltori a km 0"  

  

Ai tempi dell’emergenza Coronavirus si è ulteriormente allargata la forbice dei prezzi dal campo alla tavola, con l’aumento dei prezzi per i consumatori ad un tasso superiore di 40 volte quello dell’inflazione, un pericoloso segnale di allarme sullo sconvolgimento in atto sul mercato di frutta e verdura con le difficoltà nelle esportazioni, la chiusura delle mense e dei ristoranti e la mancanza di lavoratori stranieri che alimentano anche speculazioni con compensi che in molti casi non coprono neanche i costi di produzione degli agricoltori. Torna a denunciare Coldiretti Puglia quanto accade nei campi, dove per la mancanza degli ordini, situazione aggravata dalla carenza di manodopera, gli agricoltori stanno mandando al macero ortaggi e verdure, mentre sono schizzati sui banchi di vendita i prezzi degli stessi prodotti.

 

“In queste settimane abbiamo assistito a rincari clamorosi dei prezzi di broccoletti e cime di rape, solo per fare alcuni esempi, mentre nei campi i nostri agricoli stanno mandando al macero rape, sedano, finocchi, cicorie rimasti invenduti, proprio quando i consumatori sono in fila davanti ai centri commerciali per acquistare i prodotti della dieta. E’ evidente quanto in questo momento serva rivedere il modello distributivo dal campo alla tavola, che con tante intermediazioni rischia di danneggiare gli anelli più deboli della filiera, i coltivatori e i consumatori. Per questo lanciamo ancora l’appello a supermercati e ipermercati ad approvvigionarsi di prodotti pugliesi stagionali, perché anche l’acquisto di prodotti fuori stagione condanna all’approvvigionamento da altre regioni o peggio dall’estero, con il prevedibile aumento dei costi”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

 

Per affrontare l’emergenza Coronavirus e costruire il futuro è nata “l’alleanza salva spesa Made in Italy con agricoltori, industrie alimentari e distribuzione commerciale che si impegnano a garantire regolarità delle forniture alimentari agli italiani e a combattere qualsiasi forma di speculazione sul cibo dai campi alle tavole” promossa da Coldiretti e Filiera Italia insieme ai grandi gruppi della distirbuzione commerciale Conad, Coop, Auchan, Bennet, Cadoro, Carrefour, Decò, Despar, Esselunga, Famila, Iper, Italmark, Metro, Gabrielli, Tigre, Oasi, Pam, Panorama, Penny, Prix, Selex, Superconti, Unes, Vegè. Nell’appello ai cittadini e alle Istituzioni si legge in particolare: “Anche in questi momenti di emergenza la catena produttiva, logistica e distributiva è riuscita a garantire i beni necessari per tutte le famiglie italiane. Il modo per ringraziare tutte queste persone del loro sacrificio e forte senso di responsabilità è uno solo: ogni volta che puoi chiedi e compra prodotti italiani. Noi dal canto nostro faremo la nostra parte. Vigilando insieme che lungo tutta la filiera sia premiato e valorizzato chi adotta pratiche commerciali corrette e trasparenti”.

 

“E’ deflazione nei campi dove agli agricoltori si vedono pagare dall’ortofrutta all’olio oltre il 30% in meno rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione – insite il presidente Muraglia - per colpa delle distorsioni lungo la filiera che provoca pesanti squilibri, mentre i consumatori pagano peperoni a 3,40 euro al chilo, fragole a 5 euro al chilo, zucchine a 3,50 euro al chilo, prezzi che triplicano dal campo alla tavola. È necessario investire sul futuro competitivo delle imprese agricole, minacciato e indebolito dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi. Serve una grande azione di responsabilizzazione dal campo allo scaffale per garantire che dietro tutti i prodotti agricoli e agroalimentari in vendita, italiani e stranieri, ci sia un percorso di qualità che riguardi l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore”, conclude il presidente Muraglia.

 

In questo momento di difficoltà per aiutare il Made in Italy, il consiglio della Coldiretti è quello di comperare direttamente dagli agricoltori nelle fattorie e nei mercati di Campagna Amica che in molte città ha organizzato anche servizi di consegna a domicilio ma anche nei negozi e nei centri della grande distribuzione privilegiando l’acquisto di frutta e verdura nazionali riconoscibile dall’obbligo di indicare l’origine su etichette e cartellini.

 
 
 

Padre Franco Moscone: "Il coronavirus non ha distrutto la mafia. Attenzione a non cadere nella rete dell'usura"

Post n°25944 pubblicato il 19 Aprile 2020 da forddisseche

Padre Franco Moscone: "Il coronavirus non ha distrutto la mafia. Attenzione a non cadere nella rete dell'usura"  

  
 

Il Coronavirus potrebbe aprire nuove opportunità alle mafie  e alla criminalità del Gargano.  Uno scenario già di per se cupo che potrebbe tracimare in devastante e uno scenario già di per sé cupo potrebbe persino tracimare in catastrofe. Il primo ad alzare la guardia è l'arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Padre Franco Moscone che intervistato dal telegiornale di Teleblu ha esternato tutta la sua preoccupazione. "Purtroppo il coronavirus non ha distrutto la mafia, se fosse stato così almeno qualcosa di buono sarbbe avvenuto. I virus sociali come la mafia, la criminalità organizzata, il racket, l'usura credo rischino di rafforzarsi anche nel nostro Gargano in una situazione emergenziale come questa. Penso soprattutto all'usura, oltre che alla criminalità organizzata che avrà tutta la sua fantasia e gli interessi per riorganizzarsi e approffittare della situazione. E' stato sempre così, non c'è da stupirsi. Occorre aprire maggiormente gli occhi per combattere tutto questo. Gli enti istituzionali, la politica, le Forze di Polizia non devono abbassare la guardia anche se ci sono altri problemi. E soprattutto i cittadini del nostro Gargano devono avere la forza di reagire e di non lasciarsi prendere da altro, cioè non scegliere vie che apparentemente in questo momento potrebbero sembrare le più facili per riaprire o per riavviare la propria attività. Perchè questi signori che offrono, offrono con interessi ed interesse. Quindi dietro c'è la mafia. Sto notando che c'è già chi sta approfittando aumentando prezzi, accaparrando beni e poi distribuendoli in forma scorretta".

 
 
 

Turismo – VIESTE E LE ALTRE LOCALITA’ DEL “G20s” SI CONFRONTANO SULLE INIZIATIVE PER LA RIPARTENZA

Post n°25943 pubblicato il 19 Aprile 2020 da forddisseche

Turismo – VIESTE E LE ALTRE LOCALITA’ DEL “G20s” SI CONFRONTANO SULLE INIZIATIVE PER LA RIPARTENZA  

  
 

“Continuano i confronti, iniziati da circa un mese, con i Sindaci delle destinazioni balneari italiane del G20s, con i rappresentanti delle associazioni di categoria del settore turistico del nostro territorio (Confindustria e Consorzio Gargano Mare dott.ssa Mariella Nobiletti , Federalberghi dott. Gino Notarangelo, Sindacato Italiani Balneari Ing. Michele Giarrusso, Faita dott. Luigi Manzionna), con i rappresentanti regionali, per pianificare le azioni da intraprendere - ed intraprese - al fine di sostenere economicamente il comparto ed individuare le misure necessarie nel tentativo di salvaguardare una stagione turistica che si presenta particolarmente incerta e difficile”. Questo è quanto ha riportato su Facebook l’assessore al turismo Rossella Falcone.

 

“Il primo risultato di queste interlocuzioni – prosegue nel post l’assessore di Vieste - è stata la presentazione al Governo, il 26 marzo c.a., di una serie di istanze (alcune delle quali già in fase di approvazione) a firma dei Comuni del G20s quali:
- Proroga Naspi per i lavoratori del comparto turistico balneare fino all’apertura delle aziende del settore turistico;
- Indennità per i lavoratori stagionali;
- Esonero dal pagamento dei canoni demaniali per gli anni 2020 e 2021;
- Riduzione IMU per le attività produttive;
- Sospensione mutui (anche quota interessi) e aperture di ulteriori linee di credito ad interessi agevolati per i prossimi 18 mesi;
- Sospensione e proroga per altri 18 mesi di pagamenti tributi, rate di agenzie entrate e riscossioni, rate rottamazione;
- Sospensione o rimodulazione per i prossimi 18 mesi dei pagamenti dei contributi dei dipendenti
- Reintroduzione per questa stagione dei voucher come strumento di flessibilità lavorativa;
- Introduzione credito d’imposta per strutture turistico-ricettive
- Aumento delle quote dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni
- Rimodulazione urgente del Fondo di solidarietà per i comuni Balneari per compensare il mancato gettito dei tributi locali, della tassa di soggiorno e di altre entrate anche connesse al turismo
- Rimodulazione urgente del Fondo di solidarietà per i comuni Balneari, indispensabile che siano riviste le modalità di prelievo del Fondo di solidarietà, se non addirittura sospese, per permettere di salvare il comparto turistico;
- Riconoscimento dello status si “Città Balneare;
- Emissione di Voucher turistici pagati dallo Stato che prevedano sconti su soggiorni, pedaggi autostradali, biglietti treni e aerei, costo benzina, al fine di incentivare gli Italiani a fare vacanze in Italia;
- Promozione coordinata con ENIT per focalizzata sulle spiagge Italiane”.

 

“A livello locale, da tali confronti sono derivate le delibere n.72 del 12 marzo e n. 87 del 15 aprile, relative alla sospensione e differimento dei tributi locali e parcheggi.
Inoltre sul tavolo regionale abbiamo richiesto di:
- Attuare una promozione del nostro territorio volta all’esaltazione delle sue innumerevoli spiagge e peculiarità;
- La proroga dell’apertura delle scuole ad ottobre;
- Introduzione di un indennizzo a fondo perduto per le imprese al fine di coprire i costi ordinari di gestione;
- Sostegno al costo del lavoro per il comparto turistico;
- Emissione voucher turistici”.

 

“Con i Sindaci del G20s, si è convenuto di sollecitare il Governo per:
- Coordinamento tra le Regioni per i protocolli sanitari da attuare nelle imprese del comparto turistico per l’apertura;
- Richiesta inizio scuola ad ottobre;
- Sostegno economico del Governo per assicurare i servizi essenziali nei Comuni (quali raccolta rifiuti) è consequenziale riduzione dei costi;
- Sospensione IMU;
- Rimodulazione ripartizione Fondo di Solidarietà.
Continueremo a lavorare, costantemente e senza risparmiarci, perché sono ancora innumerevoli le problematiche da affrontare.
Solo grazie ad una proficua ed instancabile collaborazione con i rappresentanti di categoria del nostro territorio potremo far sentire la nostra voce, presentando le istanze idonee agli Enti sovraordinati, nel tentativo di tutelare, nel delicatissimo frangente che stiamo vivendo, gli interessi economici dell’intera nostra comunità”.

 

 

 

 

 
 
 

Vieste/ Il SISTEMA GARGANO per la RIPARTENZA.

Post n°25942 pubblicato il 19 Aprile 2020 da forddisseche

Vieste/ Il SISTEMA GARGANO per la RIPARTENZA.  

  
 

Quarant’anni di turismo “convulso” in questa terra hanno letteralmente trasformato il sistema economico del Gargano, passando da un’economia rurale in declino, a causa di processi di sviluppo mai pienamente realizzati, già con l’Unità d’Italia, ad un sistema turistico-economico più virtuoso, che ha consentito a ben due generazioni di imprenditori di investire i propri risparmi e i propri capitali in un modello di ospitalità apprezzato in tutto il mondo.

 

Il Gargano ha assunto così, nel tempo, una funzione trainante nell’economia della Puglia, attraverso lo sviluppo turistico, nato negli anni ’60, ad opera di alcuni imprenditori illuminati del Nord. Sugli esempi di Enrico Mattei, dei Rusconi e dei Di Marca altri capitani hanno avuto il coraggio di investire, fortemente ispirati da coloro che avevano creduto “a prima vista” nelle bellezze naturali del territorio.

 

E se il Gargano continua ad essere la prima destinazione turistica pugliese, per numero di presenze, e Vieste la sua regina, lo si deve principalmente alla capacità delle imprese di rimanere competitive sul mercato.

 

Oggi, la lotta al Covid-19 rappresenta la nuova sfida degli operatori economici, non solo turistici e non solo del Gargano. Le imprese sono ad un bivio epocale: intraprendere la strada dell’innovazione, dimostrando di avere le capacità per rimanere sul “pezzo”, oppure discendere la via del vittimismo, aggrappandosi agli aiuti di Stato (ammessi e non concessi) e alla indulgenza della politica fiscale locale.

 

Da più punti di vista la osserviamo, la crisi generata dal Coronavirus ha mostrato, oltre alle innumerevoli difficoltà, le opportunità insite in modalità alternative di gestire il lavoro e l’economia. Occorre condividere costantemente le nostre esperienze, occorre lavorare insieme per arrivare a costruire un nuovo modello di ospitalità, che ci aiuti a tenere in piedi le nostre aziende e, con esse, le famiglie dei nostri collaboratori. Per fare questo, abbiamo bisogno di una risposta unitaria. “E’ assolutamente necessario fare sistema” - avrebbe detto il nostro compianto Carlo Nobile.

 

In che modo?

 

Occorre preliminarmente recepire i necessari protocolli di sicurezza da parte degli enti preposti, per capire come adattare al meglio il nuovo modello, e solo all’esito di questo studio potremo essere in grado di valutare il nostro prodotto; capire cioè se lo stesso avrà ancora un valore apprezzabile di mercato, se conoscerà invece un periodo di recessione o se sarà svilito al punto tale da generare una domanda insufficiente.

 

Dobbiamo essere in grado di ricevere le nuove istanze provenienti dalla clientela con risposte concrete, perché le loro esigenze stanno cambiando. La scelta della destinazione turistica non dipenderà più soltanto dalle bellezze naturali del nostro territorio, ma anche dalla efficienza organizzativa delle nostre aziende, cioè da quanta sicurezza e tranquillità saremo in grado di trasmettere ai nostri ospiti.

 

Per questo dovremo lavorare intensamente per acquisire le certificazioni di qualità e di sicurezza per le nostre aziende, reimpostando l’organizzazione di lavoro e implementando le strutture di tutti gli strumenti e i servizi necessari per garantire la sanificazione dei luoghi, il distanziamento sociale e, in generale, un livello igienico-sanitario più elevato ed adeguato alle esigenze dei giorni nostri.

 

Tutto questo, però, non basterà per sostenere la domanda e il prezzo. Per fare questo, per evitare cioè che si faccia un ricorso scellerato alla sola leva del prezzo, pericolosissimo espediente in termini di sostenibilità dei nostri conti economici, sarebbe più indicato che la qualità e la sicurezza delle nostre aziende - in attesa delle certificazioni ufficiali – venissero riconosciute direttamente dal consumatore, magari attraverso quella formula, tanto vecchia nel commercio quanto innovativa nel turismo, del “SODDISFATTI O RIMBORSATI”.

 

Ed è proprio qui che entra in gioco il SISTEMA GARGANO!

 

Per far si che la formula arrivi al mercato appare convenevole che la stessa venga adottata da tutti, per consentire ai consorzi, alle associazioni di categoria ed agli enti locali e regionali di inserirla in una campagna promozionale di livello nazionale, nella quale l’utente finale resterà inevitabilmente impressionato da questa straordinaria opportunità. In concreto, diamo la possibilità a tutti gli ospiti di godere di un giorno di prova, di giudicare direttamente i livelli di convenienza e di sicurezza raggiunti nelle nostre strutture e di poter scegliere, entro le 24 ore, se restare pagando l’intero soggiorno prenotato o andare via perché insoddisfatti.

 

In fondo, non possiamo non ammettere che la vera certificazione di qualità la conferisce il cliente. Pertanto, se cominciassimo a mettere al centro di tutto il nostro ospite, dovremmo a maggior ragione comprendere che lo “scudo” che stiamo invocando, rispetto alla crisi attuale, non è per noi che dobbiamo concepirlo, bensì per i nostri ospiti, i quali andranno “protetti” da un sistema di qualità che garantisca loro concretamente ciò di cui davvero hanno bisogno.

 

E a proposito di scudo (come potremmo suggestivamente definire l’opera di strutturazione di quelli interventi che saranno necessari per rilanciare le imprese), l’ultima riflessione vorrei rivolgerla ai nostri rappresentanti politici regionali e locali.

 

Lo Stato centrale adotta, ormai da troppo tempo, un sistema fiscale unico per l’intero comparto turistico, ma è evidente ai più che all’interno dello stesso settore operino in diverse condizioni soggetti diversi, ovvero gli operatori del turismo culturale e quelli del turismo balneare, quest’ultimi ingiustamente penalizzati non solo dalla stagionalità del segmento leasure rispetto alle città d’arte, ma anche dalla carenza di infrastrutture rispetto alle destinazioni del nord.

 

Ritengo sia arrivato il momento, mai propizio come quello attuale, di rappresentare al Governo nazionale non tanto il bisogno di ricevere benefit finalizzati allo stato di necessità del momento, in quanto non è di elemosina che ci si può attrezzare per pianificare il futuro del turismo balneare.

 

Sento parlare di buoni vacanza, di crediti d’imposta e di altre misure utili al rilancio delle imprese turistiche, ma non posso evitare di immaginare che, in un futuro non tanto lontano, lo Stato tornerà ad adottare politiche di maggiore pressione fiscale, per far fronte al clamoroso incremento del debito pubblico.

 

Ed è appunto per questo che occorre cominciare a discutere in una visione più ampia di quella attuale, invocando con tutte le forze un sistema fiscale più equo per il nostro settore, un sistema che tenga conto delle disuguaglianze fra i diversi comparti, un sistema che aiuti le imprese a salvaguardare la propria remuneratività, a favore dell’occupazione e della liquidità necessaria per affrontare le nuove sfide che ci attendono.

 

Lorenzo SPINA DIANA

 

Un operatore turistico che non si arrende

 
 
 

Stress da Coronavirus, il vadecum degli Psicologi di Puglia. Dodici consigli per affrontare le emozioni negative e favorire il

Post n°25941 pubblicato il 19 Aprile 2020 da forddisseche

Stress da Coronavirus, il vadecum degli Psicologi di Puglia. Dodici consigli per affrontare le emozioni negative e favorire il benessere psicologico  

  
 

Stati di ansia, panico, disturbi del sonno e timore del contagio. Queste le più diffuse conseguenze del lungo periodo di quarantena al quale siamo sottoposti e che può avere a lungo termine un impatto significativo sulla salute mentale e quindi sul benessere psicologico collettivo. Ogni situazione di emergenza, di qualunque natura essa sia, ha sugli individui un impatto tale da sconvolgerne gli equilibri interni.

 

A tale riguardo è noto che gli esseri umani, così come tutte le specie, di fronte a situazioni di pericolo sviluppano reazioni da stress che sono normali rispetto a situazioni improvvise ed anomale come quelle che stiamo vivendo.

 

"L'assoluta singolarità del momento che stiamo vivendo sta mettendo tutti di fronte a nuovi contesti e nuove sensazioni con i quali dover convivere", sottolinea il presidente dell'Ordine degli Psicologi della regione Puglia Vincenzo Gesualdo.

 

Per questo il Consiglio dell'Ordine vuole dare un contributo per far fronte alle problematiche emerse dall'emergenza Covid-19 e, attraverso le psicologhe Anna Palumbo e Laura Corvaglia, ha stilato un vademecum contenente i consigli per orientare al meglio i pensieri, gli atteggiamenti e i comportamenti dell'intera comunità.

 

Ecco i 12 consigli degli psicologi:

 
  1. Può capitare in questo periodo di provare diverse emozioni: ansia, paura, agitazione, rabbia. In questi casi è opportuno fermarsi, riconoscere quale stato emotivo si sta provando ed accettarlo come una reazione normale ad un evento anormale;
  2. Spesso l'intensità delle emozioni negative dipende dalla percezione che abbiamo delle cose. Tanto più è elevata la percezione del rischio, tanto più affrontiamo la situazione con un enorme carico di stress. È bene riconoscere che adottando le misure di sicurezza che ci sono state suggerite dalle istituzioni, non solo ci si protegge da un eventuale contagio, ma anche dallo stress causato da una percezione del rischio sopraelevata;
  3. Può accadere di utilizzare i mezzi di comunicazione in maniera eccessiva o errata, al fine di essere sempre informati sui nuovi sviluppi della pandemia in atto. Evitare la "bulimia di informazioni" ci aiuta a ridurre il sovraccarico emotivo, informandosi solo attraverso canali istituzionali;
  4. Utilizzare i canali social per mantenere rapporti piacevoli con familiari ed amici. Il supporto sociale, infatti, è uno dei maggiori fattori che acquietano lo stato di stress;
  5. Darsi delle regole quotidiane, mantenendo il più possibile quelle ordinarie e imparando, laddove si lavori da casa, a delimitare spazi e tempi da dedicare al lavoro;
  6. Dedicare il tempo ad attività che prima non riuscivamo a svolgere e dare dignità e valore ad ogni momento della giornata, ad ogni gesto o abitudine, dedicando a ciascuno spazio e tempo;
  7. Dedicare un momento della giornata all'attività fisica, in quanto questa migliora la capacità di concentrazione, l'umore, il sonno ed il benessere psicologico in generale, determinando la naturale liberazione di endorfine, definite come ormoni del benessere;
  8. Utilizzare questo periodo per acquisire maggiori risorse personali, imparando a tollerare la noia e la frustrazione;
  9. Favorire, a fine giornata, la decompressione emotiva dedicandosi ad attività rilassanti quali un bagno caldo o la lettura di un libro, al fine di facilitare il sonno;
  10. Spiegare ai bambini la situazione che stiamo vivendo, in maniera chiara e attraverso un linguaggio semplice fatto di immagini e giochi;
  11. Organizzare la giornata dei bambini, dedicando il tempo alle attività scolastiche, di svago e creative, ma anche alla noia, dando opportunità di crescita alla creatività e alla fantasia;
  12. Sostenere il più possibile gli anziani con chiamate, al fine di evitare il senso di isolamento e solitudine che questi vivono.
 

"È una situazione nuova per quasi tutti gli italiani", continua Gesualdo. "Stiamo vivendo una condizione di stress cronico durante la quale occorre tollerare le restrizioni e gestire al meglio le tensioni per far sì che la quarantena alla quale siamo sottoposti trascorra nella maniera più serena".

 

L'Ordine degli Psicologi di Puglia ha da subito attivato una task force con proprie risorse che coinvolge le associazioni Sipem, Emdr e i professionisti iscritti all'albo per intervenire in merito a richieste di aiuto relative a condizioni psicologiche di ansia, angoscia, paura del contagio e fragilità emotive. Sta inoltre supportando tutte le iniziative pubbliche e del volontariato per costruire una rete integrata di servizi a beneficio di tutte le fasce della popolazione.

 

Al fine di aiutare il personale medico-sanitario è stato infine istituito un servizio di supporto, al numero verde 800.010240, a cui rispondono professionisti esperti in psicologia dell'emergenza.

 
 
 
 
 

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