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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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San Giorgio protettore di Vieste.

 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 20/04/2020

Vieste/ Chi tradì il povero Celestino?

Post n°25956 pubblicato il 20 Aprile 2020 da forddisseche

Vieste/ Chi tradì il povero Celestino?  

  
 

Pietro da Morrone, divenuto papa col nome di Celestino V il 5 luglio 1294, rinunciò al pontificato dopo appena tre mesi. Sognava di tornare nella cella del monastero di Morrone da cui senza piacere aveva dovuto separarsi, ma il suo perfido successore, Bonifacio VIII, temendo uno scisma da parte dei cardinali filo-francesi a lui contrari e che avrebbero potuto reinsediare l’eremita sul soglio di Pietro, diede disposizioni affinché l’anziano monaco fosse messo sotto controllo.

 

Venuto a conoscenza del disegno del nuovo Papa, con l’aiuto di alcuni tra i cardinali rimastigli fedeli, tentò la fuga. Il tentativo ebbe termine a Vieste, dove Celestino sperava d’imbarcarsi per la Grecia. A questo punto le fonti divergono : Alcune sostengono che Pietro chiese e ottenne asilo presso una grancia (magazzino dove si custodivano le sementi e i proventi in grano delle ‘decime’) amministrata dai Benedettini in località Calma.

 

Altre fonti individuano questo asilo nel vescovado di Vieste oppure nel Santuario, oggi non più esistente, di Santa Maria di Merino, che sorgeva appena fuori Vieste in direzione di  Peschici. Quale che fosse il nascondiglio, è certo che il 16 maggio 1295 uomini mandati da Bonifacio VIII si presentavano a Vieste a rilevare l’augusto monaco.

 

Chi indirizzò questi uomini, chi tradì il povero Celestino? Chiunque l’abbia fatto lo fece per denaro. Su un ex Papa non poteva pendere una taglia come nel caso di un volgare malfattore, ma in tutto il Mezzogiorno doveva essersi propagata con la velocità del fuoco in un campo di stoppie la nuova di una sontuosa “regalia” a beneficio di chiunque avesse contribuito alla ‘individuazione’ (mai dire cattura) di quest’uomo ‘smarrito’.

 

A tradire Celestino furono gli stessi benedettini che gli diedero asilo? Di sicuro la promessa di quella regalia era accompagnata dalla sottintesa minaccia di scomunica a danno di chiunque avesse ostacolato le ricerche dei messi pontifici. E la scomunica, ovvero la prospettiva dell’Inferno, era cosa a quel tempo ritenuta più grave persino della morte.

 

Un priore ambizioso (il capo di quella comunità benedettina), incerto tra la prospettiva della dannazione e quella di una consistente donazione, alla fine non poteva che optare per quest’ultima. Un gesto sleale, certo, ma gli uomini di Chiesa del tempo si somigliavano tutti. Un Celestino V costituiva un’eccezione, rappresentava un precedente pericoloso e come tale andava neutralizzato.

 

Confinato nella rocca di Fumone, in Ciocoaria, Celestino si sarebbe spento l’anno dopo, il 19 maggio 1296. Secondo la versione ufficiale morì dopo aver celebrato ai limiti delle forze l’ultima messa. E’ del tutto infondata la teoria per la quale la sua morte sarebbe stata ‘affrettata’ da suo successore : una perizia del 2013 ha dimostrato che il foro presente nel cranio, come già evidenziato da due esami avvenuti nel 1313 e nel 1888, fu praticato dopo la morte, forse allo scopo di gettare un’ombra ulteriore sul discusso pontificato di Bonifacio VIII.

 
 
 

20 Apr - 15:50:12 Monte S. Angelo/ #NienteComePrima. Come cambiamo con la pandemia (2° ciclo). Riprendono le video conversazion

Post n°25955 pubblicato il 20 Aprile 2020 da forddisseche

 
20 Apr - 15:50:12
 Monte S. Angelo/ #NienteComePrima. Come cambiamo con la pandemia (2° ciclo). Riprendono le video conversazioni di Legambiente per capire come costruire il futuro.Dopo il seguito e apprezzato primo ciclo, mercoledì 22 aprile ricominciano le dirette Facebook di “#NienteComePrima, come cambiamo con la pandemia”, video conversazioni per capire come costruire il futuro, promosse da Green Cave di FestambienteSud, Legambiente Scuola e Formazione e il mensile la Nuova Ecologia. Il 22 aprile alle ore 18 vedremo come cambieranno il SUD e le Politiche per il Mezzogiorno,

 
 
 

Covid-19, stravolto il programma degli eventi a Vieste. Nobiletti: "Non sappiamo cosa fare in estate"

Post n°25954 pubblicato il 20 Aprile 2020 da forddisseche

Covid-19, stravolto il programma degli eventi a Vieste. Nobiletti: "Non sappiamo cosa fare in estate"
Lunedì 20 Aprile 2020
Covid-19, stravolto il programma degli eventi a Vieste. Nobiletti:
L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 stravolge anche le imminenti feste patronali in programma a Vieste.

Il primo appuntamento è quello di San Giorgio Martire in programma il prossimo giovedì 23 aprile. Niente processioni, né messe con il popolo. Solo celebrazioni a porte chiuse. "In questi giorni – dichiara il sindaco Giuseppe Nobiletti - ci stiamo incontrando con la Chiesa e con i comitati organizzatori per studiare soluzioni da adottare. Una cosa è certa: dimentichiamoci le feste patronali classiche a cui siamo abituati. Ci limiteremo alla Santa Messa a porte chiuse celebrata dall’arcivescovo mons. Franco Moscone il giorno di San Giorgio, e trasmessa in diretta da Gargano Tv".

"Per quanto riguarda Santa Maria di Merino in programma il 9 maggio prossimo, non penso ci siano clamorosi sconvolgimenti rispetto ad oggi. Presumo che anche in quella circostanza si svolgerà tutto senza fedeli. Dispiace tanto, ma quest’anno è così". Infine il sindaco Giuseppe Nobiletti pensa alla ormai prossima stagione estiva. "Mi auguro che subito dopo il 3 maggio qualcuno ci dica cosa possiamo fare in estate, anche per programmare un minimo di eventi".

 
 
 

Protezione civile Pegaso: potenziamento di attrezzature e mezzi per affrontare situazioni di neve intensa

Post n°25953 pubblicato il 20 Aprile 2020 da forddisseche

Protezione civile Pegaso: potenziamento di attrezzature e mezzi per affrontare situazioni di neve intensa  

  
 

Grazie alla partecipazione ad un bando del 2018, indetto dal Dipartimento di Protezione Civile, finalizzato alla concessione di contributi per il potenziamento  di attrezzature e mezzi già in possesso alle associazioni, la Pegaso si è dotata, per fronteggiare anche situazioni di emergenza neve, di due spargisale Gamberini trainati, per il ripristino veloce del manto stradale, e due lame sgombraneve Deleks omologate.
Ciò consentirà a questa Associazione di affrontare al meglio anche situazioni di neve intensa, si pensi all'ultima nevicata del Gennaio 2017, ampliando inoltre gli ambiti di intervento potendo  contare su 50 volontari formati ed addestrati al servizio della cittadinanza.

 
 
 

Coronavirus Mascherine/ Perché quando si esce fuori dalla propria abitazione non vengono indossate ?

Post n°25952 pubblicato il 20 Aprile 2020 da forddisseche

Coronavirus Mascherine/ Perché quando si esce fuori dalla propria abitazione non vengono indossate ?  

  
 

La mascherina in casa o nell’auto (se da soli o con familiari) non va utilizzata; va indossata sempre all’esterno quando siamo a distanza non sicura.

 

Fuori ed in macchina da soli non servono e basta mantenere le distanze di 2 metri. Nei luoghi come I SUPERMERCATI è assolutamente necessario l'uso di guanti e mascherina per evitare di infettare gli altri.

 

Le mascherine in casa non servono, perché si presume che non ci siamo soggetti che possano trasferire il virus. Anche per strada se si mantengono le distanze di sicurezza.

 

Il problema si pone negli ambienti chiusi dove affluisce un numero elevato di persone, ad esempio i negozi. In questo caso è fortemente consigliato l’uso di mascherine per evitare di distribuire nell’ambiente microrganismi che potrebbero essere nocivi, e in questo momento deve essere obbligatorio perché c’è un’epidemia. Lopalco lo spiega molto bene.

 
 
 

Emergenza coronavirus, a Vieste feste patronali a porte chiuse.

Post n°25951 pubblicato il 20 Aprile 2020 da forddisseche

Emergenza coronavirus, a Vieste feste patronali a porte chiuse.  

  
 

L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 stravolge anche le imminenti feste patronali in programma a Vieste, città che di fatto apre la lunga stagione di celebrazioni in onore dei rispettivi santi protettori.

 

Il primo appuntamento è quello in onore di San Giorgio Martire in programma il prossimo giovedì 23 aprile. Niente processioni, né messe con il popolo. Solo celebrazioni a porte chiuse. “In questi giorni – dichiara il sindaco Giuseppe Nobiletti - ci stiamo incontrando con la Chiesa e con i comitati organizzatori per studiare soluzioni da adottare.

 

Una cosa è certa: dimentichiamoci le feste patronali classiche a cui siamo abituati. Ci limiteremo alla Santa Messa a porte chiuse celebrata dall’arcivescovo mons. Franco Moscone il giorno di San Giorgio, e trasmessa in diretta da Gargano Tv.

 

Per quanto riguarda Santa Maria di Merino in programma il 9 maggio prossimo, non penso ci siano clamorosi sconvolgimenti rispetto ad oggi. Presumo che anche in quella circostanza si svolgerà tutto senza fedeli. Dispiace tanto, ma quest’anno è così”. Infine il sindaco Giuseppe Nobiletti pensa alla ormai prossima stagione estiva. “Mi auguro che subito dopo il 3 maggio qualcuno ci dica cosa possiamo fare in estate, anche per programmare un minimo di eventi". 

 
 
 

In Puglia arrivano i tamponi rapidi. La Regione ha acquistato i POCT: verranno usati in Pronto Soccorso, risultato in 45 minuti

Post n°25950 pubblicato il 20 Aprile 2020 da forddisseche

In Puglia arrivano i tamponi rapidi. La Regione ha acquistato i POCT: verranno usati in Pronto Soccorso, risultato in 45 minuti.  

  
 

L’analisi molecolare per l’iden­tificazione del nuovo coronavirus, il cosid­detto tampone, richiede tempi elevati per il passaggio in. laboratorio. Ma sono arrivate sul mercato delle macchine in grado di ese­guire il test rapidamente, su pochi campioni. I tecnici le chiamano POCT, che vuol dire point of care test: test sul posto che forniscono il risultato anche in 15-20 minuti. Quelle che sono arrivate anche in Puglia dovrebbero impiegare 45 minuti, anche se in pratica ser­ve poco più di un’ora.

 

Il primo kit (fornito dalla Diasorin) è infatti già in sperimentazione da 10 giorni al «Perrino» di Brindisi dove effettua una cinquan­tina di test al giorno (impiegando circa 70 minuti). Altre otto macchine verranno di­slocate negli ospedali del Barese, e man mano ne saranno disponibili altre per tutte le altre strutture sanitarie anche grazie all’interven­to della Protezione civile. Verranno utilizzate non tanto per ampliare il numero dei tamponi «classici» (come si è fatto a Brindisi) ma per aumentare la sicurezza dei luoghi di cura e consentire il ritorno alla normalità.

 
 
 

San Giovanni Rotondo guarda al futuro con la riqualificazione della direttrice Centro Storico – Area Aantuario

Post n°25949 pubblicato il 20 Aprile 2020 da forddisseche

San Giovanni Rotondo guarda al futuro con la riqualificazione della direttrice Centro Storico – Area Aantuario  

  
 

Dopo aver sottoscritto il “Contratto Istituzionale di Sviluppo per l’area di Foggia”(CIS Capitanata), siglato alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Giuseppe Conte il 13 agosto 2019, ed aver messo a punto nell’ambito degli interventi previsti tutti i dettagli tecnico-burocratici, il comune di San Giovanni Rotondo si proietta di fatto verso il prossimo futuro che vedrà la “Riqualificazione della direttrice Centro Storico – Area Santuario” compresa tra i giardini pubblici antistanti la Chiesa di Sant’Onofrio ed il Santuario di San Pio, passando per Corso Umberto I, Corso Matteotti e Piazza Europa.

 

Un progetto, di impatto eccezionale per la città, dell’importo complessivo di 5.000.000 € che è stato messo a punto grazie anche agli Assessori Avv. Pasquale Chindamo e Avv. Tommaso Dimartino, ed al prezioso e professionale contributo del Dirigente dell’Area Tecnica Ing. Leonardo De Bonis, del Responsabile dei Lavori Pubblici Ing. Saverio Pio Longo, del Responsabile Unico del Procedimento Arch. Matteo Russo e di tutto il personale dell’area, a cui va il ringraziamento del sindaco e di tutta l’Amministrazione Comunale per la stesura e redazione del Documento di Programmazione dell’Intervento (D.P.I.).

 

Come è possibile leggere nel D.P.I. “il Comune di San Giovanni Rotondo ha posto l’esigenza di accrescere il potenziale attrattivo e turistico del proprio territorio puntando alla realizzazione di interventi organici di riqualificazione ambientale e di valorizzazione del suo patrimonio culturale e naturale”.

 

L’intervento nel suo complesso prevede la riqualificazione di tutto il percorso come sopra descritto e come rappresentato nell’immagine illustrativa, mediante realizzazione di opere edili e riqualificazione delle direttrici stradali interessate e di tutte le annesseopere accessorie (illuminazione, pedonali, di arredo urbano, ecc.).

 

Con la stesura del D.P.I., lo scorso 10 aprilealle ore 10.09èpartita, tramite la piattaforma digitale di Invitalia, la procedura aperta in modalità telematica tesa a ricercare il soggetto tecnico cui affidare i rilievi e le indagini, la progettazione definitiva ed esecutiva, il coordinamento della sicurezza e la successiva direzione dei lavori.

 

Sarà il primo di una serie di tre interventi fortemente impattanti e benefici per il nostro territorio ed inseriti nel suddetto Contratto Istituzionale di Sviluppo. Al riguardo, è bene accennare anche agli altri due interventi che a breve partiranno e che riguardano la riqualificazione di tutta la Circumvallazione Sud (€ 3.800.000) ed il suo prolungamento verso Monte Sant’Angelo, mediante la riqualificazione di Tratturo delle Corse ed inserimento di alcune rotatorie (€ 660.000).

 
 
 

20 Aprile/ GLI OCCHI DI UNA ZINGARA

Post n°25948 pubblicato il 20 Aprile 2020 da forddisseche

20 Aprile/ GLI OCCHI DI UNA ZINGARA  

  
 

Mangi il pane e non ti tieni in piedi, bevi l'acqua e non ti disseti, tocchi le cose e non le senti al tatto, annusi il fiore e il suo profumo non arriva alla tua anima. Se però l'amato è accanto a te, tutto, improvvisamente, risorge, e la vita ti inonda con tale forza che ritieni il vaso d'argilla della tua esi­stenza incapace di sostenerla.

 

CHRISTOS YANNARAS

 

Queste due frasi delle Variazioni sul Cantico dei cantici del teologo greco-ortodosso Christos Yannaras illustrano in modo nitido la for­za dell'amore vero. Tutto ciò che il giorno prima non aveva sapore, colore, profumo, dopo che ci si è innamorati si trasforma e trasfigu­ra.

 

È come l'orizzonte che in un giorno nuvoloso è simile a una fa­scia grigia e che, col sole, si muta in una tavolozza di colori, rispec­chiando l'azzurro del cielo e il verde della terra. Se non si conosce l'amore nel senso pieno e assoluto del termine, si può essere allegri ma non veramente felici, si può godere ma non si conosce la gioia, si può agire ma non creare.

 

È la scoperta di una pienezza che l'amato ti dona in modo unico, come cantava anche Rita Pavone in una canzone degli anni Sessanta: «Come te non c'è nessuno.

 

Tu sei l'unico al mondo». L'amore non è solo unicità, è anche tensione verso l'infinito: per questo non si può avere l'amore ma essere nell'amore; non è un possesso, ma una ten­sione vitale. Yannaras scriveva ancora: «Se esci dal tuo Io, 'Sia pure per gli occhi belli di una zingara, sai cosa domandi a Dio e perché corri dietro a Lui». In ogni amore genuino c'è lo slancio verso l'A­more infinito, totale, assoluto. È per questo che l'amore è grazia ed è nella tradizione cristiana definizione di Dio.

 

Gianfranco Ravasi

 
 
 

Porto Cesareo (Lecce) / Covid: Balneari Puglia, meglio chiudere. In spiaggia le prove di distanziamento: il modello proposto

Post n°25947 pubblicato il 20 Aprile 2020 da forddisseche

Porto Cesareo (Lecce) / Covid: Balneari Puglia, meglio chiudere. In spiaggia le prove di distanziamento: il modello proposto a Porto Cesareo  

  
 

"Stiamo facendo tutte le prove, tutte le simulazioni possibili ma il rischio è che alla fine, fatti i conti, non convenga aprire". Lo afferma Giuseppe Mancarella, presidente della Cna Balneari Puglia, commentando l'esito dei test su come potrebbero essere le spiagge con il distanziamento imposto dall'emergenza Coronavirus.

 

Le prove sono state fatte sulle spiagge di Porto Cesareo, nei lidi Le Dune, Tabù e Bacino Grande. E' stato realizzato uno spazio ideale sulla sabbia, con delle corde a recintare un rettangolo in cui potrebbero starci due lettini e un ombrellone.

 

"Abbiamo montato ombrelloni e lettini - spiega Mancarella - simulando una distanza di 3 metri per 3,50 metri, estendendo di mezzo metro per lato le misure imposte dall'ordinanza regionale, e già così abbiamo visto che si andrebbe a perdere il 40%" del numero degli ombrelloni che si possono montare.

 

"Se dovessimo andare ad applicare una distanza di 4,50 metri per parte, come si ventila, la perdita di ombrelloni supererebbe il 60%".

 
 
 

Emiliano lancia la fase 2 in Puglia: «Prima il turismo, poi l’industria»

Post n°25946 pubblicato il 20 Aprile 2020 da forddisseche

Emiliano lancia la fase 2 in Puglia: «Prima il turismo, poi l’industria»  

  
 

Presidente Emiliano anche lei, come il suo collega campano De Luca, si prepara a chiudere i confini?
«Quella era un’iperbole e al presidente De Luca il diritto all’iperbole è concesso: i campani approvano. A me i pugliesi non lo permetterebbero».
Allora lasciamo le iperboli e parliamo della ripresa. Come fare?
«Occorrono due cose: forte coordinamento tra le Regioni e misure condivise a livello nazionale. Se è vero che i numeri dell’epidemia al Sud sono bassi, è vero anche che il contagio sta circolando ancora e i casi positivi al Nord restano alti».
Come si deve preparare la Puglia?
«A livello nazionale mi aspetto che il comitato tecnico-scientifico dia indicazioni e che il governo approvi un decreto legge che “copra” le scelte delle Regioni, almeno le macro-decisioni. In Puglia abbiamo una direzione epidemiologica severissima, con a capo il professor Lopalco, che ci fornirà gli indirizzi per procedere. Dobbiamo rispettare le regole comportamentali che gli esperti ci indicheranno. Siamo al lavoro per definire delle linee guida».
Ci sarà uno scaglionamento delle aperture?
«Le scelte devono essere omogenee e graduali. Omogenee, perché devono valere sul territorio nazionale. Non si può consentire, in una filiera, di far partire una Regione a discapito di un’altra, rischieremmo la concorrenza sleale tra territori. Graduale, perché gli adempimenti sono numerosi: dal confronto preventivo con i sindacati fino ai controlli degli enti preposti (come Inps e Inail). Senza gradualità, rischieremmo di rimanere ingolfati e intrappolati nelle maglie dei molti adempimenti».
Quali aziende far ripartire per prime?
«In Puglia direi che potremmo cominciare dal turismo: distribuito su tutto il territorio e segmentato secondo diversi modelli di accoglienza, il comparto pugliese dovrà prepararsi ad ospitare meno persone di quelle che potrebbe. L’auspicio è che tutte le aziende riescano a raggiungere il proprio break even (il pareggio con i costi, ndr)».
Poi a chi toccherà?
«Alla filiera agroalimentare che per la gran parte, in verità, non si è mai fermata. E subito dopo arriveranno le produzioni industriali strategiche e il grande sistema dei trasporti. Quanto tempo dopo il 3 maggio? Non ci vorranno mesi, ma certo alcune settimane, proprio per via di quelle procedure (discussione con le parti sociali e controlli da eseguire) che non si possono realizzare in pochi giorni».
La Regione ha predisposto un pacchetto di 450 milioni per garantire i prestiti delle imprese. Come intende procedere?
«Mi auguro che il governo ci dia una mano, anzi due. Innanzi tutto chiediamo che venga “rimodulato” il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc, fondi statali, ndr). Cioè lo strumento da cui arrivano 250 milioni dei 450 che lei ha indicato. Stiamo cercando di ottenere delle regole più semplici che ci consentano di impiegare quel denaro senza le contorte lungaggini che oggi rallentano la spesa. C’è un nostro emendamento in questa direzione».
La seconda questione?
«Stiamo cercando di impedire che portino via i soldi al Sud. Ossia che vengano dirottate all’emergenza del Settentrione le risorse destinate al Mezzogiorno: i fondi strutturali europei inseriti nel Por e quelli del Fsc. Finora il ministro del Sud, Giuseppe Provenzano, ci ha rassicurati in tal senso».
Proprio di recente lei ha detto che questo non è il momento di regolare i conti con il Nord. Alludeva ai fondi?
«In generale io penso che questa epidemia abbia spazzato via una serie di luoghi comuni sul Sud e sul Nord. Vorrei ora che tutti ci ponessimo in una prospettiva costruttiva, di grande unità nazionale. Anche perché il Sud, sino a questo momento, ha dato prova di organizzazione e professionalità».
Torniamo ai 450 milioni. Il centrodestra e il pd Mazzarano chiedono che una parte si trasformi in aiuti a «fondo perduto».
«Per dare un aiuto devi possedere un’entrata. Se sbagliamo l’intervento oggi potremmo non avere risorse a sufficienza domani. E anche per questo confidiamo che il governo renda più facile l’uso del Fsc (fondo di sviluppo e coesione)».
Dalla maggioranza, Amati e altri, chiedono zero burocrazia.
«Ottima cosa che va declinata secondo le regole che ci sono consentite: certo non possiamo essere noi a modificare il codice degli appalti. Per quello che riguarda la Regione, direi che siamo già a zero-burocrazia. Aggiungo che solo negli ultimi sei giorni abbiamo emesso oltre duemila mandati di pagamento (a Comuni, province, imprese, cittadini) per 140 milioni. Anche questa una maniera pe sostenere l’economia».
In tante Regioni (anche in Puglia) si lamenta l’emarginazione del ruolo del Consiglio con le decisioni nelle mani del presidente. Avverte il tema?
«Il tema è nella legge che indica il presidente come soggetto attuatore esclusivo di tutte le procedure di urgenza previste dallo stato di emergenza. Sarei stato felicissimo di condividere con il Consiglio regionale le responsabilità - politiche e patrimoniali - di tutte le scelte che ho dovuto assumere in questi giorni. Le norme sul distanziamento sociale, ad ogni modo, non mi hanno impedito di incontrare in videoconferenza tutti i capigruppo: riunione molto utile per condividere, dal punto di vista politico, ciò che avevamo deciso e stavamo per attuare in sede di emergenza».
Quando andare al voto?
«Non ci sto pensando, ma il voto è necessario prima o poi. Credo che rinviare troppo la data possa rischiare di farci cadere in una catena di rinvii elettorali incostituzionali».

 

Francesco Strippoli

 

Corrieremezzogiorno

 
 
 
 
 

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