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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 18/07/2020

Edilizia Puglia/ Sbloccato il PIANO CASA ora si potrà ricostruire

Post n°26669 pubblicato il 18 Luglio 2020 da forddisseche

Edilizia Puglia/ Sbloccato il PIANO CASA ora si potrà ricostruire  

  
 

Il Governo ha recepito la proposta avanzata dal Pd pugliese sul Piano Casa con cui superare la pronuncia della Corte costituzionale che aveva bloccato numerosi interventi edilizi di rigenerazione ur­bana. La soluzione, trovata dai parlamentari Lacarra e Pagano insieme al presidente nazionale dell’Anci Decaro e finita nel decreto Sempli­ficazioni, permetterà di sbloccare tali interventi e da­re fiato a un settore messo peraltro a dura prova dalla crisi da Coronavirus evitan­do ulteriore consumo di suo­lo.

 

«Sin dalla sua genesi, il Piano Casa è stato bersaglio di critiche dure e il più delle volte infondate. La maggior parte di queste - spiegano i due deputati Pd - hanno fatto leva sulla retorica della spe­culazione e del deteriora­mento del territorio e del pae­saggio, nonostante gli obiet­tivi inequivocabili della leg­ge siano, al contrario, il re­cupero del patrimonio edili­zio esistente e, più in generale, la riqua­lificazione delle nostre città.

 

L’inserimen­to della nostra proposta nel decreto (Art. 10) serve a riparare l’errore concettuale commesso dal Governo Giallo-Verde nel decreto “Sblocca cantieri”: uno sbaglio che è costato l’interruzione di migliaia di interventi di recupero edilizio. Basti pen­sare che nel nostro Paese, l’80% degli im­mobili hanno bisogno di interventi di ade­guamento sismico strutturale e di efficientamento energetico.

 

Il Piano Casa nasce proprio con l’intento di incoraggiare que­gli interventi (molto costosi) che permet­tono il recupero del patrimonio edilizio e, di conseguenza, disincentivare la costru­zione di nuovi edifici con tutto ciò che ne consegue: consumo di nuovo suolo, ce­mentificazione e riduzione degli standard urbanistici pubblici.

 

È vero che il Piano Casa - continuano - riconosce una mag­giore volumetria a chi realizza interventi di riqualificazione, ma solo a fronte della cessione di parte della superficie da de­stinare agli spazi per i servizi pubblici e a migliorare la qualità insediativa. Peral­tro, la normativa regionale del Piano Casa prevede che la ricostruzione, in ogni caso, non possa mai essere un modo per con­donare gli abusi edilizi. Fa un po’ ridere che proprio le associazioni di difesa dell’ambiente facciano le barricate su que­sto tema.

 

La verità - concludono i due dem - è che la nostra storia nazionale è co­stellata da stop e passi indietro dettati più dal pregiudizio ideologico e acritico che da posizioni fondate».

 

Toma in vigore l’eco-edilizia, il lavoro, la riqualificazione degli immobili e la le­galità, dice Fabiano Amati, consigliere re­gionale Pd. «È proprio vero: le cose si apprezzano quando vengono a mancare.

 

‘ La sentenza della Corte costituzionale del i 24 aprile scorso aveva reso inefficace il i Piano casa pugliese, sulla base della stretta interpretazione di una norma statale contenuta nello sblocca cantieri.

 

Un vero disastro, perché in un colpo solo - aggiun­ge - si mettevano in crisi l’intero settore edile, le professioni tecniche, le casse dei comuni e i progetti di riqualificazione. E il bello è che ci sono state pure sparute minoranze gaudenti, come se il diritto al piatto a tavola fosse appannaggio dei garantiti e dei benestanti con l’hobby di oc­cuparsi solo a parole della povertà e dell’ambiente.

 

Il governo nazionale - pro­segue Amati - ha invece dettato un principio di favore nei confronti degli inter­venti di riqualificazione su edifici esisten­ti, agevolati da incentivi volumetrici, per conseguire i migliori standard di eco-edi­lizia con minore consumo di suolo ed efficientamento energetico, il sostegno a un comparto a notevole densità di posti di lavoro e l’eliminazione della discrezionalità amministrativa della pubblica ammi­nistrazione per garantire maggiore lega­lità e minori tentazioni corruttive».

 

Ora «tutti i progetti di riqualificazione potran­no andare avanti, a cominciare da quello del Comune di Bari per il suo lungoma­re».

 
 
 

Carpino in FOLK, seconda edizione l’8 e 9 agosto.

Post n°26668 pubblicato il 18 Luglio 2020 da forddisseche

Carpino in FOLK, seconda edizione l’8 e 9 agosto.  

  
 

Torna per il secondo anno Carpino in Folk, la manifestazione nata ad agosto 2019 nel centro garganico per sostituire lo storico Carpino Folk Festival, organizzato per oltre due decenni dall'omonima associazio­ne che un anno per forti contrasti con l’ente comunale e problemi organizzativi decise di staccare la spina.

 

La due giorni è fortemente voluta dal sindaco Rocco Di Brina, che già lo scorso anno si prodigò per mantenere la tradizione in paese. Ora, nell'estate del post Covid, la musica popolare con canti e balli animerà per il borgo gar­ganico.

 

“Anche quest'anno, nonostante il persistere dello stato di emergenza sani­taria il Carpino in Folk si farà”, assicura Rocco Di Brina - Sarà una due giorni di eventi e musica nel quale ci si dà appuntamento con i suoni della tradizione nel pieno rispetto della normativa anti Covid.

 

Abbia­mo fortemente voluto riproporre la manifestazione per non interrompere la tradizione che già lo scorso anno rischiava di venire meno a causa del ve­nirmene dei tradizionali organizzatori del Carpino Folk Festival. I posti a se­dere saranno circa ottocento. L'ottima riuscita dell'edizione dello scorso an­no ci ha spinto a dare seguito alla kermesse, evitando comunque di dare la possibilità agli spettatori di creare assembramenti. Pertanto abbiamo pre­disposto delle sedute che permetteranno di assistere agli eventi in maniera tranquilla”.

 

Quanto agli eventi, Di Brina fa sapere di non aver predisposto un cartellone estivo, che (a parte il Carpino in Folk) ha previsto l'annullamento delle tra­dizionali sagre, mantenendo, invece, una serata letteraria. Ottimista il sin­daco a proposito del progetto My Gargano, che unisce 13 Comuni della Mon­tagna del sole ed è stato presentato nei giorni scorsi con l’ambizione di una promozione turistica unica, sotto un solo brand.

 

”E' uno strumento attraverso il quale il Gargano tutto può trarre dei benefici di carattere turistico-economico. La creazione di un brand è la dimostrazio­ne concreta che quando gli amministratori del territorio si mettono a tavoli­no per concertare politiche ragionate, si riesce a trovare una soluzione con­divisa facendo sistema”, sostiene Di Brina.

 

Sul ruolo di Carpino nel neonato sodalizio tra Comuni, il sindaco piddino non si sbilancia, preferendo mantenere un profilo basso, ma dicendosi comun­que lusingato della posizione assunta dalla sua vicesindaca Caterina Fo­resta, coordinatrice del coordinamento dei Comuni.

 

“Sono felice ed orgoglioso del fatto che la nostra vice sindaca sia stata scel­ta come coordinatrice dei lavori e delle trattative. Il nostro comune avrà lo stesso peso degli altri centri, senza alcune velleità prevaricatrici”. Parimenti soddisfatto della conferma per l'edizione 2020 del festival di mu­sica popolare da lui diretto si dice il musicista Antonio Pizzarelli.

 

“Quest'anno la nostra kermesse sarà in edizione limitata, saranno due gior­ni di appuntamenti concentrati l'8 e il 9 agosto", fa sapere Pizzarelli a l’At­tacco. “Sarà un festival diverso da quello dell'anno scorso e degli altri anni. Partiremo con uno spettacolo teatrale musicale dal nome Viaggi a Sud, a cura della Bottega dell'attore in collaborazione con il gruppo Pasta nera jazz Project avente a tema la storia contadina del Gargano con un bel sottofon­do musicale con le ballate di Matteo Salvatore rivisitate.

 

Seguirà poi una pro­duzione del Carpino in Folk, dal nome Canti e suoni della tradizione, che ve­drà tanti interpreti. Chiuderà lo spettacolo il gruppo La maschera, band cantautorale campana vincitrice anche di importanti premi. Nella seconda gior­nata, invece, la programmazione prenderà nuove forme con il progetto Gar­gano Urbano.

 

La tradizione folk verrà rivisitata in maniera contemporanea, passando dal canto rurale per giungere al jazz e hip-hop. Il tutto a cura di due artisti di Monte Sant'Angelo, Bernardo e Michele Bisceglia e di Rino Locantore, musicista lucano. Infine spazio al sound cubano con Leydis Mendez Y Carrettera Central. Abbiamo cercato di colmare un vuoto assu­mendo il coordinamento di una rassegna ricca di tradizioni che non poteva cadere nel vuoto e nell'oblio. La passione per la mia terra e la musica mi han­no spinto a raccogliere il testimone e a dare vita ad una nuova kermesse", conclude il giovane musicista carpinese.

 

l’attacco

 
 
 

Atletico Vieste/ Il Presidente Lorenzo Spina Diana lascia la guida del Club dopo 18 anni

Post n°26667 pubblicato il 18 Luglio 2020 da forddisseche

Atletico Vieste/ Il Presidente Lorenzo Spina Diana lascia la guida del Club dopo 18 anni  

  
 

Lorenzo Spina Diana dopo 18 anni e dopo 11 campionati in Eccellenza, senza mai retrocedere, passa la mano. Ora l'Atletico Vieste è nelle mani di Pasquale Tantimonaco appassionato imprenditore.

Ad annunciarlo è lo stesso presidente uscente Lorenzo Spina Diana: “Lascio la guida della società a chi ha dimostrato, difronte alle oggettive difficoltà degli ultimi tempi, il coraggio e la responsabilità necessari per assumere l’onore e l’onere di rappresentare al meglio questo storico club. 

Accompagnerò la nuova dirigenza - come mi è stato chiesto - mettendo a loro disposizione l’esperienza e le competenze maturate in questi anni, utili all’avviamento di un nuovo corso dirigenziale; investirò, inoltre, tutte le mie energie per un settore giovanile che sia in grado, nel giro di qualche anno, di costituire la linfa maggiore per il futuro di questa associazione. Questo ulteriore impegno assunto rappresenta, per me, il modo più responsabile per ringraziare tutti coloro che, in questo ventennio, hanno creduto in me, sostenendo il Gruppo sportivo con grande generosità e passione. Ora, però, ispirato dalla metafora del Tempio di Ise, vorrei dedicarmi ai più giovani, perché sono loro il nostro futuro. Sono i giovani che salveranno la terra. Essi sono i messaggi che mandiamo a un mondo che non vedremo mai”.

 

Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per vivere ci vuole passione. E’ lo stampino della faccia del presidentissimo Lorenzo Spina Diana che lascia dopo 18 anni. Il presidente più longevo e vittorioso della storia dell’Atletico Vieste. Ha portato l’Atletico in Eccellenza dove milita da oltre un decennio. Giovanissimo ha trascorso (scusate il gioco di parole) la sua gioventù dedicandosi alla SUA squadra. Ed ecco l’uomo arrivato quando fa per mestiere quel che farebbe gratis! E’ vero, il calcio ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce, ma a Lorenzo va riconosciuto il suo amore viscerale e soprattutto il rischio che si è assunto. Per questo il vero amore è per i coraggiosi.

 

Grazie presidente.

 

Ora tocca a Pasquale Tantimonaco in bocca a lupo e forza presidente, tenga sempre in mente che migliaia di anni fa, le religioni furono inventate perché non esisteva ancora il calcio….

 
 
 

L’incanto di Vico. A picco sul mare, la salita mozzafiato che parla di storia. A ogni chilometro si sale di 100 metri: un’erta

Post n°26666 pubblicato il 18 Luglio 2020 da forddisseche

L’incanto di Vico. A picco sul mare, la salita mozzafiato che parla di storia. A ogni chilometro si sale di 100 metri: un’erta fra carrubi secolari, pinete e ulivi che corre per incrociare le foreste  

  
 

Vico del Gargano non è lontana ma è su, a 500 metri sul mare, quasi a picco sulla piana alluvio­nale di Calenella e di San Menaio. Arrivarci dalla calura dagli areni­li affollati non è improbo ma può non essere semplice.

 

Certo, c’è una strada più comoda ma ci so­no percorsi molto più acclivi e stretti da tenere gii occhi ben aperti e i nervi ben saldi. Sono questi i più scenografici, da poter fare a piedi oppure a dorso di mu­lo o di cavallo.

 

Ogni chilometro si siile di 100 metri ed è un’erta tra carrubi secolari, pinete e ulivi portati in modo molto diverso da quelli, per esempio, di Terra di Bari. Qui, in questa parte del pro­montorio, le olive si raccolgono da terra e l’olio è molto particola­re, con il sapore della Montagna del Sole. Vico diventa, quindi, per dirla con un anglismo forse antipatico, un hub, un incrocio tra mare e foreste.

 

E che foreste. Il padre francescano Michelange­lo Manicone tra fine XVIII e inizio XIX secolo, così descriveva i “Bo­schi di Vico, e di altre popolazio­ni garganiche”: «Nell’età di Orazio il Gargano era tutto boscoso: Garganum mugire putes nemus (Lib.2, delle sue Epist.). Boscoso è stato sino al 1764. Da quell’epoca ha cessato di muggire.

 

La cesinazione ne’ monti si è fatta in una maniera talmente barbara, che toglie ogni speranza di spontanea riproduzione. Dove sono ne’ tenimenti di San Marco in Lamis, di San Meandro, di Carpino, di Vi­co, e di altre popolazioni gargani­che le folte boscaglie, gli smisura­ti faggi, i robusti cerri, le annose querce, ed altri grossi alberi ghiandiferi? Son passato, e non ci erano più.

 

Tai monti non offrono al presente all’Amico del Prossi­mo, che un orrido aspetto, uno spiacevole spettacolo, un rattri­stante oggetto». Eppure, quasi tre secoli dopo gli alti lai di Manicone e dopo ulteriori devastazio­ni, questi boschi e queste foreste relitti sono per noi fonte di ammi­razione e di animo protettivo.

 

Non è un caso che qui, sul pro­montorio ponte nell’Adriatico con i Balcani, vi siano tipologie fo­restali di prim’ordine scientifico ed ecologico. Quasi vent’anni fa è stato fatto un po’ di ordine siste­matico in queste tipologie da par­te dei professori Vittorio Gualdi e Patrizia Tartarino dell’università di Bari.

 

Si possono così organizzare vi­site guidate in alcuni veri e pro­pri scrigni botanici del Gargano, gui­de escursionistiche come quelle di Gargano Natour a Vico del Gar­gano (www.garganonatour.it - info@garganonatour.it - su Facebook @GarganoNatour - telefono +39 393.175.31.51).

 

Partendo da Vi­co, per esempio, e seguendo la strada che porta a Foresta Um­bra, all’altezza della caserma Sfilzi si può deviare a sinistra per ca­serma Caritate seguendo Valle della Carpinosa.

 

Il percorso si fa a piedi. Si giunge, dopo circa 4,5 chilometri, in un bosco di cerri con carpino orientale e fametto. È una fustaia (cioè un bosco matu­ro) di cerro (quercia molto ambi­ta per il legname) accompagnata da porzioni di bosco in parte ta­gliate nelle quali vengono lascia­te delle piante “madri” per la riproduzione (ceduo matricinato).

 

Una buona gestione forestale ha consentito che riemergessero specie prima quasi scomparse co­me il farnetto e il sorbo, molto ap­petito dagli uccelli dei boschi. Ma ora tocca inoltrarsi nell’Umbra, nella foresta antica del Gargano, nelle faggete che da poco l’Unesco ha riconosciuto patrimonio dell’Umanità.

 

Uno dei nuclei più importanti e conosciuti di foreste vetuste in Italia e in Europa. Accanto a esse ci sono piccoli nuclei di diversità forestale come il bosco di cerri con acero napoletano che si trova­no a monte del pantano di Sant’Egidio, non molto distanti dalla strada che collega San Giovanni Rotondo a Carpino.

 

Non sono al­beri vetusti, in questo caso, ma popolazioni forestali di grande pregio scientifico e naturalistico in un contesto paesaggistico straordinario. Si è a poca distanza da monte Calvo e monte Calvello e a est si arriva a Valle Carbonara sovrastata da bosco Spigno. Vale la pena una deviazione verso que­st’ultimo dove una faggeta di pic­cola estensione lascia il campo a carpino nero, acero opalo e cerro.

 

Qui iniziano a vedersi anche i lec­ci perché il versante è esposto a sud. Riscendendo verso Valle Car­bonara, incassata tra i boschi cen­tro-occidentali del promontorio e la parte sommitale del sistema dei valloni meridionali, si può ave­re la fortuna di avvistare, soprat­tutto nelle ore notturne, qualche esemplare di gatto selvatico che ancora qui resiste.

 

Quindi, si può scavallare verso sud scendendo da San Salvatore (frazione di San Giovanni Rotondo) oppure da Monte Sant’Angelo. Avvertenze: è un panorama che può determi­nare sperdimento e togliere il fiato. Per i naturalisti è forse questa la parte garganica più importan­te.

 

Se, certo, i boschi e le foreste vetuste costituiscono il brand più conosciuto della Montagna del Sole, i valloni ne sono la parte ruvida, quella che non lascia scam­po tra l’amore e l’odio. L’acqua ha fatto il suo lavoro geologico nei millenni e ora non c’è più se non nella falda profonda. Eppure, quando gli eventi meteorologici sono intensi i valloni tornano a es­sere torrenti.

 

Qui, eremi di frati in romitag­gio e monasteri sperduti come quello di Pulsano dominano l’A­driatico come lo fanno corvi im­periali, falchi pellegrini e avvoltoi capovaccai.

 

Qui si sono insediate specie botaniche transadriatiche rare come la Scabiosa di Dallaporta. Qui è il regno della steppa mediterranea, quel complesso di specie vegetali e animali quasi scomparso altrove e per questo tutelato a livello continentale.

 

Qui, camminando tra i campi di cereali e seguendo le greggi al pascolo sotto i valloni, si può avere la fortuna di vedere la parata nu­ziale della gallina prataiola. Una rarità per completare la gioia gar­ganica che ci ha inondati.

 

 

 

 

 

Fabio Modesti

 

Chi è

 

Direttore del Parco Nazionale dell’Alta Murgia per oltre 10 anni, esperto di politiche per la conservazione della natura. Autore di numerose pubblicazioni di carattere scientifico

 
 
 

BASKET Serie C Gold/ Riparte la BISANUM VIESTE. Pronta l’iscrizione al campionato. Ma ora c’è bisogno dell’aiuto di tutti!

Post n°26665 pubblicato il 18 Luglio 2020 da forddisseche

BASKET Serie C Gold/ Riparte la BISANUM VIESTE. Pronta l’iscrizione al campionato. Ma ora c’è bisogno dell’aiuto di tutti!  

  
 

“Le follie sono le uniche cose che non si rimpiangono mai.” Così ci diceva Oscar Wilde, e sicuramente noi non rimpiangeremo la decisione di iscriverci al prossimo campionato di Serie C Gold.

 

Dopo mesi di riflessioni e silenzio la decisione è stata presa, con la consapevolezza che ci aspettano mesi impegnativi alla ricerca dei fondi necessari per affrontare quella che molto probabilmente sarà la stagione più dura e difficile della storia della Sunshine, ma con la certezza che in molti risponderanno PRESENTE!

 

Dopo anni di sacrifici, dopo aver realizzato e regalato alla nostra Città il parquet dell’Omnisport, non potevamo buttare tutto alle ortiche, non sarebbe stato giusto per chi ci ha sempre sostenuto, per i giovani cestisti viestani e per la nostra bellissima Città.

 

Il nostro team manager, Gianluca Monacis è già al lavoro per allestire la squadra che difenderà, ancora una volta i colori di Vieste, nel massimo campionato regionale.

 

Non lo nascondiamo, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, di persone che ci vogliono affiancare e di persone che ci aiutano con un contributo…a tal proposito ricordo che qualsiasi donazione fatta in maniera tracciabile è deducibile fiscalmente, per tutti.

 
 
 

La cometa NEOWISE nei cieli di Vieste

Post n°26664 pubblicato il 18 Luglio 2020 da forddisseche

La cometa NEOWISE nei cieli di Vieste  

  
 

Questo scatto mostra la cometa C/2020 F3 (Neowise), visibile ad occhio nudo in queste sere, che sovrasta la Torre di Porticello, con accanto i famigerati trabucchi, simbolo del Gargano.

 

Voglio dedicarlo a tutti coloro che vivono nella nostra terra, a chi lavora, agli ospiti ma soprattutto a coloro che sognano di migliorarlo.

 

Il nostro territorio ci offre paesaggi meravigliosi, scorci di un vero e proprio paradiso terrestre, profumi, tradizioni e usanze uniche nel loro genere.

 

Ma non voglio soffermarmi sulla componente terrestre che è già tutelata, ma sul cielo, per niente considerato. Il Gargano possiede i luoghi più bui d'Italia, punti nei quali è possibile osservare centinaia di stelle, la Via Lattea si mostra in tutto il suo splendore.

 

Un elemento gratuito, sempre lì, disponibile (meteo permettendo) che potrebbe essere tutelato e sfruttato come un'ulteriore attrazione turistica, non solo per gli appassionati di Astronomia e ricercatori, ma anche per coloro che amano immaginare l'infinito o voglio osservare facilmente le stelle cadenti.

 

Purtroppo il cielo stellato scomparirà nell'arco di 5 anni. L'inquinamento luminoso sta aumentando in quanto non vengono rispettate la norma UNI 10819, che prescrive i requisiti degli impianti di illuminazione esterna e per la limitazione della dispersione verso l'alto di flusso luminoso proveniente da sorgenti di luce artificiale.

 

E non solo! Ci sarebbe anche un grande risparmio economico, la luce che si disperde verso l'alto è sempre pura energia.

 

In sostanza il cielo diverrà sempre più luminoso, cancellando letteralmente le stelle, un trauma che si protrarrà nei nostri figli che non potranno assaporare nella loro totalità le meraviglie che la natura ci offre.

 

 

 

Nunzio Micale

 

Presidente dell'Associazione Gruppo Astrofili Dauni

 
 
 

GAL / Scopri il Gargano e la Puglia con la nuova sezione del nostro sito

Post n°26663 pubblicato il 18 Luglio 2020 da forddisseche

GAL / Scopri il Gargano e la Puglia con la nuova sezione del nostro sito  

  
 

Vuoi scoprire il Gargano e la Puglia insieme a noi?
Abbiamo creato una nuova sezione sul nostro sito con le brochure turistiche informative, in formato PDF, da scaricare e consultare dove e quando vuoi.
I materiali al momento disponibili sono realizzati da noi del Gal Gargano e da PugliaPromozione.

 
 
 

Da Lesina la storia di un amore con il Lago

Post n°26662 pubblicato il 18 Luglio 2020 da forddisseche

Da Lesina la storia di un amore con il Lago  

  
 

Presentato il videodoc “Il Guardiano del Lago: la mia vita è tutta un cerchio”

 

Questo è il racconto di una vita sul lago, un legame profondo e intimo, viscerale e passionale, che si trasforma sempre.
- Pantàn per me è tutto, ciò che mi riempie gli occhi e il cuore tutti i giorni, la mia ispirazione quotidiana..è da qui che tutto ha inizio! , dice Primiano D'Addetta, protagonista del visual storytelling che sta spopolando sui social. - Il videodoc è il risultato di una settimana di riprese, qualche bicchiere di vino, un bagno nel lago, incontri e risate – afferma Luciano Castelluccia, autore del video insieme a Pasquale D’Apolito di 28mm Studio – un omaggio a tutti coloro che vivono e lavorano a stretto contatto con la natura per offrirne i frutti più buoni a tutti -.

 
 
 
 
 

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