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L’infelicità: un grande business
Post n°173 pubblicato il 14 Settembre 2008 da frapeace
La mia esperienza mi ha fatto spesso incontrare persone infelici per il semplice fatto di avere desideri irrealizzabili. Attenzione: non sto parlando di sogni, quelle benefiche “utopie” che ci danno la forza di lottare perché il mondo migliori e che hanno permesso all’uomo di realizzare cose ritenute a lui impossibili, ma piuttosto di tutti quei bisogni indotti che il processo di strumentalizzazione umana attuato dai media inducono nell’uomo dei nostri giorni. Il bisogno di essere modelle e modelli, quello di essere ricchi, di permettersi lussi sfrenati, avere un fascino irresistibile. L’uomo deve assolutamente desiderare simili stupidagini per essere un perfetto consumatore, altrimenti finirebbe con l’accontentarsi di quello che già ha e fermare la macchina che fa girare questa stupenda civiltà consumistica. Ma ciò ha un terribile prezzo: l’infelicità. Può un uomo educato a non essere mai soddisfatto e, conseguentemente, mai appagato essere contento di ciò che la vita gli offre? Le statistiche affermano che la percentuale della poplazione europea colpita da depressione si aggiri attorno al 5%, in francia si consumano circa 65 milioni di scatole di antidepressivi. Ovviamente il fenomeno è in crescita, si calcola che nel 2020 la depressione sarà la seconda causa di invalidità. Il mondo in cui viviamo noi occidentali ci rende infelici: è un affermazione scentifica inoppugnabile. Ma guardiamo il lato positivo! Grazie all’infelicità l’uomo consuma molto di più nell’ inutile tentativo di raggiungerla attraverso i mezzi con cui vorrebbe ottenerla. Inoltre, molto probabilmente si ammalerà, e consumerà un sacco di farmaci, sia per riequilibrare la sua salute psichica che per tamponare gli effetti psicosomatici che la tristezza avrà sicuramete sul suo organismo. E chi negherebbe che l’uomo infelice e frustrato sia più avezzo alla guerra? Altri incassi, altri soldi. Morale: e tutti vissero infelici e scontenti! Vi piacerebbe! Ehehe... Dio non ci abbandona e ribalterà tutto suscitando nei nostri cuori il desiderio del suo Regno (...come in cielo così in terra...) Per le fonti statistiche e altre informazioni: http://www.cafebabel.com/ita/article/2220/leuropa-della-depressione.html
Umberto Panipucci |
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