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SONDAGGIO TV

Post n°12 pubblicato il 05 Febbraio 2007 da giornalewolf

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Dai il tuo voto alla tv!

Prendendo spunto dalla bella lettera di Walter Veltroni ai vertici della Rai (che ripubblichiamo di seguito per chi non l’avesse letta), invitiamo voi tutti a partecipare al  sondaggio di Wolf sulle trasmissioni di prima serata in onda sulle principali reti, pubbliche e private. D’accordo col Sindaco di Roma, crediamo che la televisione, non solo pubblica, possa e debba ospitare trasmissioni di qualità, dal documnetario alla fiction, dal film all’attualità, ogni genere sviluppa “buoni e cattivi prodotti”. 

Crediamo anche che i sistemi di monitoraggio dell’audience, auditel, share non siano in grado di offrire un quadro reale dei gusti e delle attese dei telespettatori, fornendo soltanto il mero dato quantitativo, e non qualitativo, di ciò che si guarda, senza approfondire affatto del come, del perché e di quali sono i giudizi di chi guarda.

Per questo vi sottoponiamo una tabella nella quale abbiamo riportato la programmazione di prima serata in tv della settimana dal 4 al 10 febbraio chiedendovi di assegnare, con un po’ di ironia, a ciascuna trasmissione un voto da 0 a 3cui corrispondono questi giudizi:

0

Inguardabile! Meglio lavare i piatti (o studiare, stirare, portare giù il cane, etc.)

1

sufficiente. L’ho visto perché non avevo di meglio da fare.

2

Bello. Trovo che sia ben girato, interessante, piacevole.

3

      Imperdibile! Niente di meglio che una serata sul divano con pop corn davanti alla tv!

 

Come partecipare al sondaggio:

1)    Scaricate dal sito la TABELLA TV  cliccando sulla scritta sottolineata. Allorché si aprirà la tebella, salvatela su un file word

2)   Compilatela attribuendo a ciascuna trasmissione un voto da 0 a 3

3)   Speditela in allegato, completa di voti e Vs. dati, al nostro indirizzo e-mail giornalewolf2007@libero.it 

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(2 febbraio, 2007) Corriere della Sera

 LA LETTERA«Facciamo una scommessa puntando sulla realtà»

 Caro Claudio, caro Claudio, mi rivolgo direttamente a voi conoscendo la vostra sensibilità culturale, così come la competenza e la passione con le quali svolgete il vostro lavoro di Presidente e Direttore Generale della Rai. Mercoledì scorso, attorno a mezzanotte, ho visto sulla Rete Tre «Il Futuro (Comizi infantili)», e mi è capitato così di assistere a un programma nel quale, come purtroppo sempre di meno oggi succede, la forza delle immagini, la sapienza del montaggio, la cura delle domande e un uso mai invadente delle riprese hanno prodotto un momento di grande televisione, un momento di bellezza e di profondità che mi ha ricordato, per certi versi, il ritratto indimenticabile dell'Italia che Pasolini ci regalò con Comizi d'amore. Le risposte dei bambini intervistati, decine di volti e di voci di diverse città, di diversa estrazione sociale, ma tutti di quell' età «misteriosa» che è la preadolescenza, hanno raccontato le proprie inquietudini, i propri sogni, le proprie opinioni su temi che, a dispetto di quanto comunemente pensiamo, parrebbero lontani da un mondo e un modo di essere troppo spesso derubricato da noi adulti come frettoloso e spensierato. Dallo schermo, invece, i loro pareri sulla famiglia, sulla salute, sulla guerra, la religione, sugli altri e su se stessi, hanno composto un mosaico a mio avviso prezioso e confortante per delicatezza e profondità, confermando come la realtà umana che compone il nostro Paese sia probabilmente migliore dell'immagine che troppo spesso gli stessi media ci rimandano. I nostri ragazzi non solo vedono la realtà molto più profondamente di quanto noi crediamo, ma spesso sono in grado di fornirci risposte e indicazioni fulminanti e penetranti, come quando, a una domanda attorno al dispiacere provocato dal «vedere» i poveri attorno a lui, con una naturalezza insospettabile, un bambino ha risposto che avrebbe preferito che non ci fossero, le persone povere, e non semplicemente «non vederle». La Rai, l'altra notte, ha offerto a noi adulti uno splendido modo per conoscere il punto di vista dei nostri figli verso tutto quello che li circonda e ci circonda. Ci ha portato dentro il loro mondo e dentro il mondo visto da loro. Mi rendo conto delle esigenze e dei meccanismi del sistema televisivo, ma io credo che un servizio pubblico dalle tradizioni grandi come quelle della Rai, ha in sé la forza e l'autorevolezza per compiere scelte di questo tipo, per presentare più spesso in orari praticabili a tutti programmi come questo, o come «La grande Storia», come «La Storia siamo noi», come tutte quelle trasmissioni che sanno sfruttare le potenzialità della televisione per raccontare quello che siamo stati e siamo, i sogni che attraversano le generazioni, i mutamenti della società, la poesia e l'epica che, pure, esiste nella minuta vita quotidiana di ognuno di noi. Non so quale sia stato l'ascolto del documentario dell'altra sera, né del resto credo sia importante saperlo, considerando l'ora tarda. So però che sarebbe bello avere più possibilità di uscire dalla velocità e dall'immediatezza, per fermarsi a riflettere sul fatto che un ragazzo di dodici o tredici anni oggi risponda, a chi gli chiede dei suoi timori, del suo stato d'animo, che ha «paura del futuro». Perché non decidere, allora, di dedicare a questi programmi, almeno una volta la mese, uno spazio in prima serata? Perché non provare a farne un evento, pensato, costruito, come quelli che hanno fatto la storia della nostra televisione e dei quali ancora c' è bisogno? Non è la consueta proposta della «cultura» in prima serata, ma l'idea della materia più forte dell'immaginario, la vita, da mettere in primo piano. Forse si tratta di una scommessa, ma credo sia una scommessa da fare. Puntando sulla curiosità e il talento che i nostri giovani dimostrano ogni giorno in tanti campi, puntando sull' esigenza sempre più forte di riflessione e di conoscenza dimostrata dall'imponente quantità di persone che affollano i Festival di Letteratura, di Filosofia e di Scienza, le mostre d'arte, le lezioni divulgative di Architettura o di Storia, tutte quelle occasioni in cui qualità apparentemente poco «appetibili» come l'attenzione, il ragionamento, la fantasia, la comprensione, sono invece ingredienti ricercati e apprezzati per arricchire la propria esistenza. Sono questi stessi giovani, sono queste stesse persone che la sera, a casa, di fronte alla televisione, sono certo sarebbero liete di affacciarsi con sensibilità e intelligenza sulla vita e sul mondo. Il sindaco di Roma Walter Veltroni è anche un grande appassionato di cinema

Veltroni Walter                                                                                                             

 

 
 
 
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