Creato da giornalewolf il 17/01/2007

GIORNALE WOLF

www.giornalewolf.it

 

 

« Messaggio #29Messaggio #36 »

CONVEGNO 28 FEBBRAIO: I.I.S.F. di NAPOLI

Post n°35 pubblicato il 24 Febbraio 2007 da giornalewolf
 

immagine


La metamorfosi degli Archivi
 La Memoria come riscatto a partire da Napoli 
di Esther Basile
  
Collaboratrice Istituto Italiano Studi Filosofici
Presidente Associazione Eleonora Pimentel
Presidente Consulta Regionale Femminile
 (dal 3 Luglio 2003 al 10 Gennaio 2005) 

Il 28 Febbraio presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli si parla di Archivi con un Seminario dell’Associazione Eleonora Pimentel con il Progetto La Tela del Mediterraneo.

Studiose e ricercatrici di età diverse hanno approfittato del gigantesco processo di modernizzazione che ha investito le biblioteche e gli archivi di questo paese nell’ultimo ventennio del secolo scorso per fare censimenti, pubblicare cataloghi,inventari e repertori di fonti primarie.

Gli studi delle donne impongono una radicale riscrittura della storia della cultura occidentale in cui trovino voce e presenza tutte le differenze costitutive del grande coacervo culturale, umano e sociale della nostra società.

Gli studi delle donne possono attraversare il passato remoto come il presente, illuminando il non detto, il rimosso, il silenzio.

Ed è per questo che trovo molto interessante lo studio del Progetto Dracma nella sua seconda fase che la Commissione Cultura della Consulta Regionale Femminile ha inteso supportare insieme agli Archivi di Stato della Campania e nello specifico l’attento e scrupoloso investigare presso l’Archivio di Stato di Napoli circa le sentenze emesse nell’anno 1881 per i mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile con un estratto di documenti ritenuti rilevanti ai fini di uno studio sulla storia di genere.

Certo è importante valutare quanto oggi si possa intuire da una ricerca comparata ed anche il rapporto tra chi fa ricerca e chi è soggetto della storia ricercata. In quel legame politico tra chi viene prima e chi viene dopo sta il segreto di una diversa nozione di memoria, incarnata nel vincolo politico della relazione che attrae nella propria orbita carta e narrazioni senza trasmettere verità prestabilite.

Quella relazione visibile fa spazio all’improvviso delle domande e per ciò stesso diviene condizione di possibilità della libertà delle soggettività che si mettono in gioco.

Certo non so quante donne possano vantare al pari di Emma Baeri di essere nell’arco di una vita contemporaneamente protagoniste di una “stagione politica, custodi di una memoria, storiche di quei fatti,committenti di una ricerca” critiche nella metodologia, maestre nella trasmissione.

Le ricercatrici di oggi lavorano con una nuova consapevolezza anche alla conservazione della propria storia, mettono a disposizione le carte e al tempo stesso ci indicano i limiti di ogni documento archivistico: i loro corpi e la loro memoria vivente sono parte della sfida lanciata a chi abbia il desiderio e la passione di cercare per capire, liberata dal rischio di forme di autorevolezza prescrittiva che riducono i rapporti oggettivamente asimettrici, insiti nei conflitti generazionali, in strutture di potere che annullano una parte.

La questione va posta in altri termini: proprio perché le donne sono state ovunque, le tracce della loro presenza non sono solo dei segni sul muro da scoprire in controluce sulle superfici già dipinte.

Grazie anche alla rilettura di Laura Fortini e di Annarita Buttafuoco essi ci interrogano in modo nuovo perché differente è il soggetto che siamo diventate e divergenti devono essere le domande che vogliamo formulare a partire dalla storia di oblio indotta.

In quella vicenda storica, certamente esemplare del modo in cui per secoli la presenza delle carte delle donne , la ricostruzione della loro storia anche di vittime consacrate esclusivamente alla segregazione del loro esserci fra archivi e biblioteche si era compiuta, non possiamo che rimediare oggi con l’aiuto delle esperte di ogni archivio e di ogni fonte senza nasconderci che il valore di questa sfida appartiene alla conservazione della memoria.

Simone Weil è stata un’acuta osservatrice della difficoltà umana a stare di fronte al trascorrere del tempo. E’ ovvio che si tratta qui della nostra fragilità di essere mortali e del complicatissimo compito di dare un senso a questa finitezza, di trovare le mediazioni necessarie per riuscire a stare di fronte a questa ineluttabilità : “Il tempo fa violenza: è la sola violenza. Un altro ti cingerà e ti condurrà dove tu non vuoi andare.”

Penso che la grande lezione che viene trasmessa dalle scuole di pensiero per il recupero degli archivi delle donne è  nella capacità che la ricostruzione degli eventi determini la volontà di appropriarsi di un linguaggio, anche quando quest’ultimo sottolinea ancora una volta l’estraneità momentanea del vissuto della donna. Essa è così il luogo di tale estraniazione che cogliendosi, si riproduce come tale.

La filosofia ha una strada dura da percorrere, deve sobbarcarsi la fatica  del concetto, a partire dalla rete concettuale presente e dalla storia logica che questa conserva e manifesta.

Questa storia ha il suo più potente baluardo proprio nella pretesa neutralità del pensiero: un pensiero oggettivo, universale che come tale, non escluderebbe nessuno,anzi, includerebbe gli uni e le altre.

Indifferentemente nella sua verità.

All’Ottocento appartengono divieti e prescrizioni, ancora una volta figure non omologabili,soggetti come le viaggiatrici e le prostitute che rimasero imbrigliate nelle carte della burocrazia.

Vorrei ricordare la ricerca di Andrea Geselle di cui parla anche Patrizia Gabrielli nel Libro “Vivere da protagoniste” ,che parte dalla consultazione delle pratiche relative al rilascio dei passaporti raccolte presso l’Archivio di Stato di Venezia e che definisce i limiti di movimento delle donne e soffermandosi su adempimenti e controlli  subiti dalle viaggiatrici prima e durante il viaggio sottolinea quanto tali pratiche fossero condizionate da costruzioni culturali, vale a dire da quel costrutto di simboli e segni radicati nella mentalità collettiva che plasmano i modelli di genere.

Dalla Memoria le Donne di Napoli costruiscono il loro futuro attraverso Progetti Culturali come quello della Associazione Eleonora Pimentel che mi onoro di presiedere dal 1996.

Abbiamo ideato un Progetto La Tela del Mediterraneo per i Diritti delle donne nell’Area del Mediterraneo e costruiamo un ponte di dialogo fra culture diverse già da tre anni.

In tal senso anche la Scuola Estiva di Alta Formazione dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e La Tela del Mediterraneo con la Fondazione Basso di Roma hanno costruito un percorso  durante la Scuola Estiva di Camaiore (Lucca) che intendeva focalizzare l’attenzione sui Linguaggi e Antropologia del Mediterraneo.L’esperienza di questa Scuola ci porta a continuare in tale direzione, mentre ci siamo recati da qualche giorno a Cosenza per il Convegno EUROMEDITERRANEO ospiti della dott.ssa Nadia Gambilongo.

Le donne fanno Rete in campo politico, sociale e culturale soprattutto in momenti delicati della città.

 

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

INCONTRIAMOCI AL KOESIS

MULTIMEDIA

immagine 
EMSF
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 19
 

ULTIME VISITE AL BLOG

giornalewolfkayfakayfaleoncinatarantopaneghessalacky.procinocile54pezzidicuoreFanny_Wilmotmgf70Sky_EagleRaz_VeganoscardellestelleSalnikov65mandiaa
 

ULTIMI COMMENTI

Tavola calda
Inviato da: puzzle bubble
il 14/05/2012 alle 20:54
 
ciao, Stiamo organizzando tra i blogger un eco progetto, un...
Inviato da: rigitans
il 20/03/2009 alle 16:39
 
Uno splendido inizio settimana con un abbraccio Isa...
Inviato da: briciolabau
il 16/03/2009 alle 21:29
 
Un saluto con un abbraccio Isa...(clicca)
Inviato da: briciolabau
il 14/12/2008 alle 23:26
 
Buon fine settimana con simpatia un pensierino primaverile...
Inviato da: briciolabau
il 05/12/2008 alle 21:55
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963