Patchwork

SOGNARE...SOGNARE......SOGNARE...

La felicità delle occasioni...
...mancate!

Alberto Savinio è l’autore di “Ascolto il tuo cuore, città”, un libro su Milano, straordinario e ironico, dal quale prendo lo spunto per fare alcune considerazioni sulla felicità. Spesso si considera che la felicità consista nel riuscire ad accettare quello che siamo e ciò che possediamo, piuttosto che ciò che vorremmo essere e ciò di cui vorremmo entrare in possesso. Anch’io ho spesso dimostrato interesse per questa ipotesi, ma oggi alcune parole tratte dal libro di Savinio me ne sollecitano una diversa, a mio modo di vedere, molto più intrigante e più suggestiva.

Si legge, nel libro di Savinio, che “è con le occasioni mancate che a poco a poco noi costruiamo un patrimonio di felicità. Quando il desiderio è soddisfatto, non resta che morire”. E, ripensando alla mia vita, io trovo che queste parole abbiano molto più di una ragione. In campo professionale ho inseguito per decenni il sogno di realizzare le condizioni per un diverso modo di “fare scuola”, avendo, nella mente e nell’animo, una concezione molto particolare, molto anticonformistica e in controtendenza, dell’istruzione e dell’educazione. Non ci sono mai completamente riuscito eppure oggi mi rendo conto che, ripensando ai piccoli successi, via via riportati, il sentimento che provo è  tuttavia un sentimento di felicità. Non avere raggiunto l’obiettivo prefissatomi mi ha, tuttavia, consentito di andare avanti con rinnovato entusiasmo in una ricerca mai interrotta di quel qualcosa che probabilmente, se fosse stato raggiunto, mi avrebbe fatto solo adagiare nella pigrizia intellettuale e nell’insoddisfazione di non riuscire a trovare più motivazioni significativamente forti e meritevoli di essere perseguite nei miei anni futuri.

Ripenso con tenerezza all’intima felicità provata, per lunghissimi anni, nei confronti di un bellissimo amore insoddisfatto e mai consumato.

 E che dire di quel progetto che si è portato via dieci anni della mia vita e che, sia pure irrealizzato, mi ha, tuttavia, regalato tanti momenti di gratificazione e di compiacimento.

Quanta felicità mi avrebbe dato la possibilità di realizzare le mille cose che avevo nella mente, con persone a me care che mi sono, invece, improvvisamente, via via venute a mancare, ma quanta felicità mi ha dato la possibilità di essere stato a lungo accanto a loro e il ripensare alle mille cose che insieme abbiamo avuto la possibilità di realizzare.

Anche la stessa “virtualità” di un moderno rapporto d’amicizia “vissuto” all’interno della “rete”, mi ha profondamente colpito per la sua fine improvvisa, eppure ancora oggi ripenso  alla intima felicità che questo molto particolare tipo di rapporto mi ha regalato a lungo, fin quando è durato.

Forse ha proprio ragione Savinio. Forse è proprio vero che sono proprio le occasioni che, sia pure mancate, non ci hanno tuttavia impedito di vivere momenti di intima felicità, e che ci hanno tuttavia consentito di continuare a sognare.