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La scuola secondo Fioroni.

Ancora una volta c’è chi si sveglia all’improvviso e, di colpo, fa la scoperta dell’acqua calda! Questa volta  a svegliarsi all’improvviso e ad avere accusato il colpo di genio, beato lui, è stato il Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. Partorire le precedenti riforme della scuola ha significato anni e anni di faticosa e difficile gestazione.  Ma il buon Fioroni, per partorire la propria, ha impiegato meno di Berlusconi a costituire il Partito della libertà. Spendendo anche molto meno, probabilmente.È penoso rendersi conto che ci sia ancora qualcuno che non ha niente di meglio da fare se non pensare che dalla scuola italiana siano scomparsi lo studio della storia, quello della geografia, quello della grammatica e della sintassi della lingua italiana, quello della matematica, quello dell’educazione civica.Che cosa ha voluto ripristinare il ministro? Quello che c'è sempre stato? O forse egli attribuisce le scarse conoscenze matematiche, scientifiche e geografiche degli alunni allo scarso impegno degli insegnanti, impegnati in progetti inutili piuttosto che nell'insegnamento di un più rassicurante e utile "ABC"? È penoso vedere ancora qualcuno, di solito un giornalista, che, di fronte a particolari avvenimenti, non riesca ad esimersi dal blaterare che se la scuola funzionasse meglio certe cose non accadrebbero. E via all’educazione sessuale, e via all’educazione stradale e ai corsi per ottenere il patentino, e via ai corsi di informazione sulla droga, e via ai corsi di educazione alla legalità……E tutto questo a partire dalla scuola media, quando non addirittura, naturalmente secondo modalità adeguate ai bambini, fin dalla scuola elementare. È penoso rendersi conto che un ministro arrivi a dichiarare che “Le scuole dovranno educare istruendo gli studenti e mettendo al centro l’alunno-persona: solo così si riduce il rischio che gli istituti diventino progettifici dove si perde di vista la specificità di ciascun ragazzo...", come se in tutti questi anni tale specificità, dagli insegnanti  non sia stata assolutamente conosciuta, né rispettata!

Lo stato ha investito milioni di euro per informatizzare le scuole di ogni ordine e grado (Progetto “Marte”), ma adesso il computer finirà con il diventare un ferrovecchio?  Eppure non si fa altro che parlare dell’arretratezza tecnologica del nostro paese, della scarsa o nulla propensione all’innovazione. Cosa risponde il ministro Fioroni? Siamo il paese europeo che possa “vantare” la peggiore competenza nell’uso delle lingue straniere, e in particolare dell’inglese. Cosa ne pensa il ministro Fioroni? Che in campo internazionale riusciremo a farci capire benissimo con un italiano impeccabile, se mai fossimo capaci di impararlo davvero?
Certo il ministro parla di “priorità” per matematica, scienze e italiano? Ma ci sarà una modifica delle ore disponibili per uno studio prioritario di queste materie, a detrimento delle altre, o le ore resteranno le stesse di sempre?

Mi domando per quale misteriosa e incomprensibile ragione in questo nostro scalcinato paese non si riesca mai a trovare la giusta via di mezzo.

E degli imponenti numeri relativi alla dispersione scolastica il ministro cosa ne pensa? Pensa che il recupero di milioni di ragazzi a un minimo di scolarizzazione possa avvenire insegnando loro verbi, tabelline, nomi di fiumi e date di gloriose battaglie?

Io posso portare il modesto contributo della mia esperienza.

Fin da quando si è iniziato a parlare di computer nella scuola, i miei alunni hanno avuto la possibilità di apprendere il linguaggio “html” fin dalla prima media. Lo hanno appreso insieme alla grammatica e alle prime nozioni di sintassi, anticipate rispetto alla programmazione ministeriale. Lo hanno appreso insieme alla lettura in classe del quotidiano e partecipando regolarmente alla campagna di educazione alle lettura del giornale, indetta ogni anno dal quotidiano “La Stampa”. Lo hanno appreso come hanno appreso ad utilizzare la fotocamera e la videocamera professionale, con corsi annuali attivati con la partecipazione di esperti del settore e  con l’utilizzazione di fondi messi a disposizione dalla regione. Hanno appreso il linguaggio “html”, hanno imparato a costruirsi un sito Internet, hanno imparato a metterlo in rete, e, quando sono arrivati al terzo anno sono stati capaci di effettuare le loro ricerche on line per redigere la loro tesina di esame, che è stata “impaginata” come un sito Internet e presentata e discussa all’esame avendo davanti un computer che conteneva ben disposti e ben organizzati in modo ipertestuale i file del loro lavoro. Un esame di Licenza Media attraverso l’uso del computer! Lei, ministro Fioroni, ne aveva saputo qualcosa? O sapeva solo di quel poveraccio di insegnante, magari veramente malato, responsabile di ben il 70% di assenze dal posto di lavoro? O aveva avuto solo notizia di quell’insegnante finita su You Tube per non essersi accorta che i suoi precoci,  eccitati alunni le stavano mettendo le mani dentro le mutande? O le avevano parlato solo di quell’altro insegnante che preparava le canne con i suoi alunni, o di quell’altro ancora che si presentava in classe con dei vertiginosi tacchi a spillo? E sì, perché è di questi insegnanti che la stampa parla, quando si degna di parlare di scuola. Parla dei lavativi che dalla scuola dovrebbero essere sbattuti via a calci nel culo. Ma non parla mai dei quegli altri che il culo se lo sono fati per tutta una vita, con una vita di entusiasmo e di dedizione per il loro lavoro e pur tra mille difficoltà! Lei, caro ministro Fioroni, si è mai preso la briga di visitare le scuole, di parlare con gli insegnanti e con gli alunni? Spero che abbia sentito il dovere di farlo, ma ne dubito fortemente. Mi scuserà!

Ma torniamo al problema gravissimo dell’abbandono e della dispersione scolastica.

Ragazzi miei e di altre classi, indisciplinati, violenti, attaccabrighe, riottosi e arroganti, ignoranti e assolutamente disinteressati a istruirsi, sono stati recuperati sotto tutti i punti di vista attraverso un corso teorico pratico sperimentale di coltelleria. I ragazzi hanno avuto modo di studiare la storia, un certo tipo di storia, la geografia, un certo tipo di geografia, hanno studiato il disegno tecnico necessario per realizzare ciascuno il progetto del proprio coltello, hanno studiato la fisica, hanno studiato le caratteristiche tecnologiche dei materiali da usare (corno di montone-acciaio), hanno imparato a conoscere e ad utilizzare strumenti professionali, hanno utilizzato il computer per redigere le relazioni relative alle ore di corso frequentate, hanno partecipato con successo ad una mostra regionale dei lavori realizzati  dalle varie scuole con il finanziamento degli  specifici fondi regionali. Il recupero è stato del 100%. Un miracolo?!
I miei alunni hanno sempre studiato la Costituzione Italiana, nella sua storia, nel suo significato, nella sua struttura. E questo fin dal primo anno di scuola media inferiore. In diversi anni e con diverse scolaresche sono stati attivati progetti di studio teorico-pratico, relativi alla storia delle tradizioni della nostra regione. Sono stati realizzati corsi di tessitura (rudimenti) e di tintura naturale della lana (corso completo). Sono stati realizzati documentari relativi alla caseificazione artigianale, alla panificazione tradizionale e alla vinificazione. Potrei continuare ancora,ma tutto questo potrebbe bastare per fare capire al ministro Fioroni, se mai dovesse leggere queste poche righe, che la scuola è viva, che la scuola sa andare avanti, che la scuola non è rimasta estranea, alla società, avulsa dal contesto, ma immersa pienamente nella realtà e pienamente consapevole di tutte le più importanti problematiche della società contemporanea. I guai, purtroppo, stanno altrove, ma non è il caso di parlarne in questa sede.

Ma quando mai nella mia trentennale carriera ho mai visto un ispettore, quando mai un ministro della pubblica istruzione è venuto in Sardegna per rendersi conto di come la scuola porta avanti la sua attività di educazione e di istruzione, per conoscere i problemi e le difficoltà reali?

C’è qualcuno che sa di cosa si occupasse questo ministro della Repubblica, prima di ricoprire la carica che gli consente di produrre interventi memorabili come quello relativo all’uso dei telefonini, e al ripristino del tradizionale esame di maturità, l’anno scorso, e una sparata ancora più memorabile appena ieri, con questa impennata che riporta la scuola indietro di almeno un decennio, su posizioni di sterile quanto supponente retroguardia? Di cosa si è sempre occupato il ministro Fioroni, prima di accorgersi di essere depositario della verità rivelata, capace di rimettere ordine in un settore, quello dell’istruzione a tutti i livelli, che i vari governi, di destra e di sinistra, non hanno mai degnato delle dovute attenzioni? La scuola ha urgente necessità di importanti investimenti, in denaro e in risorse umane. Ma il ministro Fioroni, laureato in medicina e chirurgia, mi si passi la facile battuta, è forse più pratico di “tagli”, che di investimenti e pensa che le parole bastino per fare in modo che agli studenti venga il desiderio di mettersi veramente a studiare per raggiungere il livello dei giovani di tanti altri paesi, tanto più avanti di noi nel campo dell’istruzione, come, ad esempio, gli indiani. O le responsabilità sono solo degli insegnanti poco preparati, come in questi giorni si è anche detto?!

Sarà, forse, con i “nuovi” e “rivoluzionari” strumenti messi a disposizione dal ministro Fioroni, che l’Italia potrà recuperare il gap che la separa da tutti gli altri paesi dell’UE, eccezion fatta, forse, ma ne dubito, per i soliti malcapitati Grecia e Portogallo?

Caro ministro,ci pensi e provi a guardarsi intorno!