Frammenti di...

RCCR

4° atto

Palenque fu costruita fra il 400 ed il 500 d.c. in mezzo alla foresta tropicale del Chiapas, e subito divenne uno dei più importanti centri della cultura maya, fino a raggiungere il massimo splendore con Pakal el Grande, che per 68 años fu governatore della città realizzando numerosi edifici fra cui il Palacio e il Templo de las Inscripciones che contiene la sua tomba. Nel 711 il signore di Tonina de Kan, Hoc Chitam, catturò il secondogenito di Pakal che era succeduto al padre alla guida della città, la quale conobbe 2 secoli di conflitti fino alla sua scomparsa nel 904. La foresta pian piano riprese i suoi territori e sommerse case, palazzi e monumenti. Dopo varie escursioni ad opera di archeologhi e curiosi attratti dalle rovine avvolte dalla foresta, solo nel 1930 furono iniziati gli scavi per riportare alla luce numerosi templi. Oggi il visitatore può ammirare quella parte di città riscoperta, che è comunque protetta dalla fitta vegetazione e dai vari animali che la popolano, fra cui le splendide scimmie urlatrici; noi non abbiamo avuto il piacere di ascoltarne il verso, siamo arrivati alle 13 con un sole cocente che ha reso la visita faticosa.

Dopo una visita alla bella città di Merida, dove abbiamo anche assistito a ben 2 feste popolari, di cui una di protesta contro Calderon e il suo governo destrorso, un bus di seconda classe della Oriente (nulla a che vedere con la seconda di Oaxaca…) ci ha traghettato in una delle nuove meraviglie del mondo: Chichén Itzá. Ai miei occhi non è affascinante come Palenque ma è emblematica della grandezza di un popolo che è stato spazzato via dai conquistatori spagnoli, (nel nome del Signore…!) Il Juego de la Pelota, il Complesso delle mille colonne, il Tempio dei guerrieri, sono solo alcuni dei monumenti che fanno da contorno allo splendore, sia artistico che architettonico – simbolico, del Tempio di Kukulcán. Da non perdere lo spettacolo serale “Luz y sonido” durante il quale la piramide e gli edifici circostanti si tingono di vari colori con un sottofondo di rilassanti musiche e dell’epica spiegazione della storia cittadina.

Dall’inizio del lungo viaggio alla scoperta del Messico erano passate due settimane, davvero intense; il nostro cervello e le nostre membra avevano bisogno di riposo! Fortemente motivati ad andare verso un posto tranquillo, lontano dal caos di Cancun, piena zeppa di gringos ed  europei, ci siamo imbattuti in Tulum, piccolo centro di 3000 anime lontano anni luce dai super resort stile occidentale. Sistemazione in una cabañas  con luce solo 2 ore al giorno, acqua salata per lavarsi, zanzariera salvavita ma soprattutto pace e tranquillità, albe e tramonti, palme, tartarughe ed iguana. Tutto quello che si potrebbe consigliare agli stressati dalla frenetica vita metropolitana!