Frammenti di...

Lo scenario politico italiano odierno assomiglia sempre più ad un meltin' pot, un miscuglio di vecchi politici che con costosi lifting, e improbabili apparentamenti, fusioni a freddo e repentini collassi, vogliono far credere all'elettore italiano di aver rinnovato lo scenario stesso.

A sinistra le facce sono sempre quelle, mascherate da partiti nuovi, derivanti dalle fusioni, o dalle federazioni di vecchi partiti che, consci del poco appeal attualmente suscitato agli elettori delusi dall'esperienza di governo. La Sinistra Arcobaleno vuole essere l'ultimo baluardo discendente direttamente dalla cultura comunista e di sinistra, liberatasi da antichi legami col comunismo russo, tenta di presentarsi come un'ultima ancora di salvataggio contro l'avanzare di confindustria, integralismo cattolico, capitalismo.
Il Partito Democratico nasce da due partiti l'uno ex comunista, l'altro ex democristiano, e sta trovando legittimazione presso gli imprenditori capeggiati da "Luca Cordero di Montezemolo"(sennò non si gira), mentre rischia di perdere consensi al centro, pur tenendosi stretta la teodem Paola Binetti, ma sotto i colpi dell'assalto berlusconiano che sta sposando il revisionismo vaticano. Inoltre molto può aiutare la causa veltroniana l'accordo con L'Italia dei Valori di Di Pietro, l'ex magistrato più amato da Beppe Grillo & Co.
In ogni caso lo scenario a sinistra è ben delineato, i partiti possono cominciare già da adesso a stilare parabolici programmi.

A Destra, invece, il Cigno di Arcore sta tentando di accaparrarsi la benevolenza (tradotta in voti) della Cei e del Vaticano tutto, con la sua voglia di rubare voti e scena al Pd ma prim'ancora a quel Casini che minaccia di andare da solo. Sposa la causa della moratoria sull'aborto, il Silvio, che le sta tentando prorio tutte per tornare a guidare il paese.
E con lui si è fuso (il cervello) Fini, che ha traghettato An verso il Pdl, facendo mancare agli elettori di destra un chiaro riferimento che si rifà alla tradizione fascista. E allora ecco che spunta Storace e la sua Destra, che candida a Premier la Santachè, prima donna nella storia della Repubblica a tentare la scalata governativa (Storace si autocandida sindaco di Roma). E poi c'è la Mussolini e il suo tentativo di aggregare le forze politiche dichiaratamente fasciste quali Forza Nuova, Fiamma Tricolore, Azione Sociale, e chi più ne ha più ne metta.
Fini perderà consensi a favore della destra fascista.

E il Centro? Casini non sa proprio che fare: cedere alle sirene berlusconiane perdendo credibilità presso i suoi elettori seri, o tentare ancora una volta di governare insieme a nani e ballerine, fascisti, nazionalisti e separatisti?
Oppure ricucire il recente strappo con Tabacci e Baccini, che hanno dato vita alla Rosa Bianca (nei sondaggi già al 2%), per tentare di creare un polo di centro come ago della bilancia fra destra e sinistra?