Frammenti di...

E' ormai iniziato il countdown per le elezioni del 13-14 aprile. I partiti sono ancora in cerca di definire alleanze e apparentamenti per tentare di vicere o di contare di più in parlamento. Gli unici, finora, a presentare il programma sono stati quelli del Pd, i Veltroni-boys (e girls, attenti alle quote rosa!). Il Partito Democratico è quello che, allo stato attuale, risulta essere il più organizzato, forse perchè dalla sua nascita ufficiale, ha lavorato esclusivamente per la tornata elettorale di aprile, evidentemente già messa in conto dai nostri governanti ex unionisti.
Se il Pdl è ancora cauto, forte del vantaggio attribuitogli dai sondaggi (senza nessun valore reale, sia ben chiaro), anche le altre formazioni politiche che si presenteranno alle urne non sono affatto pronte.

Un attento osservatore si chiederà: ma quali sono le altre forze, oltre a Pd e Pdl? In effetti giornali e tv riservano poco spazio agli altri candidati a Palazzo Chigi, delinenando già una lotta a due per la vittoria finale, e ipotizzando larghe intese fra i due partiti maggiori che taglierebbero fuori gli altri, riducendoli a meri osservatori. Bertinotti leader della Sinistra Arcobaleno e Casini leader dell'Udc sono presentati cone outsider, possibili aghi di una bilancia fallata. Compare raramente la Santachè, candidata premier per La Destra. Per Tabacci, Pezzotta e Baccini della Rosa Bianca si presume un ricongiungimento familiare con l'Udc, canddato premier Casini. Stanno scomparendo da video e carta stampata Boselli leader dei Socialisti, reo di non aver ceduto alle avances di Veltroni; Turigliatto presunto candidato di Sinistra Critica, movimento nato da una costola dissidente di Rifondazione; Ferrando col suo Partito Comunista dei Lavoratori, anch'egli reduce di Rifondazione; Ferrara e la sua lista antiabortista rimangono invece in video ma sono poche le possibilità di vedere questa inutile e provocatoria lista alle elezioni politiche. Non si hanno poi notizie di Mastella e dell'Udeur, che dopo aver fatti cadere Prodi sperava in un accoglienza festante della Cdl, che invece sembra averlo respinto al mittente; il Mastellone ha poi tentato di apparentarsi con Udc e Rosa Bianca, ma ormai non vuole più nessuno avere a che fare col banderuolo per eccellenza. (Per maggiori info e aggiornamenti su Mastella rimando al post di Kayfakayfa)

Sinceramente questa informazione, diretta dall'alto, mai realmente plurale, sempre rispondente ad esigenze lobbistiche, mi ha nauseato.
Vengono presentati dei sondaggi che, alla fine, arriveranno a dare i due contendenti principali Veltroni e Silvio B. alla pari, con percentuali bulgare rispetto algi altri; questa strategia sondaggistica dovrebbe far confluire i voti dei molti indecisi sui due maggiori partiti, seguendo l'odiosa logica del "voto utile".
Detto ciò, constatato che l'informazione attualmente è antidemocratica (come antidemocratica è la legge "Porcellum" elettorale con cui vogliono farsi legittimare questi signori), credo che in questo particolare momento politico italiano non esista un voto utilie. A chi è utile il voto?
Ai cittadini? No di certo, non possono nemmeno scegliere il proprio rappresentante, figuriamoci se possono interloquire con lui, facendogli sentire la propria voce e avanzando sacrosante richieste.
All'Italia? Beh ci raccontano da anni di voler cambiare il paese, ma la realtà innegabile è che l'Italia ha subito un'impoverimento negli utlimi 15 anni, sia al livello organizzativo-gestionale che al livello economico, con un numero sempre crescente di famiglie che non arrivano a fine mese. Per non parlare del lavoro, con insicurezza sia al livello fisico che al livello contrattuale. E molti altri temi che sarebbe tedioso sviscerare (Sanità, Scuola, Università...).

Insomma, non facciamoci ingannare, la combinazione del sostantivo "VOTO" all'aggettivo "UTILE" non significa assolutamente nulla.

SVEGLIAMOCI!