Frammenti di...

Alla fine il caso libico è stato chiuso.
Alla nomina di Calderoli come ministro "taglia riforme" la Libia, memore indignata per l'esposizione della maglietta con le vignette satiriche anti islam da parte di Calderoli durante un'infausta edizione del Tg2 di due anni fa, aveva minacciato: "visto che l'Italia non rispetta gli accordi sugli aiuti promessi per combattere l'immigrazione illegale dall'Africa, noi non bloccheremo più gli immigranti clandestini".

Troppo davvero per il nuovo governo che ha costretto Calderoli a pentirsi pubblicamente porgendo le scuse al paese guidato dal colonnello heddafi, con cui l'Italia ha più di un interesse economico (l'indignazione libica era arrivata fino al punto di mettere in discussione un importante contratto siglato recentemente dall'Eni in Libia).
"Le autorità libiche ed italiane hanno avviato una serie di contatti ad alto livello, che hanno dato origine alle dichiarazioni pubbliche di pentimento rese dal ministro Calderoli ai media italiani e libici, tra i quali l'agenzia ufficiale libica Jana", recita il comunicato sbandierato nella notte dall'ambasciatore libico a Roma Gaddur. Che prosegue: "A questo punto la Fondazione Gheddafi, nella persona del suo presidente Seif Al Islam Gheddafi, e le autorità della Jamahiriya hanno accolto con soddisfazione questa evoluzione del rapporto bilaterale, considerando il caso chiuso".

Scusarsi significa ammettere le proprie colpe, pentitrsi significa promettere di non commettere più tali gesti. Ma con Calderoli&Co. possiamo star certi che questa non sarà l'ultima "bravata".
A quando la prossima figura di merda targata Governo Berlusconi?