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Umbria: da Lord Byron alla Umbria Olii

Post n°555 pubblicato il 30 Giugno 2008 da JonathanLivingston.G
Foto di JonathanLivingston.G

L'Umbria è una terra meravigliosa. Conosciuta anche come "Cuore verde d'Italia" per la sua rigogliosa natura fino a qualche tempo fa incontaminata.
La mia terra fu una delle tappe predilette di poeti, musici e scrittori che fra il XVIII e il XIX secolo si avventurarono per il loro Grand Tour in terra italiana.
Johann Gotfried
Seume così descrive il paesaggio della bassa Umbria agli inizi dell’800: “... alcune miglia prima di Terni, (...) mi si aprì la valle del Nera, e di nuovo mi si spalancò davanti agli occhi il paradiso...”.


Passarono in Umbria Goethe, Chateaubriand, Lord Byron, e tutti rimasero folgorati dalla bellezza della natura locale.

A fine '800, poi, l'industrializzazione fece balzare tecnologicamente in avanti il cuore verde d'Italia, e fece regredire lentamente la natura e la classe operaia sostituiva quella contadina; durante la seconda guerra mondiale i bombardamenti squarciarono Terni, distruggendone gran parte dei monumenti e spezzando migliaia di vite. Era la guerra.

L'industrializzazione portò ricchezza ma anche morte. Incidenti sul lavoro si sono susseguiti nel corso dei decenni, le condizioni lavorative sono comunque migliorate ma quelle terre che un tempo erano paradisiache per Seume & Co oggi sono pregne del sangue dei tanti operai morti sotto i colpi del capitalismo selvaggio e sfrontato che ha rovinato (fortunatamente ancora non troppo) quella natura un tempo incontamimata.

Oggi la verde Umbria trova spazio sui quotidiani nazionali non più per le sue bellezze naturali ed artistiche ma per fatti drammatici e per vergognose rivendicazioni da parte di imprenditori che null'altro vedono se non il profitto, sulla pelle dei lavoratori.

Quattro famiglie distrutte per la perdidta dei loro cari e l'unico superstite, ancora sotto shock, dovrebbero, su richiesta della Umbria Olii, ripagare i danni all'azienda stessa. 35 milioni di euro, perchè con la loro imprudenza, e non per la mancata manutenzione da parte dell'azienda, hanno causato l'incidente.

L'umbria, cuore verde d'italia, paradiso per gli artisti del Grand Tour, si è trasformata, nel giro di due secoli, in un inferno incivile, dove il profitto e la sete di ricchezza hanno molto più valore della vita, della natura, del mondo intero.

 
 
 
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