Frammenti di...

Le alleanze elettorali si fanno non più per condivisione di obiettivi e programmi di governo ma per pura e semplice conta numerica.
Il Pd ha rifiutato la Sinistra Arcobaleno.  
Veltroni e "compagni" non hanno accettato nella coalizione i Socialisti di Boselli.
Il Pd ha preteso ed ottenuto l'inglobamento dei Radicali, che si sono presentati nelle liste "democratiche" senza il loro simbolo storico.
Unico simbolo accettato fu quello dell'Italia dei Valori di Di Pietro, un simbolo molto forte che ha raccolto molti voti dei seguaci di Grillo e di parte della sinistra stanca dei partiti che badavano più alla forma che alla sostanza.

E sulla carta numerica le scelte hanno premiato il Pd:
Sinistra scomparsa;
Socialisti polverizzati;
Radicali eletti nelle liste Pd ma svuotati iconicamente;
grande risultato di Di Pietro.

Ottenuti i voti dell ex PM, però, il Pd e Veltroni hanno subito voltato le spalle a Di Pietro, unico rimasto in parlamento a fare vera opposizione, naturalmente a modo suo e sterilmente, visti gli esigui numeri di deputati e senatori di cui dispone.

E il low profile adottato da Walter in campagna elettorale che non ha portato affatto risultati, viene mantenuto e rilanciato. Il Pd non aderirà alla manifestazione dell'8 luglio promossa da MicroMega contro la politica giudiziaria del Governo, a cui hanno aderito, finora, l'Italia dei Valori, Beppe Grillo e il suo movimento, parte di Rifondazione Comunista.

Fra questi è su Di Pietro che si polarizzano le polemiche maggiori. Aveva esagerato volutamente dando del Magnaccia al PresdelCons, riferendosi alle intercettazioni con Saccà, ma nel merito aveva ragione! Tonino però sta raccogliendo molti consensi fra la gente comune, perchè è l'unico che veramente sta facendo opposizione. Casini addirittura consiglia al Pd di scaricarlo. E il Pd ci sta pensando davvero, conscio del pericolo di un rafforzamento dell'IdV... 

Di Pietro è diventato il male assoluto accusato perfino, insieme a Travaglio e Grillo, di aver fatto vincere il PresdelCons, attaccandolo continamente.
E infatti la strategia comunicativa di Veltroni che, in campagna elettorale, non aveva mai nominato il nome di Berlusconi chiamandolo "il principale esponente dello schieramento avverso", ha sortito grandi risultati!

Di Pietro è ormai considerato il male assoluto, forse perchè non si presta ai giochetti politici di questi politicanti che usano i nostri voti per inciuciare: dal Pd alla Lega (Bossi che vuole fare da paciere è il colmo!) dall'Udc al Pdl, ognuno a spartirsi la propria fetta di torta, con buona pace degli elettori che ancora credono in questi cialtroni.