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Il male e il malvagio secondo la Chiapis

Post n°19 pubblicato il 05 Febbraio 2006 da JonathanLivingston.G
 
Foto di JonathanLivingston.G

dal romanzo a quattro mani di Paco Ignacio TaiboII e Marcos.

"La Chapis è una suora, sorella, religiosa, o come la si voglia chiamare. Non si può dire che abbia «indossato l’abito» perché si veste normalmente, anche se è contraddistinta da una certa austerità e semplicità. La congregazione religiosa a cui appartiene Chapis è, come direbbero gli zapatisti, «tutta un’altra cosa»: anziché rinchiudersi a pregare o adulare i potenti con la promessa di indulgenze, i suoi membri si dedicano alla cosiddetta «opzione per i poveri». Cioè, come poi ammettono, lavorano con gli ultimi, che sarebbero i fottuti di sempre. La suora Chapis è anche piccolina. Così piccola che il soprannome chaparrita le andava largo, e allora gliel’hanno ristretto in Chapis. Lei si è scelta come nome di battaglia Lucrecia, perché, dice, i malvagi non penserebbero mai che Lucrecia sia una suora. Ma è stato inutile, tanto tutti la chiamano Chapis. Insomma, Chapis Lucrecia adesso sta parlando con Elías Contreras, in una taverna dalle parti di San Pedro de los Pinos, nel D.F.. Elías vuole molto bene alla Chapis perché, sebbene lei sappia che è morto, non ha paura e parla con lui, quindi Elías è a suo agio mentre mangia, per soli venticinque pesos, una tazza di brodo di pollo e riso, fegato alla cipolla [che schifo!], torta di riso e orzata a volontà. La Chapis parla, Elías ascolta.
«Il problema con il male e il malvagio è di tipo geografico. Cioè la geografia del male è stata invertita, l’hanno messa al contrario. Per esempio, quando i ricchi raccontano la storia della creazione, ribaltano tutto. Secondo loro il Cielo, cioè Dio, cioè il bene, sta in alto; e il male e il malvagio, cioè il diavolo, stanno in basso. Invece no, Dio non sta in alto. Per correggere l’errore Dio ha mandato suo figlio, il Cristo, sulla terra. Cioè per dimostrare che il bene, cioè il cielo, non stava lassù, lontano da quello che accade sulla terra. I potenti di allora avevano convinto tutti che la terra era organizzata come il cielo, cioè sopra ci stavano i buoni, cioè i governanti, quelli che comandavano, e sotto ci stavano quelli che obbedivano, i cattivi, i malvagi. Insomma, l’equivalente del cielo era il governo e l’equivalente di Dio era il governante. E così giustificavano, e giustificano tuttora, il fatto che bisogna obbedire a quelli che governano perché sono buoni. Ed ecco Bush, che usa Dio a suo piacimento, cioè lo usa per giustificare le sue malvagità. Dunque, Cristo lo crocifiggono perché mette in discussione tutto questo, ed essendo figlio di Dio, anziché riunirsi con i governanti, cenare nei loro palazzi, fondare un partito politico o diventarne consigliere, cosa fa? Va a nascere in una stalla, circondato di animali, cresce in una falegnameria e crea un’organizzazione di soli poveri. Dio andrebbe mai dove c’è il male? No. Allora va con quelli che stanno in basso, gli ultimi, e ci dice che il bene non sta in alto, perché se fosse così allora sarebbe nato nella casa di quel farabutto di Salinas de Gortari o di quello stronzo di Bill Gates, ma invece no.
Quindi il cielo non sta in alto, e neppure il bene. Il male sta in alto a destra, con i ricchi, con quelli del malgoverno, con quelli che opprimono il popolo. Ma allora dov’è finito il bene? Non lo sappiamo, bisogna cercarlo. Non so se, all’opposto, il bene sta in basso a sinistra, ma so che è un buon inizio cominciare a cercarlo da lì. È per questo che io, quando prego, abbasso lo sguardo, perché sto pregando Dio, che sta con quelli in basso. Ecco perché non sono d’accordo con quegli accidenti di vescovi e sacerdoti che se la passano con i ricchi e diventano come loro persino nel modo di vestire. Dunque, io ti consiglio, se cerchi il male e il malvagio, di guardare in alto a destra. Di sicuro stanno da quelle parti. Senti una cosa, Elías, non andare a dire al Sup che dico un sacco di parolacce. E se non vuoi la torta di riso, me la mangio io»."

 
 
 
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