Frammenti di...

Riporto l'articolo di Enzo Biagi(epurato dalla RAI con Santoro e Luttazzi, perchè "comunista")apparso oggi sul Corriere della Sera(divenuto anch'esso secondo Sua Emittenza qutidiano comunista!)

"Quando in Italia, nel Ventennio, sostituirono le insegne straniere, bar con «qui si beve », tanto per dirne una, Romano Mussolini guardava Oltreoceano e diventava grande con la musica del Mississippi. Romano Mussolini, morto due giorni fa, è stato uno dei più importanti jazzisti italiani. Ho sempre pensato che fosse una persona perbene e a dimostrazione di questo c’è la sua storia, quella di un uomo che non si è fatto mai strumentalizzare dalla politica, che non ha usato il cognome di un certo peso e che ha vissuto da artista, che vuol dire pochi soldi, come del resto tutta la famiglia.

Incontrai sua madre, donna Rachele, al cimitero di Predappio, che dopo aver portato i fiori sulla tomba del marito, andò anche vicino alla lapide di Adone Zoli, partigiano e presidente del Consiglio della Repubblica, e depose un fiore. Le chiesi se questo era un atto di pietà. Mi rispose di no, che lo faceva perché anche Zoli aveva capito che governare gli italiani era impossibile.

Con la morte di Romano Mussolini in qualche modo si chiude un’era che, dal punto di vista politico, era stata superata con il congresso di Fiuggi, il progetto di Domenico Fisichella e la nascita di Alleanza nazionale. Per allontanarsi dal passato ci fu poi il viaggio di Gianfranco Fini in Israele, kippah in testa e pentimento al Museo dell’Olocausto per i crimini del nazi-fascismo. Ma la cronaca, purtroppo, riferisce fatti diversi, lontani dalla «pacificazione».

Gli striscioni all’Olimpico domenica scorsa nella curva Sud alla partita Roma- Livorno, simboli nazisti e slogan antisemiti, sono inaccettabili in una società che si definisce libera e democratica. Un modesto consiglio: il capo del Governo, Silvio Berlusconi, preoccupato dai sondaggi negativi, invece di tentare accordi elettorali con certe componenti di estrema destra, dovrebbe ripassare la storia e prenderne le distanze."