VOCE AL CUORE!

Io credo che i sentimenti siano il lusso delle donne,soprattutto oggi,che non ne siamo piu dominate in esclusiva, che viviamo altre passioni e ci dividiamo tra lavoro,amicizia,amore,ozio,e cura di noi stesse. Sono un lusso perché,come ha detto un grande scrittore,solo nei sogni gli esseri umani sono liberi. Perché ci preservano, almeno in parte, dallo stress di dover fare carriera a tutti i costi e ci fanno dimenticare le incombenze quotidiane in un cassetto. Perché, perfino quando ci fanno soffrire, ci difendono dall'infarto e anche dal diventare monotone e prevedibili. Lo confesso subito, io sono una forzata del sorriso. Il mio viso si riposa soltanto quando sono perfettamente sola,mentre nessuno,assolutamente nessuno,può sospettare che anch'io, come tutto il resto del mondo,sia soggetta a noia, depressione, dolore. Non che mi finga allegra. Per carità, anzi, in certi periodi, socialmente sono una specie di muro del pianto: in venti minuti di normale conversazione riesco a liquidare la società occidentale, la natura amata, e sei o sette forme di governo. Il mio problema è che,anche quando mi lamento, vuoi che si tratti della mia propria sorte o di quella collettiva, devo fare battute spiritose. Autoironizzarmi, ironizzare, sarcasteggiare, eccetera.... La mia bocca, insomma, deve stare sempre ben curvata coi suoi angoli all'insù. Anche se sto annunciando a un'accolita di intimi che ho intenzione di tagliarmi la gola da un'orecchia all'altra. Perché? La risposta piu ovvia sarebbe che sono una semideficiente, falsa come Giuda e talmente insicura che ho bisogno di impacchettare anche le mie sofferenze in confezione regalo , per essere gradita agli altri. Guardandomi attorno però, da un lato mi consolo, dall'altro sospetto che la faccenda sia piu complicata. Vedo solo donne che ridono. Sorride la partoriente in pieno travaglio, incitata dall'ignobile ostetrico:"su su signora, diventa brutta se piange!" Sorride la ragazza vetrina, la donna copertina, la hostess, cameriera volante coi piedi sempre gonfi e il fuso orario perennemente di traverso. E sorride la deputatessa, sorride la regina, sorride l'attrice. La moglie abbandonata sorride come sorrise l'amante del marito. Vittime o carnefici, allegre o meste, le donne sorridono sempre. Indossano il sorriso come un velo. Dietro il sorriso occultano il loro vero sentire di cui si vergognano come d'una cosa sciocca. Ma il sorriso,come ricorda il dizionario, non sempre esprime piacere, soddisfazione o benvenuto, può essere anche di scherno, rassegnato, offeso e perfino arrogante, vendicativo, aggressivo. La donna che sorride è un classico : garanzia di silenzio, di comprensione, di dolcezza. Se poi il sorriso è velenoso, pazienza, si puo sempre far finta di non accorgersene. Certo il sorriso fisso è un pò sospetto, sapete, quello che sembra dimenticato in faccia dall'anno scorso sul punto di puzzare di marcio. L'unico sicuro è il sorriso intermittente. Io sono affascinata anche se lo incontro raramente, dal sorriso di certe donne silenziose. E' improvviso e breve. Sembra totalmente scollegato da qualsiasi evento esterno. Sembra sottintendere delicati equilibri interiori, intimi divertimenti. E' il sorriso delle "osservatrici", quelle persone dallo sguardo penetrante, che sembrano vedere e cogliere sempre qualche recondito particolare che sfugge ai piu. Insomma io preferisco i sorrisi intransitivi, quelli senza oggetto, un pò leonardeschi. Qualche volta, lo ammetto, mi viene voglia di urlare il mio : ebbasta con questa civiltà dell'incisivo incapsulato! e del simulato divertimento! Ma poi mi torna alla mente il celebre e bellissimo musical "Annie",l'orfanella neoprotetta di un miliardario buono che canta tutta contenta: You're never fully dressed without a smile",il che, a un depresso, suona così : non sei mai del tutto vestita, finchè non ti sei stampata in faccia il tuo bravo sorriso Comunque.....auguri di buona vita...donne.