BUFFON, QUESTIONI DI CUORE
Continuano i colloqui con la società e si prefigura il grande passo: le nozze con Alena: «Quando due stanno bene insieme, giusto pensare al matrimonio. Ma non c’è data» . La coppia convive a Torino, inserita alla perfezione nella città che lascia vivere, senza opprimere. I tifosi lo adorano, la società è certa di convincere Gigi al grande passo. E mentre Zebina annuncia di voler restare bianconero, si profila un clamoroso ritorno di Cannavaro.
GIGI E LE SUE "SIGNORE". Com’è che si dice in questi casi? Se son rose fioriranno... E le rose stanno fiorendo oramai da quasi due anni. Tutto bene, sul fronte sentimentale, per Gigi Buffon e Alena Seredova, coppia di ferro sotto la Mole. Tra sorrisi e quotidianità, hanno conquistato la... normalità. Così, quasi non fanno più notizia, perché non finiscono nella rete del gossip se non ogni tanto per le solite interviste da rimbalzo sui settimanali di costume e varietà. Il loro idillio è consolidato e per questo si guarda avanti, appunto con molta normalità. Quindi, la prossima tappa dovrebbe essere all’altare, o in Municipio, dipende dagli usi e costumi per l’occasione. In mente hanno questa idea meravigliosa e ogni tanto la sviluppano, aggiungendo qualche particolare alle loro intenzioni. « Quando due persone stanno bene insieme come noi è giusto che pensino al matrimonio. Ma non c’è nessuna data » . Gigi e Alena spiegano i loro progetti familiari in un’intervista pubblicata nel numero di “ Chi” in edicola oggi. « È una scelta da fare con consapevolezza - analizza la modella ceca - anche perché io voglio sposarmi una volta sola, non venti » . E i figli? « Quelli arrivano di conseguenza » , la risposta del portiere juventino. « Mi cambierebbe la vita. Ma un figlio è sempre un sorriso » , l’aggiunta di Alena. « Vinco il Mondiale e mi sposo » , aveva detto bluffando, ma sino a un certo punto, il Buffon d’azzardo. Il Mondiale l’ha vinto, ma ancora non si appresta al grande passo. Perché così stanno bene, perché si vuole ponderare il tutto e scegliere il momento giusto, quasi inevitabile, se si debbono interpretare le loro affermazioni comunque entusiastiche. E alla festa al Valentino, presente anche Lapo Elkann, i due hanno scherzato e... dato i numeri. « Il 2008 potrebbe essere l’anno del sì - il coro unanime - magari subito dopo gli Europei » . E via a controllare il calendario, in caso di finalissima, come a Berlino. Ma forse anche questo è un bluff e chissà che non si anticipino i tempi. Fatti loro, chiaro.
La scaletta sulla permanenza alla Juventus, invece, è quella preventivata. Si sta parlando, anche giornalmente, ma non è che ci siano note definitive. La società, volta per volta, informa di quelli che sono i passaggi obbligatori per il nuovo piano di sviluppo a medio termine. Buffon evita di dare ultimatum o mettere barriere: aspetta di sapere nel dettaglio e poi, una volta in possesso di tutte le informazioni utili, deciderà. E’ prioritario, in questo momento, concentrarsi per la promozione obbligatoria e poi sarà consequenziale l’annuncio sul futuro.
Sincero come sempre, SuperGigi ha ribadito più volte che sono aperte le varie opzioni, così come quella di restare a Torino. Una questione di cuore, appunto. Perché lui in riva al Po sta benissimo, ha preso i ritmi compassati della città, ha i suoi sette- otto ristoranti preferiti e il gruppetto di amici con i quali ritrovarsi la sera ogni tanto. Il ds Alessio Secco giura sulla sua permanenza in bianconero, sarebbe pronto a scommettere in merito. Ed è ovvio che molto dipenderà dai programmi del club, dagli investimenti che supporteranno le ambizioni. Adesso come adesso, non ci sono percentuali, perché non si tratta di una riffa. E nulla sarà lasciato al caso. I tifosi, quelli della curva e quelli vip, hanno smesso il pressing perché considerano Buffon prima di tutto un amico, e quindi rispetteranno ogni scelta. Ma è innegabile che questo clima di affetto nei suoi confronti potrebbe risultare importante nella scelta finale, oltre alla campagna acquisti, all’idea di competitività per la prossima stagione. Da qualunque parte la si guardi, è una questione di cuore, perché il numero uno al mondo decide tenendo conto di quanto sente dentro. E’ rimasto in serie B, spiazzando molti. In serie A, comunque, non sarebbe una parata d’ordinanza ma un volo degno di Superman. (Tuttosport)
CANNAVARO VERSO IL RITORNO: PRONTI 9 MILIONI. di nuovo alla Juve? A questo punto si tratta di qualcosa in più che un gossip di mercato, visto che nei giorni scorsi la dirigenza bianconera ha già affrontato con l’agente del giocatore, Gaetano Fedele, l’argomento contratto. E da questa prima verifica emerge un dato decisamente interessante: la Juventus sarebbe disposta a vincolare nuovamente Cannavaro con un contratto triennale da 9 milioni complessivi. Questa la cifra limite fissata dal club bianconero. Una cifra che presuppone da parte di Cannavaro un’inevitabile decurtazione dell’attuale ingaggio con il Real, fissato attorno ai 5 milioni. E’ chiaro che tutto dipende da quello che sarà l’esito della stagione. Al momento, tutto sembra cospirare a favore della Juve, nel senso che la situazione che sta vivendo Fabio Capello al Real rischia di compromettere seriamente anche il futuro dei giocatori più legati all’allenatore. Tra questi in prima fila il difensore centrale, Pallone d’oro in carica, tra l’altro al centro delle contestazioni della tifoseria del Madrid. Per lui, fino a questo momento, è stata una stagione incredibile. Da un lato esaltante: la conquista della Coppa del Mondo a Berlino con la nazionale azzurra è stato un momento indimenticabile, il trasferimento al Real Madrid un altro episodio assai gratificante sotto il profilo professionale, ma l’ambientamento nel campionato spagnolo si è rivelato molto più complicato del previsto. Prima di tutto per una questione puramente tattica: il calcio spagnolo non è paragonabile a quello italiano da questo punto di vista, nel senso che per i difensori la vita può essere più dura in squadre meno propense a coprire e a chiudere gli spazi con l’ossessiva attenzione che si risconta dalle nostre parti. Cannavaro ha confidato agli amici l’oggettiva difficoltà di giocare in una difesa a quattro che, sulla carta, è la stessa che Capello metteva in campo già alla Juve, ma che in pratica impone al capitano azzurro di tenere sempre gli occhi aperti, e spesso non basta. Con gli esterni costantemente proiettati in fase offensiva e con l’altro centrale Sergio Ramos non esattamente dotato della necessaria rapidità, dalle parti di Cannavaro si aprono varchi che l’ex juventino è costretto a chiudere sempre in affanno. Da qui il disagio del difensore, uno che appena un anno fa aveva giocato ad altissimo livello con la maglia bianconera nel campionato italiano. E che quindi non disdegnerebbe affatto l’idea di un ritorno a Torino. Cannavaro ne ha già parlato, facendo capire che si tratta di un’ipotesi che può prendere in seria considerazione. L’estate scorsa se ne andò lasciando qualche rancore. I tifosi non giudicarono benevolmente la scelta del centrale, specie perché questa andava nella stessa direzione di Capello, il tecnico che dopo un ambiguo temporeggiamento con i nuovi dirigenti bianconeri, aveva subito firmato con il Real Madrid assieme a Franco Baldini, il dg che poco tempo prima aveva respinto un’analoga proposta della Juve adducendo motivazioni di ordine morale...Ora il destino degli uomini nuovi del Real è in bilico. Pesantemente condizionato dalla precarietà dei rapporti con la dirigenza e con la squadra. Ecco perché è facile immaginare che se Capello, come pare inevitabile, dovrà lasciare il Real, anche i suoi fedelissimi saranno obbligati a seguirlo. Cannavaro ha mantenuto i contatti con Torino. Anche se nei suoi pensieri c’è spazio pure per un ritorno a Napoli ( dove tra l’altro gioca il fratello Paolo), quello con la Juve sarebbe il collegamento più facile da riattivare. E non solo perché a Torino ha sempre interessi economici legati all’apertura di ristoranti ( anche a Napoli è così), ma perché nella Juve potrebbe ritrovare un ruolo da protagonista tale e quale a quello che aveva lasciato ( coppe europee a parte) e di sicuro anche la tifoseria sarebbe pronta a “ redimere” Cannavaro dopo le polemiche della scorsa estate. La Juve che deve ricostruire un assetto in grado di resistere all’impatto con la serie A, andrebbe sul sicuro con il ritorno di Cannavaro al centro della difesa. E se l’opaca stagione trascorsa in Spagna suggerisce qualche dubbio sull’effettiva affidabilità del campione, si può trovare una spiegazione plausibile nelle scorie che un Mondiale lascia puntualmente come eredità da gestire soprattutto a chi quel torneo lo ha giocato fino in fondo, vincendolo. Per il resto, Cannavaro non avrebbe problemi. Il ridimensionamento dell’ingaggio ( due milioni in meno) sarebbe fisiologico alla luce di un esperimento contrastato e sofferto, come quello della stagione trascorsa al Real. La proposta della Juve è stata recapitata all’agente del giocatore, da qui a fine stagione Cannavaro ha tutto il tempo di fare le sue valutazioni. Non si prevede una concorrenza spietata, al momento. L’accordo tra il club bianconero e il Real non appare certo impossibile, considerati i versamenti ancora in corso, da parte degli spagnoli, per saldare in tre anni la cifra pattuita di 7 milioni.
ZEBINA: "VOGLIO RESTARE ALLA JUVE". Dopo un 2006 caratterizzato da tanta sfortuna, il 2007 sempre essere iniziato sotto un’altra luce per Jonathan Zebina. A livello fisico il difensore francese sta sempre meglio e le sue prestazioni sul campo lo dimostrano. Contro il Crotone è stato tra i migliori in un ruolo, il centrale, che non aveva coperto spesso in maglia bianconera, ma che potrebbe essere il suo futuro.
“Dentro di me, mi sono sempre considerato titolare – ha confessato in conferenza stampa -. Purtroppo sono stato spesso condizionato da problemi fisici. Ma se riesco ad allenarmi con regolarità e non mi faccio espellere stupidamente, posso giocare tanto. Laterale o centrale? Devo ammettere che centrale mi piace di più. Fare la fascia obbliga a calcolare gli sforzi, mentre in mezzo bisogna concentrarsi solo a difendere e poter fare una cosa sola è più facile”. Il futuro prossimo è tutto dalla parte di uno Zebina che è pronto ad aiutare la squadra a tornare presto in Serie A. E in Serie A restarci, in una Juventus protagonista. Intanto una cosa è certa. Tutte le recenti notizie di un suo passaggio al Milan sono da ritenere infondate. “O la Juve mi ha venduto senza dirmi nulla, oppure… Sono rimasto sorpreso soprattutto dalla certezza con cui questa notizia è stata scritta. Sfido chiunque a trovare un mio contratto firmato con il Milan. Le mie intenzioni? Restare qui in una Juventus competitiva. Io e i miei compagni abbiamo chiesto delle rassicurazioni e mi sembra che la società si stia muovendo per fare una squadra che lotti per il vertice. Ci vorrà un grande acquisto per reparto e una rosa ricca, ma questi sono argomenti su cui possono parlare soprattutto il mister e i dirigenti”. C’è poi un altro futuro, ancora più lontano. Quello post calcio. Zebina sembra averci già pensato. Giovedì pomeriggio, a Milano, il difensore inaugura una galleria d’arte tutta sua, la JZ Art Trading. “E’ una passione nata da un incontro con un gallerista tre anni fa, poi con il rapporto con Capello che mi stuzzicava spesso sull’argomento, infine la curiosità ha fatto il resto. E’ stata una cosa bella e inaspettata, un vero e proprio colpo di fulmine”.
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