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Post n°965 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da corsivo79

BUFFON, QUESTIONI DI CUORE

Continuano i colloqui con la società e si prefigura il grande passo: le nozze con Alena: «Quando due stanno bene insieme, giusto pensare al matrimonio. Ma non c’è data» . La coppia convive a Torino, inserita alla perfezione nella città che lascia vivere, senza opprimere. I tifosi lo adorano, la società è certa di convincere Gigi al grande passo. E mentre Zebina annuncia di voler restare bianconero, si profila un clamoroso ritorno di Cannavaro.

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GIGI E LE SUE "SIGNORE".
 Com’è che si dice in questi casi? Se son rose fioriranno... E le rose stanno fiorendo oramai da quasi due anni. Tutto bene, sul fronte sentimentale, per Gi­gi
Buffon e Alena Seredova, coppia di ferro sotto la Mole. Tra sorrisi e quotidianità, hanno conquistato la... nor­malità. Così, quasi non fanno più notizia, perché non finiscono nella rete del gossip se non ogni tanto per le solite in­terviste da rimbalzo sui set­timanali di costume e va­rietà. Il loro idillio è consoli­dato e per questo si guarda avanti, appunto con molta normalità. Quindi, la prossi­ma tappa dovrebbe essere all’altare, o in Municipio, di­pende dagli usi e costumi per l’occasione. In mente hanno questa idea meravi­gliosa e ogni tanto la svilup­pano, aggiungendo qualche particolare alle loro inten­zioni. « Quando due persone stanno bene insieme come noi è giusto che pensino al matrimonio. Ma non c’è nes­suna data » . Gigi e Alena spiegano i loro progetti fa­miliari in un’intervista pub­blicata nel numero di “ Chi” in edicola oggi. « È una scel­ta da fare con consapevolez­za - analizza la modella ceca - anche perché io voglio spo­sarmi una volta sola, non venti » . E i figli? « Quelli arri­vano di conseguenza » , la ri­sposta del portiere juventi­no. « Mi cambierebbe la vita. Ma un figlio è sempre un sorriso » , l’aggiunta di Alena. « Vinco il Mondiale e mi sposo » , aveva detto bluffan­do, ma sino a un certo punto, il Buffon d’azzardo. Il Mon­diale l’ha vinto, ma ancora non si appresta al grande passo. Perché così stanno be­ne, perché si vuole pondera­re il tutto e scegliere il mo­mento giusto, quasi inevita­bile, se si debbono interpre­tare le loro affermazioni co­munque entusiastiche. E al­la festa al Valentino, presente anche Lapo Elkann,
i due hanno scher­zato e... dato i numeri. « Il 2008 potrebbe essere l’anno del sì - il coro unanime - ma­gari subito dopo gli Euro­pei » . E via a controllare il ca­lendario, in caso di finalissi­ma, come a Berlino. Ma for­se anche questo è un bluff e chissà che non si anticipino i tempi. Fatti loro, chiaro.
La scaletta sulla perma­nenza alla Juventus, invece, è quella preventivata. Si sta parlando, anche giornal­mente, ma non è che ci siano note definitive. La società, volta per volta, informa di quelli che sono i passaggi ob­bligatori per il nuovo piano di sviluppo a medio termine. Buffon evita di dare ultima­tum o mettere barriere: aspetta di sapere nel detta­glio e poi, una volta in pos­sesso
di tutte le informazio­ni utili, deciderà. E’ priorita­rio, in questo momento, con­centrarsi per la promozione obbligatoria e poi sarà con­sequenziale l’annuncio sul futuro.
Sincero come sempre, Su­perGigi ha ribadito più volte che sono aperte le varie op­zioni, così come quella di re­stare a Torino. Una questio­ne di cuore, appunto. Perché lui in riva al Po sta benissi­mo, ha preso i ritmi compas­sati della città, ha i suoi set­te- otto ristoranti preferiti e il gruppetto di amici con i
quali ritrovarsi la sera ogni tanto. Il ds Alessio Secco giura sulla sua permanenza in bianconero, sarebbe pronto a scommettere in merito. Ed è ovvio che molto dipenderà dai programmi del club, da­gli investimenti che suppor­teranno le ambizioni. Adesso come adesso, non ci sono percentuali, perché non si tratta di una riffa. E nulla sarà lasciato al caso. I tifosi, quelli della curva e quelli vip, hanno smesso il pressing perché considerano Buffon prima di tutto un amico, e quindi rispetteran­no ogni scelta. Ma è innega­bile che questo clima di af­fetto nei suoi confronti po­trebbe risultare importante nella scelta finale, oltre alla campagna acquisti, all’idea di competitività per la pros­sima stagione. Da qualun­que parte la si guardi, è una questione di cuore, perché il numero uno al mondo decide tenendo conto di quanto sen­te dentro. E’ rimasto in serie B, spiazzando molti. In serie A, comunque, non sarebbe una parata d’ordinanza ma un volo degno di Superman. (Tuttosport)
CANNAVARO VERSO IL RITORNO: PRONTI 9 MILIONI. di nuovo alla Juve? A questo punto si tratta di qualcosa in più che un gossip di mercato, visto che nei giorni scorsi la dirigenza bianconera ha già affrontato con l’agente del giocatore, Gaetano Fedele, l’argomento contratto. E da questa prima verifica emer­ge un dato decisamente inte­ressante: la Juventus sareb­be disposta a vincolare nuo­vamente Cannavaro con un contratto triennale da 9 mi­lioni complessivi. Questa la cifra limite fis­sata dal club bianconero. Una cifra che presuppone da parte di Cannavaro un’inevi­tabile decurtazione dell’at­tuale ingaggio con il Real, fis­sato attorno ai 5 milioni. E’ chiaro che tutto dipende da quello che sarà l’esito del­la stagione. Al momento, tut­to sembra cospirare a favore della Juve, nel senso che la situazione che sta vivendo Fabio Capello al Real rischia di compromettere seriamen­te anche il futuro dei gioca­tori più legati all’allenatore. Tra questi in prima fila il di­fensore centrale, Pallone d’o­ro in carica, tra l’altro al cen­tro delle contestazioni della tifoseria del Madrid. Per lui, fino a questo momento, è sta­ta una stagione incredibile. Da un lato esaltante: la con­quista della Coppa del Mon­do a Berlino con la nazionale azzurra è stato un momento indimenticabile, il trasferi­mento al Real Madrid un al­tro episodio assai gratifican­te sotto il profilo professiona­le, ma l’ambientamento nel campionato spagnolo si è ri­velato molto più complicato del previsto. Prima di tutto per una questione puramen­te tattica: il calcio spagnolo non è paragonabile a quello italiano da questo punto di vista, nel senso che per i di­fensori la vita può essere più dura in squadre meno pro­pense a coprire e a chiudere gli spazi con l’ossessiva at­tenzione che si risconta dalle nostre parti. Cannavaro ha confidato agli amici l’oggetti­va difficoltà di giocare in una difesa a quattro che, sulla carta, è la stessa che Capello metteva in campo già alla Juve, ma che in pratica im­pone al capitano azzurro di tenere sempre gli occhi aper­ti, e spesso non basta. Con gli esterni costantemente proiettati in fase offensiva e con l’altro centrale Sergio Ramos non esattamente do­tato della necessaria rapi­dità, dalle parti di Cannava­ro si aprono varchi che l’ex juventino è costretto a chiu­dere sempre in affanno. Da qui il disagio del difensore, uno che appena un anno fa aveva giocato ad altissimo li­vello con la maglia biancone­ra nel campionato italiano. E che quindi non disdegnereb­be affatto l’idea di un ritorno a Torino. Cannavaro ne ha già par­lato, facendo capire che si tratta di un’ipotesi che può prendere in seria considera­zione. L’estate scorsa se ne andò lasciando qualche ran­core. I tifosi non giudicarono benevolmente la scelta del centrale, specie perché que­sta andava nella stessa dire­zione di Capello, il tecnico che dopo un ambiguo tempo­reggiamento con i nuovi diri­genti bianconeri, aveva subi­to firmato con il Real Madrid assieme a Franco Baldini, il dg che poco tempo prima ave­va respinto un’analoga pro­posta della Juve adducendo motivazioni di ordine moral­e...Ora il destino degli uomini nuovi del Real è in bilico. Pe­santemente condizionato dalla precarietà dei rapporti con la dirigenza e con la squadra. Ecco perché è facile immaginare che se Capello, come pare inevitabile, dovrà lasciare il Real, anche i suoi fedelissimi saranno obbligati a seguirlo. Cannavaro ha mantenuto i contatti con Torino. Anche se nei suoi pensieri c’è spazio pure per un ritorno a Napoli ( dove tra l’altro gioca il fra­tello Paolo), quello con la Ju­ve sarebbe il collegamento più facile da riattivare. E non solo perché a Torino ha sem­pre
interessi economici lega­ti all’apertura di ristoranti ( anche a Napoli è così), ma perché nella Juve potrebbe ritrovare un ruolo da prota­gonista tale e quale a quello che aveva lasciato ( coppe eu­ropee a parte) e di sicuro an­che la tifoseria sarebbe pron­ta a “ redimere” Cannavaro dopo le polemiche della scor­sa estate. La Juve che deve ricostrui­re un assetto in grado di re­sistere all’impatto con la se­rie A, andrebbe sul sicuro con il ritorno di Cannavaro al centro della difesa. E se l’o­paca stagione trascorsa in Spagna suggerisce qualche dubbio sull’effettiva affidabi­lità del campione, si può tro­vare una spiegazione plausi­bile nelle scorie che un Mon­diale lascia puntualmente come eredità da gestire so­prattutto a chi quel torneo lo ha giocato fino in fondo, vin­cendolo. Per il resto, Canna­varo non avrebbe problemi. Il ridimensionamento dell’in­gaggio ( due milioni in meno) sarebbe fisiologico alla luce di un esperimento contrasta­to e sofferto, come quello del­la stagione trascorsa al Real. La proposta della Juve è stata recapitata all’agente del giocatore, da qui a fine stagione Cannavaro ha tutto il tempo di fare le sue valu­tazioni. Non si prevede una concorrenza spietata, al mo­mento. L’accordo tra il club bianconero e il Real non ap­pare certo impossibile, consi­derati i versamenti ancora in corso, da parte degli spagno­li, per saldare in tre anni la cifra pattuita di 7 milioni.
ZEBINA: "VOGLIO RESTARE ALLA JUVE". 
Dopo un 2006 caratterizzato da tanta sfortuna, il 2007 sempre essere iniziato sotto un’altra luce per Jonathan Zebina. A livello fisico il difensore francese sta sempre meglio e le sue prestazioni sul campo lo dimostrano. Contro il Crotone è stato tra i migliori in un ruolo, il centrale, che non aveva coperto spesso in maglia bianconera, ma che potrebbe essere il suo futuro.
“Dentro di me, mi sono sempre considerato titolare – ha confessato in conferenza stampa -. Purtroppo sono stato spesso condizionato da problemi fisici. Ma se riesco ad allenarmi con regolarità e non mi faccio espellere stupidamente, posso giocare tanto. Laterale o centrale? Devo ammettere che centrale mi piace di più. Fare la fascia obbliga a calcolare gli sforzi, mentre in mezzo bisogna concentrarsi solo a difendere e poter fare una cosa sola è più facile”.  Il futuro prossimo è tutto dalla parte di uno Zebina che è pronto ad aiutare la squadra a tornare presto in Serie A. E in Serie A restarci, in una Juventus protagonista. Intanto una cosa è certa. Tutte le recenti notizie di un suo passaggio al Milan sono da ritenere infondate. “O la Juve mi ha venduto senza dirmi nulla, oppure… Sono rimasto sorpreso soprattutto dalla certezza con cui questa notizia è stata scritta. Sfido chiunque a trovare un mio contratto firmato con il Milan. Le mie intenzioni? Restare qui in una Juventus competitiva. Io e i miei compagni abbiamo chiesto delle rassicurazioni e mi sembra che la società si stia muovendo per fare una squadra che lotti per il vertice. Ci vorrà un grande acquisto per reparto e una rosa ricca, ma questi sono argomenti su cui possono parlare soprattutto il mister e i dirigenti”.  C’è poi un altro futuro, ancora più lontano. Quello post calcio. Zebina sembra averci già pensato. Giovedì pomeriggio, a Milano, il difensore inaugura una galleria d’arte tutta sua, la JZ Art Trading. “E’ una passione nata da un incontro con un gallerista tre anni fa, poi con il rapporto con Capello che mi stuzzicava spesso sull’argomento, infine la curiosità ha fatto il resto. E’ stata una cosa bella e inaspettata, un vero e proprio colpo di fulmine”.


 
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