JUVENTUS

DOMINIO BIANCONERO A FIRENZE: SOLO UN RIGORE FERMA MADAMA

All'Artemio Franchi la Signora passa in vantaggio con Iaquinta e domina per lunghi tratti la partita, ma sfortunatamente viene raggiunta nel finale da un rigore di Mutu. Ottima difesa, centrocampo ordinato, ed attacco pungente con le devastanti scorribande di Vincenzo. Ranieri: "Squadra attenta e determinata. Non dico che avevamo la vittoria in tasca, ma stavamo portando in porto un buon risultato. Peccato. Del Piero in panchina?  Nessun problema, è stata solo una scelta tecnica. Si sta allenando bene. Lui è tranquillo e sorridente". Donadoni non si smentisce ed esclude Alex dalla sfida con la Georgia. Convocati Buffon, Chiellini e Iaquinta.

JUVE SCIUPONA - La Stampa - Non tutte le domeniche si può vincere all’ultimo minuto. Qualche volta si può perdere e, nel caso della Juve a Firenze, pareggiare una partita morta e sepolta, come lo era il derby di una settimana fa prima della rete di Trezeguet. Si chiama compensazione e questo è il primo caso, dall’inizio del campionato, che i bianconeri possono lagnarsi dei punti fuggiti via, sebbene l’1-1 infine sia giusto: se la Juve può contare tre occasioni sprecate addosso ai pugni e alle gambe di Frey, la Fiorentina che ha fatto molto meno in attacco si può lamentare perché sulla rete di Iaquinta c’era un fuorigioco di Trezeguet davanti alla porta e perché Rizzoli, di solito un buon arbitro, non ha visto uno strattone di Chiellini a Vieri che poteva costare il secondo rigore per i toscani, persino più netto di quello fischiato per il mani (involontario ma con il braccio largo) di Legrottaglie. Senza la moviola la Juve poteva recriminare molto. Con la moviola assai meno. Rimane la sensazione di una squadra più operaia che in passato, che raccoglie i risultati importanti con una mentalità quasi provinciale. Il gioco non parte più dalla difesa, qui c’è gente che se ha la palla tra i piedi la spazza prima di combinare danni. Ma nel mordere gli avversari sgraffignando i palloni la Juve sta costruendo una nuova realtà fatta di ritmo, di aggressività, di coesione. Ha aggiustato persino la difesa traballante perché Legrottaglie è stato rispolverato dagli armadi e non sa di naftalina mentre Chiellini, spostato al centro, ha aggiunto energia a un reparto poco elegante. L’atteggiamento della Fiorentina ha aiutato moltissimo una Juve così. Non ci voleva Einstein per accorgersi che se si attacca una squadra di corazzieri con i lanci lunghi e alti le probabilità di perforarla si riducono a zero: i viola non l’hanno capito, forse per la stanchezza della battaglia sostenuta giovedì in Coppa Uefa, hanno esaltato la resistenza bianconera, favorendone i rilanci, il contropiede, le sgroppate di Iaquinta che sta in una forma tale da impegnare da solo una difesa. Lo fece a Roma, si è ripetuto a Firenze, quarto gol in un avvio di stagione convincente. La sua esplosione riduce Del Piero a comprimario. Ranieri l’ha tenuto fuori. Nelle partite dove bisogna lottare a fondo ha bisogno di un centrocampo spesso e non può permettersi il lusso di tre punte: Alex è rimasto in panchina a elucubrare pensieri torvi ma quando è stato chiamato per rimpiazzare Iaquinta la fregola di strafare, o al contrario l’ammosciamento provocato dalla delusione, l’hanno reso una pedina dannosa. Ha sbagliato tutto quello che poteva in un quarto d’ora. Con il senno del poi Ranieri avrebbe fatto meglio a tenere Iaquinta e Nedved (sostituito da Palladino). Con il senno del prima invece era una mossa logica, visto quanto avevano speso quei due. Mentre Prandelli cercava brandelli di qualità nei suoi uomini più importanti, che rispondevano picche, la Juve al 23’ andava sull’1-0. Il lancio profondo di Almiron per Trezeguet, era respinto di testa da Gamberini, in affanno: la palla cadeva vicina e Iaquinta aveva il tempo di mirare l’angolo basso. Il guardalinee Strocchi non vedeva Trezeguet sulla traiettoria. Cambiava il match. I viola si scontravano con l’insipienza di Pazzini, che non fa il gioco di Toni ma non ne trova uno alternativo. Semioli era piallato da Molinaro, Montolivo da Nocerino, Mutu dopo un gran tiro al volo alto di un palmo si incartava. Non sapendo cosa fare, nè su chi appoggiare l’azione i viola mandavano in avanti lanci improbabili o cercavano le soluzioni di una volta. Insomma l’unica parata di Buffon, miracolosamente con le gambe, la provocava un tiro di Montolivo deviato da Almiron, mentre Frey doveva rispondere a una botta di Nedved e nella ripresa a un tiro di Trezeguet, poi a quello di Salihamidzic in fondo all’azione più bella, avviata da Iaquinta: tiro basso respinto di gambe e Trezeguet falliva la ribattuta. Prandelli cambiava molto. C’era anche Vieri, prima al fianco di Pazzini e Mutu, poi con il solo romeno. Non combinava molto Bobone finché sul cross di Gobbo il suo colpo di testa innocuo sbatteva sul braccio di Legrottaglie. Bastava per il pari.
IL TABELLINO DELLA PARTITA - FIORENTINA - JUVENTUS  - RETI: 23' p.t. Iaquinta, 43' s.t. Mutu (rigore)
FIORENTINA: Frey; Ujfalusi, Gamberini, Dainelli, Balzaretti; Kuzmanovic (1' s.t. Vieri), Donadel, Montolivo; Semioli (22' s.t. Vanden Borre), Pazzini (22' s.t. Gobbi), Mutu A disposizione: Lupatelli, Pazienza, Pasqual, Liverani Allenatore: Prandelli
JUVENTUS: Buffon; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Salihamidzic, Nocerino, Almiron, Nedved (26' s.t. Palladino); Iaquinta (32' s.t. Del Piero), Trezeguet A disposizione: Belardi, Birindelli, Zebina, Criscito, Tiago Allenatore: Ranieri
AMMONITI: 18' p.t. Nocerino, 43' p.t. Kuzmanovic, 37' s.t. Legrottaglie, 48' s.t. Chiellini, 48' s.t. Vieri ARBITRO: Rizzoli di Bologna ASSISTENTI: Strocchia e Rossomando QUARTO UOMO: De Marco
RANIERI: "JUVE ATTENTA E DETERMINATA. PECCATO" - Agi - "Sarei stato soddisfatto se avessimo fatto uno-due gol in contropiede. C'era la possibilita' di farlo, non ci siamo riusciti, e poi loro hanno fatto il pari su rigore. Dispiace perche' la vittoria era quasi in tasca, dovevamo portarla in porto. Eravamo stati molto diligenti, peccato". C'e' del rammarico nelle parole di Claudio Ranieri: la sua Juventus, in vantaggio per larga parte della gara a Firenze, si e' fatta rimontare da un rigore di Mutu quasi allo scadere. "Comincio a considerare che ci stiamo 'quadrando' - spiega il tecnico bianconero nel fine gara -. I ragazzi sono stati molto attenti e molto determinati nelle situazioni. Certo, l'allenatore ricerca sempre la perfezione, ma avevamo di fronte una squadra che gioca bene. Noi non li abbiamo fatti giocare in velocita' come piace a loro, dopo il gol potevamo tenere palla e andare in contropiede. Lo abbiamo fatto, peccato perche' sono due punti persi". Due parole per l'assenza di Del Piero dal primo minuto: "Io ho una rosa di giocatori, li alleno e poi faccio le scelte. Sto fuori da certe cose, io faccio le mie scelte. Del Piero si sta allenando bene, e' sempre sorridente. Io avevo bisogno di Iaquinta che attacca gli spazi, sapevo ci avrebbero pressato nella metacampo e avevo bisogno di giocatori veloci come lui e Trezeguet - dice ancora Ranieri -. A me piace non dico cambiare ma vedere bene quali sono le cose per mettere in difficolta' l'avversario. A volte si fa bene con il 4-3-3, altre con il 4-4-2. Oggi era importante fermare le loro fasce laterali perche' avevano ottimi saltatori come Vieri e come Pazzini". Sugli episodi che hanno determinato la gara Ranieri merita il premio fair play: "Nel nostro gol poteva starci il fuorigioco, mentre il loro rigore e' giusto, Legrottaglie ha le braccia larghe". "Almiron? E' un giocatore splendido, ma noi adesso abbiamo un buon gruppo, puo' giocare come non giocare, come Tiago come altri. Io faccio le mie scelte e cerco di vincere", chiosa Ranieri.
IAQUINTA: "RESTA UN BUON PUNTO" - Ancora una volta Claudio Ranieri ha azzeccato la mossa. Dentro Iaquinta fin dal primo minuto e l’attaccante ha meritato la fiducia con una prestazione tutta grinta e sostanza, impreziosita da una rete da bomber vero. A rovinargli il pomeriggio da protagonista il pareggio di Mutu: “Portiamo comunque a casa un buon punto – commenta Vincenzo -, che conferma che stiamo bene. Continuiamo a dare il massimo in ogni partita e diamo del filo da torcere a tutti. La mia prestazione? Sono contento, il mio obiettivo resta sempre quello di farmi trovare pronto quando sono chiamato in causa”.
LEGROTTAGLIE: "L'ARBITRO NON VEDEVA L'ORA DI FISCHIARE IL RIGORE" - La Stampa - Alla fine, hanno tutti posta da spedire all’arbitro Rizzoli. Attacca Legrottaglie: «Continuava a fischiare punizioni dal limite a loro. Sembrava non vedesse l’ora di fischiarcelo». Il rigore, si suppone. Altra postilla: «Io la palla l’ho toccata e lui mi ha detto che avevo le braccia a novanta gradi rispetto al corpo: voglio proprio rivedere l’immagine». Ranieri sceglie invece il fair play: «Il rigore c’era, perché le braccia erano aperte e poi, rivedendo l’azione sul nostro gol, si poteva anche fischiare fuorigioco». Ha qualcosa da dire anche Prandelli: «A prescindere dalla valutazione dell’arbitro, c’è una situazione un po’ paradossale: siamo stati rimproverati per non avere protestato. Ma noi facciamo così: la società si è impegnata perché i giocatori non protestino. Non abbiamo condizionato l’arbitro. Ma questo non vuol dire che non abbiamo subito un torto. Il rigore per noi? Le braccia erano larghe, il rigore ci può stare o può essere generoso. Dipende dai punti di vista». Il pareggio nel finale è comunque stato amarissimo per il presidente Cobolli Gigli e l’ad Blanc che, solitamente, non si negano ai taccuini: ieri, si sono gentilmente astenuti. Non erano i soli juventini in tribuna, visto che, nonostante il divieto, al gol di Iaquinta più di uno ha esultato, rischiando di innescare piccoli tafferugli.
ANCHE A FIRENZE UN'OTTIMA DIFESA - Il gol subito allo scadere ha impedito di portare a casa una vittoria meritata a Firenze. Ma ha anche interrotto l’imbattibilità di Buffon che durava da quasi tre partite e mezza. Pareggio a parte, la difesa bianconera ha ancora una volta risposto alla grande e i pericoli per la porta juventina sono stati davvero minimi. Tra i protagonisti ecco Nicola Legrottaglie e Cristian Molinaro, entrambi interpellati a fine partita da Juventus Channel. Nicola Legrottaglie: “Sull’azione del rigore, il pallone mi è sbattuto sul braccio. Dispiace perché da cinque minuti Rizzoli continuava a fischiarci punizioni dal limite. Quando si fa una partita del genere e si lasciano le briciole agli attaccanti avversari e prendi gol su rigore rimane l’amaro in bocca. Vincere sarebbe stato uno stimolo per pensare ancora più in grande. Comunque siamo contenti della prestazione”. Cristian Molinaro: “Siamo stati anche un po’ sfortunati. Abbiamo fatto una grande partita, preparandola bene e facendo ciò che ci aveva chiesto il mister. Abbiamo bloccato bene la Fiorentina, dimostrando di meritare la posizione in classifica che occupiamo. C’è tanta voglia di rimetterci subito al lavoro”.
ALESSIO SECCO: "BILANCIO POSITIVO" - Le gare delle nazionali per Euro 2008 fermano nuovamente il campionato. Sette gare giocate, 14 punti e un secondo posto – a pari merito con la Roma – a tre punti dall’Inter. Una buona Juventus, senza dubbio. Lo conferma anche a Juventus Channel il direttore sportivo Alessio Secco: “Il bilancio fino ad ora è sicuramente positivo. Dispiace per il pari di oggi, stavamo assaporando la vittoria. Torniamo a casa con due punti in meno a causa di un episodio, un rigore che comunque c’era. Mi è piaciuto molto lo spirito di gruppo e come abbiamo tenuto il campo. Per migliorare ci vuole solo il tempo che ci permetta di oliare i meccanismi”. 
LE PAGELLE BIANCONERE - La Stampa - Ranieri rinuncia a Del Piero e schiera un centrocampo rafforzato con Nocerino e Almiron al centro e Salihamidzic sull’esterno. Chiellini si conferma importante al centro della difesa. Buon lavoro di Grygera a destra, bene anche Molinaro, mentre Iaquinta è il più attivo in attacco. Squadra molto compatta, soprattutto tra difesa e centrocampo: Almiron e Nocerino rendono la Juve difficile da penetrare, l’altezza di Legrottaglie e Chiellini è efficace sui cross. Lippi era famoso perché certe partite gli giravano bene grazie ai cambi che faceva. Ranieri questa volta non è stato fortunato, pensava che Del Piero e Palladino lo aiutassero.Ranieri vede Nedved e Iaquinta a corto di benzina e decide di sostituirli. Il modulo non cambia con Palladino e di Del Piero, il cui contributo è insignificante, anzi coincide con la perdita di molti palloni. Il calo fisico di Almiron mette in difficoltà il centrocampo, lasciando più iniziativa ai viola.
Buffon 6 BANALE. Abituati agli effetti speciali ci si annoia a vedergli salvare la porta una sola volta, con un guizzo dei piedi.
Grygera 7 AGGRESSIVO. Lo stile è quello che è, la resa però è molto alta.
Legrottaglie 6 MANESCO. Un’altra prestazione splendida sporcata non tanto con il rigore (ahi, quel braccio tenuto largo), quanto da due interventi inutili causa di punizioni dal limite che, con Mutu, sono un rischio. Comunque è una garanzia.
Chiellini 6,5 GRAZIATO. Rizzoli non vede il suo strattone a Vieri, sarebbe un altro rigore. Ha vita facile sui cross lunghi dei viola, confermando che ha un futuro da centrale.
Molinaro 6,5 GAGLIARDO. Imbavaglia Semioli. Un paio di incursioni zoppicanti ma che dimostrano un bello stato di forma.
Salihamidzic 5,5 SPUNTATO. Come diceva di Laudrup l’Avvocato, sembra sempre sfortunato: ma la sua botta al 22’ della ripresa a porta spalancata con parata di Frey con le gambe è un errore. Bastava tenere la palla più alta. Utile in copertura, lo è molto meno se partecipa all’azione.
Nocerino 6,5 COMBATTIVO. Tanta energia sprigionata contro Montolivo che riduce a un calzino, benchè ogni volta che lo mette a terra vada a chiedergli scusa, per l’amicizia che li ha legati nell’Under 21. Recupera palloni fino all’ultimo.
Almiron 6 AFFATICATO. Tra i migliori nel primo tempo, per quantità e per idee, lo vediamo afflosciarsi nella ripresa come uno pneumatico quando c’è un buchetto traditore. Infatti nel finale la Juve fatica di più a tenere il controllo a centrocampo.
Nedved 6 PERICOLOSO. Un gran tiro respinto da Frey più una fuga nella ripresa con il cross al centro, quando potrebbe concludere. Si batte meglio che nel derby (26’ st Palladino 5,5: ci aspettiamo sempre di più)
Iaquinta 7 TITANICO. Oltre al gol, l’ex bomber dell’Udinese si carica sulle spalle l’attacco come aveva fatto a Roma. Incursioni profonde e veloci, potenza e altruismo (32’ st Del Piero 5: un quarto d’ora che non avremmo voluto vedere. E probabilmente neanche lui).
Trezeguet 5. ASSENTE. Giornata senza gol e senza slanci. Ha una buona occasione e incrocia un tiro molle, scentrato.
RISULTATI DI GIORNATA - Atalanta-Udinese 0-0 / Catania-Livorno 1-0 / Fiorentina-Juventus 1-1 / Genoa-Cagliari 2-0 / Inter-Napoli 2-1 / Lazio-Milan  / Palermo-Reggina 1-1 / Parma-Roma 0-3 / Siena-Empoli 3-0 / Torino-Sampdoria 1-0 /
LA CLASSIFICA: JUVE A SOLI 3 PUNTI DALL'INTER - Inter 17; Juventus 14; Roma 14; Fiorentina 13; Genoa 12; Palermo 11; Udinese 11; Napoli 10; Atalanta 10; Catania 9; Sampdoria 8; Milan 7; Lazio 7; Torino 7; Cagliari 7; Siena 6; Parma 6; Empoli 5; Reggina 4; Livorno 2
CLASSIFICA CANNONIERI: TREZEGOL SEMPRE IN TESTA - 7 RETI:  Trezeguet (Juventus) Ibrahimovic (Inter, 2 r), 6 RETI: Totti (Roma)
5 RETI: Mutu (Fiorentina, 2 r), Borriello (Genoa, 1 r) 4 RETI: Foggia (Cagliari, 4 r), Iaquinta (Juventus, 1 r), Kaka` (Milan, 3 r) 3 RETI: Doni (2 r), Zampagna (Atalanta, 1 r), Cruz (Inter), Rocchi (Lazio), Sosa, Zalayeta (Napoli), Miccoli (Palermo), Corradi (Parma), Amoruso (Reggina), Maccarone (Siena, 1 r), Di Natale (Udinese)
DONADONI NON SI SMENTISCE ED ESCLUDE DEL PIERO - Non ci sono ne` Inzaghi ne` Del Piero nella lista dei 22 convocati dal ct azzurro Donadoni per la gara contro la Georgia. Il match, in programma sabato 13 ottobre alle ore 21 a Genova, e` valido per le qualificazioni a Euro 2008. Donadoni non ha convocato per scelta tecnica Inzaghi e Del Piero: il primo paga il brutto momento nel Milan, il secondo aveva mandato un chiaro messaggio al ct chiedendo di non giocare piu` nel ruolo di centrocampista considerandosi soltanto un attaccante. Donadoni ha fatto la sua scelta. Assenti Cannavaro, squalificato e gli infortunati Zambrotta, Camoranesi, Aquilani e Perrotta. La novita` e` rappresentata dal centrocampista della Fiorentina ed ex Under 21 Montolivo. Tornano Bonera e Mauri. Gli azzurri si raduneranno a Coverciano lunedi` entro le ore 20. Per l`amichevole di quattro giorni dopo a Siena contro il Sudafrica, Donadoni diramera` una nuova lista di convocazioni.
Portieri: Amelia (Livorno), Buffon (Juventus), Curci (Roma).
Difensori: Barzagli (Palermo), Bonera (Milan), Chiellini (Juventus), Gamberini (Fiorentina), Grosso (Lione), Oddo (Milan), Panucci (Roma).
Centrocampisti: Ambrosini (Milan), De Rossi (Roma), Gattuso (Milan), Mauri (Lazio), Montolivo (Fiorentina), Pirlo (Milan).
Attaccanti: Di Natale (Udinese), Foggia (Cagliari), Iaquinta (Juventus), Lucarelli (Shakhtar), Quagliarella (Udinese), Toni (Bayern Monaco).
IL GIORNO NERO DI ALEX, ESCLUSO DUE VOLTE - La Stampa -  Si capisce dal mattino che sarà una domenica complicata, per Alex Del Piero, dentro a quel centro tecnico di Coverciano, alle porte di Firenze, ieri ritiro juventino, da sempre sede di quello dell’Italia, già seggio per chissà quanti ballottaggi (azzurri). Claudio Ranieri che s’è masticato i pensieri sulla formazione dalla sera prima, come al solito, ha chiaro l’assetto da giocarsi contro la Fiorentina e parla con alcuni giocatori per spiegare i piani di battaglia: fra gli arruolati, Del Piero non c’è. Il tecnico spiega la scelta appena finisce al Franchi: «Ho una rosa a disposizione e faccio le mie scelte. Quelle che mi sembrano più logiche, anche in base alla partita». E dire che sabato all’ora di pranzo, nel consueto interrogatorio con i giornalisti, l’allenatore bianconero s’era sbilanciato: «Andiamo là con tre punte». Quando s’attacca, però, sul prato ne restano due: Trezeguet e Iaquinta. «Ma siete voi che fate gli schemi - attacca Ranieri durante la prima diretta tv - io di certo non devo venire a raccontare come gioco, son fatti miei». Il tridente, s’è smontato la notte della vigilia: «Ho deciso sabato sera, come spesso mi capita, poi al mattino ho parlato con alcuni giocatori». Del Piero escluso: «Sì, con lui non ho parlato - risponde il tecnico - perché se dovessi parlare con ognuno, farei il parlatore, non più l’allenatore. Per me i ragazzi sono tutti uguali». Anche se lo sport, e il calcio in particolare, quasi mai è stata democrazia. «Come l’ha presa Del Piero? L’avrà presa come Olivera, come Tiago», smussa l’argomento Ranieri. Nessuna lesa maestà. Alla Capello che, stremato dall’argomento, una volta sbottò: «Per me Del Piero è come Birindelli». Come sempre, pure comprensibilmente, il tecnico difende però tutto il suo plotone: «Per me Del Piero ha fatto bene, perché non è mai facile entrare subito in partita. Ha fatto le cose che gli avevo chiesto». Sull’esclusione, giura Ranieri, nulla contano le laboriose trattative in piedi da due mesi per il rinnovo del controtto: «Di queste vicende io non mi occupo - spiega - e lo vedo sereno. Non c’entra nulla. E poi lui è un uomo navigato, che ne ha viste tante». Mai come ieri, però, tutte in una volta: fuori dalla sfida con la Fiorentina, fuori dalla Nazionale per la partita di sabato contro la Georgia. «In azzurro non giocherò più centrocampista», aveva avvertito Alex due settimane fa, con tono pacato ma deciso. In quel ruolo, aveva aggiunto, ci sono altri, «forse più bravi di me». Adesso, piedi più efficaci ce ne sono pure nel mestiere di attaccante: quelli di Vincenzo Iaquinta, per esempio, uno che abita nello stesso condominio. Giudizio di Ranieri (e Donadoni), non di due passanti. Chiaro che in un mondo che vive rotolando, le gerarchie sono soggette a colpo di stato praticamente ogni domenica, ma finora ha regnato l’ex udinese: quattro gol in cinque partite (e 244 minuti) Iaquinta, una rete in sei presenze (440 minuti) Del Piero. Attorno alle cifre, c’è pure una differenza sull’assistenza offerta ai compagni di ventura: Vincenzo sprinta da quattrocentrista, tiene a galla palloni nella tempesta e fa autoscontro con ogni nemico. Non sarà un caso se tutti quelli che l’hanno allenato se lo terrebbero stretto. Lui, parla come avesse un contratto da interinale, senza posti fissi da rivendicare: «Mi spiace perché potevamo vincere, dovevamo fare gol nel secondo tempo». Spende anche parole per il compagno: «Del Piero è un nostro punto di forza, per noi è importante. Spero che con la società trovino un punto di incontro». Sarà, ma oggi, a Coverciano, ci tornerà uno solo.
BIANCONERI IN NAZIONALE - juventus.com - Il campionato di Serie A si ferma per la seconda volta. Bisogna di nuova dare spazio alle gare delle Nazionali. Claudio Ranieri avrà quindi un gruppo ridotto alla ripresa, fissata per martedì pomeriggio, e per la trasferta di venerdì a Berna per l’amichevole contro lo Young Boys.  Saranno ben sei gli assenti: Buffon, Chiellini, Iaquinta, Criscito, Grygera e Tiago. Tutti impegnati in incontri di qualificazione per Euro 2008 e per gli Europei Under 21. Gianluigi Buffon, Giorgio Chiellini e Vincenzo Iaquinta sono stati convocati da Donadoni per la prima dei due impegni della Nazionale azzurra, quello di sabato 13 ottobre a Genova contro la Georgia. Per l’amichevole di mercoledì 17, a Siena, contro il Sud Africa verrà diramato un nuovo elenco. Due le gare dell’Under 21 di Pierluigi Casiraghi che per l’occasione ha chiamato Domenico Criscito. Le sfide sono con la Croazia (venerdì 12 a Chieti) e la Grecia (martedì 16 ad Atene). Gli azzurrini sono al comando del loro girone. Smaltito l’infortunio che lo aveva costretto al forfait nel doppio turno di settembre, torna in Nazionale anche Zdenek Grygera. Un solo match in calendario per la Repubblica Ceca, quello di mercoledì 17 a Monaco di Baviera contro la Germanica. Chi vince è ai box è Jorge Andrade. Per lui qualificazioni finite e speranze di qualificazione del Portogallo affidate ai compagni. Su tutti l’amico Tiago Cardoso Mendes, chiamato invece da Scolari. Per i lusitani, doppia trasferta nella ex Unione Sovietica. Sabato 13 in Azerbaigian, mercoledì 17 in Kazakistan.