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News 29/04/2009

Post n°1641 pubblicato il 29 Aprile 2009 da corsivo79

JOHN ELKANN STUFO DI RANIERI
"PENSI A VINCERE, NON A LIPPI!"

Intervenuto all'assemblea di Exor, l'holding di casa Agnelli, John Elkann ha sferzato giocatori e tecnico: "Pensino a vincere non a Lippi. Marcello è sempre vicino alla Juve, non diventi un alibi. Ranieri? I bilanci solo alla fine". I tifosi invece protestano fuori dalla sede Fiat con uno striscione: "Proprietà assente, Dirigente incompetente: rivogliamo la nostra Juve". Le parole di Elkann lasciano intendere un possibile siluramento di Ranieri a fine stagione. Ballottaggio Conte-Ferrara per la successione. ll tecnico del Bari critico: "La Juve poteva competere con l'Inter. A me è capitato con Lippi di non avere la squadra più forte sulla carta e poi di vincere. Magari è stato commesso qualche errore, ma sono convinto che non serva molto per tornare a gioire". Caso Balotelli, la Corte Figc conferma la squalifica: Juve-Lecce a porte chiuse, ma c'è un giallo. Intanto ripresi gli allenamenti in vista del match contro il Lecce: Legrottaglie recuperato, Chiellini pronto per il Milan. Mercato: la Juve ripiomba su Xabi Alonso. Secondo la stampa inglese, la società bianconera sarebbe pronta a offrire 16,5 milioni. Apertura di Benitez: "Vorremmo che restasse ma nel calcio mai dire mai, soprattutto al prezzo giusto". Secco incontra anche Bronzetti per parlare di Sneijder. Caliendo: “Trezeguet all'Inter? Nel calcio nulla è impossibile!"


ELKANN: "RANIERI? I BILANCI SI FANNO SOLO ALLA FINE" - Tuttosport - Prende il via con uno striscione di protesta, esposto dai Drughi davanti al Centro Storico Fiat di Torino, l'attesissima assemblea di Exor, la nuova holding di casa Agnelli. In ballo, oltre al futuro del gruppo Fiat del quale Exor è azionista, anche l'oggi e il domani della Juventus, visto che Exor con i volti John e Lapo Elkann è detentrice del 60 per cento del pacchetto azionario del club calcistico.
ELKANN DURISSIMO - Sta coi tifosi, John Elkann a fine assemblea: gelido come loro nel commento. «Come i tifosi vivo un'oggettiva delusione, la Juve deve dimostrare di più. I giocatori per vincere ci sono. Loro e il loro allenatore (il loro allenatore, sic, ndr) facciano vedere che sanno vincere. La conferma di Ranieri? I bilanci si fanno alla fine della stagione, oggi non è il momento. Lo ripeto: a fine stagione». Non entrano, gli Agnelli, nel cda bianconero.  «Al momento non ci sono piani a questo proposito». Così il presidente di Exor John Elkann ha risposto al possibile ingresso di un componente della famiglia Agnelli nel Cda della Juventus che sarà rinnovato a fine giugno. Conversando con i giornalisti al termine dell'assemblea dei soci di Exor, Elkann ha poi aggiunto che «la dirigenza della Juve ha portato avanti il progetto della squadra che deve dare risultati positivi nel tempo. Alla fine del campionato mancano ancora 5 giornate, aspettiamo i risultati», ha concluso.  Interpellato, poi, sul futuro dell'allenatore bianconero Claudio Ranieri, Elkann ha risposto: «I bilanci si fanno a fine stagione, non è oggi il momento», e a proposito di un eventuale ritorno di Lippi alla squadra il presidente di Exor ha concluso: «Lippi è stato sempre vicinio alla Juventus ma è l'allenatore della Nazionale, lasciamolo lavorare».
SANT'ALBANO DIXIT - L'ad Carlo Sant'Albano, uomo forte anche del cda Juve, nella sua relazione sulle varie partecipazioni di Exor s'è soffermato sugli eventi significativi che riguardano il club bianconero. «Continua il piano di rinnovamento avviato dalla dirigenza due anni orsono. La dirigenza ha centrato l'obiettivo della costruzione del nuovo stadio, investimento strategico, grazie alla partnership di Soprtfive che verserà 75 milioni e all'accordo di mutuo col Credito Sportivo che finanzierà con altri 50 milioni la costruzione, la dirigenza potrà concentrare tutte le risorse sul potenziamento tecnico della squadra. Un aumento di capitale? La Juve ha già le sue risorse, indipendentemente da Exor».
STRISCIONE DRUGO - Intanto fuori appeso lo striscione eloquente dei tifosi che attendono dalle pieghe di questa assemblea anche una svolta societaria, non solo tecnica: «Proprietà assente, Dirigente (al singolare, ndr) incompetente: rivogliamo la nostra Juve», il messaggio non troppo criptico viste le critiche (anche interne alla squadra) piovute su Blanc per il pranzo con Lippi a Recco.
IL RICHIAMO DI JOHN - «Più che parlare, allenatore e giocatori, soprattutto quelli di maggiore spicco, devono riuscire a vincere nelle prossime partite». Lo ha detto John Elkann, presidente di Exor, durante l'assemblea degli azionisti. Un richiamo a squadra e tecnico, ma anche alla dirigenza. «La Juventus è una società che possediamo da tanti anni. Abbiamo iniziato un percorso tre anni fa, quello di cercare di ottenere un calcio sostenibile, che vuol dire riuscire a raggiungere risultati sportivi contabili con vincoli economici e finanziari», ha detto Elkann, rispondendo a una delle dieci domande selezionate tra quelle poste dagli analisti. Il quesito riguardava il motivo per cui Exor mantiene nel portafoglio la Juventus, pur non essendo redditizia. ×Se si riesce nel percorso che abbiamo scelto - ha proseguito Elkann - sono soddisfatti i tifosi e gli azionisti. Oggi indubbiamente esiste una delusione perchè le società sportive devono vincere, non c'è altra risposta che vincere».
RANIERI - Elkann salva Blanc e il pranzo con Lippi, si tiene stretto il feeling col ct, non conferma (a differenza degli altri dirigenti e delle altre volte) Ranieri. «Bisogna guardare in prospettiva, per la Juve, in questi tre anni portiamo avanti l’idea di un calcio sostenibile. Lippi? Adesso ha impegni importanti da ct. Se Ranieri sarà riconfermato? I bilanci li faremo solo alla fine. Non penso sia stato lasciato solo. A questo livello di professionalità non sono queste le ragioni (si riferisce all’incontro Blanc-Lippi, ndr) per non vincere: ci sono giocatori e allenatori esperti e professionali. Ebbene, facciamo vedere che sono capaci di vincere. Anziché di parlare quello che si può o non può fare, pensino a vincere. Ranieri resta? I bilanci si fanno alla fine. La Juve deve vincere le altre cinque gare che restano in campionato».
JUVE, FERRARA SORPASSA CONTE - Gazzetta - Claudio Ranieri non è più un dogma e la Juventus si trova ad un bivio: Conte o Ferrara? La linea indicata da John Elkann prevede la conferma del tecnico solo a patto di un finale in crescendo. Ma è reali­stico pensare che trema se arri­va terzo. E su questa scelta pe­sa molto la futura presenza di Marcello Lippi, vale a dire do­po il Mondiale 2010. Lo sfogo dopo Reggio Calabria dimostra che Ranieri non è disposto a farsi da parte. Ma soprattutto che non vuole fare da apripista a nessuno. Tanto che in queste ore dalla capitale rimbalza la voce di un interesse della Ro­ma per lui. E la Juve resta ino­perosa? Per nulla. La candidatura dell’emergente Conte nelle ul­time ora è diventata d’attuali­tà. Il leccese piace. E non solo ai tifosi. Ma proprio l’altra sera il tecnico che sta riportando il Bari in A ha chiarito di «non aver bisogno di tutor». Una chiara allusione ai contatti con Lippi. Un aut aut che potrebbe anche risultare fatale alle sue giustificate ambizioni. Alla Juve resta il problema d’individuare un tec­nico che raccolga subito il testi­mone di Ranieri. Ma chi può ac­cettare un incarico a tempo? Oppure alla Juve conviene puntare su una soluzione part time? Perciò si fa strada l’idea che l’incarico di nuovo allena­tore tocchi a Ciro Ferrara. Cioè l’attuale responsabile delle gio­vanili bianconere, nonché assi­stente di Lippi in Nazionale. E già nel 2006 aveva questo ruo­lo in Germania. E il suo feeling con il c.t. dà certezze al club.
PANCHINA JUVE, IL FAVORITO RESTA CONTE - Tuttosport - Il valzer delle panchine è partito e più di un allena­tore spera in un invito da parte della Juve. Nel frattempo Ranieri medita di tornare a ballare in Spagna o Inghilterra e qualcosa va muovendosi in tal senso grazie alla col­laborazione di Ernesto Bronzetti, specia­lizzato nelle trattative internazionali di al­to profilo. Proprio l’uomo Curiosamente ( perché le due cose non sono legate) oggi a Milano ci sarà un incontro proprio tra Bronzetti e Alessio Secco, perché anche la Juve vorrebbe sfruttarne le entrature per cercare di piazzare adeguatamente i gioca­tori in esubero, a partire da David Treze­guet e proseguendo con Christian Poulsen. L’incontro però apre scenari più intriganti, perché Bronzetti è l’uomo di fi­ducia del Real Madrid in Italia e la Juve da tempo è sulle tracce di Wesley Sneijder, possibile alternativa di Diego per la pros­sima stagione. Alla “ Casa Blanca” al mo­mento sono bloccate le operazioni in entra­ta, in attesa delle elezioni presidenziali, ma in uscita il Real può muoversi e comun­que iniziare a trattare. La candidatura di Sneijder, alla luce di questo incontro, tor­na dunque di prepotente attualità, anche se circola una voce sulla poco disponibilità dell’olandese a lasciare Madrid per Tori­no. Il nome dell’asso in entrata è comunque legato a filo doppio a quello del prossimo allenatore della Juve. Ranieri aveva infatti accettato di cambia­re sistema di gioco per fare spazio a Diego, ma l’arrivo di Antonio Conte o Gian Piero Gasperini ( entrato anche nel mirino del MIlan) comporterebbe la svolta su un gio­catore in grado di giocare anche da ester­no ( Sneijder o Silva farebbero al caso), mentre nel caso di approdo sulla panchina bianconera di tecnici come Silvano Spal­letti o Claudio Prandelli, meno legati a un solo modulo, la candidatura di Diego torne­rebbe ad avere un senso. Tornando al balletto degli allenatori, la situazione al momento si pre­senta così. Antonio Conte gode della fidu­cia del duo Blanc- Secco e pare non convin­cere del tutto la proprietà, che vorrebbe le­garsi a un allenatore più esperto. In tal senso c’è chi spinge per l’arrivo di Luciano Spalletti, ma qui i ruoli si ribaltano, sono infatti i dirigenti a vedere meglio l’attuale tecnico del Bari. Anche la candidatura di Gasperini non è tramontata, anche se con­tatti diretti al momento stando a fonti vi­cine all’allenatore del Genoa non ce ne so­no stati. Quanto a Prandelli, è da anni in predicato di rientrare alla Juve dopo le cin­que stagioni vissute in bianconero da gio­catore, ma l’esperienza in viola sembra averlo allontanato da quello che, in origi­ne, era probabilmente un progetto. Il tec­nico viola ha ancora due anni di contratto, ma il rapporto con i Della Valle è tale che difficilmente riceverà un veto il giorno che chiederà di ridiscutere il tutto. Al momen­to però non si profilano situazioni tanto esplosive e la Juve sembra divisa tra la so­luzione Conte e quella Spalletti, con il ba­rese ancora in vantaggio. Ma al momento l’invito per il gran valzer non è ancora sta­to recapitato in maniera ufficiale.
CONTE: "LA JUVE POTEVA COMPETERE CON L'INTER" - Tuttosport - La rosa della Juventus non è poi così inferiore a quella dell'Inter e i bianconeri potevano competere per lo scudetto con i nerazzurri. È l'opinione di Antonio Conte, ex bandiera della Juve, ora allenatore del Bari e tra i candidati alla sostituzione di Claudio Ranieri nel caso quest'ultimo lasci la panchina bianconera. Conte è intervenuto ieri sera alla trasmissione di Antenna 3 'Lunedì di Rigore', che ha diffuso il testo delle sue dichiarazioni. «Credo che sia la dirigenza che il tecnico (della Juventus, ndr) hanno ripreso una situazione tragica, con una squadra che ripartiva dalla serie B - ha detto -. C'è stata tanta buona volontà, magari è stato commesso anche qualche errore. Ma sono convinto che non serva molto per tornare a gioire». «Nel momento decisivo ci sono state delle situazioni particolari con infortuni a giocatori cardine e questo rende tutto più difficile - ha aggiunto Conte -. La rosa della Juve non è poi così distante dall'Inter. La Juve non era la favorita, ma a me è capitato con Lippi di non avere la squadra più forte sulla carta e poi di vincere». Il tecnico del Bari non si è sbilanciato sulla possibilità di passare alla Juve, ma ha sottolineato di sentirsi «un allenatore vincente» e ha detto che chi parla nel suo caso di mancanza di esperienza «non ha giocato al calcio».
RANIERI TRA I CANDIDATI ALLA PANCHINA DELLA ROMA - Corriere dello Sport - Secondo quanto riportato stamane dal Corriere dello Sport, Claudio Ranieri, tecnico "sfiduciato" della Juventus, sarebbe tra i principali candidati alla successione di Spalletti sulla panchina della Roma. L'attuale allenatore giallorosso, infatti, potrebbe lasciare la capitale a fine stagione per trasferirsi a Milano, chiamato da Silvio Berlusco­ni in persona, che apprezza il suo calcio. I due si sono incrociati un anno fa in un ristorante milanese e ci furono scambi di attestati di stima. Berlusconi ha dato ordine ai suoi uomini di mantenere rapporti cordiali con la Roma. Niente strappi, Spalletti può andare a Milano solo se rescinde senza rotture il suo contratto con la so­cietà giallorossa. A quel punto la Roma si troverebbe costretta a cercare un nuo­vo allenatore, per tentare di riportare la squadra ai livelli straor­dinari raggiunti nei pri­mi tre anni con Spalletti. L’orienta­mento sarebbe quello di puntare su un allenatore giovane, che persegue un cal­cio spettacolare, prerogativa questa di Spalletti, prima dello sfascio. I migliori in Italia sono Giampaolo e Allegri. Le altre candidature ri­guardano allenatori con un altro curri­culum. Si tratta di Felipe Scolari e, appunto, Clau­dio Ranieri. Il primo, brasiliano, da an­ni sogna un’avventura in Italia e qual­che anno fa ebbe un contatto con la fa­miglia Sensi. Ranieri non ha mai nascosto il desiderio di alle­nare la Roma, lui che è nato a Testaccio e ha giocato giovanis­simo in giallorosso. La soluzione ideale per la società gialloros­sa, se si trovasse nella condizione di sce­gliere un successore di Spalletti, è sem­pre stata rappresentata da Ancelotti: ha un debole per la Roma, ma si è già im­pegnato con il Chelsea. E Roberto Man­cini, un altro tecnico di grande prestigio che alla Roma verrebbe di corsa, sta per firmare per il Manchester City.
LEGROTTAGLIE PRONTO AL RIENTRO, DIFFERENZIATO PER CHIELLINI - Tuttosport - La Juve è tornata al lavoro in vista del match contro il Lecce, che si giocherà a porte chiuse. Per Del Piero lavoro personalizzato in palestra, mentre si sono rivisti in campo ma solo per il riscaldamento Chiellini, Legrottaglie ed Ekdal. Per il primo si prospetta una settimana di lavoro differenziato per recuperare dalla distrazione muscolare. Per Legrottaglie si tratta invece di riprendersi dai postumi di una gastro-enterite e già oggi è previsto il suo ritorno in gruppo. Palestra anche per altri quattro bianconeri: Marchisio, che certamente non sarà disponibile domenica, Molinaro che dopo l’intervento, continuerà a mantenere un tutore alla mano sinistra per altre tre settimane, Tiago, che non si è allenato per un affaticamento muscolare, mentre Amauri pur avendo smaltito la febbre ha alleggerito il carico di lavoro. Per tutti gli altri, portieri compresi, esercizi di riscaldamento con la palla e a seguire mantenimento fisico e partitella. All’allenamento ha assistito l’amministratore delegato Jean-Claude Blanc.
MARCHISIO: "JUVE, ORA RIMBOCCATI LE MANICHE" - Tuttosport - «Credo che l'ingegner Elkann abbia ragione. Le sue parole sono giustissime: noi dobbiamo pensare al campo e non ad altro. Certo, durante una stagione con tre competizioni, nelle quali abbiamo speso molto, può anche starci un calo fisico anche se non credo che sia il nostro caso. Il problema è che in questo momento, contro di noi, tutti trovano il gol della domenica». Per Claudio Marchisio è anche questione di sfortuna se la Juventus è scivolata al terzo posto. Nel momento in cui il vicepresidente della Fiat chiede ai bianconeri più fatti e meno parole, è emblematico che a parlare sia l'ultimo degli juventini rimasti vittima di un infortunio, proprio nel primo tempo contro la Reggina. Vittima di un lieve stiramento dell'otturatore interno, vicino al gluteo destro, il centrocampista non ha partecipato al primo allenamento settimanale del martedì e si è confessato a Juve Channel. «Dobbiamo stare ancora più attenti, perché se qualche mese fa un nostro tiro sarebbe andato dentro, oggi prendiamo il palo - le parole di Marchisio -. Ma non dobbiamo mollare adesso. Il periodo negativo può anche essere dovuto alle delusioni patite in Champions e in Coppa Italia ma, ripeto, dobbiamo pensare solo al campo. Basti guardare il Milan: qualche mese fa non girava e quasi si pensava che dovesse lottare per il quarto posto, ora invece sta bene. Tutte le squadre hanno periodi di alti e bassi e noi ora dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare ancora di più». Dopo il pareggio con la Reggina ultima in classifica, domenica a Torino arriva il Lecce penultimo. Un'altra gara che sulla carta sarebbe dovuta essere impegnativa e che ora potrebbe riservare altre sorprese. Proprio per questo Marchisio vorrebbe recuperare in tempo per dare il proprio contributo: «Non si tratta di un infortunio grave e questo è ciò che più conta. Il dolore c'è ancora, ma in settimana stileremo il programma per tornare a disposizione il prima possibile, senza però rischiare ricadute. Fosse per me tornerei già con il Lecce, vorrei sempre giocare e infatti dispiace essere uscito a Reggio, dopo uno scontro credo con Ceravolo. Non ho provato dolore correndo, ma è stato causato da un contrasto. Nei minuti in cui ho giocato (i primi 36', ndr) e poi nel resto della partita ho visto comunque una Juventus in salute, che corre e che nel primo tempo ha creato occasioni». Infine un appello ai tifosi bianconeri che non nascondono i propri malumori. «Ci hanno sempre dato tantissimo e lo hanno dimostrato applaudendo anche quando siamo usciti dalla Champions - dice Marchisio -. Loro sanno che la squadra e la società in questi anni hanno affrontato dei sacrifici e lo stiamo facendo ancora oggi. Mi auguro capiscano che in campo noi cerchiamo di dare sempre il meglio anche se, come ho detto, in alcuni momenti le cose possono girare storte, perché per noi il loro appoggio è molto importante. Noi abbiamo fiducia nell'allenatore e nello staff come è sempre stato durante l'anno. Cercheremo di chiudere il campionato nel migliore dei modi, perché sarebbe un peccato rovinare questa stagione che sino a poche settimane fa era splendida».
JUVE-LECCE A PORTE CHIUSE, MA C'E' UN GIALLO - Il Giornale - La Corte di Giustizia della federcalcio ha respinto il ricorso della Juve confermando la chiusura al pubblico dello stadio Olimpico di Torino in occasione del match di domenica contro il Lecce. La Juve era stata condannata per i cori razzisti indirizzati dalla tifoseria juventina contro Mario Balotelli, durante la sfida con l’Inter.
La società ha emesso un comunicato in cui prende atto delle decisioni «in attesa delle motivazioni al fine di valutare ulteriori azioni», ma esprime sorpresa «per le notizie diffuse da alcune agenzie di stampa ben un’ora prima della conclusione dei lavori della Corte e dell’assunzione della decisione stessa».
JC MONTECITORIO CONTRO LA CORTE FIGC: "PAGA SEMPRE LA JUVE. LA PAZIENZA DEI TIFOSI HA UN LIMITE" - Asca - La conferma della partita a porte chiuse a carico della Juventus dopo i cori razzisti contro l'interista Balotelli non e' piaciuta ai membri del Juvenus club di Montecitorio che hanno espresso la loro protesta con un comunicato a firma di Maurizio Paniz (deputato Pdl) e Salvatore Buglio, presidente e vicepresidente dello Juventus Club Montecitorio. ''Spiace -affermano- che la decisione della Corte di Giustizia Federale non abbia tenuto dei numerosi ed inequivoci precedenti in materia: come sempre la Juve deve fare strada alle novita' e pagare piu' degli altri perche' e' piu' brava degli altri, ha piu' tifosi degli altri e rappresenta piu' di tutti un punto di riferimento. Ma fino a quanto la pazienza dei tifosi per questi trattamenti esagerati ed ingiustificati rispetto agli altri potra' durare?''.
LA JUVE PIOMBA SU XABI ALONSO - Tuttosport -  Nuovo assalto della Juventus a Xabi Alonso: la prossima estate il club bianconero è pronto a rilanciare con un'offerta al Liverpool di 16,5 milioni di euro. Già lo scorso anno il club bianconero era stata molto vicina al centrocampista spagnolo, ma alla fine a Torino era arrivata il danese del Siviglia Christian Poulsen. Tra qualche settimana Rafa Benitez, per rafforzare la squadra, si troverà costretto a vendere qualche giocatore e tra questi potrebbe esserci anche il nazionale spagnolo che pure nell'ultima stagione è stato sempre tra i migliori. È stato l'agente Ernesto Bronzetti, consulente di mercato internazionale della Juventus, a confermare al tabloid Sun che il trasferimento è possibile. «Cercherò di portare Alonso alla Juventus - le parole di Bronzetti - C'è stata una lunga trattativa lo scorso anno, sappiamo cosa dobbiamo fare. In coppia con Momo Sissoko sarebbero da scudetto, il problema è che sarà difficile, e molto costoso, portare via un simile giocatore al Liverpool». L'estate scorsa Benitez era pronto a sacrificare Alonso per arrivare al capitano dell'Aston Villa Gareth Barry, ma alla fine non se ne fece nulla. Ora i principali obiettivi del manager spagnolo sono lo spagnolo David Silva e Raul Albiol. «Alonso è un ottimo giocatore, ma lo sapevamo altrimenti non l'avremmo acquistato - le parole di Benitez - Vorremmo che restasse ma nel calcio mai dire mai, soprattutto al prezzo giusto».
SECCO INCONTRA BRONZETTI PER SNEIJDER - Tuttosport - Il nome che sta prendendo piede in queste ore in casa Juve è quello di Wesley Sneijder del Real Madrid. Tuttosport ha raccolto la notizia di un incontro chiarificatore oggi a Milano fra Alessio Secco e il consulente di calciomercato spagnolo Ernesto Bronzetti, per parlare proprio dell’olandese del Real. In Spagna Sneijder è considerato un sicuro partente e la Juventus vorrebbe quindi approfittarne visto anche il minor costo rispetto a Diego. Infine, nelle ultime ore, sta prendendo piede anche una vecchia pista bianconera, quella targata Xabi Alonso. Il Nazionale spagnolo sarebbe uno dei prossimi giocatori da sacrificare per permettere ai Reds di arrivare a Barry e Villa, i due veri obiettivi del Liverpool. Xabi è molto tentato dal Real Madrid anche se la destinazione bianconera non è da escludere, viste le aperture dello stesso nello scorso mercato.
CALIENDO: "TREZEGUET ALL'INTER? NEL CALCIO NULLA E' IMPOSSIBILE" - goal.com - Antonio Caliendo, il precursore doc dell'attività di intermediazione per calciatori, non ha remore nel farci capire che dal primo giugno i fuochi potrebbero essere davvero d'artificio sul mercato. "Secondo me - ci ha detto in Esclusiva per Goal.com Caliendo - quella prossima sarà la sessione di mercato più movimentata degli ultimi dieci anni". Attenzione: guai a chiedere nomi. Caliendo non cadrebbe mai nel tranello "giornalistico", "posso solo dire che tutte le squadre si muoveranno in maniera decisa. La Juventus, l'Inter, il Milan, la Roma, il Napoli. Come detto, non faccio nomi, ma la mia conoscenza del mondo del calcio mi porta ad esserne sicuro". Il tema del giorno, senza dubbio, riguarda la possibile mega-offerta che il Real Madrid potrebbe far pervenire all'entourage di Zlatan Ibrahimovic, offerta che arriverebbe dopo le ormai famose frasi del giocatore svedese, desideroso di misurarsi con altre realtà dopo cinque anni in Italia. "Ibrahimovic può chiedere anche trenta milioni l'anno - ci ha detto Caliendo - l'unica certezza è che ha ancora 4 anni di contratto con l'Inter e quindi per lui deciderà Massimo Moratti, un presidente che ha sempre accontentato tutti e che a volte non è stato ripagato per l'affetto dimostrato ad alcuni dei suoi giocatori". A proposito di giocatori dell'Inter, Caliendo è tra i tanti l'agente di Maicon. Come detto, però, guai a provare ad estorcergli una qualsiasi affermazione che metta la valigia in mano al treno brasiliano. "Di questo argomento - ha chiarito - non voglio parlare ora. Perché ho sempre avuto l'abitudine di parlare della situazione dei giocatori alla fine del campionato". Il che è diverso dal dire che Maicon resterà al cento per cento in nerazzurro. "Se mi dite così - ci ha simpaticamente avvertito - allora mi avvalgo della facoltà di non rispondere". Torniamo all'argomento Inter, allora. Se Ibrahimovic dovesse davvero andarsene, chi vieterebbe ai nerazzurri di provare un colpaccio "europeo"? C'è un giocatore assistito da Caliendo, tale David Trezeguet, che in Europa ha dimostrato di avere il goal facile, proprio quello di cui ha bisogno l'Inter di Mourinho per essere un "top club" in Champions League. Ipotesi impossibile, quella del francese in uscita dalla Juventus e vestito di nerazzurro? "Oggi David rappresenta un valore posseduto dalla Juventus, ma come ho avuto modo di dire diverse volte, nel calcio nulla è impossibile, specie se consideriamo il fatto che il tema all'ordine del giorno è l'eventuale partenza di Ibrahimovic, uno che ha ritoccato da pochissimo tempo l'ingaggio". Insomma, dire che una delle tantissime opzioni che eventualmente potrebbero far parte del futuro del francese possa essere quella dell'Inter non è fantacalcio. "Dico solo - ha chiuso Caliendo - che se la società bianconera dovesse decidere di disfarsi del cannoniere francese, David avrebbe solo una cosa da fare: scegliersi la squadra in cui giocare...".

 
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