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NEWS JUVENTUS 13/05/2009

Post n°1648 pubblicato il 13 Maggio 2009 da corsivo79

RANIERI, LA JUVE E' INDECISA  
DIEGO E' ORMAI BIANCONERO!  

Il tecnico bianconero non cade dopo il lungo Consiglio di amministrazione ed il suo esonero non è più scontato. La separazione infatti inciderebbe non poco nelle casse della società e non è da escludere una clamorosa conferma dell'allenatore. Tra i quotidiani sportivi, tuttavia, c'è chi dà per scontato il cambio in panchina, ma sul successore non c'è uniformità di giudizio: Spalletti, Conte e Gasperini restano al momento i candidati, ma la verità è che la società non ha ancora preso una decisione. Diego intanto è ad un passo dalla Juve. Dopo una giornata convulsa, tra conferme e smentite, sono arrivate le parole dell'agente e del padre del giocatore a rassicurare i tifosi bianconeri. Papà Djair da Cunha: "Accordo vicino con la Juve. Mancano pochi dettagli. Il Bayern? Non c'è nulla". Il procuratore Petralito: "Diego è un giocatore della Juve". Il presidente Cobolli: "Diego? Blanc ha fatto un bel contratto". Mercato, Thiago Motta e Pizarro nel mirino della Juve. Il brasiliano del Genoa ha una clausola: il suo stipendo raddoppierebbe davanti all'offerta di una grande. E così Preziosi potrebbe cederlo. Il contratto del mediano cileno della Roma scade nel 2010: in caso di arrivo in bianconero di Spalletti è un serio candidato al trasferimento a Torino. Si tratta anche per Kolarov della Lazio, alternativa all'infortunato Molinaro sulla fascia sinistra.



RANIERI, IL CDA PRENDE TEMPO E L'ESONERO NON E' PIU' SCONTATO - La Stampa - Sfiduciato da quasi tutti, tanto da imporre alla società la ricerca di un sostituto, Claudio Ranieri potrebbe restare al governo anche nella prossima legislatura: non è caduto, almeno, nel cda di ieri. Che, di conseguenza, non ha neppure votato il successore, tra Gian Piero Gasperini, Luciano Spalletti e Antonio Conte, i candidati. Di Ranieri s’è occupato il comitato sportivo, ieri eccezionalmente allargato a tutto il consiglio di amministrazione, compreso Carlo Sant’Albano, ad di Exor, il maggior azionista del club  bianconero. Di Ranieri molti consiglieri hanno apprezzato l’impegno, il lavoro. Soprattutto, dopo la partita di San Siro con il Milan, hanno intuito che il tecnico ha ancora in mano la squadra. Così, le somme si potrebbero davvero tirare solo alla fine, come ha detto il presidente Giovanni Cobolli Gigli, uscendo poco dopo le 20 dalla sede bianconera, anche se il cambio di panchina resta l’opzione più robusta. Però, il destino di Ranieri pare non sia segnato: non ieri almeno. Il pensiero del comitato sportivo è stato condensato da Gian Paolo Montali, uno dei componenti: «Ranieri è il nostro allenatore, ha tutta la nostra fiducia, anche in prospettiva futura, e ancora un anno di contratto. Aspettiamo la fine della stagione». Montali, che dopo una carriera da straordinario vincente nella pallavolo ha accettato la sfida di un altro pallone, ha insistito sulla voglia di vincere della Juve : «Oltre alla competenza, noi cerchiamo di metterci anche due altre cose che possono fare la differenza: il cuore e la passione. Lo dobbiamo ai nostri tifosi, a prescindere da tutto quello che si dice». A sentirne le parole, è uno di quelli che vorrebbe pensarci dieci volte prima di licenziare il tecnico: «Le squadre inglesi continuano a essere le migliori in Europa per due motivi: la continuità nella conduzione tecnica e il valore dei giocatori». La scelta, e pure di questo si è parlato, ha i suoi pesi economici, visto che in caso di esonero a Ranieri bisognerebbe comunque liquidare l’ultimo anno di stipendio , oltre il milione di euro. A questo andrebbe aggiunto l’ingaggio del nuovo allenatore, e qui si apre una discreta forbice: Spalletti, già a Roma viaggia sui due milioni di euro, più un altro abbondante per i sei collaboratori; Gasperini e Conte stanno invece sotto al milione. Poi, chiaro, sono state  fatte e verranno fatte valutazioni tecniche sulla capacità di produrre buone giocate e risultati, oltre alla robustezza del carattere per reggere alla pressione. Sempre che ce ne sia bisogno, alla fine.
CDA, 10 ORE DI SUMMIT E UNA SOLA CERTEZZA: DIEGO - Tuttosport - Tantissima carne al fuoco, anche quella delle terga che dovrà sedere sulla panchina bianconera nella Juventus 2009-2010. Nove ore e mezza, prima il cda, poi una lunga seduta del Comitato sportivo. Conti in ordine e calma olimpica sui rumors tedeschi sulla vicenda Diego, alla fine. Ma nelle sedute prendono la parola tutti, nel comitato sportivo, che segue la riunione in cui si chiudono conti in ordine (grazie alla Champions semestrale da +7,1 milioni, previsioni di chiusura in pareggio dell’esercizio). Una cosa è sicura: le bocche restano cucite, le gole sono molto meno profode di altre sedute passate del cda della Juve. Top Secret: la materia che riguarda il nome del futuro allenatore è delicatissima. E John Elkann aveva detto chiaro e tondo: «Poche parole, più fatti». Un diktat che sembrano rispettare appena usciti dalla seduta fiume i protagonisti.
LE VOCI DI FUORI - Il presidente Cobolli Gigli alla fine parla: «Abbiamo preso atto della bella gara di Milano e ora concentrarci per chiudere bene. Le voci su Diego che andrebbe al Bayern? Noi abbiamo pensato che Blanc ha fatto un buon contratto… (contratto fatto, dunque, ndr) Ranieri? Ho detto: tiriamo le somme alla fine e così faremo. Se Ranieri vincesse tutte le gare? Se le perdesse? E se stasera andassi a cena con la Bellucci… (beato e complimenti, ndr) L’ultimo cda per me? Non esageriamo: noi ci mettiamo cuore e passione per soddisfare i tifosi, che è la coda più importante. Stadio? Blanc ha fatto tutti i passi giusti. Saranno rispettate le date».
Il consigliere Montanaro: «Ranieri fino alla fine è il nostro allenatore». Montali, membro in uscita: «Siamo gente che lavora: il cda e il comitato sono  durati così tanto perché c’erano tante cose da prendere in considerazione. Ranieri? E’ il nostro allenatore e gode della fiducia anche per il futuro, ha firmato un contratto…»
LE VOCI DI DENTRO - Parole, ma pochi concetti per quelli si dovrà attendere ancora, si deve scavare, si devono aprire le gole profonde. Per il momento tutto è… trop secret.
TECNICO JUVE, CRESCONO LE QUOTAZIONI DI CONTE - Tuttosport - Hanno parlato, discusso, esaminato, ma per il momento non hanno deciso. Dai consiglieri d’amministrazione della Juventus o, meglio, dalla parte scelta di loro che costituisce il Comitato Sportivo, non è uscito il nome del nuovo allenatore. Dopo quasi sette ore di riunione sono maturati tre fondamentali elementi. Primo: se Ranieri dovesse cogliere il secondo posto non sarebbe da escludere una clamorosa riconferma sulla panchina della Juventus, anche se l’ipotesi rimane remota. Secondo: l’unica indicazione emersa è che il successore di Ranieri, e qui il divorzio torna a essere contemplato, dovrà rappresentare una guida tecnica stabile, riconosciuta dai giocatori e con il carisma necessario per gestire un gruppo costituito da campioni. Terzo: non possono essere più commessi errori nella campagna acquisti, perché se l’obiettivo è competere con i grandi club europei è necessario investire sulla qualità senza più fallire alcuna mossa ( vedi Almiron, Tiago e Poulsen, citati durante il consesso come passi falsi da non ripetere). Quindi? Quindi, la corsa per il dopo Ranieri rimane aperta. Anzi apertissima, perché il nome di Antonio Conte, sceso negli ultimi giorni, ha ripreso quota, anche in virtù dell’appoggio della tifoseria e della forte sponsorizzazione del ds Alessio Secco che, tuttavia, ieri pomeriggio non ha partecipato al Comitato Sportivo, nonostante in un primo momento fosse prevista la sua presenza. Certo prendendo in esame l’allenatore del Bari, Gian Piero Gasperini e Luciano Spalletti ( i tre candidati alla panchina bianconera), l’identikit delineato durante la riunione ( vedi punto 2) sembra assomigliare maggiormente alla figura del romanista. Ma la sensazione è che tutto sia ancora aperto, tutto possa ancora succedere. E non solo alla Juventus, perché un tecnico come Spalletti ( così come lo stesso Gasperini) è nel cono d’interesse del Milan, sicché potrebbe pure diventare una questione di tempismo.
JUVE-GASPERINI A UN PASSO DAL SI' - Corriere dello Sport - Gian Piero Gasperini è sempre più sicuro di allenare la Juventus. Se ieri le percentuali erano all’80 per cento, adesso siamo saliti al 90-95. Una conferma importante è arrivata proprio dalle mosse del Genoa che ha contattato Marco Giampaolo per la successione. Enrico Preziosi, inter­venuto alla tv genovese Primocanale, ha continuato a negare l’addio («Gasperini resterà per tre anni l’allenatore del Genoa. E adesso basta. Ci siamo stufati di parlare di questa storia» ) ma nei fatti i suoi uomini si stanno muovendo alla ricerca di un sostituto. Giampaolo, legato al Siena fino al 2010, è rimasto lusingato dalla chiamata. Ma ha preso tempo per due motivi: perché aspetta la Roma e perché ha promesso all’altra squadra di Genova, la Sampdoria, di non prendere accordi con nessuno fino a dopo la finale di Coppa  Italia, che si gioca stasera all’Olimpico. La so­stanza comunque non cambia: il Genoa sa perfettamente che Gasperini è arrivato a un passo (forse mezzo) dalla Juve. A dispetto di un contratto fino al 2012, a dispetto delle rabbiose parole del presidente e a dispetto persino dei bookmakers, che vedono ancora favorito Spalletti, l’intesa tra le due società non sarà un problema: il Genoa ha ottimi rapporti con la Juventus (in particolare con il ds Secco).
PREZIOSI: "GASPERINI RESTA. E NON SONO UN BUFFONE" - Tuttosport - Gian Piero Gasperini resterà al Genoa, per il tecnico non c'è all'orizzonte alcun approdo alla Juventus. Enrico Preziosi non perde occasione per ribadirlo. Con forza. Stavolta il presidente rossoblù lo ha fatto a Radio Radio: «Resta a Genova, lo dice lui e lo dico io che ho un contratto di tre anni con l'allenatore». «Anzi- ha poi aggiunto- parlavamo ieri sera di aumentare per un altro anno. Non sono comunque mai stato contattato dalla Juventus, nè da altre squadre, nè il sottoscritto ha avuto contatti con Secco o altri dirigenti. Gasperini da Genova non si muove, lo ribadisco e non voglio fare la figura del buffone...».
PAPA' DIEGO: "ACCORDO VICINO CON LA JUVE, MANCANO POCHI DETTAGLI" - Adkronos - ''Mancano solo piccoli dettagli''. Diego e' vicinissimo alla Juventus: lo dice Djair da Cunha, padre e procuratore del 24enne talento brasiliano del Werder Brema. ''Penso che in 3 o 4 giorni risolveremo la questione che va avanti gia' da una ventina di giorni. Abbiamo 3 parti coinvolte: il Werder, la Juventus e Diego, che ricevera' una percentuale sulla cessione. Sono fiducioso e credo che il trasferimento sara' molto positivo per Diego'', dice al sito Globoesporte.com. Djair smentisce le voci secondo cui avrebbe raggiunto un accordo con il Bayern Monaco. ''Sono il rappresentante ufficiale di Diego, non c'e' nulla'', dice.
DIEGO, CONTATTO JUVE-BAYERN. I TEDESCHI: "NON LO VOGLIAMO" - Tuttosport - «Mancano solo pochi dettagli, tra tre o quattro giorni chiudiamo». È il papà di Diego, Djair da Cunha, a tranquillizzare i tifosi della Juventus dal sito di Globo Esporte. La trattativa tra il fantasista del Werder Brema e i bianconeri è quasi conclusa, ma soprattutto le voci di un accordo in parallelo con il Bayern Monaco sono false: «Non c'è niente di vero».
CONTATTO BAYERN-JUVE - C'è stato un contratto tra Juventus e Bayern per il tramite dell'agente Petralito, in cui si è chiarito il fatto che quelle della Bild erano solo speculazioni. La società tedesca lascia così di fatto il campo libero alla Juve per l'annuncio dell'affare. A conferma di questo l'intervista di Rumenigge (che in passato aveva accusato pesantemente la Juve per l'avvicinamentio al francese Sagnol) all'emittente televisiva tedesca Premiere: «In questo momento il Bayern è concentrato sulla scelta dell'allenatore per la prossima stagione». Anche se ormai certo che sarà Van Gaal il prossimo tecnico dei tedeschi.
L'AGENTE: "DIEGO E' UN GIOCATORE DELLA JUVE" - Esclusiva Telelombardia - L'agente Fifa Giacomo Petralito, che cura gli interessi di Diego, è intervenuto in esclusiva durante la trasmissione Azzurro Italia parlando del passaggio del suo assistito alla Juventus.
La trattativa per Diego è quasi conclusa?
No, la trattativa è finita, Diego è un giocatore della Juve
Le cifre sono quelle circolate in questi giorni?
Non posso confermare le cifre, posso dire che Diego ha raggiunto un'accordo con la Juventus per 5 anni
La Juventus deve attendere per l'annuncio ufficiale?
Lo deve dire la società, non sono cose che spettano a me, dalle 11 e 30 di sera del 6 maggio c'è un accordo con la Juventus e Diego è un giocatore della Juve
Anche altre società hanno cercato il giocatore, è vero?
Tante squadre erano interessate, è stata la direzione juventina a volere subito l'operazione Diego. Se non si fossero mossi prima i dirigenti il giorno dopo la Juve avrebbe perso il giocatore, sarebbe andato al Bayern Monaco
Se Ranieri non dovesse essere il prossimo allenatore, per Diego potrebbe cambiare qualcosa?
Per lui il tecnico futuro è indifferente
Diego è conscio delle difficoltà del campionato italiano e che la Juve con il suo acquisto si aspetta di tornare protagonista? Qual è il suo stato d'animo dopo questo trasferimento?
Diego ha una mentalità vincente e sono convinto che uno con le sue caratteristiche possa solo migliorare
Non ha paura della coesistenza con Del Piero?
Diego può giocare con Del Piero e Amauri, con Del Piero e Trezeguet, per lui è indifferente, è un giocatore polivalente
GASPERINI PORTA THIAGO MOTTA ALLA JUVE - Corriere dello Sport - Gasperini + Thiago Motta = Juve. Ecco l'operazione che la dirigenza bianconera starebbe cercando di risolvere in questi giorni, secondo quanto riportato stamane dal Corriere dello Sport. A fine stagione, infatti, l'attuale allenatore del Genoa dovrebbe trasferirsi a Torino , portandosi dietro il faro del centrocampo genoano. La società juventina ha qualche perplessità sul giocato­re perché teme di ripetere l’errore fatto con Andrade: comprato e poi perso per col­pa degli infor­tuni. Ma le garanzie del nuovo allenatore, che al Genoa l’ha ricostruito grazie al suo staff di preparatori, cambieran­no lo scenario. Preziosi in questi giorni è molto nervoso. E non solo per la questione della guida tecnica. Dando per scontata la partenza di Milito, il presidente ha paura di perdere anche Motta. Questo per una clausola del contratto firmato nel settembre scorso, quando nes­suno avrebbe scommesso sul rilan­cio di Thiago: in caso di offerta da un grande club, Motta ha diritto al raddoppio dello stipendio (da 1,3 milioni netti a 2,6). Troppi soldi per il Genoa, soprattutto se dovesse fal­lire l’aggancio alla Champions Lea­gue. La trattativa non è in di­scesa per la Juve, che non naviga nell’oro. Motta, che compirà 27 an­ni ad agosto, costa intorno ai 12 mi­lioni. Ma ad abbattere la spesa cash può intervenire Raffaele Palladino, in comproprietà dai due club. Lo scorso anno il Genoa ha pagato 5,5 milioni per la metà. Dopo una stagione positiva, la seconda parte di Palladino va­le 7-8 milioni. Su que­ste basi (Palladino + 4/5 milioni) l’affare è realizzabile. Più diffi­cile che i contanti ar­rivino da Tiago (senza l’acca) che è stato richiesto dal Marsiglia di Deschamps in prestito. L’altra possi­bilità, invece, è che il Genoa riscat­ti la metà di Criscito, preso in pre­stito nel 2008, per 5,5 milioni. An­che in questo caso Motta divente­rebbe un acquisto sostenibile, ma il ds Secco preferirebbe riportare Criscito a Torino perché ha urgen­te bisogno di un esterno sinistro. In quest’ottica si spiega il recentissi­mo sondaggio con Andrea Dossena, che il Liverpool è disposto a mette­re sul mercato: magari solo in pre­stito con diritto di riscatto a favore della Juve, per evitare antipatiche minusvalenze dopo l’investimento di 10 milioni di un’estate fa.
PIZARRO IN REGIA, L'ULTIMA IDEA DELLA JUVE - Tuttosport - C’è chi da tempo ipotizza un clamoroso scambio di panchine che porterebbe Luciano Spalletti in bianconero e Claudio Ranieri in giallorosso. Incuriosisce in tal senso la posizione di David Pi­zarro, che tra un anno si svincolerà dai giallorossi e quin­di seriamente candidato alla cessione fin dalla prossima estate. Il cileno è un fedelissimo di Spalletti e per certi ver­si un eterno candidato al trasferimento alla Juve . Consi­derata l’incedibilità di Daniele De Rossi, la necessità di rilanciare un Alberto Aquilani assai deprezzatosi dopo questa sfortunata stagione (il rinnovo sarebbe questione di giorni) e la crescita di Matteo Brighi, la Roma su Pi­zarro sembra avere un atteggiamento molto possibilista. Il cileno dal punto di vista tattico è compatibile con Diego, perché in grado di recapitargli il pallone nella pros­simità dell’area, cosa indispensabile per sfruttare la gran­de capacità d’inserimento del brasiliano. Un po’ meno, compatibili, lo sono forse dal punto di vista fisico: nessu­no dei due è un corazziere. Le possibilità di vedere Pizarro in bianconero restano comunque buone e potrebbero aumentare sensibilmente se - come detto - Spalletti approdasse sulla panchina della Juventus.
JUVE, A SINISTRA C'E' KOLAROV - Tuttosport - La Juventus sta provando a fare qualcosa di sinistra. Senza dirlo troppo in giro , perché in certi casi il silenzio è d’o­ro, proprio come certe va­lutazioni. Quella di Alek­sandar Kolarov è alta il giusto, si parla di 7-8 milioni, ma ogni trat­tativa che coinvolga Clau­dio Lotito nei panni di venditore è garanzia di sorprese (il precedente di Oddo insegna). La Juve tutte queste cose le sa, ma allo stesso tempo si è con­vinta che il ventitreenne serbo possa essere l’uomo giusto per rinforzare la fascia, nel caso appunto quella di sinistra. La que­stione è legata fino a un certo punto alle condizio­ni fisiche di Cristian Mo­linaro (che dovrà rimane­re inattivo per quattro mesi, ma il periodo estivo limiterà a termini accet­tabili la sua assenza), semmai lo è alla volontà di rinforzare un reparto che anche in assenza di infortuni qualche lacuna l’ha manifestata. In effetti a rischiare la conferma è Paolo De Ceglie, risultato alla resa dei conti inferio­re a Molinaro in fase di­fensiva, senza riuscire a proporre nulla di più del compagno nella metà campo altrui. Di fatto og­gi alla Juve valutano De Ceglie un buon rincalzo, ma la convinzione è che per colmare il famoso gap con l’Inter ed essere mag­giormente competitivi in Europa serva di più.

 
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