JUVENTUS

DOMANI LA TRASFERTA DI FIRENZE

JUVE-DEL PIERO SEPARATI IN CASA

Si rincorrono le voci su un possibile divorzio tra il capitano e la Juve. Non c’è sintonia fra le parti. Rottura evidente sul contratto, l'ombra del Milan avanza. Una volta si sprecavano sorrisi, strette di mano, convenevoli. Adesso c’è molta freddezza tra il giocatore e i dirigenti. Domani la delicata trasferta di Firenze. Nocerino: "Ero già dei viola, ma la Juve è la mia vera chance". Mutu ringrazia i bianconeri: "Sarei rimasto anche in B. Ai Moggi, padre e figlio, devo molto. Merito loro se ho svoltato". Domenech non lo convoca e ora Trezegol vuole lasciare la nazionale.



JUVE E DEL PIERO VICINI AL DIVORZIO - Il Giorno - COME E’ DURA la vita del numero dieci: la gente li ama, gli sponsor li corteggiano, i presidenti non ne possono fare a meno, ma quando si parla di rinnovi di contratti, ahimé, iniziano i problemi. Insomma, croce e delizia, appunto Del Piero e Rosina, due destini agli antipodi sotto la Mole. Se Pinturicchio è ai ferri corti con la Juventus, ieri, Rosinaldo, come amano chiamarlo da queste parti, dopo una lunga querelle, ha trovato l’intesa con il Torino fino al 2011: guadagnerà 800 mila euro a stagione, più 200 mila di premi, mica noccioline. «Ora sono felice — ha detto Rosina — la mia è stata una scelta di cuore, vorrei diventare una bandiera».  «Il mio cocco è tornato, possiamo sognare l’Europa», gli ha fatto eco il presidente Cairo. Insomma, una favola a lieto fine.  Di tutt’altro umore, invece, Del Piero. Il capitano bianconero è turbato, la trattativa per il prolungamento del contratto in scadenza a giugno del 2008 non decolla. Anzi, passano i giorni e le parti si allontano, sempre più ferme sulle loro posizioni. E così, ieri mattina, a dimostrazione che la tensione corre sul filo, Alex, uscendo dal campo al termine della consueta seduta di allenamento a malapena ha salutato l’ad Blanc e il ds Secco, presenti a Vinovo. Pinturicchio non li ha quasi degnati di uno sguardo, accennando un saluto freddissimo più per educazione che per piacere, segno che i rapporti con la società sono ai minimi storici. Una volta, sorrisi, strette di mano e convenevoli si sprecavano. Altri tempi, verrebbe da dire. E così quello che sembra un rinnovo scontato, quasi una formalità per una bandiera come Del Piero, rischia di trasformarsi in uno psicodramma. Al momento ipotizzare una rottura non sarebbe la solita bomba di mercato anacronistica. La possibilità che il capitano della Juventus si liberi a parametro zero a gennaio sono molto elevate. Da una parte, ci sono le richieste del giocatore, intenzionato non solo a strappare un biennale “non di fine carriera” su per giù alle stesse cifre attuali, o almeno alle medesime condizioni ottenute dagli altri big, ma anche di ottenere rassicurazioni di ordine tecnico (poca panchina e pochi cambi, come invece è capitato nella gestione Capello e in nazionale con Lippi e Donadoni). Dall’altra, le esigenze di una società, proiettata verso il futuro, desiderosa di tagliare gli ingaggi (meno 20%), di razionalizzare i costi e soprattutto di programmare la prossima campagna acquisti con serenità e lungimiranza, senza veti, magari acquistando un giovane numero dieci (nelle ultime due stagioni sono sfumati gli arrivi di Antonio Cassano e Giuseppe Rossi), senza causare strappi all’interno dello spogliatoio. E così vista l’aria che tira, Del Piero si sta guardando intorno. Da Milano, sponda rossonera, arrivano i primi segnali. E dopo la dichiarazione di stima di Ancelotti, anche Nesta si è aggiunto al coro: «Se arrivasse, sarei contento». ANCHE Cesare Maldini lo vedrebbe bene al Milan: «Ancelotti lo conosce bene, lo ha avuto ai suoi ordini alla Juve. Se lui ha detto così, vuol dire che ne è convinto. Comunque credo sia una provocazione». Fatto sta che il tempi stringe e il popolo bianconero sta iniziando a mormorare, consapevole che qualcosa si sta rompendo.
DEL PIERO, TRATTATIVA BLOCCATA: LA FIRMA E' LONTANA - Repubblica Torino -  Va bene che la Juventus è abituata a ottenere quello che vuole all´ultimo minuto, ma mentre il Toro ha risolto in tempi ragionevoli la faccenda Rosina, la partita tra il club bianconero e Alessandro Del Piero continua a non sbloccarsi. Il contratto dell´altro numero 10 della città è in scadenza nel prossimo giugno ma le distanze tra le parti rimangono sensibili. Nei giorni scorsi, Stefano Del Piero e Alessio Secco si sono sentiti per fissare un nuovo appuntamento (sarà il quarto di una serie cominciata ad agosto): è stato impossibile trovare una data libera per la prossima settimana, per cui l´incontro dovrebbe venire programmato per la settimana successiva, con il campionato fermo e Del Piero probabilmente fuori dalla nazionale di Donadoni. In ogni caso, il capitano bianconero non parteciperà direttamente alla trattativa, come vorrebbe la società: il negoziato continuerà a essere gestito da Stefano, mentre Alessandro interverrà solamente quando si tratterà di mettere la firma sul contratto, sempre che quel giorno arriverà. Intanto, Pinturicchio ha incassato con sottile soddisfazione il messaggio di stima (e anche qualcosa di più) che Carlo Ancelotti gli ha spedito da Milano e che ieri è stato sottoscritto anche da Alessandro Nesta. Di sicuro, più passano i giorni e più la situazione di Del Piero si rafforza: i tre milioni che offre la Juve erano e restano troppo pochi per trattenere l´uomo simbolo della società. Intanto, David Trezeguet sta meditando di lasciare la nazionale: «Mi prendo due mesi per decidere», ha detto all´Équipe il centravanti dopo la mancata convocazione da parte di Domenech. «Ho segnato sette gol in sei partite: se è il rendimento che conta, più di così non posso fare. Sono stufo di passare il mio tempo chiedendomi se sarò titolare con la Lituania: se c´è qualcosa che non va, me lo si dica in faccia una volta per tutte».
TREZEGOL NON CONVOCATO, VUOLE LASCIARE LA NAZIONALE - La Stampa - Due mesi di tempo per decidere se continuare a vestire la maglia della Francia o dire addio alla Nazionale. David Trezeguet è furibondo cone il ct Domenech che l’ha escluso dal doppio impegno di qualificazione a Euro2008 contro Far Oer e Lituania e riflette sul suo futuro. «Mi do due mesi di tempo per decidere. C’è un limite a tutto. Anche se verrò convocato per l’ultimo match contro l’Ucraina dovrò comunque riflettere», ha detto l’attaccante in un’intervista a L’Equipe. E ha aggiunto: «Non capisco. Domenech ha detto che chiama i giocatori in base al loro rendimento con le squadre di club. Ho segnato sette gol in sei partite, non posso fare di meglio». Domenech ha motivato la sua decisione parlando della «concorrenza» nel reparto d’attacco. «Quando un giocatore è titolare nella Juventus, nel Milan o nel Barcellona dovrebbe essere convocato tutte le volte - ha detto David -. La misura è colma, è necessario che il ct mi dica le cose in faccia». Anche Del Piero attende chiarezza da Donadoni e si prepara a fare ancora una volta il trequartista. Domani a Firenze verrà utilizzato dietro le punte che saranno Trezeguet e Iaquinta, pienamente recuperato. Almiron sostituirà Zanetti, squalificato.
NOCERINO: "ERO PRATICAMENTE IN VIOLA" - goal.com - Domenica si giocherà a Firenze la tanto attesa sfida, molto sentita anche dalle due tifoserie, fra Fiorentina e Juventus, due squadre rivali ma allo stesso tempo legate da un via vai di giocatori e ce n'è anche uno che domenica indosserà la maglia bianconera ma che è stato ad un soffio dall'indossare quella viola. Mercoledì il ds gigliato Corvino aveva rivelato dei retroscena sulla trattativa estiva per portare Antonio Nocerino alla corte di Prandelli, trattativa sfumata all'ultimo secondo. Nocerino conferma il tutto. "Sì, ero praticamente viola - ha detto il giocatore juventino ai microfoni di Juve Channel - Ero per strada verso Firenze quando mi telefonò Alessio Secco (il ds bianconero, ndr) che mi disse di fare dietro-front e di raggiungere la squadra nel ritiro di Pinzolo". Il rimanere alla Juventus non è però stato accolto male dal giocatore, anzi... "La Juve è la mia vera chance - ha detto - e me la giocherò al meglio. Devo solo ringraziare Ranieri per la fiducia che mi ha concesso e i miei compagni che mi hanno accolto benissimo. Io come Gattuso? Certi accostamenti mi fanno sorridere. Io non sono ancora nessuno, devo ancora dimostrare tutto".
ZANETTI SALTA FIRENZE - Uno dei protagonisti annunciati non sarà in campo nella grande sfida di domenica pomeriggio. Cristiano Zanetti salterà per squalifica la gara contro la Fiorentina, squadra nella quale è cresciuto e si è fatto conoscere, in particolare nell’anno in cui sedeva in panchina Claudio Ranieri. Il centrocampista toscano paga la quarta ammonizione rimediata nel derby di domenica scorsa. Nessun problema invece per gli altri bianconeri puniti con il giallo contro il Torino. Nedved e Nocerino salgono a due. Per Trezeguet, sanzionato per essersi tolto la maglia dopo il gol partita, si tratta invece del primo cartellino stagionale. In compenso tornerà a disposizione Jonathan Zebina che ha scontato i quattro turni rimediati dopo Cagliari. Nessuno squalificato invece tra i viola di Prandelli. 
A 48 ORE DA FIRENZE - juventus.com - Domenica pomeriggio si apre l’ottobre bianconero. Un nuovo mese che inizia così come si era chiuso il precedente: con una sfida molto attesa dai tifosi. Dopo il successo nel derby con il Torino, la Juventus è attesa dalla sfida in casa della Fiorentina per il big match della 7ª giornata d’andata di Serie A. Senza il seguito dei propri tifosi, dopo la decisione del Ministero degli Interni che ha chiesto la chiusura del settore ospiti, Ranieri e i suoi ragazzi si troveranno ad affrontare una della formazioni che ha fatto meglio in questo inizio di stagione. I viola sono infatti terzi in classifica, staccati di un solo punto dai bianconeri e due dall’Inter capolista. Inoltre sono reduci dal passaggio del turno in Coppa Uefa al termine della lunga battaglia con il Groningen, decisa solo ai calci di rigore dopo 120 minuti tirati. Dopo un anno d’assenza torna una delle gare più attese, soprattutto per la rivalità decennale. Condita quest’anno dalla presenza di tanti ex. Assente Zanetti (squalificato), sulla sponda bianconera ci sono Ranieri e Chiellini, a cui risponderanno mister Prandelli, Balzaretti, Mutu e Vieri. Senza dimenticare Alessandro Del Piero. Quando vede la Fiorentina, il capitano si scatena, come già successo tante volte in passato. Tra i tanti, sono soprattutto due i momenti indimenticabili: il famoso gol al volo del 1994 (contro la squadra diretta proprio da Ranieri!) o la tripletta in Coppa Italia nel 2006 che gli ha permesso di diventare il bomber bianconero di tutti i tempi. Un po’ di numeri. I confronti diretti con i viola sono stati 152, con un bilancio che sorride ai colori juventini: 69 vittorie a 35 (quasi il doppio!), 48 i pareggi. Ancora più netti prendendo solo i tornei di A a girone unico: 63 a 30, di cui 45 a 5 a Torino. L’ultimo confronto a Firenze ha visto il successo bianconero per 2-1 con reti di Trezeguet e Camoranesi.
SANTANA OUT PER LA JUVE - Repubblica web - L'esterno della Fiorentina, Mario Alberto Santana, salterà la gara con la Juventus di domenica prossima. L'argentino si è infortunato ieri sera durante la gara di Coppa Uefa con il Groningen, e secondo quanto comunicato dal club viola sul proprio sito, ha riportato una contrattura alla coscia la cui entità sarà valutata in modo definitivo lunedì prossimo, quando saranno eseguiti gli accertamenti diagnostici.
MUTU: "CON LA JUVE SAREI RIMASTO ANCHE IN B. DEVO MOLTO AI MOGGI. - La Stampa - Adrian Mutu, domani c’è Fiorentina-Juventus: avrebbe mai immaginato di sfidare una neo-promossa?
«Mai».
Per i tifosi bianconeri, la sua partenza è una ferita che continua a sanguinare.
«Li ringrazio. Io, a quella società e a quei dirigenti - parlo dei vecchi; di Luciano, soprattutto - devo molto. Mi hanno raccolto in un momento delicato della mia carriera. Mi hanno aiutato a svoltare».
Chi ha conosciuto dei nuovi?
«Alessio Secco. Con Alessandro Moggi, il mio procuratore, e Pantaleo Corvino, il ds della Fiorentina, ha definito l’operazione».
Moggi padre e figlio, la Gea, Calciopoli...
«Se devo essere sincero, ci ho capito poco. E ancora meno mi pare che ci abbiano capito i giudici che hanno confezionato le sentenze».
Ha pensato di seguire la Juve in B?
«A un livello molto superficiale. Non c’era più la Triade e c’era, in compenso, la possibilità di rimanere in A. In una piazza come Firenze, per giunta. Ho scelto Prandelli, l’allenatore che avevo avuto a Parma. Straordinario. Ecco: fosse stato il tecnico della Juve, per uno come lui avrei accettato pure la retrocessione. Ma solo per lui».
Mi racconti la sua Juve.
«È stata la squadra più forte in cui abbia giocato. Massacravamo tutti. Lo scudetto del 2005 è stato un regalo, visto che giocai sì e no mezz’ora con il Cagliari, l’ultima giornata. Ma l’altro, me lo sono proprio guadagnato: 32 presenze, 7 gol».
Gli arbitri?
«Prima di giocare nella Juve, l’ho affrontata da avversario. Mai notato nulla di scandalosamente protettivo».
Ibrahimovic, Trezeguet, Mutu: mica male, come tridente.
«E me lo domanda? Con Capello ho fatto il Nedved, il Camoranesi, il Del Piero. Mi ha allargato l’orizzonte».
Del Piero: una bandiera, ma anche un tappo.
«Portare via Alessandro dalla Juve è come portare via Firenze dalla Toscana. Non si può».
Il suo idolo?
«Hagi. Dribblava il mondo, tutti i ragazzi romeni l’hanno sognato e venerato».
Il suo ruolo?
«Sono nato “dieci”. Mi muovevo dietro gli attaccanti. È un ruolo che non c’è più. Oggi mi arrangio da seconda punta».
Dicevano di lei: grandissimo, ma dalla cintola in giù...
«Se allude alla coca e al sesso, ci sono passato e mi sono bruciato. Per fortuna, ne sono uscito in tempo. Ho due figli, aspetto il terzo, mi sono laureato in giurisprudenza a Bucarest, ho conosciuto Consuelo, ho ritrovato Prandelli. Con tutto il rispetto, non penso di essere male neppure dalla cintola in su».
I nervi?
«Ogni tanto mi scappa la frizione. La scorsa stagione, mi hanno rifilato tredici gialli: a occhio, un record. Non sono un santo. Sono uno che si immedesima nella maglia che indossa».
La popolazione romena in Italia è raddoppiata: si è mai chiesto il perché?
«La scintilla è il lavoro. Non dimentichi che a Bucarest vivono trentamila italiani. Siamo fatti gli uni per gli altri».
Noi mafiosi, voi zingari...
(sorride)«Per questo filiamo d’amore e d’accordo».
E della guerra che il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, ha dichiarato ai lavavetri che mi dice?
«Dico che anche quello del lavavetri da semaforo è un mestiere. E, per questo, andrebbe regolamentato. A patto che se un automobilista dice no, deve essere no».
Un aggettivo positivo per noi italiani?
«Siete solari».
E uno negativo?
«Siete presuntuosi».
Cosa manca alla Fiorentina per arrivare allo scudetto?
«La continuità dei risultati. Un briciolo d’esperienza».
Con il Gröningen è stata dura.
«L’eliminazione diretta non fa prigionieri. Serve un approccio diverso. Sì, è stata dura. Supplementari, rigori. L’Europa è piena di mine vaganti. La Coppa Uefa non sarà più quella di una volta, ma delle quattro italiane in lizza siamo rimasti solo noi. Segno che il vostro campionato resta d’alto livello, ma non è più il massimo».
Mutu chioccia dei Pazzini e dei Montolivo: questa, poi...
«Chioccia è esagerato. In fin dei conti non ho che 28 anni. Sono il loro fratello maggiore. Insieme, ci si diverte un sacco».
È stato difficile conquistare Firenze?
«Il fiorentino è molto esigente. E poi io venivo dalla Juve, rivale storica della città. Se però in campo dai tutto, anche a Firenze fanno presto a cambiare idea».
Ritroverà Ranieri.
«L’ho avuto al Chelsea. Grande allenatore, splendida persona. Credeva in me, nelle mie qualità. Fra i miei ricordi più cari di quel periodo non proprio felicissimo, c’è anche una sua battuta: “Adrian, ho comprato una Ferrari e adesso giochi come una Cinquecento”».
Capello?
«Un vincente. Calciopoli o no, ha preso la Juve e l’ha tenuta sempre in testa».
Mourinho?
«Bravo, ma arrogante».
Cos’ha, Prandelli, di così speciale?
«Allena il giocatore senza dimenticare l’uomo. Penso che avrebbe recuperato persino Adriano. Ci ho giocato a Parma. Un fenomeno».
Il futuro di Mutu?
«Ho un contratto con la Fiorentina che scade nel 2011. Il progetto mi intriga parecchio. Vorrei portarla allo scudetto e, già che ci siamo, farmi un Mondiale. Sono fermo agli Europei del 2000. Troppo poco».
E a fine carriera?
«Mi vedo allenatore».
Addirittura?
«Sono un tipo passionale, in campo e fuori. Il calcio è stato la mia prima vita. Qualcosa mi dice che sarà anche la seconda».
AL FRANCHI ARBITRA RIZZOLI - Fiorentina-Juventus, big match della 7ª giornata d’andata di Serie A, sarà diretto da Nicola Rizzoli. I bianconeri trovano per la prima volta in stagione – ma anche in Serie A – l’arbitro bolognese. I tre precendenti sono tutti riferiti all’annata passata e tutti in trasferta. La prima nell’esordio in Coppa Italia, a Bari, contro il Martina (vittoria 3-0). Le altre due sfide nel campionato di B. L’1-1 di Napoli e lo storico 1-5 di Arezzo che ha decretato la matematica promozione. Sono sei le gare dei toscani, con un bilancio di tre vittorie, un pareggio e due sconfitte. L’ultima risalente al febbraio scorso, un pareggio per 1-1 in casa della Reggina. All’Artemio Franchi, Rizzoli sarà coadiuvato dagli assistenti Felice Strocchia e Sandro Rossomando. Il quarto uomo sarà Andrea De Marco.
LE PROBABILI FORMAZIONI DI FIORENTINA-JUVE - Datasport - Le probabili formazioni di Fiorentina-Juventus, gara valida per la 7.a giornata di Serie A, in programma domenica alle 15.
Fiorentina (4-3-3): 1 Frey; 21 Ujfalusi, 2 Kroldrup, 5 Gamberini, 17 Balzaretti; 22 Kuzmanovic, 4 Donadel, 18 Montolivo; 7 Semioli, 29 Pazzini, 10 Mutu. A disposizione: 12 Lupatelli, 3 Dainelli, 23 Pasqual, 11 Liverani, 19 Gobbi, 9 Osvaldo, 32 Vieri. All. Prandelli.
Juventus (4-4-2): 1 Buffon; 21 Grygera, 33 Legrottaglie, 3 Chiellini, 28 Molinaro; 7 Salihamidzic, 23 Nocerino, 4 Almiron, 11 Nedved; 10 Del Piero, 17 Trezeguet. A disposizione: 12 Belardi, 2 Birindelli, 5 Zebina, 19 Criscito, 30 Tiago, 9 Iaquinta, 20 Palladino. All. Ranieri.
BILANCI FALSI: INTER E MILAN A GIUDIZIO! IL GIUDICE: "I CONSUMATORI SONO PARTE LESA" - Repubblica -  Inizierà il prossimo 23 ottobre l´udienza preliminare sui presunti bilanci gonfiati di Milan e Inter. Lo ha stabilito il gup di Milano Di Lorenzo, che ha notificato agli indagati la fissazione dell´udienza. Rischiano il processo il numero due del Milan, Adriano Galliani, e gli amministratori delegati dell´Inter Mauro Gambaro e Rinaldo Ghelfi. L´accusa è di falso in bilancio e ne devono rispondere anche le due rispettive società per «responsabilità oggettiva». Il pm Carlo Nocerino ha indicato tra le parti offese anche il Codacons, il comitato di consumatori che aveva dato il via all´inchiesta con un esposto nel luglio del 2006. Stando alla loro denuncia, lo scudetto per il campionato 2005-2006, doveva essere attribuito alla Roma.