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News 15/05/2009

Post n°1650 pubblicato il 15 Maggio 2009 da corsivo79

TEVEZ-XABI ALONSO SOGNI JUVE

Cobolli Gigli annuncia che ci sono ancora soldi da spendere per altri assi e intanto da Manchester rimbalza una clamorosa indiscrezione di mercato: la Juve sarebbe fortemente interessata a Carlitos Tevez. Ritorno di fiamma anche per Xabi Alonso. Lo spagnolo del Liverpool trattato a lungo in estate e a gennaio, resta il primo obiettivo. Piace Asamoah, anche se ha meno esperienza. Per la difesa seguiti Kjaer, Dossena e Zuniga. Per l'attacco continua la sfida con l'Inter per Quagliarella. Montali parla del caso Ranieri, di mercato e dei possibili cambiamenti a livello societario: "Tenere Ranieri? Non è un problema di soldi per la Juve. Claudio ha lavorato bene, ma a fine stagione si fa il punto sulle motivazioni. Diego un acquisto all'inglese. Lapo presidente? Sarebbe bello". E Lapo Elkann ne sarebbe felice: "Sogno la Juve".

JUVENTUS SCATENATA, ASSALTO A TEVEZ - Tuttosport - Tifosi bianconeri, tenetevi forte: la Juventus sta pensando a Carlos Alberto Tevez, 25 anni, argentino, fuoriclasse del Manchester United che dopo la finale di Champions può lasciare l’In­ghilterra se Alex Ferguson non gli rinnova il contratto. Il suo cartellino costa trenta milioni ed è di proprietà del suo agente. Che non fa scon­ti ma è disponibilissimo ad iniziare un discorso costrutti­vo. Per ora l’attaccante è un sogno visto il costo ma Alessio Secco e Jean Claude Blanc ci proveranno.
JUVE, IL TERZO COLPO PUO' ESSERE XABI ALONSO - Corriere dello Sport - La Juve  è attivissima sul mer­cato. E le parole di Cobolli Gigli sono soltanto la conferma del fatto che Blanc, Secco e Ca­stagnini stanno lavorando in Italia e in Europa. Fabio Canna­varo e Diego da Cunha sono sol­tanto i primi due pezzi dello scacchiere. Sono previsti inter­venti in ogni zona del campo: uno o due difensori (un altro centrale e uno di fascia), un centrocampista e un attaccante. Cominciamo dal centrocampo, dove il nome in cima alla lista resta quello di Xabi Alonso: co­me un anno fa. La Juve non molla, non si agita ma tiene ben presente l’obiettivo. E come ci ha provato e riprovato in questa stagione, è molto probabile che torni a farlo nonostante le resi­stenze del Liverpool. Benitez non ha dato la sensazione di vo­ler cedere il suo giocatore, ma ha anche detto che di fronte ad un prezzo equo ogni calciatore può diventare cedibile. Certo, la società bianconera dovrebbe mettere sul tavolo 20 milioni di euro (almeno) e non i 15-16 che voleva versare quando è stata davvero vicina al suo obiettivo. Xabi è il giocatore che mette­rebbe nella mediana della Juve qual che occorre, sarebbe per­fettamente assimilato a Sissoko. Anche Asamoah dell’Udinese negli ultimi tempi ha guadagna­to posizioni: ma su di lui c’è an­che l’Inter, l’Udinese non ha an­cora deciso cosa farne e poi la caratura internazionale non po­trebbe mai essere quella di Xa­bi. Asamoah è comunque un giocatore di grandi prospettive
LA DIFESA - E’ il reparto dove, dopo Cannavaro, c’è più biso­gno di intervenire. Per la fascia sinistra ci sono due nomi su tut­ti: Andrea Dossena e Fabio Grosso. Il primo piace di più per la carta d’identità, il secon­do per l’esperienza. Probabil­mente è più facile arrivare a Dossena che non a Grosso, che per il Lione è un titolare e un giocatore importante. Dossena in Inghilterra ha cominciato ad affacciarsi anche al calcio euro­peo che conta. Sarebbe un ritor­no a casa dalla porta principale per lui che nella stagione del Mondiale spera di staccare il bi­glietto e giocando con più conti­nuità. In mezzo, con Cannavaro, Le­grottaglie e Chiellini, la posizio­ne di Mellberg è tutta da valuta­re e Ariaudo potrebbe restare, viste le buone intenzioni che ha destato nel corso di questa sta­gione allo staff tecnico. Ma c’è anche la possibilità che il ragaz­zo (al quale dovrebbe essere adeguato a giorni il contratto) vada a gioca­re e la Juve  decida di inserire un giovane considerato più pronto: l’identikit è quello di Kjaer, il danese del Palermo. I bianconeri lo seguono dall’ini­zio della stagione, è un obietti­vo. Per la fascia destra c’è un al­tro giovane esploso in questo campionato: è il colombiano Zu­niga, lanciato da Giampaolo al Siena. Qualche contatto, ufficio­so, c’è già stato.
L’ATTACCO - Il giocatore che piace per completare l’attacco è Quagliarella. Con l’Udinese i rapporti sono ottimi, ci sarebbe modo anche di mettere in piedi una ghiotta contropartita (Gio­vinco? Più di una ipotesi). C’è la concorrenza dell’Inter, ma la sensazione è che Quagliarella nella Juve  potrebbe avere più spazio. Costa 15 milioni, la Juve lo sa e non sembra spaventata.
QUAGLIARELLA: "BLITZ JUVE PER BRUCIARE L'INTER" - Tuttosport - La battaglia tra bianconeri e nerazzurri prosegue anche sul mercato, con i dirigenti torinesi che cercano di antici­pare le nuove intenzioni di Massimo Moratti e Josè Mourinho. E l’ultima tentazione dell'allenatore portoghese si chiama Fabio Quagliarella, anche se in queste ore gli uo­mini del mercato interista stanno concentrando i loro sforzi su Milito. Per la Juve , invece, è qualche cosa di più. Si tratta di un obiettivo vero e proprio. Tutte e due le so­cietà, sulla parola, hanno rag­giunto l’accordo con il giocato­re e i suoi procuratori. il ma­nager Bozzo e il papà Vitto­rio. Quindi 1-1 e palla al cen­tro. A questo punto la sfida sarà apertissima. Il diret­tore sportivo Alessio Secco e l’amministratore delegato Jean Claude Blanc avevano un piano. Vendere Trezeguet (ma non è facile visto che guadagna quattro milioni e mezzo a stagione) e poi chiu­dere con i friulani per lo scu­gnizzo di Castellamare di Stabia. Ma visto che non è facile (almeno per ora) liberarsi del francese la stra­tegia è cambiata: chiudere su­bito con patron Pozzo e bloc­care l’attaccante azzurro. Oltretutto i funzionari di corso Galileo Ferraris hanno a disposizio­ne alcuni giovani che potreb­bero interessare a Marino (confermatissimo). Paolucci è uno di questi. Giovinco anche. L’U­dinese, tra l’altro, permette­rebbe alla formica atomica di completare la sua maturità. Inutile aspettare ancora, far­lo stare in panchina, schie­rarlo con il bilancino del far­macista. Per Giovinco è arri­vato il momento di giocare con continuità, altrimenti a Torino perderebbero un capi­tale tecnico ed economico im­portantissimo. Naturalmen­te oltre ad un giocatore la Ju­ve, per avere Quagliarella, dovrà spendere qualche mi­lione.
MONTALI: "TENERE RANIERI? NON E' UN PROBLEMA DI SOLDI PER LA JUVE" - Tuttosport - Giampaolo Montali ha rilasciato una lunga intervista a Radio Radio Tv. «La Juventus sta cercando di finire la stagione del miglior modo possibile e progetta una squadra per dare certezza e soddisfazione ai suoi tifosi. La Juve è una società quotata, ma il core business della Juve è la gente, la squadra. E l'obiettivo è quello di fare le cose giuste per dare soddisfazione ai nostri tifosi».
NON E' QUESTIONE DI SOLDI- Comincia un po' come il Dottor Divago... Poi si entra nel vivo. C'è chi dice che la Juve  potrebbe confermare Ranieri solo per evitare dipagare due contratti, insomma per risparmiare. «Questa è una notizia che mi lascia basito: non è per questo che Juve decide di tenere Ranieri, la questione economia non c'entra con la scelta che sarà fatta. Il discorso è completamente diverso: Ranieri in questi due anni, indipendentemente dalla squadra messa a dispozione. Persona seria fatto ottimo lavoro. Io l'ho visto sul campo: uno che ha rigore, che pensa 24 ore al giorno come far migliorare i suoi giocatori. Ha avuto momenti non facili: io in ogni posto ho vinto, ma sono passato attraverso dure crisi. E le crisi passate serviranno anche a lui a rafforzare punti forti e correggere i punti deboli. Non solo la conduzione tecnica può essere il punto debole della Juventus. Le crisi fanno bene, se il club pensa in grande ma guarda in piccolo. L'allenatore è solo uno degli aspetti importanti e determinati per il ritorno al successo. Su altri aspetti dobbiamo lavorare. Da tre anni io sono dietro le quinte, ma penso che Ranieri è un tipo serio, uno che sta fuori da giri di procuratori e simili: è rimasto fuori dal calcio per dieci anni per questo. Apprezzo chi sa rimettersi in gioco all'estero e riproporsi. Merita tanto rispetto: quando sento che se resta solo per i soldi da spendere è una balla. Ha un altro anno di contratto, vogliamo continuare con lui, ma alla fine dell'anno parleremo di motivazioni con lui: andrà valutata con calma da persone intelligenti. Opera diplomatica per alleggerire la situazione con Ranieri? Noi non raccontiamo fuori quello che facciamo, Blanc fa il dg più che l'amministratore, vede i giocatori, incontra l'allenatore. Stiamo monitorando la situazione ambientale attorno a Ranieri. Io quando allenavo nel volley ho visto la mia squadra vincere giocando contro me allenatore, mai però si vince se la squadra gioca contro se stessa. Il rapporto tra i giocatori è ottimo e questa è la base per riprenderci. Ranieri ha un rapporto diretto e franco coi suoi: visto con Camoranesi? Ranieri ha detto che se ne avevamo bisogno, lo avrebbe impiegato. L'ha fatto giocare contro il Milan e a San Siro e Camoranesi ha risposto con una grandissima gara».
IO E GLI ELKANN - «Lapo Elkann presidente? La famiglia è presentissima, io sono stato chiamato proprio dalla prorietà per avere un ruolo preciso, la proprietà non fa mai mancare il suo apporto. Verso l'esterno magari non la si vede, ma è il loro stile: a Torino sono diversi che a Roma o Milan. Hanno la qualità, gli Elkann, di quelli che vengono dal mondo Fiat: loro sanno delegare a chi è chiamato a gestire, i loro successi industriali recenti lo dimostrano. Anche Berlusconi col Milan non è presente in continuità: la qualità degli interventi non dipende da quanti interventi fai sui giornali. Loro delegano, ma sono vicinissimi alla squadra. Lapo? Io ho un ottimo rapporto con lui, ha un approccio straordinario e capacità mediatica, ma ha grandi valori, ma questa è una società per azioni, vederlo presidente sarebbe bello ma dipende dal cda».
INESPERTI O NO?- Dirigenza inesperta, accusano spesso i tifosi: «Non tutti nascono imparati - dice Montali -... Blanc è una persona eccellente per il lavoro fatto alla Juve , un manager di altissimo profilo. Io dg? Sono nel calcio per imparare. I tifosi che ci contestano sono la cosa più importante, se c'è critica c'è malessere e evidentemente non siamo capaci di far vedere quanto vogliamo ottenere. Ci mettiamo a testa bassa e lavorare di più dimostrando con il lavoro che la nostra è la strada giusta: vogliamo fargli vedere che è un progetto di calcio sostenibile con bilanci in pareggio, che non pesi sugli azionisti, compresi i nostri tifosi, per sfidare i club che perdono chi 180 milioni, chi 67 milioni l'anno. Non indebitarsi e battere gli altri: lo puoi fare se sei perfetto nell'area organizzativa e sportiva. E' la nostra sfida. Magari qualcuno non sarà contento che ho parlato, dopo tanto, per così tanto tempo».
DIEGO ALL'INGLESE- Spiega il senso dell'acquisto di Diego. «Diego? Vuol dire che studiamo le grandi inglesi squadre: conduzione tecnica continua e allenatori che lavorano da anni con gli stessi giocatori. Poi la seconda motivazione dei loro successi è la scelta fatta per la qualità dei giocatori: così vincono gli inglesi. E' stato uno sforzo enorme, prendere Diego, ma la Juve  lavora così: con giovani di qualità e campioni. E' un acquisto che segna la svolta, questo di Diego, come fatto già con Amauri. Ma non imitiamo la preparazione fisica degli inglesi: loro sono bravi solo ad allenarsi un'ora al giorno ma al massimo livello. Ma il modello vincente ora è quello: andiamo a vedere come si fa».
LAPO: "SOGNO LA JUVE" - Sky Sport - Ospite ad Attenti a quei due, il magazine dedicato alla Champions League condotto da Gianluca Vialli & Paolo Rossi, in onda tutti i giovedì alle ore 20.00 (e alle ore 23.00) su Sky Sport 1, Lapo Elkann ha espresso la sua ammirazione per il tecnico dell'Inter, José Mourinho. "E' uno con le palle. Professionalmente, è uno che il suo lavoro lo sa fare. Questa è la realtà dei fatti e c'è poco da dire. Lo rispetto. Se l'Inter non avesse trovato Mourinho, avrebbe avuto più difficoltà a gestire l'azienda e il parco giocatori che ha. Credo che Moratti - aggiunge - debba ringraziare Mourinho per questo. Poi, io sono juventino e guardo in casa mia però è una persona per cui professionalmente non posso che avere rispetto. Poi, ognuno ha il suo modo di dire le cose, lui ha il suo, io ne avrei un altro. Questo non significa che non abbia rispetto per lui, dal punto  di vista professionale".
Sul futuro della Juventus: "Per riuscire a ritornare ad  essere primi, che è quello che qualsiasi tifoso al mondo spera per la squadra, e soprattutto i tifosi juventini che sono abituati a vincere, ci vuole tempo. Capisco, da tifoso, che i tifosi non vogliano aspettare però la complessità e la realtà dei fatti dice che per costruire una buona squadra il percorso è complesso e difficile. Ovviamente spero che sia il più rapido e meno in salita possibile. Poi, speranza e realtà, non sono sempre la stessa cosa".
In settimana si è parlato molto della possibilità di vedere Lapo Elkann Presidente della Juventus. "Non posso dire che non sarei interessato, uno che ama la Juve ed è tifoso juventino non può dirlo. Posso dire - ribadisce- che non mi è mai stato chiesto né proposto. L'unica cosa che ho detto, alla domanda di un giornalista, è che un giorno sarebbe un sogno. Da lì a dire che lo voglio essere e che lo sono, è come parlare della pioggia e del sole. Io sono juventino nell'anima. Sono un azionista di un gruppo che è azionista della Juve, sono tifoso come tanti tifosi e mi sento vicino a loro perché sono un tifoso emotivo". Tornando a parlare da tifoso ammette un debole per Diego, ma non solo. "Diego è un gran bel giocatore che ha dimostrato quest'anno nel suo campionato e in Uefa di fare un gran bel lavoro".  Ma Lapo vedrebbe in bianconero molto bene anche un altro campione. "Preferirei avere Messi come Lapo Boy. Cristiano Ronaldo è un grande giocatore, fenomenale. E' un giocatore di grandissima qualità però a me Messi ispira più simpatia, ha una qualità di gioco e un modo di amalgamare i compagni di squadra che Ronaldo non ha. Ronaldo, da quello che vedo, è meno aggregante. E' più una prima donna. E poi a me Messi piace anche perché mi ricorda un po' Maradona". E Antonio Cassano? "E' uno vero, uno puro. Gli consiglio di rimanere se stesso perché la sua forza è la semplicità. E' quello che lo rende bello, genuino. La nostra amicizia risale a quando era alla Roma. Lo stimo -aggiunge- perché ha una qualità e una classe incredibili, è maturato, ha trovato una piazza che lo ama e che gli da la possibilità di giocare come vuole. Non so se rimarrà lì ma per lui è più facile poter esprimere il suo gioco alla Sampdoria piuttosto che al Milan, alla Juve e all'Inter. Alla Sampdoria gli concedono uno stile di vita dove ci sono degli spazi creativi più ampi. Oltre a lui, in Italia ci sono anche altri talenti. Io non sono interista ma pensando all'Inter, guardo a Balotelli. Lui è un giocatore che, se gestito bene, nel tempo, sono sicuro che con Mourinho potrà diventare un ottimo talento. Lo stesso discorso vale per Giovinco alla Juve e per tanti altri ancora. Tra Messi, Ronaldo e Cassano, mio nonno chi avrebbe scelto? Credo che avrebbe scelto Cristiano Ronaldo. E' una riposta a sensazione". E sul calcio in Italia oggi: "Sta alle società e alla Lega, insieme ai tifosi, fare un lavoro per riportare il calcio a una realtà differente da quella di oggi. Per fare questo ci vogliono degli orizzonti nuovi e che vanno rispettati. In Italia si ha la tendenza a dire una cosa e poi a cambiarla la settimana dopo. Bisogna dire una cosa e mantenerla a  lungo termine. Non si può ogni giorno rimettere in discussione i piani. Anche nelle trasmissioni sportive, capita che un giorno uno sia considerato un Dio e il giorno dopo un peracottaro. Bisogna guardare  il calcio sul lungo termine - conclude - e non solo sul breve. In Italia si guarda sempre troppo sul breve e mai a sufficienza al progetto a lungo termine".
JUVE, PRENDE QUOTA L'IPOTESI CONTE - Gazzetta - Secondo quanto riportato dall'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, le dichiarazioni di stima verso Claudio Ranieri rilasciate ieri dal presidente della Juventus, Cobolli Gigli, lascerebbero presagire che la Juventus si sia presa tre settimane di tempo prima di prendere una decisione definitiva sull'allenatore del prossimo anno. E se qualche speranza resta quindi per il tecnico romano, in caso di divorzio in testa alla lista dei candidati pare essere salito Antonio Conte. L'ex bianconero, pur avendo rinnovato con il Bari, si sarebbe tenuto infatti una clausola liberatoria a favore della Juventus.

 
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