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News Juventus 22/04/2009

Post n°1637 pubblicato il 22 Aprile 2009 da corsivo79

JUVE-LAZIO, RANIERI AL CAPOLINEA
"NON VI PIACCIO? AVANTI UN ALTRO"

Coppa Italia, stasera la gara di ritorno contro i biancocelesti. Emergenza in casa bianconera: Chiellini out, febbre per Legrottaglie. Potrebbe giocare Ariaudo. Il tecnico juventino sente alcuni spettri aleggiare alle sue spalle: "Vogliono Lippi? Io non ci posso fare niente. Nel caso non siano soddisfatti di me avanti un altro. Cannavaro? Ho dato l'ok. Ci siamo interrogati sulla sua età, ma non potevamo farci scappare un nazionale a parametro zero che potrebbe riformare la coppia con Chiellini. Diego? Mi piace". Del Piero: "Sono stanco dei secondi posti. Coppa Italia primo passo per rifare la storia. Voglio questo trofeo e una super Juve. Cassano? Mai messo veti". Cannavaro per riconquistare i tifosi della Juve vuol scegliere la maglia numero 29: "I miei scudetti". Cobolli: "Per Cannavaro mancano i dettagli. Porte chiuse? Vanificano gli sforzi. Il ricorso è un nostro diritto". Boniperti: "Io non avrei fatto ricorso". Gli ultrà bianconeri: niente scuse a Balotelli. Platini: "Conosco i tifosi bianconeri, non sono razzisti". Altre news di mercato: offerta Juve per Lavezzi. Mentre è il momento di chiudere col Werder per Diego. Dopo la firma di Cannavaro, l'assalto al brasiliano.



JUVENTUS, TUTTO IN UNA NOTTE, MA LA DIFESA E' A PEZZI! - La Stampa - Passa stasera all’Olimpico la semifinale di Coppa Italia contro la Lazio, una delle due partite - l’altra è l’eventuale finale di Roma - da non sbagliare per addentare l’unico piatto rimasto sulla tavola. A parte la necessaria rimonta, dopo il 2-1 dell’andata, il compito s’è complicato per gli infortuni, antico incubo stagionale: a una difesa già sdrucciolevole (sette gol nelle ultime tre partite) mancherà sicuramente Chiellini e, forse, Legrottaglie. Il primo è stato bloccato da un distrazione muscolare alla parte anteriore della coscia sinistra, e salterà tre partite, mentre il secondo ieri sera aveva 39 di febbre: stamattina si farà un tentativo, poi si deciderà. Nel caso, al fianco di Mellberg, già precettato, ci sarà il giovane Lorenzo Ariaudo che proprio contro la Lazio, il 18 gennaio (in campionato), fece il suo esordio da titolare con la Juve. Dietro mancherà anche Zebina, l’unico, secondo la lista ufficiale, finito nel limbo dei non convocati senza essere infortunato: in realtà il difensore non s’è allenato negli ultimi due giorni per qualche problema all’inguine. Non poteva garantire affidabilità, insomma. L’altro guaio, per i bianconeri, è l’infinita lista di giocatori diffidati, che salteranno la finale in caso di cartellino giallo stasera: Chiellini, Grygera, Iaquinta, Legrottaglie, Marchisio, Mellberg, Molinaro, Nedved e Zanetti. Non ci sarà proprio Amauri, lasciato a riposo dal tecnico: il brasiliano non ha ancora recuperato al meglio dall’infortunio al ginocchio patito quaranta giorni fa. In bilico pure David Trezeguet, che soffre di una sinusite e che lunedì, dopo appena dieci minuti di allenamento, ha dovuto lasciare il campo per il mal di testa. Qualche acciacco pure a centrocampo, dove Nedved ha un ginocchio ammaccato, anche se si è allenato: al suo posto, sulla sinistra, potrebbe giocare Giovinco. Dall’altra parte dovrebbe tornare Camoranesi, mentre Marchisio-Tiago sarà la coppia centrale. In attacco, indiziati Del Piero e Iaquinta. In ogni caso, i bianconeri dovranno portarla a casa: «Sappiamo che affronteremo una squadra molto carica - ha detto ieri Ranieri - perché la Lazio ha vinto il derby e poi a Genova, e sta attraversando un buon momento di forma. Sarà una partita difficile e combattuta, ma noi siamo pronti». Delio Rossi, vorrebbe vedere repliche dell’ultima Lazio e non si fida della vittoria nel primo round: «Questa è una gara secca, non conta l’andata - ha detto il tecnico biancoceleste - è una gara come il derby, come la trasferta di Genova e andrà giocata con quella stessa intensità. Loro saranno arrabbiati, ci terranno tantissimo, sono abituati a vincere e sono superiori a noi ma io voglio che la Lazio giochi da Lazio». Comunque, non si sente sotto esame: «Sarà una partita delicata, ma non l’ultima dell’anno. Quindi non si può dire che che salva la stagione: i bilanci si fanno alla fine, quelli parziali non contano». Ranieri non può dire lo stesso.
RANIERI: "NON PIACCIO? AVANTI UN ALTRO" - La Stampa - Ranieri, alla Juve è in arrivo Cannavaro e lei è stato avvisato a cose fatte. Cosa se ne può dedurre?
«Che le cose non stanno come si raccontano perché io sono stato interpellato e ho dato l’okay alla trattativa».
C’è il dubbio che prima del suo consenso sia stato richiesto quello di Lippi. Non le pare?
«Non credo sia vero. Vedo giornali che auspicano il ritorno di Lippi alla Juve, questo sì. Quando sarà pronto, se lo vorrà...Due anni fa so che parlavano di riprenderlo ma non fu possibile e assunsero me per ricostruire, cosa che cerco di fare nel miglior modo possibile».
Ma lei non percepisce attorno alla Juve un’aria di restaurazione che si sposa pochissimo con la sua permanenza?
«Non me ne preoccupo, mi è stato affidata una squadra con progetti e obiettivi e se nel 2010 non saranno contenti di me si tengano Lippi, Conte e chi vogliono: non mi interessa, succede anche agli avvocati di cominciare una causa e poi di vedersela togliere dal cliente. Perciò la mia preoccupazione adesso è soltanto di essere un ottimo professionista che porta avanti il proprio lavoro».
Insomma l’ombra di Lippi a un anno dalla scadenza del suo contratto non le pesa?
«Per esperienza so che in alcuni momenti della stagione si cavalcano certe idee e se facessi il giornalista le cavalcherei anch’io. Per quanto ne so non c’è nulla di vero anche se un allenatore è come il marito che è sempre l’ultimo a conoscere il tradimento della moglie».
Se l’incontro di Blanc con Lippi a Recco era soltanto un innocente scambio di idee e non l’occasione per consigliarsi sul mercato perché Blanc gliel’ha nascosto?
«Forse perché quando una cosa non si sa non fa nascere neppure il sospetto».
In questa situazione non la sfiora il dubbio di perdere il controllo della squadra, soprattutto l’anno prossimo?
«Mi auguro che i ragazzi continuino a essere concentrati e giochino sempre al massimo come succede in Inghilterra. Al Chelsea, quando seppero che alla fine della stagione me ne sarei andato, i miei giocatori continuarono a dare il cento per cento».
Dunque lei sente che il futuro è ancora suo?
«Ce l’ho chiarissimo il futuro, l’immaginazione non mi è mai mancata e so già come allenerò la Juve l’anno prossimo»
Anche se il mercato della società dovesse spiazzarla e costringerla a rinunciare al suo gioco?
«Se ci si riferisce a Diego e alle sue caratteristiche voglio che si sappia che mi piace e l’ho detto dal primo giorno».
Si può progettare il futuro partendo da Cannavaro a 36 anni?
«E’ la domanda che ci siamo posti anche noi. La risposta è che nelle strategie della Juve c’è anche la ricerca di giocatori a parametro zero e poter prendere a queste condizioni il capitano della Nazionale campione del mondo è una occasione da non perdere».
Anche se lui non è più quello del Mondiale?
«Credo che, con Buffon e Chiellini, Cannavaro formerà l’ossatura della difesa l’anno prossimo in Sudafrica: perché non sfruttare la sua voglia di prepararsi al Mondiale nel miglior modo possibile?».
Lei gli ha parlato?
«Non ci siamo sentiti».
E perché non lo prese due anni fa, quando era possibile?
«Perché la Juve avrebbe dovuto metterci tanti soldini da dare a lui e al Real Madrid. Oggi le condizioni sono diverse».
La semifinale di Coppa con la Lazio è una discriminante nella sua stagione e nel suo futuro?
«E’ un obiettivo. Anzi l’obiettivo è la finale ma io guardo a una cosa per volta. Mourinho ha detto che Juve e Inter potranno regolare i conti in Coppa Italia, io non riesco a pensare oltre questa sera».
La partita con l’Inter ha lasciato delle scorie?
«Non credo, anche se dovrò tenere conto di come si arriva alla partita con la Lazio: ho parecchia gente con qualche problemino fisico».
La scoria più grossa è il caso Balotelli con la condanna a giocare a porte chiuse. Che ne pensa?
«Che non è stata una decisione giusta perché non è un episodio reiterato in più partite, come prevede la norma. Abbiamo buoni avvocati e ho fiducia nel ricorso. Tralaltro nel passato ci sono stati episodi simili, come quello di Zoro insultato dai tifosi interisti, e se passa questa linea diventa un precedente non facile da gestire. Come hanno fatto con noi dovranno fare con gli altri».
Lei non crede che sia ora di dare un segnale forte e che qualcuno avrebbe dovuto ribellarsi al razzismo già in campo?
«In questo ha ragione. Sono vicino al ragazzo e mi dispiace: se sentirò ancora quel genere di cori manderò i miei giocatori sotto la curva per farli smettere».
DEL PIERO: "VOGLIO LA COPPA E UNA SUPER JUVE" - Tuttosport - «Devo fare una premessa», dice Alessandro Del Piero e invece va subito al sodo, perché l’incipit dell’intervista concessa a Tuttosport tocca su­bito il caldo argomento del mercato. «È emerso negli ultimi tempi che io condiziono il mercato e pongo dei veti su giocatori e al­lenatori. Non è affatto vero. La società non mi ha mai interpellato in questo senso, que­sto vorrei puntualizzarlo in modo molto chiaro e sereno, perché non c’è risentimen­to da parte mia, anzi, da un certo punto di vista potrei essere anche contento: vuol di­re che mi vedono ancora come giocatore e non come altro... E a me va bene, perché già così ne ho abbastanza di responsabilità e poi non voglio mancare di rispetto verso chi fa il mercato. È per questo che non voglio di­re nulla su Cannavaro, Diego, Silva o qual­siasi altro nome. È una cosa importante e va detta. Altrimenti si alimentano le male­lingue e pericolosi fraintendimenti».
Effettivamente, una voce si è diffusa e si è molto accreditata negli ultimi tempi: Del Piero ha posto il veto su Cassano, perché non lo vuole.
«Voce che non è stata messa in circolo da me... Ad ogni modo vale la pena chiarire: non esiste un veto da parte mia su nessun giocatore, per una ragione molto semplice, perché non parlo con la società di mercato, non vengo interpellato in questo senso».
La coppa Italia e ora il trofeo che può raddrizzare una stagione....
«E' l'obiettivo più raggiungibile in questo momento, anche se non abbiamo nessuna intenzione di mollare in campionato. Raggiungere la finale non sarà facile, perchè la Lazio è in grande forma, gioca bene, ma possiamo ribaltare il risultato».
Da tifoso scenderebbe in piazza a fe­steggiare la coppa Italia?
«Perché no? Significa che in una competizio­ne sei stato il migliore. Non vedo perché non si debba festeggiare...»
Quindi il popolo bianconero deve ridimensionare i sogni o no?
«E' difficile decidere adesso se sia più giusto focalizzarsi sulle ambizioni e sulla storia grandiosa della Juventus che è grandiosa e quindi deve puntare sempre e solo al massimo, cosa verissima. Ma poi abbiamo a che fare con la realtà e la realtà per noi oggi è la semifinale di coppa Italia. E io penso che la storia la si costruisce un passo per volta e il prossimo passo per noi è la coppa Italia». 
Che messaggio si sente di lanciare al tifoso della Juve in questo momento?
«Non mi permetto di dare consigli su come vivere la propria fede calcistica, di sicuro mi auguro che loro possano seguirci con la stes­sa passione sfrenata che ho sentito in tan­te altre occasioni. E che ci comunichino sem­pre quella voglia di vincere e quel senso di appartenenza che rende unica questa squa­dra. E che siano consapevoli che io di arri­vare secondo o terzo mi sono proprio rotto le scatole. Non mi piace affatto: alla Juve non conta partecipare...».
Si sente ingombrante?
«No.... E poi cosa vuol dire?»
Che Del Piero è difficile da "maneggiare": non lo puoi sostituire, non lo puoi mettere in panchina...cose così.
«Ma non è vero. Sono uscito anche domenica contro l'Inter senza fare storie. Ora, al di là del famoso lancio del giaccone che è un episodio isolato, ho fatto un sacco di partite in panchina quest'anno e anche l'anno scorso».
Ma pensa a un futuro part time?
«Non ci devo pensare. Perchè devo puntare a giocarle tutte per allenarmi ed esprimermi al meglio. Poi è il campo a decidere. Poi spetta all'allenatore e anche in quel campo, io non ho mai condizionato nessuna scelta».
CHIELLINI E AMAURI OUT: ECCO I 21 CONVOCATI - tuttojuve.com - Brutta notizia per la Juve in vista del match di domani contro la Lazio: Claudio Ranieri dovrà fare a meno anche del difensore e leader della difesa bianconera Giorgio Chiellini. Il difensore della Nazionale non ha effettuato l'allenamento di rifinitura per un problema muscolare e non è stato nemmeno convocato. Assenti anche Amauri, Zebina, Ekdal, Sissoko e Salihamidzic. Tornano invece a disposizione di Ranieri il portiere austriaco Manninger e Cristiano Zanetti. Ecco l'elenco completo dei convocati per il match di domani: Portieri - Manninger, Buffon, Chimenti. Difensori - Grygera, Legrottaglie, Mellberg, Knezevic, Molinaro, De Ceglie, Ariaudo. Centrocampisti - Zanetti, Nedved, Camoranesi, Poulsen, Marchisio, Tiago, Marchionni. Attaccanti - Giovinco, Del Piero, Trezeguet, Iaquinta.
CANNAVARO AVRA' LA MAGLIA NUMERO 29: "I MIEI SCUDETTI" - La Stampa - Fabio Cannavaro ha scelto il numero di maglia per il suo ritorno alla Juve: non è lo storico 5, oggi di Zebina, ma il 29, cioè quanti sarebbero gli scudetti bianconeri senza Calciopoli. Del resto Cannavaro ha sempre detto che per lui quei 2 titoli sono validi. Ora una mossa ammiccante verso i tifosi da riconquistare. Ieri nella Liga il suo Real Madrid ha battuto 3-2 il Getafe, ma Cannavaro è uscito al 15’ st.
COBOLLI: "PER CANNAVARO MANCANO I DETTAGLI" - Tuttosport - «La Juventus cerca di parlare in maniera positiva contro il razzismo, poi vedere che siamo penalizzati vanifica molto dei nostri sforzi». Lo ha detto il presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli. Per quanto riguarda la proposta di Michel Platini di fermare le gare per dieci minuti in caso di cori razzisti, Cobolli Gigli si è detto «d'accordo sul fatto che si debbano trovare delle regole: questa può essere una: e poi se lo dice il presidente della Uefa va considerata con intelligenza». «Gli arbitri comunque devono intervenire - ha aggiunto - questo tutela chi come società rischia di pagare per responsabilità che non sono sue». Con il nuovo regolamento, da approvare il 30 aprile, la Lega Calcio potrà battersi per evitare sanzioni pesanti alle società: «Si batterà - è il pensiero del numero uno bianconero - perchè si trovino regolamenti che permettano di intervenire in modo che le società non ne sopportino le conseguenze».
CANNAVARO - Non si può ancora annunciare ufficialmente il ritorno di Fabio Cannavaro alla Juventus, ma il presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli ha confermato che la firma del capitano della Nazionale è molto vicina. «Adesso comincerà la trattativa con Blanc, Secco e Ranieri», ha spiegato Cobolli Gigli. È quasi fatta? «È possibile, ma c'è ancora una serie di dettagli da vedere», ha spiegato il presidente bianconero a margine di un incontro con i colleghi di serie A, sottolineando che intanto «fa piacere che anche Ranieri si sia espresso positivamente su Cannavaro».
C
OBOLLI: "IL RICORSO E' UN NOSTRO DIRITTO" - Tuttojuve.com - Giovanni Cobolli Gigli difende la scelta della società di fare ricorso per il turno a porte chiuse deciso dal Giudice Sportivo: "Rinunciare al ricorso sarebbe sbagliato, perché qualsiasi società deve far valere i suoi diritti, non per avere zero sentenze ma per averne una che riteniamo più equa rispetto alle nostre colpe più coerente con i giudizi del passato. Lo facciamo con molta tranquillità e se il ricorso non sarà accolto andrà bene lo stesso.La Juventus sta facendo di tutto contro il razzismo, cercando anche di seguire la Uefa. C’è la necessità di modificare i regolamenti, non sta a me dire in quale modo ma credo sia importante. La Juve non vuole finire sui libri scolastici come esempio di quanto successo e in questo senso ci piacerebbe che il ricorso fosse preso in considerazione, anche perché non abbiamo alcun tipo di recidiva ed è nostro dovere cercare di limitare i danni".
BONIPERTI ALLA JUVE: "IO NON AVREI FATTO RICORSO" - Gazzetta - «Non c’ero sabato allo stadio, ma ho visto Juventus-Inter in tv e ho letto i giornali. E mi sono vergognato, da juventino, per i cori contro Balotelli - ammette Giampiero Boniperti, in un articolo scritto di proprio pugno per la Gazzetta dello Sport -. Ho 80 anni già compiuti, di par­tite ne ho giocate tante, le ho date e le ho prese, parolacce se ne sono sempre dette, ma lo sport non è mai stato mal­trattato come adesso. E non è che il tifo ai miei tempi fos­se poco acceso, anzi: su certi campi ti veniva la febbre al pensiero di entrarci. Quando arrivava il derby con il Torino per tutta la settimana precedente ci stavamo alla larga, noi e loro. In campo non ci conoscevamo, gli spettatori urlavano di tutto a noi e alle nostre mamme, ma 'devi morire' non si è mai sentito gridare in nessuna curva. E passata la domenica del derby io facevo gruppo con Bacigalupo, Rigamonti e Martelli, quelli del Trio Nizza», ricorda l'ex bandiera juventina. «Il bello dello sport è questo: cercare con tutte le forze di vincere, sfottersi anche, ma da uomini veri. E poi cosa c’entra il colore della pelle, oltretutto quel ragazzo è nato in Sicilia, è italiano come i miei nipoti. Io il ricorso contro la squalifica non l’avrei fatto. Bisogna cominciare a dire basta perchè il razzismo è una brutta bestia. I tifosi, di qualunque squadra, devono sapere che certi comportamenti non si possono accettare. E, sia chiaro, deve valere per tutti».
ULTRA' JUVE: NIENTE SCUSE A BALOTELLIAnsa - Nessuna scusa a Balotelli, i cori contro di lui erano una risposta ai suoi atteggiamenti provocatori: e' il pensiero degli ultra' della Juve. 'In campo - si legge in un comunicato del gruppo 'Drughi-Juventus Curva Filadelfia' - c'erano altri due ragazzi di colore, Muntari e Vieira, eppure nessuno si e' scagliato contro di loro. Il razzismo non c'entra - prosegue la nota -, si e' trattato solo di un modo di deconcentrare Balotelli, che si e' reso protagonista di una serie di azioni irriguardose'.
PLATINI: "CONOSCO I TIFOSI BIANCONERI, NON SONO RAZZISTI" - La Stampa - La cosa che sorprende in Michel Platini è la capacità di entrare in argomento sempre per primo, anticipando le domande, e giocare in attacco. Dopo aver ricevuto dalle mani dell'ambasciatore del Manchester United Solskjaer il trofeo Uefa Champions League e lo consegna al sindaco di Roma Alemanno affinché lo custodisca fino al 27 maggio, entra da solo in argomento. «Sospenderemo le partite in caso di cori razzisti per una decina di minuti – annuncia a sorpresa Platini - e poi faremo in modo che l'arbitro dia una seconda possibilità al pubblico dopo un chiaro annuncio dello speaker dello stadio. In caso di cori reiterati, l'arbitro sospenderà la partita». Chiaro il riferimento al caso Balotelli e alla squalifica al campo della Juventus. «Non sono stati cori né belli né intelligenti, ma conosco i tifosi della Juventus da trent'anni e non sono razzisti». Il solito Platini, elegante ma efficace. E anche molto emozionato, quando rivela che non è stato facile recuperare dei biglietti per la finale da destinare ai bambini dell'Abruzzo che saranno ospiti dell'Uefa. «Voglio esprimere le mie condoglianze per le vittime del terremoto, e con il direttore delle competizioni Giorgio Marchetti abbiamo radunato un centinaio di biglietti e porteremo così cinquanta bambini abruzzesi con i genitori». Intanto dal fronte sicurezza è certa la presenza di poliziotti inglesi nei giorni della finale. Avranno il compito di coadiuvare la polizia italiana controllando i propri connazionali.
LA POSTA DI NSC: "JUVE, FARE I SIGNORI NON PAGA" - Marco Sangiorgi, lettore di Nostra Signora del Cuore - Sono tifoso della Juventus da svariati anni e ora con non mai (neanche nei momenti di Calciopoli) mi sento deluso e amareggiato. Ma vi rendete conto che siamo lo zimbello del campionato? Subiamo continuamente, i Dirigenti della società cercano di avere atteggiamenti di superiorità ma non hanno ancora capito che in Italia ha ragione chi urla più forte, basti vedere la politica ecc.. Come si fa' a parlare di razzismo nel caso Balotelli, l'Inter ha anche molti altri giocatori di colore (che cori razzisti ci sono stati contro di loro ?), la stessa Juve ha sempre avuto giocatori di colore. Come si fa' a non capire che e' un atteggiamento (anche se censurabile) ma nei confronti di un unico giocatore. Come mai non ci si domanda perché? Poi nelle interviste televisive si sente persino dire che Balotelli quando viene provocato non riesce a stare calmo e a non reagire (provocato da chi ? dal pubblico ? quante volte il pubblico di uno stadio prende di mira un giocatore o un arbitro, perché certi atteggiamenti che ci sono su tutti i  campi devono essere considerati in modo diverso?). Ma si rendono conto che e' lui un provocatore di prim'ordine ma non nei confronti del pubblico, nei confronti degli altri giocatori, perché non viene sanzionato questo comportamento ? perché e' giovane ? e allora ? se non e' maturo non merita di giocare. Si parla tanto che i giocatori sono i primi a dover dare il buon esempio, Balotelli che esempio da ?. Ci rendiamo conto che tutto quello che ha a che fare con l'Inter ha una sorta di impunità mentre tutto quello che succede alla Juventus viene interpretato contro di essa ?. Pensate alla partita di Genova !!!  I nostri Dirigenti non hanno ancora capito che in Italia fare i "signori" non paga.  SIGNORI OCCORRE FARE LA VOCE GROSSA !!!
JUVE, OFFERTA AL NAPOLI PER LAVEZZI - Tuttosport - Tutto lascia pensare che questo debba per forza es­sere il momento di chiudere la trattativa per Diego. Non re­sta che trovare l’accordo con il Werder Brema (tra 20 e 25 mi­lioni), poi Diego sarà il primo colpo della nuova Juve. Gli os­servatori lo hanno consigliato per tempo, il capo degli osser­vatori Castagnini lo ha stu­diato e promosso, il ds Secco lo ha subito messo in cima alla li­sta, l’ad Blanc ha dato l’ok de­cisivo. E il giocatore nel frat­tempo ha accettato la proposta d’ingaggio. Ora si apprende che anche Ranieri è d’accordo, pazienza se non sarà 4-4-2. Anche ieri, a un certo punto, era circolata la vo­ce di una nuova e inaspettata visita del papà-manager Djair. Nessuna conferma, in­vece. Ma ormai è risuputo che tra l’entourage del giocatore e la dirigenza banconera esiste un feeling speciale e che i con­tatti, anche solo telefonici, sono frequenti. Piuttosto l’incontro che conta e che è atteso da un giorno all’altro dovrà mettere a confronto i vertici della Juve e il Werder Brema, per un ulte­riore e possibile avvicinamen­to tra le parti. Quella di Diego è una trattativa che attende solo un input per la definizio­ne. E così, anche per le conside­razioni di cui sopra, nulla to­glie che la Juve possa conti­nuare a valutare altre soluzio­ni. Sempre ieri, un altro gossip riguardava un presunto viag­gio di Secco in Spagna, un blitz per verificare da vicino la si­tuazione di David Silva. Il ds invece è rimasto a Torino. L’e­sterno del Valencia, in ogni ca­so, rappresenta sempre una valida alternativa. E poi ci so­no le trattative in Italia, specie quelle con l’Udinese: l’ultima voce punta su Kwadwo Asa­moah, centrocampista «alla Davids » che ha stupito tutti in questa stagione. Un discorso parallelo alla trattativa per Quagliarella. In serata poi è rimbalzata su Sky l’indiscre­zione di un’offerta juventina al Napoli per Ezequiel Lavezzi: il club sarebbe pronto a spende­re 20-25 milioni e avrebbe già contattato l’entourage dell’at­taccante argentino per consta­tare la disponibilità a trasferir­si a Torino.

 
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