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Post n°53 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da lakonikos
Che poi io non amo tanto i neologismi. |
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Mi sto arrotolando su me stessa il che è grave, me ne rendo conto.
tradurrei con un esemoio pratico.
quando il mio migliore amico fece outing con me sulla sua omosessualità, mi disse che si sarebbe arrabbiato se io avessi cercato giri di parole per definirlo (posto che vi fosse bisogno di una definizione). Questo perchècomunque nè da parte mia nè evidentemente da parte sua, quella parola che comincia per c* piuttosto che quella che comincia per g* o ancora quella che inizia per o* non hannoalcuna connotazione negativa. Sono semplicemente definizioni (più o meno colorite) di un orientamento e di una scelta.
ecco.
non mi ricordo da doveson partita e non capisco perchè sono arrivata qui.
Va beh.
Per arrivare al doppio fondo, come lo definisce franco, a me viene in mente gertude stein. Una rosa è una rosa è una rosa. O Shakespeare, scegli tu.
Loro parlavano di rose, che non avrebbero cambiato la dolcezza del loro profumo se si fossero altrimenti chiamate.
Credi che il fetore dei forni sarebbe stato più lieve chiamandoli altrimenti?
scusa, mi sono persa del tutto. questo commento te lo becchi così.