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Post n°59 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da lakonikos



La Repubblica on line di oggi, riporta una notizia AGI riguardo un farmaco che avrebbe un effetto estremamente positivo di prevenzione sulla patologia dell'osteoporosi.
Non dice che questo farmaco esiste già da  di tempo e viene utilizzato per prevenire e arginare gli effetti delle metastasi ossee negli ammalati di cancro.
E non parla nemmeno dei danni collaterali altissimi che può provocare.
Chissà perché a questo non viene dato risalto, meditate.
Quando ti somministrano questo farmaco, in ospedale, non solo non ti parlano degli effetti collaterali, che tu non puoi leggere su nessuna bugiardina, ma non ti suggeriscono nemmeno di evitare il dentista.

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Commenti al Post:
VegaLyrae
VegaLyrae il 19/02/08 alle 20:54 via WEB
Premesso che non conosco gli effetti del caso specifico e quindi neanche le eventuali reazioni avverse, nè che voglio fare l'avvocato del diavolo, però bisonga tener conto che non esiste nessun farmaco che non abbia anche degli effetti collaterali. Il rapposto rischio/beneficio e i danni prodotti da una cera sostanza chimica dipendono molto dalle dosi, dai modi e dai tempi di somministrazione. Da quanto leggo sull'articolo di repubblica che hai linkato, l'assunzione dell'acido zoledronico per prevenire le fratture al femore dovrebbe essere di un'unica somministrazione all'anno; ben diverse immagino siano le dosi che devono essere assunte come chemioterapico contro le metastasi ossee. Questo discorso è valido non solo in questo caso, ma anche in molti altri. Un esempio tra tutti è il metotrexate, uno dei primi citostatici usati come antitumorali, che oggi viene somministrato a basse dosi anche contro l'artrite reumatoide. D'altro canto l'acido zolendronico appartiene a quella categoria di alendronati e fosfonati che già da anni sono impiegati nella cura dell'osteoporosi.
Ovviamente con questo non voglio dire che questo farmaco non faccia male, nè nego che le ditte farmaceutiche che hanno investito in una certa filiera, ci speculino e intendano riconvertirla facendo rientrare dalla fienstra ciò che era stato chiuso fuori dalla porta, però... il mio è solo un invito a tener conto che anche i modi con cui una sostanza viene assunta possono concorrere a determinare gli effetti collaterali.
 
 
lakonikos
lakonikos il 19/02/08 alle 23:33 via WEB
Hai sicuramente ragione. La mia esperienza quasi personale ha visto una somministrazione mensile per sei mesi, allo stesso dosaggio di cui parla il giornale. Quindi sei volte superiore e con risultati temporaneamente positivi. Ma, secondo me, non è questo il punto: è accertato, in questo caso, che gli effetti collaterali dannosi si verificano più facilmente se prima, durante o dopo la somministrazione vi sono interventi, anche molto limitati, ai denti o alle gengive. Fin qui, è lecito valutare i pro e i contro. Ma di questo alla persona di cui parlo, e al sottoscritto, nessuno ha mai parlato, né è stata fatta un'indagine. Alla mia domanda specifica il medico responsabile della terapia è caduto dalle nuvole e ha negato recisamente. La repubblica non parla di questa possibile evenienza, neanche tanto rara. I dentisti che ho interpellato non ne sapevano niente. Ne faccio quindi una questione di informazione, non di validità del farmaco. E, nota bene, su questo vi sono parecchi forum in rete, vi è gente a cui i problemi sono insorti alla prima somministrazione. La lettura dell'articolo mi ha risvegliato i ricordi su questo problema. Credo che un po' di trasparenza e informazione non faccia male.
 
   
VegaLyrae
VegaLyrae il 20/02/08 alle 12:37 via WEB
Mi dispiace che tu, e una persona a te cara vi siate venuti a trovare in questa situazione; purtroppo sembra che evenienze di questo genere siano sempre più frequente al giorno d'oggi, e ahimè sono in parte anche dovute a leggi di mercato e competizione tra case farmaceutiche. L'immissione di un nuovo farmaco o di una nuova terapia sul mercato deve per legge sempre essere preceduta da un trial clinico in cui la prima fase è proprio volta a valutare le reazioni avverse. Ma i numeri delle persone trattate sono limitati, per cui in genere fa seguito uno studio epidemiologico sul larga scala. La rete e internet credo siano oggi il miglior mezzo per questi studi epidemiologici in quanto consentono un confronto diretto di molte persone con esperienze simili. E soprattutto permettono di raccogliere dati molto più velocemente che non con uno studio prospettico di tipo tradizionale. Purtroppo per quanto riguarda soprattutto farmaci di nuova immissione sul mercato, i tempi necessari e i costi per fare ciò sono molto lunghi e alti, e quindi capita che i dati vengano raccolti solo nel lungo periodo e sulla pelle delle persone. Soprattutto se la casistica colpita da effetti collaterali non è enorme. Da quanto mi dici però, per l'acido zolendronico, questi dati dovrebbero già essere stati raccolti e voglio sperare che almeno sul bugiardino siano state inserite le reazioni avverse. Sai, a volte è anche colpa dei giornalisti alla ricerca della notizia sensazionale, che gridano al miracolo guardando solo gli aspetti positivi anche quando le cose andrebbero prese molto più cautamente.
 
     
lakonikos
lakonikos il 20/02/08 alle 13:12 via WEB
Era proprio il senso del mio post e ti ringrazio per l'attenzione che gli hai prestato:) Ho ben chiaro il fatto che gli effetti collaterali non sono eliminabili. Il problema è che alcune terapie vengono fatte in ospedale e lì non ti fanno leggere bugiardini e, talvolta, come nel mio caso, non indagano nemmeno sulla storia del paziente. :))
 
lilith_0404
lilith_0404 il 21/02/08 alle 12:48 via WEB
é una cosa che mi spaventa non poco, la prospettiva di finire in balia di un ingranaggio come l'ospedale, dove vieni preso e gestito senza venire più di tanto informato o consultato sul da farsi... e che i medici non siano infallibili, ma spesso sbaglino, e anche clamorosamente, lo vediamo ogni giorno...
 
bimbayoko
bimbayoko il 24/02/08 alle 07:19 via WEB
Ciò che lascia sconcertati è che non vengano diffuse notizie che potrebbero evitare molti gravi inconvenienti a tutti...Pensiamo poi a quando siamo stati -eventualmente-ricoverati in ospedale.Quando mai i medici si preoccupano di spiegarci eventuali gravi effetti collaterali che potremmo avere dopo la somministrazione di certi farmaci?Pensiamo anche a persone anziane o che comunque non sono in grado di chiedere o non si rendono conto di ciò che viene loro somministrato...
 
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