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con un titolo così, il minimo è non aggiungere altro

 

 

« NON CI POSSO CREDEREADESSO VI DICO PER CHI VOTERO' »

LA CONCEZIONE DELLA SCUOLA

Post n°64 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da lakonikos




Il buon senso, ormai, è merce rara.
Vi segnalo questo articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera di oggi.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/02/08 alle 13:58 via WEB
Questo articolo lo giro ai miei colleghi docenti,troppo bello...La realtà batte l'immaginazione di cento a zero...Buondì,Martina
 
 
lakonikos
lakonikos il 29/02/08 alle 13:28 via WEB
Sempre:)
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 28/02/08 alle 14:36 via WEB
di questo passo arriveremo all'homeschooling, come negli USA
 
 
lakonikos
lakonikos il 29/02/08 alle 13:30 via WEB
dal personal trainer al personal teacher
 
carowalter
carowalter il 28/02/08 alle 14:58 via WEB
Quando si accetta l’idea che una scuola possa essere di indirizzo cattolico, ovvero che l’insegnamento in uno stato che si dichiara laico possa essere delegato a chi si dichiara credente, quando si accetta questo diviene ben difficile stabilire quale altro credo dichiarato può essere delegato e quale no o meglio gli unici che potrebbero stilare una lista sono i credenti già autorizzati che questo, mi pare, rivendicano. O si eliminano anche loro o non vedo via d’uscita.
 
 
lakonikos
lakonikos il 29/02/08 alle 13:32 via WEB
la costituzione lo prevede, ma senza oneri per lo stato, questo è il punto, continuamente aggirato.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/02/08 alle 18:27 via WEB
Che bello, una società senza più conflitti ne inutili confronti col diverso...Una società ad alta specializzazione e parcellizzazione. Persino, perchè no, uomini con uomini e donne con donne. E poi le infinite sottocategorie, donne magre con donne magre, uomini con i baffi tra di loro, bambini biondi e belli da un parte, grassi e foruncolosi dall'altra.Come all'Università peraltro dove, oramai, sforniamo laureati in "Letteratura italiana ma esclusivamente dal 600 all'800" o specialisti in "Idraulica del solo lavandino" o "Ortopedia del ginocchio crociato sinistro"...;-((( Carpe
 
 
lakonikos
lakonikos il 29/02/08 alle 13:40 via WEB
Io mi iscriverei a "epistemologia del pizzino comparata alla fenomenologia dell'intercettazione"
 
elioliquido
elioliquido il 28/02/08 alle 19:36 via WEB
Non esiste nessuna scuola, né statale né altro, priva di una sua peculiare verità, nemmeno se è unificata. Il citato Camera-Fabietti quanti lo hanno avuto come libro di testo alle superiori? Non solo io (anche se non me ne sentii disturbato), lo so per certo. Credo che le vere verità siano molto difficili da registrare (anche quelle storiche, specialmente nei dettagli), e che in tutte esse sia inevitabile l'apporto delle verità psichiche, delle verità che si vogliono come vere. Addirittura, nonostante la storia più fedele al vero sia quella che si basa esclusivamente sugli atti, e non ne fornisce nemmeno una minima chiave interpretativa, ciononostante essa non può fornire in un blocco unico tutti gli atti, che tecnicamente sono in numero uguale a infinito. Perciò è abbastanza bene che ci siano diverse scuole. Il resto è vivere di scontro tra le diverse verità, dove vince il più forte e/o la maggioranza, per quanto riguarda le verità comunemente accettate ed accertate. Io preferisco che ci sia chi mette in discussione le verità acclarate. Solo non amo che venga sponsorizzato in un certo modo, ovvero tentando di forzare l'opinione pubblica ad accettare certe messe in discussione. Però esiste anche un "filone" della ridiscussione che porta nuove verità accettabili, contrapposte a quelle "di regime" (per così dire e per usare un'espressione non adeguata a tutte le casistiche). Ovviamente quanto vale per la storia vale anche per il resto. C'è sempre lo scontro tra quello che si vede e quello che si vuole vedere, quello che si cerca, eccetera. I due elementi (più) stupidi della proposta del quotidiano cattolico sono, a mio avviso, 1) il costo abnorme, tant'è che si sarebbe costretti a lavorare per null'altro che la scuola, che diventerebbe un culto, un oggetto fine a se stesso; e poi 2) i genitori che decidono del pensiero dei figli, senza considerare che qualcuno che venga indotto a pensare in un certo modo, che non segua la propria indole, le proprie inclinazioni naturali, faticherà sempre in quel pensare, e sarà sempre, come si dice, una mezzasega in quel campo, che non sarà il suo. Tutto questo accettando di discutere della questione. Perché tale questione merita di essere cassata subito, senza star tanto a discutere, perché è l'ennesima fastidiosa trovata per far passare il finanziamento alle scuole cattoliche (all'Avvenire non gliene può fregare di meno, delle altre professioni religiose e di pensiero in generale, e si aspetterebbe, da una tale iniziativa, che di fatto il grosso dei finanziamenti alle varie scuole di pensiero finirebbe nelle sue tasche; giacché la scuola per i genitori di sinistra è, secondo loro, quella statale, e non ha bisogno di ulteriore promozione e sostegno). Dico che merita di essere cassata, ma mi avanza comunque il dubbio che possa essere una di quelle boutades che preludono ad un'offensiva nel classico triste stile del grosso Ferrara. Per finire e rispondere alla prima domanda dell'articolista, avendone bisogno, si può sempre chiamare un tacsi.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/02/08 alle 22:15 via WEB
Ho letto e condivido il timore di Franco. La polemica diventa una testa di ponte per lanciare l'ennesima crociata a favore delle scuole cattoliche. Cmq, se in Arabia eliminano la X, prima o poi dovranno eliminare anche la + dell'addizione, è una croce. Triste degenerazione per un popolo che ha inventato i numeri arabi dando un contributo fondamentale alla matematica in termini di velocità e boh, nn so che altro. Però, però, eliminando 2 operazioni, forse sarei meno, anzi mezza asina in matematica. Ho una speranza! ciao, cpc
 
   
lakonikos
lakonikos il 29/02/08 alle 13:53 via WEB
qui è una gara ad eliminare: dalle x a Darwin.
 
 
lakonikos
lakonikos il 29/02/08 alle 13:50 via WEB
A me il Camera-Fabietti, piaceva molto. Forse perché il mio insegnante era lui medesimo, Fabietti. Noblesse oblige, non aveva adottato il suo testo, si lavorava su appunti. Adesso mi dicono sia superato,il libro. Concordo con te, la diversità, in sè, potrebbe essere un valore, ma non esistendo niente in sé, in questo caso è solo l'ennesima boutade di quelli che non hanno mai digerito Porta Pia.
 
 
lakonikos
lakonikos il 29/02/08 alle 13:54 via WEB
beh Franco, si potrebbe tornare al vecchio "tassì" o, come dice ancora mia mamma, al "chaffeur de piazza"
 
scalzasempre
scalzasempre il 28/02/08 alle 23:52 via WEB
la follia invece no. eta
 
 
lakonikos
lakonikos il 29/02/08 alle 13:56 via WEB
ma la follia folle o quella stupida? Eta.
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 29/02/08 alle 07:09 via WEB
L'altro giorno, nel corso del solito convegno di cui già ho scritto, Giacomo Vaciago ha un po' provocatoriamente sostenuto che è importante capire che scuole hanno frequentato coloro che guidano una nazione. E l'esempio da lui portato riguardava Margaret Thatcher e una certa necessità di introdurre il canottaggio come sport obbligatorio anche negli atenei italiani.
Battute a parte, ha poi ricordato come mai il nostro metodo di valutazione nelle università si basa in trentesimi. Tre docenti valutano il candidato, ciascuno ha a disposizione una valutazione da 1 a 10 e il voto finale è la somma dei tre voti individuali. Bellissimo e indicato anche all'estero come esempio di correttezza nella valutazione del discente.Peccato che sia un impiato solo teorico e che i docenti che si chiudono in studio con l'unico discente, che promuovono o bocciano a seconda dell'obolo portato non siano merce rara.
tutto questo lungo prologo, che lui ha sviluppato ulteriormente per arrivare a parlare di una scuola del merito molto lontana dall'attuale concezione, è apparentemente fuori contesto.
però.
però
però
quesl che scrive g.a.stella trova ampio riscontro, al di là dei paradossi, in quanto vaciago sostiene nelmomento in cui al di là delle regole certe che chiedimao e introduciamo, poi invochiamo, ciascuno per sè, un particulare. che sia nella valutazione, che sia nell'orientamento, che sia nel tutto-tranne, o nell'a-patto-che.
 
 
lakonikos
lakonikos il 29/02/08 alle 13:58 via WEB
infatti, la mia paura è che la scuola "ad personam" possa anche piacere ai genitori.
 
miro.oceani
miro.oceani il 01/03/08 alle 15:18 via WEB
più che dei testi mi preoccupano gli educatori
di educatori che "pasturano" la mente con nozioni, curiosità e provocazioni, onde educere idee e opinioni ne vedo sempre meno.
i miei ricordi di scuola vanno più alle persone che ai libri, sono le persone che mi hanno, chi più chi meno, aiutato a crescere.
 
bimbayoko
bimbayoko il 02/03/08 alle 08:30 via WEB
Buondì,baciotto,felice settimana.Scuola...povera me docente...
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 03/03/08 alle 12:11 via WEB
mah.. io andrei anche un po' off topic, però la portiera mi ha segnalato che la rumenta è da vuotare. così, eh. sempre per dire.
 
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