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ANGOLO DELLO STERMINATORE

ULTIMA FRASE DELLO STERMINATORE

Niente che possa essere fatto con la volontà umana è utopico

VECCHIE FRASI DELLO STERMINATORE

Lo sterminatore odia essere aiutato dagli alleati, vuole essere sempre da solo sul campo

Lo sterminatore o e testa o e croce: non conosce le vie di mezzo

NUOVE FRASI DELLO STERMINATORE

Lo sterminatore è sempre in prima linea nel mediare tra due parti, ma guai a loro se non trovano un accordo...

Bisogna essere duri senza perdere mai la tenerezza (Ernesto Che Guevara)

Questa frase dell'indimentacabile Che Guevara l'ho presa a modello x il mio stile di vita... Duro e determinato nell'affrontare le varie prove della vita, ma senza dimenticare la tenerezza che rende chiunque una brava persona (se non bleffa...), e solo con chi se lo merita esco la tenerezza, occhio quindi a non farmi saltare qualche nervo di troppo...

La verità è sempre rivoluzionaria!

 

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in questo blog voglio che tutte le più elementari forme di libertà (di parola, di pensiero, di respirare anche...) vengano rispettate!!!

 

 
« A OSTUNI NEVICA!!!SCUOLA: A CHI VA IL CARBONE? »

PRIMA PRECARI, POI LICENZIATI E ORA DISOCCUPATI

Post n°872 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da sterminatore1986
 

 





Siamo un comitato di ex
lavoratori di una società del gruppo COS, licenziati nel febbraio 2006 al
termine di una vicenda grottesca
Per diversi anni abbiamo prestato
la nostra attività lavorativa presso Aci Informatica e nei locali del Pra di
Roma, per conto di altre società : ci occupavamo dell’assistenza alle delegazioni
Aci e ai Pra di tutta Italia. Nel 2004 Aci Informatica ha deciso di
‘esternalizzare’ definitivamente quel servizio e ha indetto una gara pubblica
di appalto includendo come requisito l’obbligo da parte della società
vincitrice di assumere a tempo indeterminato le 42 unità che già facevano parte
del servizio di assistenza; clausola questa che ci avrebbe dovuto garantire la
possibilità di mantenere un posto di lavoro “sicuro” all’interno di una
importante azienda del settore in cui operavamo. Ad aggiudicarsi la gara di
appalto fu il gruppo COS facente capo all’imprenditore A. Tripi che,
rispettando così la suddetta clausola di salvaguardia del personale, ci ha
assunto in data 23\12\2004 con contratto a tempo indeterminato. Per
l’assunzione venne utilizzata una società del gruppo, tale XCOS, che si sarebbe
poi rivelata essere un contenitore vuoto
più che una società vera e propria, visto ad esempio anche il fatto che al
momento dell’assunzione non aveva al suo interno nessun dipendente. Nonostante
molti dubbi, dovuti proprio al fatto che saremmo stati assunti attraverso una
Srl sconosciuta e non direttamente dalla società ‘mandante’, firmammo tutti il
contratto propostoci. Ma con il senno di poi possiamo dire che quei dubbi erano
più che fondati perchè, guarda caso, dopo appena 11 mesi la COS risolse l’appalto con Aci, mise in
liquidazione la società XCOS e avviò contemporaneamente le procedure di licenziamento
collettivo dei dipendenti: alla faccia della clausola di salvaguardia del
personale! La motivazione ufficiale data dall’azienda fu che la commessa non
consentiva alla stessa azienda margini di guadagno accettabili. La nostra
indignazione nasce innanzitutto da questo fatto: il gruppo COS vanta più di
10.000 dipendenti, continua a vincere gare pubbliche d’appalto fatturando utili
per centinaia di milioni di euro l’anno, e presto entrerà anche in borsa: ecco,
quello che noi ci chiediamo è come sia possibile per un gruppo di queste
dimensioni assumere e licenziare in meno
di un anno, seppur attraverso una società mandataria, 40 persone senza colpo
ferire. Troviamo scandaloso che nel nostro paese possa accadere una cosa del
genere. Tutto questo per noi ha significato vedersi togliere da un giorno
all’altro quel lavoro che per molti dopo anni di precariato era diventato
“stabile” (per altri di noi già lo era)
e trovarsi costretti a ripartire da zero, nemmeno da precari, ma da
disoccupati: e, forse non sarà un caso, quel lavoro adesso è di nuovo svolto da
lavoratori atipici. In questi tempi in cui si parla molto di stabilizzazioni
dei precari a noi è stato riservato il trattamento inverso: la precarizzazione
degli stabilizzati…
Noi ovviamente abbiamo impugnato
il licenziamento e presentato ricorso legale: naturalmente, conoscendo i tempi
che occorrono per avere l’esito finale di una vertenza abbiamo subito
cominciato la ricerca di una nuova occupazione.
Ma la nostra recente esperienza
con i centri per l’impiego serve a dimostrare come ormai esista una invisibile
linea di demarcazione che separa il privilegio dal diritto.
Provate voi ad andare in un
centro per l’impiego o in un COL di Roma: vi renderete conto di come il lavoro
lì non si trovi; tanti consigli inutili, questo sì, ma nulla che possa portare
ad un’assunzione vera e propria.
Per noi a questo punto non si
tratta più solo di trovare un nuovo posto “fisso”, “garantito”, ma anche e
soprattutto di trovare un nuovo posto nella società: perché ormai ci siamo resi
conto che quel licenziamento ha per noi generato di fatto un’estromissione
definitiva dalla società stessa.
La nostra lotta
continua, con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, per la reintegrazione
in Aci Informatica.
Facciamo appello a tutti
i lavoratori e lavoratrici, ai comitati di lotta, al sindacalismo di classe, perché
sostengano la nostra vertenza.

CONTRO LA LEGGE
30, CONTRO LA LEGGE SUL WELFARE
per IL DIRITTO AL LAVORO STABILE E AD UN SALARIO DECENTE
Comitato Ex lavoratori XCOS



 



 

 
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