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ANGOLO DELLO STERMINATORE

ULTIMA FRASE DELLO STERMINATORE

Niente che possa essere fatto con la volontà umana è utopico

VECCHIE FRASI DELLO STERMINATORE

Lo sterminatore odia essere aiutato dagli alleati, vuole essere sempre da solo sul campo

Lo sterminatore o e testa o e croce: non conosce le vie di mezzo

NUOVE FRASI DELLO STERMINATORE

Lo sterminatore è sempre in prima linea nel mediare tra due parti, ma guai a loro se non trovano un accordo...

Bisogna essere duri senza perdere mai la tenerezza (Ernesto Che Guevara)

Questa frase dell'indimentacabile Che Guevara l'ho presa a modello x il mio stile di vita... Duro e determinato nell'affrontare le varie prove della vita, ma senza dimenticare la tenerezza che rende chiunque una brava persona (se non bleffa...), e solo con chi se lo merita esco la tenerezza, occhio quindi a non farmi saltare qualche nervo di troppo...

La verità è sempre rivoluzionaria!

 

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in questo blog voglio che tutte le più elementari forme di libertà (di parola, di pensiero, di respirare anche...) vengano rispettate!!!

 

 

L'Italia sui giornali di tutto il mondo (29/06/2006)

Post n°827 pubblicato il 03 Luglio 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Batman contro Diabolik

Le apparenze, si sa, ingannano. A Trapani, in uno scenario
da sogno, tra chiese barocche, mulini, saline e vigneti, è
in corso da anni un duello all'ultimo sangue tra "Batman" e
"Diabolik". Così la gente del posto ha ribattezzato Giuseppe
Linares, il giovane e determinato capo della squadra mobile
locale, e Matteo Messina Denaro, il "piccolo principe"
della mafia, patito di fumetti e latitante dal 1993.

Le Monde, Francia

http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3214,36-789164@51-760406,0.html

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Processo al calcio italiano

Tutto è pronto. Comincia questa mattina allo stadio
Olimpico di Roma il processo contro Juventus, Milan,
Fiorentina e Lazio, accusate di illecito sportivo sulla
base di un numero consistente di intercettazioni
telefoniche tra i dirigenti della Figc e quelli delle
società coinvolte. La sede del processo normalmente ospita
le partite di Lazio e Roma, ma evoca bei ricordi
soprattutto alla Juventus, che qui ha vinto una Coppa
Campioni contro l'Ajax. Proprio la squadra bianconera,
però, è quella che rischia di più. Il suo ex direttore
generale, Luciano Moggi, è al centro dello scandalo, e
martedì scorso è intervenuto in lacrime in una trasmissione
televisiva per tentare di giustificarsi. Fuori dallo stadio
di Roma si vendono magliette del "Padrino" con Moggi al
posto di Marlon Brando sotto la scritta "Lucky Luciano".

The Age, Australia [in inglese]

http://www.theage.com.au/news/Sport/Italy-braces-for-football-scandal-trial/2006/06/29/1151174310962.html

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La sconfitta della Lega

Il sogno della Lega Nord si è infranto. Il referendum che
si è tenuto tra domenica e lunedì scorso ha respinto la
riforma costituzionale che prevedeva l'introduzione del
federalismo, obiettivo primario del partito fin dal 1989,
anno della sua fondazione. La Lega Nord chiede da sempre il
riconoscimento della Padania, una regione del Nord che dal
punto di vista amministrativo non esiste. Il premier
italiano Romano Prodi ha promesso che una nuova riforma
verrà discussa con l'opposizione, ma il leader della Lega
Umberto Bossi ha preferito per il momento rinviare
l'incontro annuale con il suo elettorato per studiare con
calma le future strategie e alleanze. Colpito da gravi
problemi cardiaci nel marzo del 2004, Bossi aveva affidato
il compito di condurre la battaglia a Roberto Calderoli, un
membro del suo partito che in poco tempo ha accumulato una
serie impressionante di gaffe politiche.

La Vanguardia, Spagna [in spagnolo]

http://www.lavanguardia.es/premium/edicionimpresa/20060629/51275004158.html

 
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L'Italia sui giornali di tutto il mondo (28/06/2006)

Post n°826 pubblicato il 03 Luglio 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Pessotto tenta il suicidio

Un drammatico episodio ha segnato il mondo del calcio
italiano, travolto dallo scandalo sulle partite truccate e
sugli arbitri corrotti. Gianluca Pessotto, ex calciatore e
oggi dirigente della Juventus, è caduto dal tetto della
sede della Juventus a Torino. Tra due giorni la commissione
d'appello federale comincerà a Roma il processo contro
trenta persone coinvolte nello scandalo, tra cui tuttavia
non figura Pessotto. In quello che gli inquirenti
considerano un tentativo di suicidio, Pessotto ha riportato
diverse fratture e un'emorragìa interna. La notizia del
tentato suicidio è arrivata a Duisburg, in Germania, mentre
il capitano degli azzurri, Fabio Cannavaro, teneva
un'euforica conferenza stampa dopo la vittoria
sull'Australia.

The Times, Gran Bretagna [in inglese]

http://www.timesonline.co.uk/article/0,,3-2246402,00.html

................................................

La caduta di casa Savoia

Quest'estate non la trascorrerà nella sua villa di Cavallo.
E non si farà vedere nei ristoranti di pesce di Bonifacio.
Dopo una settimana di prigione a Potenza Vittorio Emanuele
di Savoia, erede al trono d'Italia, ha ottenuto gli arresti
domiciliari in un appartamento di Roma. È accusato di aver
ottenuto licenze per alcune macchinette di videopoker
truccate e di aver procacciato ricchi clienti al casinò di
Campione in cambio di qualche "ragazza". Fin dall'inizio
dell'inchiesta i magistrati hanno vietato a Vittorio
Emanuele di lasciare il territorio italiano: il colmo per
un principe esiliato in Svizzera che per più di
cinquant'anni ha chiesto di poter tornare nel suo paese
insieme alla famiglia.

Le Monde, Francia [in francese]

http://www.lemonde.fr:80/web/article/0,1-0@2-3230,36-788748,0.html

................................................

Evasione inaccettabile

Il premier italiano Romano Prodi ha avvertito che
l'evasione fiscale in Italia ha raggiunto "livelli
inaccettabili". "Sono incompatibili con la democrazia", ha
aggiunto, spiegando che la cifra evasa equivale al 7 per
cento del prodotto interno lordo italiano, pari cioè alla
spesa sanitaria nazionale. "Che facciamo, chiudiamo gli
ospedali per salvare l'evasione fiscale?", ha chiesto
ironicamente Prodi intervenendo al quattordicesimo
congresso della Uil.

La Vanguardia, Spagna [in spagnolo]

http://www.lavanguardia.es/lv24h/20060627/51274883720.html

 
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L'Italia sui giornali di tutto il mondo (27/06/2006)

Post n°825 pubblicato il 27 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Gli italiani dicono no alla riforma costituzionale

Dopo le legislative di primavera, 47 milioni di italiani
sono stati nuovamente chiamati alle urne domenica e lunedì
scorsi. A spoglio completato, i no hanno raggiunto il 61,7
per cento dei voti, secondo i dati definitivi del ministero
dell'interno. La vittoria dei sostenitori del no è tanto più
netta se si considera che l'affluenza è stata del 53,6 per
cento, una percentuale importante per una consultazione di
questo tipo. Anche il nord del paese, che con la nuova
costituzione avrebbe guadagnato una maggiore autonomia, ha
votato contro la riforma. Romano Prodi, arrivato alla guida
del governo con una maggioranza esigua, è dunque confortato
dell'esito del referendum. Dall'altra parte, la leadership
dell'opposizione potrebbe a questo punto essere messa in
discussione.

Le Monde, Francia [in francese]

http://www.lemonde.fr/web/imprimer_element/0,40-0@2-3214,50-788456,0.html

................................................

L'amarezza di Hiddink

"Se si guarda il replay non ci sono dubbi: non c'era
rigore. Fa male vedere una cosa del genere all'ultimo
minuto". Il tecnico della nazionale australiana Guus
Hiddink commenta amareggiato la partita in cui la sua
squadra è stata battuta dalla nazionale italiana, ridotta
in dieci uomini, grazie a un rigore segnato da Francesco
Totti al novantatreesimo minuto. Ma Higgins non ha perso
l'ottimismo: "Dobbiamo essere orgogliosi della squadra. Se
si osserva il nostro gioco, si vede che ci siamo dati da
fare".

The Sydney Morning Herald, Australia [in inglese]

http://www.smh.com.au:80/news/aussie-update/that-wasnt-a-penalty-hiddink/2006/06/27/1151174168891.html

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Amici ai ferri corti?

L'idillio tra Vladimir Putin e Silvio Berlusconi sembra
finito. Dopo la sconfitta elettorale del Cavaliere e dopo
l'incontro tra il presidente russo e il nuovo premier
italiano Romano Prodi, una delle più famose e discusse
amicizie tra capi di stato sembra sul punto di sciogliersi.
Il Corriere della Sera ha raccontato che Berlusconi si è
messo a piangere quando ha visto il suo amico Putin
abbracciare calorosamente il Professore. Il Cremlino nega
che Putin abbia abbandonato il suo vecchio amico. Il
senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti liquida le voci su
una presunta rottura tra i due precisando che il loro
rapporto era strettamente professionale. "Berlusconi non
stava piangendo", spiega.

The Moscow Times, Russia [in inglese]

http://www.moscowtimes.ru:80/stories/2006/06/27/015-print.html

 
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W L'ITALIA!!!

Post n°824 pubblicato il 27 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Il giorno appena trascorso è stato uno dei più belli ed emozionanti di quest'anno... Alle 15 sono cominciate le operazioni di scrutinio dei voti del referendum e alle 16 già si era capito che il NO avrebbe vinto facilmente... I primi dati lo davano al 59%, ovviamente stranamente era troppo basso, infatti il risultato finale dava il NO al 61,7%!!! Ovviamente sono disgustato x tutti i cittadini del centro-sud che hanno votato sì ad una riforma che danneggia proprio le loro regioni, il loro territorio... Non sanno, o non vogliono capire la gravità del loro voto... Sono veramente d'accordo ad avere una regione con meno soldi??? Se sì, allora beati loro, peccato che la collettività ne sarebbe stata danneggiata... Fiùùù, x fortuna ha vinto il NO!!!HA VINTO L'ITALIA!!! Proprio come hai mondiali, con il rigore all'ultimo secondo che ci ha fatto palpitare il cuore a tutti... Avevamo tutti paura che Totti facesse il cucchiaio, x fortuna ha tirato come si deve quel calcio di rigore... Che dire, meglio di così oggi non poteva proprio andare!!! ^__^ Abbiamo salvato la Costituzione, avremo di nuovo la fortuna di soffrire con la nazionale alla prossima partita, oggi siamo tutti FELICI E CONTENTI!!! Buona notte a tutti, e x chi lo legge domani questo post, buona giornata!!!

Ciao, a presto..............................................................

 
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Post N° 823

Post n°823 pubblicato il 26 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Scilla. Singolare scoperta dei carabinieri nel Reggino
Marijuana al sangue di suino
VI RIPORTO UNA VECCHIA MA CURIOSA NOTIZIA DEL 2 SETTEMBRE 2005 PROVENIENTE DALLA CALABRIA
marijuana al sangue di suino!!! che schifo! (da "il quotidiano della calabria")

SCILLA - Di droga o di derivati chimici dagli effetti allucinogeni se ne era vista di tutti i tipi, ma di marijuana al sangue proprio no. Eppure esiste, viene coltivata proprio nella nostra regione in posti dove meno te l'ho aspetti . Non si tratta di materiale per riti magici di strane sette oscure ma di un business potentissimo che ha trovato terreno fertile tra gli anfratti aspromontani della provincia di Reggio Calabria dove viene prodotta la migliore "erba" del mercato illegale del "fumo" in Italia ed in Europa . La " calabrese" come viene chiamata la marijuana prodotta nella nostra regione non solo è più ricercata perché più pregiata ma anche pagata di più rispetto a quella importata da altri paesi in particolar modo dai Balcani. Ciò stimola i produttori clandestini di canapa indiana che ogni anno seminano nel terreno quasi sempre demaniale centinaia di migliaia di semi dai quali vengono fuori piante di altezza superiore ad altre coltivazioni , anche fino a 5 metri di altezza. Piante che hanno bisogno di acqua e sopratutto di sole che in Calabria non manca .Un fenomeno che anno dopo anno non conosce ostacoli nonostante il massiccio lavoro di contrasto operato dalle forze dell'ordine che dura praticamente tutto l'anno tranne pochi mesi invernali. Sono centinaia di migliaia le piante che vengono individuate e distrutte nella sola zona aspromontana. Non tutte le piantagioni vengono però individuate e distrutte, tanto che secondo alcuni quelle rinvenute potrebbero essere solo una piccola parte di quelle che invece coltivate, tagliate, essiccate ed immesse nel mercato clandestino .
Ogni giorno l'Aspromonte viene preso d'assalto dagli elicotteri dell'8° Elinucleo dei Carabinieri di Vibo Valentia o della Polizia che insieme alle squadre dei comandi territoriali che operano da terra rastrellano vaste aree. Adesso però i Carabinieri che operano in Aspromonte hanno individuato una nuova qualità di canapa indiana , quella "al sangue". E' accaduto ieri in località Solano di Scilla , in una zona isolata ed impervia al confine dei territori di S. Eufemia d'Aspromonte e Scilla. Qui i militari dello squadrone Eliportato " Cacciatori" di Vibo Valentia e quelli della locale Stazione pensavano di aver individuato alcune delle solite piantagioni , ma quando sono arrivati tra quelle rinvenute in altrettante sette piazzole la loro attenzione si è concentrata su una in particolare nella quale vi erano piante dal colore decisamente diverso dalla altre . Anziché verde brillante intenso, migliaia tra le sedicimila individuate , erano di colore rossiccio, specie nel gambo. E se le altre, quelle normali , avevano un'altezza rigogliosa che arrivava a quasi quattro metri, queste ultime erano ancora più alte anche se piantate nello stesso periodo. Dopo alcune verifiche i Carabinieri, hanno capito il motivo. Lo ha spiegato ieri il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Villa San Giovanni, il capitano Vincenzo Maresca : "Le piante- ha affermato l'ufficiale dell'Arma - avevano assunto quel colore perché venivano innaffiate con sangue di suino . Una tecnica che permette un maggiore sviluppo sia nel fusto che nel principio attivo dello stupefacente." Il sangue veniva recuperato nella zona, secondo alcuni accertamenti effettuati dai Carabinieri, dove persiste un largo uso della macellazione clandestina dei suini. E' la prima volta che viene effettuato un ritrovamento del genere in Aspromonte. Una tecnica che, oltre ad essere singolare sembra decisamente assurda e raccapricciante. Le piante su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Musarò previa campionatura sono state tutte bruciate . I Carabinieri hanno avviato ulteriori indagini per individuare gli ignoti illeciti coltivatori di marijuana al sangue

DAL BLOG DI GIOVANNIMAIOLO

 
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L'Italia sui giornali di tutto il mondo (26/06/2006)

Post n°822 pubblicato il 26 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

L'Italia al voto

Da ieri gli italiani stanno andando alle urne per esprimere
il loro parere su una riforma costituzionale che potrebbe
cambiare profondamente la forma di governo e mettere a
rischio l'unità del paese. Se al referendum vinceranno i sì
Romano Prodi potrebbe avere grosse difficoltà a tenere
insieme la sua eterogenea coalizione. Se la riforma, come
appare probabile, sarà respinta, l'opposizione di Silvio
Berlusconi s'indebolirà e il centrodestra faticherà a
rimanere compatto. La vittoria del no, inoltre, potrebbe
decretare la fine della Lega nord. In gioco c'è la più
importante riforma costituzionale della storia d'Italia,
che attribuisce maggiori poteri al presidente del consiglio
e segna un ulteriore passo avanti nella direzione del
federalismo.

The Independent, Gran Bretagna [in inglese]

http://news.independent.co.uk:80/europe/article1096406.ece

................................................

Come far ridere gli italiani

La battuta migliore che circola in questi giorni in Italia
è che oggi l'Australia batterà la nazionale azzurra. Solo
l'idea fa morir dal ridere. Le bandiere tricolori
sventolano già dai balconi e dalle finestre e nei paesi
tutto è già pronto per la festa serale con banchetto.
Secondo il Corriere della Sera l'Australia ha solo il 15
per cento di possibilità di vincere, mentre una sconfitta
sarebbe impensabile, oltre che imperdonabile.

The Age, Australia [in inglese]

http://www.theage.com.au/news/aussie-update/how-to-make-italians-laugh/2006/06/26/1151174124378.html

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L'ultima battaglia di Bossi

"Se non vinciamo, bisognerà trovare altre vie non
democratiche". A pochi giorni dal referendum sulla riforma
costituzionale Umberto Bossi è ripartito all'assalto,
ritrovando i toni e le espressioni aggressive e tornando a
parlare di secessione. Il leader della Lega nord ha messo
in guardia sia il governo di Romano Prodi sia i suoi propri
alleati, sapendo che sul destino della devolution si gioca
il suo futuro.

Le Temps, Svizzera [in francese]

http://www.letemps.ch/template/international.asp?page=4&article=184255

 
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NO AL RIFINANZIAMENTO DELLE MISSIONI IMPERIALISTE

Post n°821 pubblicato il 24 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Via le truppe d´occupazione, ritiro immediato dall´Iraq e dall´Afghanistan 
di Antonino Marceca
Il primo mese di operato del governo Prodi indica le linee generali su cui verrà articolata la sua politica economica ed estera. Qui fermiamo l´attenzione sulla politica estera, in particolare per quanto attiene la spinosa questione del rifinanziamento delle missioni militari all´estero, e con esse, della guerra dispiegata in Iraq e Afghanistan.

Nello stesso momento in cui Pier Ferdinando Casini offre pubblicamente i voti dell´Udc per il rifinanziamento delle missioni militari, il Pdci di Diliberto e Rizzo chiede a Romano Prodi di mettere la fiducia sul decreto, mentre Bertinotti assicura Prodi della fedeltà del Prc-Se e il nuovo segretario del partito Giordano chiede una mozione parlamentare di indirizzo sulla politica estera. Di passata ci chiediamo cosa avrebbe fatto un Ferrando senatore, in base alle dichiarazioni rilasciate alla stampa (Manifesto di sabato 17 giugno) probabilmente "sarebbe potuto uscire dall'aula o salvare capra e cavoli con qualche altra diavoleria parlamentare" secondo una modalità che il giornalista definisce "di scuola più dorotea che marxista-rivoluzionaria" .
Insomma, è evidente come la sinistra di governo, in cambio di vuote assicurazioni, si prepara ad ingoiare e far ingoiare ai propri militanti e iscritti l´amara cicuta della guerra. La storia si ripete.
 
La ridislocazione delle truppe su altri fronti (mantenendo il sostegno all'occupazione dell'Irak)
Il ritiro italiano dall'Iraq sarà completato "entro l'autunno" annuncia il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, dopo aver incontrato il 7 giugno il primo ministro iracheno Nuri al Maliki. Dieci giorni dopo, il 16 giugno, terminato l´incontro con il segretario di stato Condoleezza Rice a Washington, dichiara che rimarranno nel Paese occupato una trentina di ufficiali militari (addestratori) nell´ambito di una struttura Nato.
"L'Italia non intende abbandonare l'Iraq - ha precisato il titolare della Farnesina - semmai ha intenzione di concludere un vero e proprio accordo di cooperazione con l'Iraq e gettare le basi per rafforzare la presenza politica, economica e umanitaria", a questo scopo è stata invitata una delegazione del governo iracheno che nei prossimi mesi sarà a Roma per firmare l'intesa. L'obiettivo del governo Prodi è di salvaguardare gli interessi imperialistici dell´Italia in territorio iracheno, dai pozzi petroliferi dell´Eni alle imprese di ricostruzione, ma con modalità differenti rispetto al precedente governo Berlusconi: mediante un maggior coinvolgimento degli organismi multilaterali "Onu, Nato e Ue" precisa D´Alema. Sul territorio, come a Nassiriya, potrebbero rimanere le strutture miste militare-civile quali i Prt (Provincial reconstruction team). E´ il modello Afghanistan, dove la cooperazione e le ong accompagnano lo sfondamento militare.
Per il ridispiegamento di truppe e mezzi, dall´Iraq all´Afghanistan, tornerà utile, pur con altri tempi e modi, il modello spagnolo. Il socialista spagnolo Zapatero infatti nel momento stesso in cui portava via le truppe dall´Iraq accresceva il numero di quelli in Afghanistan. Il segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer, dopo aver incontrato il 9 giugno il Presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, in un'intervista al Corriere della Sera ha sollecitato l'Italia a rafforzare la sua presenza in Afghanistan con più truppe, aerei (cacciabombardieri Amx) e forze speciali nell'ambito della missione Onu-Nato. Forze necessarie per l´offensiva militare (Operation Mountain Thrust) iniziata il 15 giugno, la maggiore dal 2001, nelle province meridionali e orientali di Kandahar, Helmand, Uruzgan e Zabul, dove la resistenza islamista afgana in questi mesi si è riorganizzata e rafforzata.
L'Italia è infatti impegnata in Afghanistan nell'ambito della missione Isaf-Nato con circa 1.300 militari, di cui 900 nella capitale Kabul e 400 a Herat, nella parte occidentale del Paese, dove ha la guida del Provincial reconstruction team. Entro il 30 giugno il governo Prodi porterà in parlamento il rifinanziamento delle missioni militari all´estero, tra cui la missione in Afghanistan: e la sinistra di governo (Prc-Se, Pdci, Verdi e sinistra Ds), al di là dei distinguo non farà mancare il suo sostegno.
Intanto, sempre sotto l´egida dell´Onu, Ue e Nato, il governo Prodi si dice pronto ad ulteriori "missioni umanitarie" in Africa, a cominciare dal Sudan.
Da sempre l´imperialismo ha giustificato le sue imprese militari con la pace, la giustizia, la civilizzazione, la democrazia, la libertà, ecc, queste giustificazioni non sono mancate nemmeno negli ultimi decenni di guerra, dalla Jugoslavia all´Iraq. La copertura dell´Onu, "un covo di briganti" per utilizzare la definizione di Lenin a proposito della Società delle Nazioni, è sempre avvenuta una volta ricomposti gli interessi tra le diverse nazioni imperialiste.
 
L´ Afghanistan
Il Paese asiatico si trova sulla strada che gli oleodotti e gasdotti, provenienti dai ricchissimi giacimenti delle ex repubbliche sovietiche del Caspio, devono percorrere per raggiungere il Mar Arabico.
L´occupazione dell´Afghanistan e dell´Iraq, il ridimensionamento dell´Iran e della Siria avrebbe permesso, se non ci fosse stata la forte resistenza irachena, agli Usa di controllare una delle regioni centrali del pianeta. Motivi di ordine geostrategico e di controllo energetico stanno alla base delle guerre di questi ultimi anni, riflesso dell´acutizzarsi della crisi economica capitalistica internazionale e con essa dei conflitti interimperialistici. In un contesto mondiale che vede da un lato la costruzione accidentata dell´Ue, il riorganizzarsi della Russia e l´emergere delle potenze di Cina e India.
Dopo l´aggressione militare e il rovesciamento del regime dei talebani con gli accordi di Bonn, in Germania, del 5 dicembre 2001 fu tracciato il futuro dell´Afghanistan. A capo del governo provvisorio è stato messo Hamid Karzai, ex consigliere della compagnia petrolifera americana Unocal.
Karzai con l´aperto sostegno statunitense venne eletto presidente nell´ottobre 2004. La sua autorità si estende, grazie a migliaia di soldati del contingente Isaf-Nato, appena nella capitale Kabul. Nel resto del paese il potere rimane nelle mani dei signori della guerra e dei mullah talebani. I signori della guerra dell´Alleanza del Nord controllano anche il parlamento eletto nel settembre 2005 dopo elezioni parlamentari truffaldine. Nelle regioni centrali e meridionali del Paese, regioni pashtun, gli islamisti talebani hanno negli ultimi anni ripreso il controllo. L´unica attività economica del Paese è la produzione di oppio (oltre i due terzi del prodotto interno lordo), controllata dai ministri di Karzai, dai deputati signori della guerra e dai mullah talebani.
Il Paese è ridotto alla disperazione e alla fame, i diritti umani elementari continuano ad essere calpestati, la condizione delle donne non è migliorata. La ricostruzione post-bellica è un affare da 15 miliardi di dollari solo per gli appalti delle multinazionali occidentali (soprattutto, ma non solo, statunitensi).
La popolazione non è più disposta ad accettare le truppe straniere neanche a Kabul, dove una rivolta scoppiata a fine maggio 2006, dopo l´ennesimo incidente provocato da mezzi pesanti statunitensi, ha visto la popolazione delle periferie della città scendere in piazza e dirigersi verso il parlamento, l´ambasciata Usa e la televisione di Stato al grido "Morte all´America" e "Morte a Karzai".
 
Ritiro immediato, totale e senza condizioni
La grande stampa borghese, la Repubblica e il Corriere della Sera, a fine maggio e in queste prime settimane di giugno hanno dato inizio alla campagna stampa contro il ritiro dell´Italia dalla guerra in corso in Afghanistan. Mentre la Repubblica ha paventato in caso di ritiro "il caos" (tutti contro tutti, mischia furibonda, sterminio per fame, fine della speranza per le ragazze, ecc), il Corriere della Sera ha posto soprattutto l´accento sulla differente natura della guerra in Afghanistan rispetto a quella in Iraq. La guerra in Afghanistan, sostiene il Corriere, ha legittimità internazionale in quanto sono stati e sono coinvolti gli organismi internazionali (Onu, Ue, Nato), inoltre in questa guerra l´Italia è a fianco degli alleati europei (Germania, Francia, Spagna). Il ritiro si configurerebbe quindi come frattura strategica, coinvolgerebbe anche la Nato, e con essa gli Usa.
Appena formalizzata la compagine governativa, Prodi si è impegnato a ricollocare l´Italia nel quadro dell´Ue in stretta alleanza con Francia, Spagna e Germania, facendosi interprete di quella parte dell´imperialismo italiano che vede nella strutturazione, anche militare, del polo imperialistico europeo il proprio terreno di rilancio. Proprio per questo il governo Prodi non può permettersi di sganciarsi dagli alleati europei.
Non c´è ombra di dubbio che il governo Prodi, con il seguito di centinaia di ministri e sottosegretari, giustificherà l´aggressione imperialista, il rifinanziamento delle missioni all´estero e la permanenza in territorio afgano con questi argomenti.
Da parte nostra ribadiamo la nostra opposizione alla guerra d´aggressione coloniale, chiediamo il ritiro immediato, totale e completo di tutte le truppe e mezzi dall´Iraq, dall´Afghanistan e da tutti i Paesi in cui è coinvolto l´imperialismo italiano. Esprimiamo il nostro sostegno alla resistenza popolare afgana, pur rilevando come questa sia diretta da forze islamiste reazionarie, auspicando la sconfitta dell´imperialismo e del colonialismo. Nel contempo riteniamo necessaria, per la liberazione reale dei lavoratori e delle masse popolari afgane, un´altra direzione, marxista rivoluzionaria, della resistenza. Essendo coscienti che l´origine del caos, la fame, le guerre tribali e religiose sono da addebitarsi principalmente all´imperialismo e, in subordine, alla classe dominante feudale e borghese del Paese dipendente.

 
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L'Italia sui giornali di tutto il mondo (23/06/2006)

Post n°820 pubblicato il 23 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Calabria, qualcosa sta cambiando

La Calabria è perduta: è l'amara conclusione di Filippo
Callipo, presidente della Confindustria calabrese, che la
settimana scorsa ha dichiarato di voler lasciare la
regione, scoraggiato dall'assenza di cambiamenti reali dopo
l'omicidio di Francesco Fortugno. "Non chiediamo fondi
straordinari né maggiori poteri. Vogliamo solo più
sicurezza". Il suo "j'accuse" ha avuto l'effetto di una
bomba: nel giro di pochi giorni, governo e Confindustria si
sono mobilitati. E il boss Alessandro Marcianò è finito in
manette insieme al figlio Giuseppe con l'accusa di
omicidio.

Le Figaro, Francia [in francese]

http://www.lefigaro.fr/international/20060623.FIG000000057_nouvelle_rafle_dans_la_mafia_calabraise.html#

................................................

Un altro scandalo alla Rai

Negli ultimi giorni le attraenti soubrette della Rai hanno
scatenato l'ennesima tempesta sulla televisione pubblica
italiana. Giuseppe Sangiovanni, vicedirettore delle risorse
tv, è sospettato di aver assunto delle giovani ragazze su
richiesta di Salvatore Sottile (portavoce dell'ex ministro
degli esteri Gianfranco Fini), che in cambio riceveva dei
"favori sessuali". La Rai ha promesso di aprire
un'inchiesta, ma è preoccupante che, qualunque sia il
governo in carica, la televisione di stato non sia in grado
di rompere il suo cordone ombelicale col mondo politico.
L'attrice di satira Sabina Guzzanti, allontanata dal
piccolo schermo dal governo Berlusconi, si dice
preoccupata: "Se le cose alla Rai non cambiano
radicalmente, non so se tornerò a lavorarci".

Libération, Francia [in francese]

http://www.liberation.fr/page.php?Article=392545#

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Dopo la vittoria, la vergogna

Quattro delle più importanti squadre italiane e trenta
persone tra arbitri e dirigenti sportivi sono stati
deferiti dal procuratore Stefano Palazzi con l'accusa di
frode sportiva. La comunicazione ufficiale è arrivata ieri
al termine della partita tra Italia e Repubblica Ceca, che
ha permesso agli azzurri di qualificarsi agli ottavi di
finale dei campionati mondiali. Molti dei protagonisti
della vittoria giocano nelle squadre indagate, che adesso
dovranno affrontare il processo sportivo. Palazzi ha
stabilito i deferimenti sulla base di un rapporto
consegnatogli da Francesco Saverio Borrelli, l'ex
magistrato di Mani pulite. Le sentenze sono attese tra il 7
e il 9 luglio.

Times, Gran Bretagna [Gran Bretagna]

http://www.timesonline.co.uk/article/0,,3-2239475,00.html

 
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BARZELLETTE!!!

Post n°819 pubblicato il 23 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Tag: Simpaty
Foto di sterminatore1986

Anziano con morbo di Parkinson offresi per suonare maracas in gruppo musicale cubano. (Mauroemme)

Un signore giunto all'età pensionabile si reca all'INPS per fare domanda per la pensione di anzianità. La donna allo sportello gli chiede di mostrare la Carta d'Identità per verificare la sua età. Il signore guarda in tasca e realizza di aver scordato il documento a casa. Dispiaciuto e contrariato per il fatto, lo fa presente all'impiegata dicendole:
"dovrò andare a casa e ritornare successivamente."
Ma la donna gli dice:
"Si sbottoni la camicia."
Così apre la camicia rivelando il suo torace ricoperto di peli bianchi. La donna a questo punto gli dice:
"Questo per me è sufficiente per provare che lei ha l'età giusta per la pensione"
e procede a redigere la documentazione per la pensione di anzianità.
Quando fa ritorno a casa, l'uomo racconta divertito la sua esperienza alla moglie, la quale lo apostrofa così:
"Avresti dovuto sbottonarti anche i calzoni, ti avrebbero dato anche la pensione di invalidità...!"

In un paesino montano del lombardo c'e' solo un toro, di proprietà di un contadino, e tutti devono pagare questo contadino per far coprire le loro vacche dal toro. Un giorno, in consiglio comunale, si vota di comprare il toro del contadino e farne un bene pubblico. Tirando il prezzo per giorni, riescono alla fine a comprare il toro dal contadino, ma quando si tratta di montar vacche, il toro non fa nulla... zero.
Disperati, i contadini e il sindaco vanno dal vecchio padrone del toro e gli chiedono come mai non copre le vacche. Questi se ne va a vedere il toro, e lo trova nel suo recinto che bruca tranquillo.
"Ue', toro" gli dice "Perche' non trombi piu'?"
E il toro gli fa:
"Ue', pirla, adesso sono impiegato comunale!"

Ieri sera ad una festa una ragazza bellissima mi ha offerto da bere e poi mi ha invitato a casa sua.
Mi fa: "Scusa un attimo".
Quando ritorna è completamente nuda. Si siede sulle mie ginocchia, comincia ad accarezzarmi, a baciarmi dappertutto, e allora ho pensato:
"Daniele, questa occasione non fartela scappare!".
E così mi sono fatto dare il suo numero di telefono.

Una vecchietta va dal medico e gli dice:
"Dottore voglio morire,ma senza soffrire".
Il dottore la guarda per un attimo e poi le dice:
"Si spari un colpo al cuore"
La nonnina non convinta continua:
"E se sbaglio mira?
"Signora punti la pistola appena sopra il seno e non sentirà niente"
L'indomani il medico apre il giornale e legge:
"ANZIANA SIGNORA SI SPARA AD UN GINOCCHIO..."

Mio nonno ha sposato mia nonna, mio zio ha sposato mia zia, mio padre ha sposato mia madre...
io perchè mai dovrei sposarmi con una sconosciuta?

Come si chiama il nano che si sporca sempre a tavola?
SBRODOLO (da Alessandro)

CORNUCOPIA:
Un tradimento masterizzato.

PAZZO ECOLOGISTA

C'era una volta un pazzo molto ecologista e appassionato di numerologia e gioco del lotto. I suoi più grandi desideri erano due: voleva ripulire il mondo dalla plastica e voleva vincere una cinquina al lotto. Per questo motivo ogni giorno camminando per strada chiedeva a tutti i passanti un pezzo di plastica da buttare e 5 numeri da giocare. Il pazzo provava a giocare tutti i numeri ma non vinceva mai.
Allora decise che per vincere ci voleva un po' di organizzazione.
Prese un bel banchetto, si mise al centro della piazza del paese e distribui in giro tanti volantini:
"CHIUNQUE CONSEGNERA' UN PEZZETTO DI PLASTICA DA BUTTARE E 5 NUMERI DA GIOCARE RICEVERA' IN CAMBIO DEL DENARO".
Tutta la gente del paese pensava ad uno scherzo del solito pazzo ma l'offerta era interessante e valeva la pena provare.
Infatti in breve tempo si formarono delle lunghe code al banco del pazzo e tutti consegnavano un pezzetto di plastica, dicevano 5 numeri e ricevevano in cambio dei soldi.
Fu così che naque il BANCOMAT.
(NARDOdemenziale)

Nascono due fratelli siamesi e vengono seguiti da un'équipe medica. Raggiunta l'adolescenza, durante un controllo, uno dei gemelli sussurra all'orecchio del dottore che lo sta visitando:
- Mio fratello è frocio.
- Che t'importa, la vita è sua.
- Si ma il culo è in comune!
(da Enzo)

Una ragazza vuole partecipare a un concorso di bellezza cercando di vincere l'elezione a Miss Veneto. Lo confessa alla nonna che la sconsiglia dicendole che quel tipo di gara è poco raccomandabile. Ma la ragazza vi partecipa lo stesso e arriva seconda. Ritorna dalla nonna e le dice:
- Non sono arrivata prima per un pelo!
E l'esperta e maliziosa vecchina:
- Perché? Ti hanno contato anche quelli?...
(da Enzo)

ABAT-JOUR:
Frate francese che non lavora di notte.

Un ometto incrocia un giovanotto e gli dice:
"CORNUTO!"
Il giovanotto abbozza ma non risponde. La cosa si ripete per alcuni giorni. Al limite della pazienza và a casa e racconta tutto alla moglie che gli dice di lasciar perdere dato che il mondo è pieno di dementi.
Il giorno dopo i due si incontrano di nuovo e questa volta l'ometto dice:
"CORNUTO...E SPIA!!!"
(da Macc Dany)

Un uomo decide di passare un bel pomeriggio con la segretaria. La porta fuori a pranzo e poi a casa di Lei. Dopo tre ore di sesso scatenato l'uomo si reca in bagno e nota con orrore che la sua segretaria gli ha lasciato un vistoso succhiotto sul collo. Disperato pensa come potersi giustificare con la moglie.
Arriva a casa e gli si fa incontro il cane per fargli le feste. L'uomo allora coglie la palla al balzo e finge di lottare con il cane stesso. Dopo un pò si alza e dice alla moglie:
"Guarda, cara, cosa mi ha fatto il cane al collo" mostrandogli il succhiotto.
E lei, aprendosi la camicetta:
"Cavolo, non dirmi nulla, guarda cosa mi ha fatto alle tette!!!".
(da Macc Dany)

 
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L'Italia sui giornali di tutto il mondo (22/06/2006)

Post n°818 pubblicato il 22 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Nuovo scandalo delle intercettazioni

La moglie del segretario di Alleanza nazionale che chiede
una raccomandazione per il fidanzato della figlia, il
segretario dell'Unione monarchica che commenta i risultati
delle elezioni, l'ex portavoce di Gianfranco Fini che parla
in termini poco lusinghieri di una giovane aspirante diva
televisiva. Dall'arresto di Vittorio Emanuele di Savoia,
venerdì scorso, i giornali italiani continuano a pubblicare
intercettazioni telefoniche, con il benestare, a quanto
pare, della procura di Potenza e in violazione del segreto
istruttorio. Alcuni giornali si limitano a pubblicare le
prove del reato, ma la maggior parte pubblica anche
conversazioni personali. È giusto?

Le Figaro, Francia [in francese]

http://www.lefigaro.fr/international/20060622.FIG000000113_nouveau_scandale_des_ecoutes_telephoniques_en_italie.html

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Il trionfo o l'ignominia

Andare avanti o scoprire definitivamente gli altarini.
L'Italia affronta il suo dilemma: applaude la nazionale
mentre crescono le dimensioni dello scandalo di corruzione
più grave della storia del calcio, per l'importanza delle
persone e delle squadre coinvolte. Finché la nazionale va
avanti la tregua reggerà, ma alla prima battuta d'arresto
l'effetto domino non risparmierà nessuno.

El Mundo, Spagna [in spagnolo - a pagamento]

http://www.elmundo.es/papel/2006/06/22/deportes/1988058.html

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I capolavori restituiti

Il Getty Museum di Los Angeles ha accettato di restituire
alcuni oggetti all'Italia, tra cui "diversi capolavori"
dalla sua collezione di arte etrusca e romana. Lo annuncia
un comunicato congiunto del museo e del governo italiano.
Anche se sono stati forniti pochi dettagli, la decisione
potrebbe aprire la strada alla fine della disputa sulle
opere trafugate reclamate dall'Italia. Sembra che in cambio
della restituzione di alcune opere l'Italia garantirà al
Getty il prestito "di oggetti di bellezza e importanza
storica equivalente". Un accordo simile a quello fatto con
il Metropolitan di New York lo scorso febbraio.

The New York Times, Stati Uniti [in inglese]

http://www.nytimes.com:80/2006/06/22/arts/22gett.html

 
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LA NECESSITA´ DI UNA SINISTRA DI CLASSE:

Post n°817 pubblicato il 22 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

POTENZIALITA´ E LIMITI DELLA RETE 28 APRILE
di Alberto Madoglio
 
Lunedì 12 giugno si è svolta a Roma una riunione dei sostenitori della Rete 28 aprile, l´area sindacale che rappresenta a oggi la "sinistra" della Cgil, dopo la capitolazione alla maggioranza di Epifani della precedente corrente di sinistra Lavoro e Società, guidata da Patta.
All´ultimo congresso della Cgil, quest´area aveva prospettato l´ipotesi di presentare un documento alternativo a quello della maggioranza della confederazione: la proposta non ha avuto seguito per le vicende che sono note a tutti; mentre l´area di Patta si era limitata a sostenere due tesi, alternative al documento unico, presentate dal segretario della Fiom, Rinaldini.
Questa del 12 giugno è stata la prima riunione dopo il congresso nazionale dello scorso marzo a Rimini e possiamo dire che è stata un´occasione mancata.
Non nutrivamo l´illusione che i dirigenti nazionali di quest´area (Cremaschi in testa) volessero costituire una tendenza di classe all´interno del maggior sindacato italiano. Tuttavia l´assemblea ha dimostrato tutti i limiti di direzione politica e sindacale coi quali, oggi, devono fare i conti i lavoratori e i disoccupati nel Paese.
 
Prima di tutto l´assemblea è stata convocata in modo da non garantire una reale rappresentazione democratica dei sostenitori dell´area: infatti, sono state pochissime le realtà territoriali in cui si sono fatte assemblee preparatorie, e non si è preteso che le strutture nazionali della Cgil garantissero il rimborso del viaggio ai partecipanti. Tutto ciò ha assicurato a Cremaschi il controllo della platea assembleare (circa 180 compagni).
 
Veniamo ora al nocciolo della riunione, ossia alla proposta politica.
Il documento preparatorio, firmato da oltre 60 compagni, la relazione di Cremaschi e il testo conclusivo (fatto proprio dall´assemblea, ma non votato), sono una summa teologica dell´opportunismo e dell´inconsistenza politica della direzione di quest´area, comprese alcune sue componenti che si vorrebbero di sinistra.
Di fronte ad un governo che si prepara a sferrare un attacco profondo ai lavoratori e alle classi subalterne del Paese, con la complicità attiva della Cgil (manovra correttiva di luglio e finanziaria autunnale per un totale di oltre 40 miliardi di euro), la proposta avanzata è di una pochezza disarmante. Si fa un´analisi generica di quelli che sono i mali del mondo (precarietà, attacco al salario e allo stato sociale, politiche neoliberiste praticate dai governi, dominio assoluto del mercato, guerre ecc.), ma rimanendo sempre nel vago.
Lo stesso giudizio che Cremaschi ha dato del governo Prodi (un governo che non si può definire  amico ma nemmeno avversario, a differenza di quello di Berlusconi) è indicativo dei limiti politico-organizzativi che oggi impediscono alla Rete di svilupparsi come reale alternativa alle burocrazie sindacali che guidano la Cgil.
Nulla di cui stupirsi se si pensa che il leader della nuova componente sindacale in questi anni ha appoggiato, da dirigente di quel partito, tutte le scelte politiche che hanno portato Rifondazione Comunista ad essere il guardiano, sul versante di sinistra e dei movimenti, della governabilità borghese in Italia, prima nelle grandi città metropolitane, poi nelle regioni e da qualche settimana anche al governo di quella che è la sesta potenza imperialista.
Né sorprende che il segretario della Fiom nel suo intervento abbia detto che "sì, la concertazione come politica generale è da rifiutare, ma tante piccole politiche concertative possono essere sostenute dal sindacato".
Con buona pace di chi negli anni scorsi ha pensato che fosse la burocrazia sindacale di sinistra dei metalmeccanici la vera alternativa alla deriva sempre più moderata di Cofferati prima e di Epifani poi.
 
Se tutto questo, come già abbiamo scritto, non ci ha sorpreso più di tanto, un discorso parzialmente diverso va fatto per quelle aree che all´interno della Cgil si autodefiniscono come sinistra conseguente e cioè Falce Martello e l´area che fa riferimento al neo costituito Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori, che ha come leader riconosciuto la nuova star del gossip politico mediatico Ferrando.
I primi, nell´intervento di un loro dirigente, hanno dimostrato per l´ennesima volta come gli strumenti di analisi del marxismo possono essere ridotti al nulla se chi li usa non ne capisce la sostanza. A cosa serve esigere una rottura con la politica della collaborazione di classe in campo sindacale o rivendicare come esemplare la lotta degli operai della fabbrica argentina della Zanon (che dimostra come i lavoratori possano fare a meno dei padroni), se poi a conclusione di tutto ciò si dice che il governo in carica deve decidere se stare coi padroni o coi lavoratori? Davvero Prodi, i Padoa Shioppa e D´Alema devono ancora decidere se stare sullo stesso lato della barricata degli operai?
Il gruppo di Ferrando ha invece dimostrato come un´azione politica che privilegi il ruolo personale di un leader a scapito della chiarezza politica porta solo al disastro. L´intervento di Grisolia è stato l´esempio lampante di questa parabola.
Nel suo intervento ha tenuto a precisare di apprezzare molte parti della relazione introduttiva di Cremaschi -che poi è la traduzione sindacale di ciò che il Prc fa nel governo!- e di condividere la proposta di attendere un anno per definire che tipo di struttura organizzativa la Rete dovrà darsi.
A cosa serve sostenere che il governo Prodi è un nemico dei lavoratori se poi non si fa conseguentemente una battaglia politico-organizzativa perché questa affermazione sia uno degli assi su cui costruire la Rete ora, non in un futuro indefinito? Serve a Cremaschi per darsi una patina di leader aperto a tutti i contributi, a patto però, aggiungiamo noi, che non disturbino il manovratore, e a Grisolia per veder riconosciuto il suo piccolo ruolo di dirigente pseudo-rivoluzionario.
Così spieghiamo inoltre perchè alcuni tra i maggiori dirigenti dell´organizzazione di Ferrando e Grisolia, Luca Scacchi e Alfonsina Palumbo, abbiano sottoscritto il testo preparatorio alla riunione di cui abbiamo parlato prima, che rappresenta il manifesto del cremaschismo.
 
Solo noi di Progetto Comunista- Rifondare l´Opposizione dei Lavoratori abbiamo portato in quella assemblea una voce alternativa a quella della maggioranza attuale della Rete.
Siamo stati gli unici a presentare un documento alternativo che non si limitasse ad innocue affermazioni di principio, ma che rappresentasse anche uno strumento di lotta immediata per costruire la Rete come sinistra di classe nella Cgil. Un testo che ci ha permesso di prendere nuovi contatti con settori di avanguardia. Gli unici che, grazie all´intervento in assemblea del compagno Marceca, e alla presenza di una ventina di compagni provenienti da importanti realtà di fabbrica e iscritti alla nostra organizzazione, si sono posti come possibile alternativa alla direzione di Cremaschi. Una battaglia che intendiamo proseguire.
 
Le prossime scadenze diranno se il ruolo che ci siamo conquistati sul campo in questi mesi si potrà non solo consolidare, ma anche sviluppare. Centrale è, in questa fase, battersi perché la Rete, a differenza da quanto deciso dal coordinamento provvisorio, si crei in ogni camera del lavoro territoriale e in ogni categoria, e che si doti di vere forme democratiche di organizzazione.
La manifestazione nazionale promossa per il prossimo autunno dalla Rete insieme ad altre realtà di movimento e organizzazioni sindacali extraconfederali sarà un primo momento di verifica di questa battaglia che abbiamo iniziato.

 
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L'Italia sui giornali di tutto il mondo (21/06/2006)

Post n°816 pubblicato il 22 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

La mafia in ginocchio

Una possibile nuova guerra di mafia è stata scongiurata
ieri con l'arresto in Sicilia di 45 persone, tra cui
Antonino Rotolo, capomafia già agli arresti domiciliari,
Antonino Cinà, medico di Bernardo Provenzano e di Totò
Riina, e il costruttore Francesco Bonura. "Possiamo
affermare che l'organizzazione mafiosa, in questo momento,
è in ginocchio", ha detto il procuratore nazionale
antimafia Pietro Grasso.

The Independent, Gran Bretagna

http://news.independent.co.uk:80/europe/article1093529.ece

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Fallisce la trattativa con il Getty

Due giorni di intense trattative e nessun accordo. Anzi,
l'Italia ha alzato il tiro. I responsabili del Getty Museum
di Los Angeles erano arrivati al ministero della cultura, a
Roma, con la volontà di raggiungere un accordo sulle 52
statue di cui l'Italia chiede la restituzione. Ma dopo che
gli avvocati del museo avevano autorizzato la restituzione
di 21 oggetti, gli italiani hanno fatto una nuova
richiesta: oltre a quelle 52 opere, ne vogliono altre 32. E
si riservano il diritto di allungare la lista, ha detto
l'avvocato dello stato Maurizio Fiorilli al termine della
riunione.

Los Angeles Times, Stati Uniti [in inglese]

http://www.latimes.com/news/nationworld/world/la-fg-getty21jun21,1,832787.story

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Prodi e Putin confermano i buoni rapporti

Il presidente russo Vladimir Putin e il premier italiano
Romano Prodi sono usciti sorridenti dal Cremlino al termine
di un incontro in cui hanno riaffermato le buona relazioni
tra i due paesi. Riferendosi al cambio di governo a Roma,
Putin ha detto che "i rapporti con l'Italia sono una
priorità e non dipendono dalla politica interna del paese".
Putin era molto amico dell'ex premier Silvio Berlusconi, che
lo ha difeso più volte dalle accusa di violare i diritti
umani in Cecenia e di aver fatto arrestare ingiustamente il
capo della Yukos Mikhail Khodorkovsky.

The Moscow Times, Russia [in inglese]

http://www.moscowtimes.ru:80/stories/2006/06/21/003-print.html

 
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L'Italia sui giornali di tutto il mondo (20/06/2006)

Post n°815 pubblicato il 22 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Roma vuole un processo per delitto politico

L'uccisione dell'agente del Sismi Nicola Calipari è un
"delitto politico". Lo sostiene la procura di Roma nella
richiesta di rinvio a giudizio a carico di Mario Lozano, il
soldato del checkpoint americano che il 4 marzo del 2005
fece fuoco contro l'auto su cui Calipari viaggiava insieme
alla giornalista Giuliana Sgrena, appena liberata. La
vicenda scatenò subito una polemica: per l'esercito
americano l'auto italiana correva troppo. Ma soprattutto,
mentre gli Stati Uniti si difendono sostenendo che non
erano stati informati dell'operazione, l'Italia ribatte che
i militari del checkpoint erano "tesi e inesperti".

Le Figaro, Francia [in francese]

http://www.lefigaro.fr/international/20060619.WWW000000513_affaire_calipari_rome_reclame_un_proces_pour_crime_politique.html
................................................

Il Getty pronto alla restituziuone

Il Getty Muesum di Los Angeles è pronto a restituire
all'Italia almeno 21 opere d'arte antiche: è la più
importante concessione fatta finora nell'ambito della lunga
contesa sorta intorno a numerosi oggetti trafugati in Italia
e commerciati clandestinamente. Tra i capolavori che
l'Italia si vedrà restituire ci sono una statua di marmo
che raffigura due grifoni, una statua di Apollo e un
prezioso vaso greco noto come cratere di Eufronio. Non è
ancora certa, invece, la restituzione della statua di
Afrodite.

Los Angeles Times, Stati Uniti [in inglese]

http://www.latimes.com/news/local/la-me-getty20jun20,0,5522284.story?coll=la-home-headlines

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Gravi accuse contro Vittorio Emanuele di Savoia

Comincia a stringersi il cerchio intorno a Vittorio
Emanuele di Savoia. Sono cominciati ieri i primi
interrogatori davanti al giudice di Potenza che indaga
sulle sedici persone accusate di associazione a delinquere,
corruzione e sfruttamento della prostituzione. Gian Nicolino
Narducci e Achille De Luca, assistenti del principe, si sono
avvalsi della facoltà di non rispondere. Ha parlato invece
l'imprenditore messinese Rocco Migliardi, uno dei
protagonisti di questa torbida vicenda. Migliardi ha
lanciato accuse molto gravi contro Vittorio Emanuele, che
sarà interrogato oggi.

El Mundo, Spagna [in spagnolo - a pagamento]

http://www.elmundo.es/papel/2006/06/20/mundo/1987118.html

 
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L'Italia sui giornali di tutto il mondo (19/06/2006)

Post n°814 pubblicato il 22 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Il principe del casinò

Avrebbe potuto sedere sul trono d'Italia. È accusato di
aver regnato su un'associazione a delinquere finalizzata
alla corruzione, al falso e allo sfruttamento della
prostituzione. Vittorio Emanuele di Savoia, unico figlio
dell'ultimo re italiano, Umberto II, è stato arrestato a
Varenna, sul lago di Como. Da venerdì è in carcere a
Potenza: i giudici - che lo accusano insieme ad altre
tredici persone tra cui il portavoce dell'ex ministro degli
esteri Gianfranco Fini - sono convinti che il principe abbia
utilizzato le sue relazioni "istituzionali e massoniche" per
mettere in piedi una "associazione criminale" intorno al
casinò di Campione d'Italia.

Le Temps, Svizzera [in francese]

http://www.letemps.ch:80/template/societe.asp?page=8&article=183732

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Il Getty fa autocritica

Il Getty Museum di Los Angeles ha riconosciuto che circa
350 opere antiche in suo possesso, per un valore
complessivo di cento milioni di dollari, sono di dubbia
provenienza. Gli oggetti, identificati in seguito a
un'inchiesta interna al museo, si aggiungono ad altri 52 di
cui l'Italia chiede da tempo la restituzione: si tratterebbe
di opere del valore di circa 48 milioni di dollari trafugate
sul territorio italiano e commerciate illegalmente da
mercanti senza scrupoli.

The Guardian, Gran Bretagna [in inglese]

http://arts.guardian.co.uk/news/story/0,,1800638,00.html

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Prodi e il caos dei conti pubblici

Quaranta miliardi di euro da qui alla fine del 2007:
l'ammontare della manovra correttiva che dovrebbe compiere
il governo Romano Prodi ha suscitato preoccupazioni e
polemiche. Da Bruxelles il presidente del consiglio ha
precisato che non è stata ancora stabilita nessuna cifra:
"Ne parleremo nei prossimi giorni". La manovra bis e il
documento di programmazione economica e finanziaria saranno
approvati dal consiglio dei ministri nella riunione del 7
luglio.

Le Figaro, Francia [in francese]

http://www.lefigaro.fr/eco/20060619.FIG000000327_romano_prodi_face_au_chaos_des_comptes_publics.html

 
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PILLOLA DI SAGGEZZA

Post n°813 pubblicato il 22 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Quando un uomo vuole ammazzare una tigre, lo chiama sport; quando la tigre vuole ammazzare lui, la chiama ferocia

Shaw

 
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NO ALLA PEDOFILIA

Post n°812 pubblicato il 18 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Centinaia, forse migliaia, di piccoli seviziati. Bambini stuprati, uccisi e filmati.

Di storie tristi e angosciose che li vedono protagonisti inconsapevoli se ne vedono e sentono tante, forse troppe.

Purtroppo il fenomeno dilaga a vista d’occhio.

O probabilmente, i mass – media in tal senso stanno fornendo un contributo determinante all’informazione e alla prevenzione, nel mostrare senza remore una realtà agghiacciante.

L’oscurantismo infatti è sempre stato parte integrante di ogni sistema sociale, e solo negli ultimi anni, si è deciso di spingersi oltre le “Verità ufficiali”, indiscutibili e insindacabili proclamate a furor di popolo.

Quello che lascia totalmente basiti, è la leggerezza delle pene inflitte agli uomini, se così si possono definire, rei di tali misfatti, a volte anche recidivi,in nome di una non meglio definita democrazia.

E non è certo una giustificazione che nella maggioranza dei casi gli stessi siano stati a loro volta vittime.

Ora il loro ruolo è quello di carnefici…

Talora si rasenta l’aberrazione.

Sicuramente pochi anni di prigione non sono in grado di redimere questi mostri.

Non lo sarebbe neanche un ergastolo.

Un deciso no alla pedofilia, alla violenza su minori è quello di cui necessità la società odierna, impegnata in questioni etico – morali quasi irrilevanti, rispetto alla gravità e all’enormità di tali scempi, perché di scempi si tratta.

Un no che tenga presente soprattutto i diritti di coloro che subiscono.

Un no al falso perbenismo che aleggia nelle aule dei tribunali, dinanzi a sentenze che dovrebbero teoricamente risarcire moralmente e materialmente le famiglie delle vittime.

DAL BLOG DI CLAUDIACAROLA

 
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INDIANA JONES E' IN OGNUNO DI NOI!!!

Post n°811 pubblicato il 18 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

ROMA - C'è un "Indiana Jones" dentro ognuno di noi: il nostro cervello è infatti dotato di un "circuito" che ci viene in aiuto quando decidiamo di imboccare una ''strada nuova''.

L'area dell'''esplorazione'', scoperta da Nathaniel Daw della University College di Londra, si trova nel polo frontale della corteccia prefrontale e si attiva quando esploriamo nuove possibilita' che non sappiamo cosa ci porteranno.

La scoperta è raccontata sulla rivista Nature. Esplorare, scoprire il mondo è una pulsione che va ben al di là della semplice curiosità, ma è fondamentale per conoscere, e crescere maturando esperienza.

Ma l'indole da "Indiana Jones"che, più o meno sopita, alberga in ciascuno di noi, non è un istinto scevro da ogni rischio. Infatti, chi non ne ha mai pagato lo scotto, esplorare significa anche andare di fronte l'ignoto, senza sapere cosa ci preserva la nostra scelta "temeraria".

Talvolta, inoltre, si tratta di fare una scelta tra qualcosa di certo e nuove, ipotetiche possibilità che aspettano i più audaci.

Gli esperti hanno voluto indagare quali aree del cervello si accendono durante questa scelta e a tale scopo hanno coinvolto un gruppo di volontari in un gioco d'azzardo.

I partecipanti dovevano bilanciare la propria scelta tra una remunerazione sicura sulla base dell'esperienza fino a quel momento maturata nel gioco, oppure tentare una nuova mossa che, se come si dice la ''fortuna aiuta gli audaci'', poteva portarli a un guadagno maggiore.

Durante la scelta dei volontari i neurologi hanno filmato l'attività del loro cervello con la risonanza magnetica funzionale, scoprendo che quando si sceglie il rischio si accende fortemente il polo frontale della corteccia prefrontale, area finora piuttosto enigmatica ma associata in passato al controllo cognitivo.

Questa regione neurale è dunque l'anima di tutti gli esploratori e riveste un ruolo importante anche quando si devono prendere decisioni dai risvolti incerti.

ps: Articolo detratto dal sito internet www.ansa.it.

DAL BLOG DI CLAUDIACAROLA

 
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FOGGIA O NASSIRIYA, C’È DIFFERENZA?

Post n°810 pubblicato il 18 Giugno 2006 da sterminatore1986
Foto di sterminatore1986

“Egregio Direttore, sono un soldato appena rientrato da Nassiriya perché, durante una esercitazione, sono caduto da un carro fratturandomi la gamba, incidente che ha costretto il mio Comando a farmi rientrare in Italia. Nonostante la mia dedizione e il mio attaccamento ai colleghi ed agli amici, non posso negare che il pensiero di poter rivedere i miei parenti e la mia città prima del tempo mi ha fatto felice...

...Sono a Foggia da circa un mese e mi sta capitando una cosa che non avrei mai pensato: fino ad ora ho assistito a ben due delle dieci rapine consumate in città.
Circa due settimane fa ho quasi assistito direttamente ad un assalto ad un blindato che portava denaro ad una banca situata in una frequentatissima via foggiana, azione realizzata da alcuni banditi travestiti da netturbini. Sono rimasto sconcertato! Dopo aver fatto missioni all’estero in paesi a rischio per quasi tre anni, ho rivissuto a Foggia il clima di quei maledetti posti. Ho udito delle urla di donna, dei vetri che si rompevano e degli uomini che, armati, lottavano tra loro. E poi il blindato con il denaro che si allontanava di gran fretta facendo pattinare le ruote.
Lo stesso identico scenario che si vive in un paese in guerra.
Lo Stato italiano vuole ritirare i suoi soldati dai paesi in guerra ed io, pur essendo fedele alla mia bandiera, sono pienamente d’accordo. Dopo aver assistito, qui a Foggia, a due rapine e dopo aver scoperto, sfogliando i giornali locali, che gli atti criminali ed illegali in genere sono all’ordine del giorno nel capoluogo dauno, sono convinto che il nostro Paese non può avere l’ardire di inviare soldati all’estero per portare la pace quando le sue città sono le prime dove è facile rimanere ammazzati mentre si passeggia con la famiglia”.

C.M. Ernesto Savino Barbato

Fonte: http://www.culttime.it/public/html/modules/news/article.php?storyid=630

 
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L'Italia sui giornali di tutto il mondo (16/06/2006) 

Post n°809 pubblicato il 18 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

Le minacce di Bossi

Il clima politico e istituzionale italiano si è
improvvisamente infiammato di nuovo dopo le minacce
lanciate da Umberto Bossi. Il leader della Lega nord ha
detto che se al referendum sulla riforma costituzionale
vincerà il no "bisognerà trovare vie non democratiche". Il
25 e 26 giugno più di 40 milioni di cittadini andranno alle
urne per approvare o respingere la riforma votata del
precedente governo. I sondaggi indicano una probabile
vittoria del no, auspicata dal centrosinistra e da ampi
settori moderati che difendono la costituzione repubblicana
del 1947.

Clarín, Argentina [in spagnolo]

http://www.clarin.com:80/diario/2006/06/16/elmundo/i-03201.htm

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Dialetto, politica e sentimenti

All'età in cui la gente normalmente va in pensione, Andrea
Camilleri è diventato una star. Non solo uno scrittore
famoso, circondato da rispetto e ammirazione, ma qualcosa
di ancora più raro, soprattutto quando si tratta di
letteratura. A ottant'anni passati, Camilleri è un vero e
proprio personaggio, con tanto di fan club e appassionati
fedeli che lo chiamano "Il Sommo". Questo siciliano di
Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, gode da una
quindicina d'anni di una popolarità straordinaria. Portato
al successo dal personaggio del commissario Montalbano,
continua a scrivere le sue storie divertenti e colorite, in
una lingua fortemente impregnata di dialetto e con un occhio
molto politico sull'Italia.

Le Monde, Francia [in francese]

http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0,36-783786,0.html

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L'anziano imputato

Robert Hecht Jr. ha 87 anni. Parla lentamente, cammina con
circospezione e, come succede agli anziani, la sua memoria
a volte va in tilt. Ma Hect, che è accusato dalla giustizia
italiana di aver commerciato opere d'arte antiche trafugate
in Italia, valutate milioni di dollari, ha pronta la sua
smentita: "Non ho mai contrabbandato niente dall'Italia".
Questo mercante d'arte svizzero è coimputato in un processo
in corso a Roma, in cui centinaia di documenti e fotografie
provano che molte delle più preziose opere d'arte del mondo
sono state trafugate.

The New York Sun, Stati Uniti [in inglese – registrazione
obbligatoria]

http://www.nysun.com/article/34557

 
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MISSIONI MILITARI ALL´ESTERO: IL NOSTRO NO E I LORO SÌ

Post n°808 pubblicato il 18 Giugno 2006 da sterminatore1986
 
Foto di sterminatore1986

di Francesco Fioravanti

 
 
Entro il 30 giugno il nuovo Parlamento dovrà votare sul rifinanziamento delle missioni militari all´estero. Ad oggi, 8500 sono i soldati impegnati in 28 operazioni al di fuori dei confini nazionali: numeri che danno l´idea di come Iraq e Afghanistan rappresentano solamente i teatri principali di un impegno bellico funzionale a difendere e rilanciare -sotto il mantello ipocrita della pace e della stabilizzazione- i vitali interessi di un capitalismo italiano tutt´altro che disinteressato a far valere il proprio ruolo di settima potenza economica del mondo, come sta a dimostrare anche l´attivismo militare della fine degli anni Novanta (con gli interventi in Albania e in Serbia, in un´ area, quella balcanica, dove gli investimenti di aziende italiane erano e continuano a essere rilevanti) attraverso il quale l´imperialismo tricolore cercava di ritagliarsi un suo importante spazio in uno scenario geo-politico alterato dalla caduta dell´Urss e dei suoi stati satelliti.

In questo quadro generale va necessariamente analizzata anche l´attuale discussione sulla presenza militare italiana nei posti più "caldi" del pianeta (ci si passi il termine, siamo pienamente consapevoli che la rilevazione della temperatura in un´area del mondo è nella totale discrezionalità delle potenze imperialiste: forse Palestina e Kurdistan turco, tanto per fare degli esempi, sono da considerarsi aree stabili e nelle quali non esistono vessazioni da parte di Stati armati fino ai denti su popolazioni inermi?).
 
Il dibattito che coinvolge la politica italiana in queste settimane sembra svolgersi in un "teatro dell´ assurdo" nel quale attori navigati recitano un copione dall´esito scontato e privo di possibili colpi di scena: centrodestra contro centrosinistra, sinistra dell´Unione contro Ds e Margherita, liti e  polemiche per decidere quanti tecnici sia necessario far rimanere per la ricostruzione in Iraq, oppure se in Afghanistan sia il caso di inviare i cacciabombardieri per devastare i villaggi del sud o basti "solamente" rafforzare il contingente militare sotto il comando Nato.
Tutti sembrano essere contro tutti, salvo poi tornare fraternamente a braccetto quando si tratta di andare ad affrontare le scelte di fondo.
 
Tragicomica appare -se non fosse per la gravità dell´argomento di cui si parla- la posizione dei partiti (Prc, Pdci e Verdi) che in questi ultimi anni si erano spesi (con se e con ma) per il ritiro dei soldati dall´Afghanistan e dall´Iraq: i Verdi tacciono; il Pdci chiede che sul decreto di rifinanziamento sia posta la questione di fiducia per giustificare il sì di fronte ai suoi elettori; il Prc scavalca a destra anche quest´ultimo partito e s´impegna a votare a favore "perché il governo non può essere messo in difficoltà", ma solamente a patto che "si produca un documento dell´intera coalizione che spieghi il perché della scelta" (sic!). Tutto questo avviene su un terreno che, secondo le affermazioni di esponenti di queste forze politiche, avrebbe dovuto misurare la reale discontinuità prodottasi con il cambio alla guida del Paese: non era infatti il "no alla guerra" uno degli elementi sul quale doveva costruirsi l´ "alternativa" a Berlusconi? Chiediamo noi: in Parlamento fra qualche giorno cosa si andrà a votare se non un nuovo impegno di guerra?
 
Emerge con tutta la sua forza una verità che è facilmente comprensibile dalla stragrande maggioranza di quel "popolo della pace" che si è mobilitato in Italia negli ultimi anni: il governo guidato da Romano Prodi non ha nessuna intenzione di intraprendere politiche di rottura con la politica estera del precedente esecutivo: anche il ritiro dall´Iraq, concordato con gli americani  e rinviato a data da destinarsi (ora si parla di dicembre), mostra come l´Unione sia particolarmente attenta a non gettare a mare il lavoro svolto dal precedente governo allo scopo di favorire gli interessi delle imprese italiane ansiose di farsi spazio in mercati nei quali si possono realizzare ingenti profitti.
La "vicenda Afghanistan" è esemplificativa di questo: Paese situato in una regione di cruciale importanza per i futuri assetti del globo, l´ex-Stato dei talebani è, nei piani degli Stati-Uniti e dei suoi alleati europei, una delle basi dalla quale deve partire il rafforzamento degli imperialismi occidentali per controllare  le materie prime e i flussi commerciali che tuttora sorreggono le loro economie; operazione tanto più importante se allo stesso tempo si riesce ad ostacolare le mire espansionistiche di Cina e Russia, Paesi confinanti e principali concorrenti nella lotta alla conquista dei mercati su scala globale. Ecco perché il capitalismo italiano -la cui crisi è dovuta in massima parte proprio alla debolezza con il quale affronta la concorrenza delle altre economie nel mercato mondiale- non può lasciarsi sfuggire l´occasione di essere presente quando le sirene del profitto chiamano; e se per far sentire la propria voce si è costretti a sparare, non ci si può tirare indietro. E´ dunque totalmente illusorio pensare che il centrosinistra confindustriale sia estraneo a queste logiche; al contrario, come i fatti stanno a dimostrare, ne è tra i più fedeli e convinti sostenitori. Da qui anche l´attivismo per rafforzare i legami europei e magari, in prospettiva, riuscire a costituire quel polo imperialistico dotato di un suo esercito che sembrava essere all´ordine del giorno fino a qualche tempo fa.
 
Con l´ingresso nel governo, quelle forze politiche che sono state viste da tanti giovani e lavoratori come forze che si opponevano con coerenza ai disegni e alle macchinazioni dei governi della borghesia hanno finalmente gettato la maschera: il sì al rifinanziamento delle missioni militari costituisce un tradimento aperto delle ragioni che hanno spinto milioni di persone a mobilitarsi e scendere in piazza per opporsi alla guerra. Colpisce anche il silenzio con il quale le (ormai ex) aree critiche presenti in Rifondazione Comunista avvallano -di fatto- la scelta di sostenere l´impegno bellico fatta dalla maggioranza del partito. Dopo aver votato la fiducia al governo Prodi, l'Ernesto" ed Erre-Sinistra critica si preparano a votare anche questa misura voluta dal nuovo esecutivo. L´opposizione interna nel Prc- risucchiata anch´essa da logiche governiste- si sta sciogliendo come neve al sole.

PC Rol crede invece che le potenzialità che i movimenti contro la guerra hanno saputo dimostrare negli ultimi anni non possano andar perdute. E´ necessario continuare a battersi, anche contro qualche vecchio e opportunista compagno di strada che ha imboccato altre vie. Il nostro impegno contro le guerre del capitale non verrà mai meno, il nostro "no" verrà gridato anche di fronte a tutti coloro che in questi giorni hanno deciso che ci si può schierare dalla parte dei bombardieri in nome di una poltrona di governo.

 
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