Creato da lillysorriso il 13/06/2008

Vivere per amare

Riflessioni e pensieri sparsi di una piccola anima

 

 

« LE PROVE FANNO CONOSCERE...LE PROVE SONO UN ECCELLE... »

VANTAGGI DELLE PROVE

Post n°1108 pubblicato il 04 Giugno 2009 da lillysorriso

VANTAGGI DELLE PROVE. - «Noi non siamo passati per il fuoco e per l'acqua, dice il Profeta, e voi, o Signore, ci avete condotti in luogo di refrigerio» (Psalm. LXV, 12). «Io ho trovato dappertutto tribolazioni e dolori; perciò ho invocato il nome del Signore» (Psalm. CXIV, 3). «Signore, voi mi avete provato e conosciuto» (Psalm. CXXXVIII, 1). Le tribolazioni, le prove, le croci, fanno a pro delle anime fedeli quello che il fuoco fa all'oro, la lima al ferro, il vaglio al grano.
Sottoposto S. Paolo a dure prove e a terribili tentazioni, scongiura il Signore che lo liberi. Ma avendo gli il Signore risposto: Ti basta, o Paolo, la mia grazia; perché la forza nella debolezza si perfeziona, l'Apostolo soggiunge: «Volentieri mi glorierò adunque delle mie infermità, affinché in me dimori la forza di Cristo. Perciò mi compiaccio e gioisco nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle ambasce per Cristo; perché quando appaio debole, allora sono forte» (II Cor. XII, 9-10).
Chi meglio di Gesù conosceva quello che tornava più vantaggioso all'uomo? Or bene, sapete voi in che cosa egli pose i più grandi beni e vantaggi dell'uomo? Andate a meditare il sublime suo sermone del monte, e vedrete che Egli li fa consistere in otto prove le quali chiamò beatitudini, appunto per le grandi utilità che da esse derivano... Le prove sono avvertimenti che hanno lo scopo di conservarci nella grazia e nella virtù. di preservarci dal peccato e dall'inferno, di assicurarci l'eterna salute. «L'oro e l'argento sono saggiati al fuoco, dice il Savio, e le anime care a Dio passano per la fornace dell'umiliazione» (Eccli. II, 5). Come il fuoco non nuoce all'oro, ma gli è vantaggioso, perché lo prova, lo purifica, lo forbisce e lo rende più lucente, così il crogiuolo delle prove, delle umiliazioni, delle afflizioni, mette al cimento colui che le sopporta, lo purifica, lo perfeziona, lo illustra, lo rende accetto a Dio e degno di lui...
S. Bernardo mette in rilievo che tre cose propone Gesù Cristo, l'Angelo del gran consiglio, all'anima ragionevole fatta ad immagine della Trinità Santissima: e sono la servitù. l'annientamento, le spine. La servitù, nell'abnegazione di se stesso; l'annientamento, nel portare la croce; le spine, nell'imitazione di Gesù Cristo; e gliele propone affinché l'anima, dallo stato di una triplice felicità decaduta, si rialzi dalla sua triplice miseria per mezzo dell'obbedienza e dell'umiltà nell'afflizione. Poiché essa era caduta di per se stessa dalla società degli Angeli e dalla visione di Dio, cioè dalla libertà, dalla dignità, dalla beatitudine. Ascolti dunque il consiglio che le è dato, affinché rinunziando a se stessa, cioè alla propria volontà, ricuperi la sua libertà; portando la sua croce, cioè crocifiggendo la propria carne con le concupiscenze sue, ritorni, per il bene della continenza, nella società degli Angeli; seguendo Gesù Cristo, cioè imitando la sua passione, ritrovi la visione della sua chiarezza; poiché se noi patiamo con lui, regneremo anche con lui (Serm. in Cant.). Non si poteva meglio che con queste parole mostrare l'intima ragione e la molteplice utilità delle prove.
Le prove sono la verga di Dio; esse fanno ai noi un frumento degno dell'aia del Signore, sceverandoci dalla paglia... Dice S. Agostino: «Nella fornace la paglia brucia, l'oro si purga; quella si converte in cenere, questo si spoglia della scoria. La fornace figura il mondo; l'oro, i giusti; il fuoco, le prove, le tribolazioni, le avversità; il fornaciaio, Iddio. Io faccio quello che vuole il fornaciaio, e dov'egli mi colloca, io rimango. È mio dovere il sopportare tutto pazientemente, egli sa come purgarmi. Bruci pure la paglia per incendiarmi e consumarmi, io mi adatto; essa viene ridotta in cenere, ed io resto purgato di ogni bruttura. Nessun servo di Gesù Cristo va esente da prove; se tu t'immagini di poterne fare senza, non hai ancora cominciato ad essere cristiano. Le prove interiori ed esteriori preparano la glorificazione del peccatore; sforzano il riluttante, istruiscono l'ignorante, proteggono il debole, stimolano il tiepido, custodiscono quello che corre e iniziano a quella, morte che è il cominciamento della vita eterna (Serm. III, in Machab.)».
Beato l'uomo che è provato da Dio! Non rigettiamo dunque le prove alle quali ci sottopone, perché egli ferisce e risana, percuote e salva... Questo ci assicurano i suoi inspirati; Dio ha moltiplicato sopra di loro le prove, le infermità, le croci, diceva già il Salmista, e dopo queste essi avanzano a grandi passi per il buon cammino (Psalm. XV, 4). Le acque, dice Giona, mi assalirono così impetuose ed alte, che mi cacciarono fino alle porte della morte; l'abisso mi ha ingoiato, l'oceano mi seppellì nei suoi gorghi. Quando l'anima mia fu tutta concentrata in me, io mi ricordai di voi, o Signore, e la mia preghiera fu esaudita; voi avete parlato al pesce, ed esso mi ha rigettato sul lido (ION. II, 6, 8-11). «I sapienti del popolo, dice Daniele, cadranno sotto il fendente delle spade, tra le fiamme ed in prigione. E cadranno, affinché siano rinnovati e scelti e purificati» (DAN. XI, 33, 35). Il profeta Malachia raffigura Iddio al fuoco che divora, all'erba dei gualchierai; e lo presenta come seduto al fornello dove purga i figli di Levi, come si purifica l'oro e l'argento nel crogiuolo (III, 2).
In mezzo alle prove, bisogna mantenere sempre l'anima tranquilla, essendo certo che il soccorso divino arriva quando manca ogni aiuto umano... Inoltre la virtù messa al cimento ingigantisce, dice S. Leone (Serm.). Perciò quel detto del Dottore di Chiaravalle: «Più siete provati, e più vi arricchite» (In Sentent.). Il medesimo Santo poi osserva ancora, che dalle tribolazioni ricaviamo tre principali beni: l'esercizio, affinché la virtù non si intiepidisca per l'accidia e la noncuranza; il patimento, affinché la forza della nostra costanza sia esempio ed incoraggiamento degli altri; la ricompensa, affinché il peso della gloria aumenti in ragione della gravità delle prove (Sentent.). Assennatissime pertanto e sempre da ricordare sono quelle parole di Giuditta: «Non inquietiamoci per i mali che soffriamo, ma considerando che questi mali sono molto più lievi di quelli che meriterebbonsi i nostri peccati, e che noi siamo castigati come servi, teniamo per certo che Dio vuole correggerei, non perderci» (IUDITH. VIII, 26-27).
«Per quelli che amano Dio, tutto riesce a bene», dice il grande Apostolo (Rom. VIII, 28). Il cristiano non deve mai dimenticare un istante queste parole. Nella povertà, nelle malattie, nelle persecuzioni, nelle calunnie, nei naufragi, negli incendi, negli smarrimenti, nell'esilio, nella morte, ricordi che ogni cosa torna a vantaggio di chi ama Dio. In ogni genere di prove, il vero cristiano deve dire a se stesso: Io sono certo che nulla può succedermi di penoso, di disgustoso, di amaro, di crudo, che non sia anticipatamente regolato secondo l'ordine paterno della Provvidenza. lo sono sicuro che né gli uomini, né i demoni, né le creature tutte potranno giammai provarmi oltre quello che Dio vuole, che ha preveduto, ed oltre il potere ch'egli ha loro concesso, perché tutto volga a mio vantaggio. Qualunque prova dunque piaccia a Dio mandarmi, io l'accetto, non mi vi rifiuto, non indietreggio; perché altra cosa io non voglio fuori della santa volontà di Dio; deh! si compia essa pienamente in me ed in tutte le creature. Non cade infatti un capello dalla nostra testa senza il volere di Dio. Sottomettermi ad esso in tutte le prove, le avversità, le afflizioni, i dolori, le croci, è mio sommo vantaggio; è il vero mezzo di tesoreggiare per l'eternità e di essere felice in questa vita...

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Ecco il Cuore che ha tanto amato gli uomini, che non ha risparmiato nulla fino a esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo amore. E invece di riconoscenza non riceve dai più che ingratitudine per le irriverenze e i sacrilegi, per la freddezza e il disprezzo che hanno per me in questo sacramento di amore.

 

 

 

 

 

 

 

..Gesu è vivo!

 

Gesu è vivo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LAMPADA AI MIEI PASSI E' LA TUA PAROLA

 

AVE MARIA

Ave, o Maria piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso, e nell’ora della nostra morte.
Amen.

 

PADRE NOSTRO

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Amen.

 

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