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![](http://i145.photobucket.com/albums/r238/ventodamare/pantheonenzo.gif)
"Le più belle poesie si scrivono sopra le pietre coi ginocchi piagati e le menti aguzzate dal mistero. Le più belle poesie si scrivono davanti a un altare vuoto, accerchiati da agenti della divina follia."
Alda Merini
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Post n°591 pubblicato il 27 Febbraio 2007 da ventodamare
![immagine](http://i145.photobucket.com/albums/r238/ventodamare/vecchipanchina.jpg)
"Che poi..." Tutti i discorsi del vecchio matto cominciavano cosi'. Se eri seduto su di una panchina, si sedeva al tuo fianco, stando appoggiato al suo logoro bastone di legno scuro, e come riprendendo un discorso appena interrotto attaccava: "Che poi...ora la polizia mi chiede per favore. Per favore, se ne vada da qui. Per favore, non disturbi le persone. Ma una volta non erano cosi gentili. No, proprio per nulla." E se l'occasionale compagno di panchina andava via infastidito, il prossimo che si sarebbe seduto o che avesse incontrato, avrebbe sentito il seguito della storia, come se parlasse ad una persona sola, oppure al mondo intero: "Che poi... a me mi hanno preso bene. Io reggevo uno dei cinque bastoni che sostenevano uno striscione enorme"POTERE ALLE MASSE OPERAIE" scritto in rosso, grande, con una falce e martello su ogni lato, era la fine degli anni sessanta, avevo 27 anni, lavoravo alla Breda, a Sesto San Giovanni. Quando sono saltati giu' dalle camionette, ci hanno preso di mira subito, noi dello striscione. Sono arrivati dal davanti e da dietro insieme, correndo come lepri." Mentre parla, prende fiato sibilando forte, come un mantice. "Che poi... la prima manganellata l'ho presa nella schiena, e mi ha aperto le braccia come un Gesu' col fazzoletto rosso al collo." Il mantice soffia piu' forte, gli occhi diventano due strette fessure, mentre allarga le braccia mimando il Cristo in croce. "Che poi... lo striscione mi e' caduto sul volto, mentre il celerino di fronte calava la sua manganellata fra il sopracciglio e la tempia sx. Sangue rosso, denso e viscoso, ha cominciato ad uscire da uno squarcio sull'occhio mentre il dolore e' esploso nella testa come un petardo." Il mantice soffia forte, il vecchio matto mima col corpo la posizione fetale, portando le mani sul capo, con le dita della mano sinistra che affondano in un vero e proprio buco nascosto dai capelli grigi, lunghi e stopposi sulla tempia sinistra. "Che poi... ed allora sono andato giu', cosi'. Rannicchiato. Non sentivo piu' nulla, colpi su colpi, calci che m'hanno sfondato sei costole,uno mi e' salito con entrambi i piedi sulla schiena, e poi sono partito." Improvvisamente il matto si blocca, il mantice si spegna, la voce diventa un sussurro, come se non volesse svegliare qualcuno. Guarda in alto e continua. "Che poi... ho fatto un sogno, di prati verdi, le acque di un fiume calmo, gli alberi... ed io vagavo senza fretta per quei posti. Fino a che e' arrivato il cavallo, un cavallo fulvo, con una grande macchia chiara sul petto. E mi ha detto, "Emilio, lascia questi luoghi, devi tornare a casa. Riunisci la famiglia." Io l'ho guardato nei suoi occhi grandi, palle di vetro colorate che specchiavano il mio viso incorniciato dalla barba, ed il mio abito, una tunica bianca. E mi sono svegliato, mesi, anni dopo, mentre un'infermiere mi lavava la testa." Il matto smette di sussurrare, abbassa la testa e parlando con voce lenta e rassegnata continua. "Che poi... ma la famiglia non c'era piu', c'era solo la polizia, che mi diceva "per favore". "Per favore firmi qui." "Per favore ci dica." "Per favore, guardi queste foto." Il tono della voce sale: "Per favore, per favore, per favore... " Poi ha un sussulto, lo sguardo si schiarisce, la voce si rilassa. "Che poi... ed io gli ho detto: "Comissario, per favore... fatemi sognare ancora, devo dirgli che non c'e' piu' nessuno... nessuno..."
![immagine](http://i145.photobucket.com/albums/r238/ventodamare/barboni-libro.jpg)
Neil Young - Heart of gold
Commenti al Post:
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magdalene57 il 27/02/07 alle 19:52 via WEB
certe persone così, con la loro innocenza, ti raccontano una vita fatta di dolore, come se parlassero della lista della spesa. Ne ho incontrati, ti guardano di sottecchi e poi, poi abbassano gli occhi, magari s'avvicinano strusciando e ti adottano... complimenti, davvero, per il racconto e per l'uomo che hai raccontato. un sorriso, margie
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ventodamare il 27/02/07 alle 20:45 via WEB
I matti a volte sono come i bambini, oppure ti cambiano la vita, come quello che ispiro' lo spettacolo teatrale ed il libro nella foto. Il racconto e' mio comunque. Grazie, Margie. ;-)
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L.Autrichienne il 27/02/07 alle 20:06 via WEB
Che bello!!!!
Lui orgoglioso di essere attore e la mamma lo vuole all'Università...
Lui contento di essere regista e la mammma che gli dice che dovrebbe sposarsi...
Lui entusiasto di fare mille cose ma la mamma gli fa notare che non fa più la comunione...
Da piccolo un angioletto ed ora... un barbone...
...
Adoro questo spettacolo perché la mia mamma mi appella di continuo: "BARBONA METROPOLITANA"...
Grazie... è stato bello leggere questo post...
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ventodamare il 27/02/07 alle 20:48 via WEB
Barbona metropolitana e' bellissimo.. ;-) ed in cosa si differenziano dagli altri barboni? Sono piu' trendy? Baci.
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julia974 il 27/02/07 alle 20:15 via WEB
( confesso ci capisco poco di questo post :( , e così ti lascio un saluto, in mezzo al vento ....magari lo porta fino a te soffiando delicatamente :) ....ciao, buona serata, ju :)
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ventodamare il 27/02/07 alle 20:49 via WEB
E' solo un mio racconto Giulia, era tanto che non ne scrivevo.. ma oggi e' il giorno giusto. Buona serata :-)
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herice il 27/02/07 alle 22:28 via WEB
E' un bel racconto, mi ha fatto pensare a quelle storie di tanti anni fa, le manifestazioni "rosse", gli scontri degli studenti con la polizia, le lotte operaie, non vissute direttamente ma dai racconti dei più grandi..
Quanti di quei ragazzi sono rimasti fedeli agli ideali diventando..matti..come questo della panchina, pochi direi..
Tanti, abbandonate le bandiere, hanno indossato giacca e cravatta e si sono tuffati nel consumismo.
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jessiejewel il 28/02/07 alle 13:41 via WEB
che bel racconto.... mi fa pensare a quando io studiavo sui libri le lotte operaie, gli attentati, le bombe, togliatti, e il mio babbo mi descriveva le sue fughe per andare ad organizzare gli scioperi a genova (in cerca di ingaggio, diceva alla sua mamma, o le uscite notturne per piazzare le bandiere rosse nei punti più alti della città... grazie - J. (commossa)
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ventodamare il 28/02/07 alle 19:53 via WEB
Ciao jessie, sono felice di rivederti qui ogni tanto.. :-)
Stagioni di passioni forti, quando era normale avere un "ideale". Grazie a te.. ;-)
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carpediem56maestral0 il 28/02/07 alle 19:39 via WEB
Bella colonna sonora per un bel racconto...un pò triste, un pò disperato...la cattiveria dell'uomo sull'uomo...:-)
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