Le grandi industrie, e comunque gli impianti con un forte impatto ambientale, in tutto il mondo migrano verso sud.
Dai paesi piu' sviluppati a quelli meno progrediti.
Dal ricco nord, al sud povero del mondo.
Ma non pensate che tutto il mondo povero e sottosviluppato che e' costretto ad accettare la presenza di grandi impianti inquinanti per sopravvivere, sia in Africa, in Sud America o nell'Asia dell'est, il cosiddetto terzo mondo.
Ne abbiamo uno vicino casa, anzi in casa.
Ancora una volta, come nel post precedente , si tratta di Taranto.
Pochi sanno che il grande poeta Virgilio soggiorno' nella citta' jonica, estasiato dalla natura mite e meravigliosa dei dintorni.
Il mare interno, Mar Piccolo, circondato da fitte pinete e boschi in cui scorrevano fiumi placidi, furono lo stupendo spettacolo piu' volte citato nelle opere del poeta Mantovano.
E cosa rimane di quel paradiso in terra cantato da Virgilio?
Ben poca cosa, una piccola porzione nella pineta Cimino e pochi boschi verso Martina Franca.
A partire dalla fine del 1800, con l'arsenale navale militare, tutta le zone piu' belle della citta' furono man mano occupate da strutture che violarono e preclusero l'uso del territorio ai cittadini.
Dopo arrivarono i cantieri navali di Buffoluto, con tutta la zona piu' bella ed amata da Virgilio, occupata dal ministero della difesa.
E poi l'ex Italsider, ora Ilva, un mostro siderurgico fra i piu' grandi d'Europa che erutta fuoco dagli altoforni da quasi 40 anni. 12 milioni di metri quadri, un terzo del territorio comunale occupato dagli impianti.
Il maggiore produttore di acciaio d'Europa per lunghi tratti, con la colata continua che non smette mai. Circa 30.000 operai impiegati nel momento di massimo fulgore, ora 12.000 diretti, piu' l'indotto con qualche altro migliaio di persone.
Ma non smette neanche di inquinare.
Ecco i dati che portano Taranto, per sommatoria, al primo posto per inquinamento in Italia e fra i primissimi in Europa:
1° posto: Centrale termoelettrica Enel di Brindisi sud 15.340.000 tonnellate l'anno di CO2 scaricate nell'atmosfera
2° posto: Ilva di Taranto 11.070.000 tonnellate l'anno di CO2 scaricate nell'atmosfera ;
3° post: centrali termoelettriche Edison di Taranto 10.000.000 tonnellate l'anno di CO2 scaricate nell'atmosfera ;
Quasi il 10% della diossina europea che entrano nell'aria europea, provengono dall'Ilva di Taranto.
E poi c'e' il grande porto mercantile, da cui partono ed arrivano soprattutto le merci dell'Ilva.
Ed ancora, la raffineria adiacente al porto mercantile, il vecchio porto militare nel Mar Piccolo e quello nuovo nel Mar Grande capace di ospitare le enormi portaerei Usa ed i sottomarini nucleari carichi di testate atomiche.
Insomma un abbraccio mortale da cui la citta' non puo' divincolarsi, pena il totale tracollo finanziario.
E Riva, l'industriale che ha comprato l'Italsider dopo che questa era stata "dimagrita" mandando migliaia di operai in pensione anticipata, alcuni anche a meno di 40 anni a spese dello stato, cioe' a spese di tutti noi, con buonuscite e pensioni che paghiamo tutti noi, lo sa benissimo.
La proprieta' dei Riva, si distingue anche per il mobbing esercitato senza alcun pudore, come il caso di alcuni operai sindacalisti confinati tutti in uno stanzone per tutto il proprio turno a non far nulla, per non contattare gli altri operai, e per il bassissimo rispetto per le piu' elementari norme di sicurezza sul lavoro, causa di molti decessi, morti bianche, sul lavoro all'Ilva.
E quando gli parlano di ridurre l'impatto ambientale, la risposta di Riva e' che bisogna tagliare anche 4.500 posti di lavoro, in una citta' che ha un'emigrazione altissima ed una mancanza di lavoro che rende molto prezioso ogni singolo posto, la minaccia e' mortale ed il ricatto di Riva ha gioco facile con l'amministrazione che dovrebbe invece controllare e ridurre l'altissimo inquinamento in atto.
Ma a proposito di minacce mortali, quando poi si assiste a questo spettacolo, e si scopre questo, la risposta alla domanda del perche' le morti per neoplasie polmonari a Taranto siano piu' del doppio della media nazionale non sembra difficile darla.
In questo contesto gia' incredibilmente affollato, ora vorrebbero inserire anche il rigassificatore, dopo lo stop a quello di Brindisi per l'arresto degli amministratori che avevano percepito tangenti dalla societa' inglese che dovrebbe costruirlo.
Davvero un cocktail completo, "tuttifrutti", tutti i gusti dell'inquinamento concentrati in poche decine di Km quadrati.
Signori, benvenuti a Taranto, benvenuti nel terzo mondo in Italia.
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il 12/04/2022 alle 14:21
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