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Nickname: massimo_decimo_m
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Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Erbarme dich, mein Gott Pietro ha appena rinnegato il proprio Maestro, il gallo ha cantato, ed egli si ricorda le Sue parole: "Prima che il gallo canti, mi avrai rinnegato tre volte". ARIA N. 39 - Erbarme dich |
Addio del passato (A. Gheorghiu) La Traviata, opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, vede la luce nel 1853 e viene tradizionalmente inserita nella cosiddetta “trilogia popolare” insieme al Rigoletto (1851) e al Trovatore (1853). Tre opere destinate ad una fortuna eccezionale, le cui arie e i cui duetti sono entrati prepotentemente nel sentire comune. Tre opere che si reggono anche sulla forza e sull’originalità dei loro personaggi: un buffone di corte, una zingara assassina, una prostituta d’alto bordo. Personaggi socialmente marginali. Verdi li pone sotto l’occhio di bue del palcoscenico, attraverso di loro compie una “stilizzazione melodrammatica, una concentrazione alfieriana del dramma in pochissimi eroi essenziali. […] L’eroe, snaturato da enormi e smisurate passioni, riacquista attraverso il dolore e l’amore la sua umanità” (Massimo Mila, Breve storia della musica, Einaudi 1963). |
N Ogni suo aver (F. Burato-B. Bezdur) |
Violetta ha ceduto all’amore di Alfredo e da tre mesi vive felicemente con lui in una casa di campagna vicino a Parigi. Le difficoltà economiche, nelle quali la coppia si trova, spingono Violetta a vendere tutto ciò che possiede per pagare i debiti di Alfredo e continuare a finanziare il loro soggiorno. Il giovane se ne vergogna e decide di partire per Parigi per cercare una soluzione alla mancanza di denaro. |
Mentre gli ospiti si dirigono in un’altra sala per aprire le danze, Violetta si sente all’improvviso male ed è costretta a fermarsi. Seduta in un angolo viene raggiunta da Alfredo, che coglie l’occasione per dichiararle il suo amore (“Un dì felice eterea, mi balenaste innante, e da quel dì tremante vissi d’ignoto amor”). Violetta, divertita e allo stesso tempo commossa dalle parole del giovane, risponde che nel suo cuore di cortigiana non c’è posto per un vero amore e che tutto quello che può dargli è soltanto amicizia (“Solo amistade io v’offro”). Con un gesto che sembra contraddire le sue parole, però, offre un fiore ad Alfredo e lo invita a ritornare da lei quando sarà appassito. Pieno di gioia Alfredo esclama: “Domani”. Quando il ricevimento è finito e tutti gli ospiti hanno lasciato l’appartamento, Violetta, rimasta sola, ripensa alle parole di Alfredo. Si sente attratta da quest’uomo giovane e bello che le offre un amore sincero, e per un attimo sembra accarezzare l’idea di lasciarsi andare ad un tale sentimento, ma subito dopo si ridesta e si convince che sarebbe una follia rinunciare alla sua vita di cortigiana e alla gioia dei piaceri per un sentimento come l’amore, che è solo fonte di dolore (“Sempre libera degg’io follegiare di gioia in gioia") Brindisi (T. Stratas - P. Domingo) Sempre libera (A. Gheorghiu) |
Inviato da: margheritagautier2
il 27/02/2010 alle 00:17
Inviato da: margheritagautier2
il 25/02/2010 alle 22:13
Inviato da: margheritagautier2
il 25/02/2010 alle 22:01
Inviato da: massimo_decimo_m
il 03/11/2008 alle 09:10
Inviato da: lillimarlen
il 02/11/2008 alle 22:10